Nonsolomamma

lui può attendere

"pronto, dottoressa tic tic? avrei bisogno di un consiglio/un conforto/una linea di condotta"
"mi dica, elasti"
"ecco… lo hobbit piccolo… ultimamente è inquieto. be’, ultimamente… da quando è nato il microbbit. all’asilo pare sia aggressivo con i compagni, che non riesca a concentrarsi nelle attività, che si metta in continuazione le mani in bocca. insomma ha una regressione. a casa… be’ a casa di giorno va tutto bene ma di notte dice che ha ‘paurissima di tutto’ e si sveglia spesso e io ormai sono l’ombra di me stessa e… che devo fare secondo lei, lei che è il mio astro, la mia luce, la donna che avrei voluto avere accanto se non avessi scelto di avere accanto un uomo?"
"lui non ha paura. esprime un disagio e bisogna scoprire il bandolo della matassa"
"il microbbit mi sembra un fantastico bandolo"
"troppo vago… bisogna scoprire quale è esattamente il bandolo per poi scioglierlo"
"quindi?"
"quindi posso indicarle uno bravissimo neurospichiatra infantile"
"neuropsichiatra infantile??? per lo hobbit piccolo??? scusi un attimo. mi devo sedere"
"cos’ha contro i neuropsichiatri infantili?"
"non ho niente contro i neuropsichiatri infantili. a pensarci bene anche a me sarebbe piaciuto fare la neuropsichiatra infantile ma… non so. se ci andassi, se ci portassi lo hobbit, mi sembrerebbe di sparare a una mosca con il bazooka. perché questa è una fase transitoria. spero. perché mi sembra tutto molto normale…"
"…"
"o no?"
"certamente è normale. è una fase che potrebbe passare presto. ma se non passasse presto…"
"neuropsichiatra e via"
"già. e poi lui è bravissimo, sa?"
"immagino immagino. magari aspettiamo un attimo. vediamo come evolve la situazione, come evolve lo hobbit, come evolvo io, come evolvono le nostre notti"
"il neuropsichiatra non scappa. e nemmeno io"

questa sera, a letto, lo hobbit piccolo, avvinghiato a elastigirl, accartocciata al suo fianco, non ha detto: "mamma, ho paula di tutto", come nell’ultima settimana.
ha detto: "mamma, io vollio essele fillio unico".
lui, il neuropsichiatra infantile, può attendere.

129 pensieri riguardo “lui può attendere

  1. scoperto il bandolo!!
    beffy2
    (la mia grande quando é nata la piccola diceva che voelva essere lei la piccola!)

  2. Prima ho risposto velocemente x essere la prima, lo ammetto, ma mi chiedo: ma ora non si consiglia di andare dal neuropsichiatra infantile x qualsiasi cosa?

    gae

  3. puo attendere si….
    dolce il piccolino…tante coccole e magari un pomeriggio speciale da solo con mamma…per fargli capire quanto è importante!!!
    baci al piccolo
    enica

  4. Diventare figlio unico per qualche ora può essere una soluzione. Uno spazio solo per lui qualche ora alla settimana, uno sport diverso (se la logistica familiare regge) o un'attività da fare insieme alla mamma (magari può bastare andare all'edicola ogni giovedì a comprare un fumetto). La garanzia che c'è uno spazio esclusivo garantito che si ripete può essere molto tranquillizzante.
    Una lettrice affezionata

  5. "come SI evolve", non "come evolve" – è un verbo riflessivo. Per favore, almeno un po' di resistenza sulla grammatica

  6. grande dottoressa tici tic! solo di fronte ad una minaccia come una visita dallo specialista noi mamme riusciamo a ridimensionare le nostre ansie o a tirare fuori delle risorse insperate per superare le difficoltà…
    forza elasti, anch'io faccio il tifo per te!!!
    ch

  7. la tua pediatra per caso è sposata con il neuropsichiatra? stai tranquilla che è normale…passa un po' più di tempo con lui…. magari coinvolgilo nei cambi pannolino del piccolo, fatto aiutare, dagli responsabilità… e vedrai che tutto passa!

  8. condivido il consiglio #5
    anche mio marito (non neuropsichiatra infantile ma cque) neurologo santone mi suggerì la stessa cosa alla nascita de ns secondogenito dopo le prime violenze subite dal grande
    coraggio che sei forte
    siamo tutti a tifare
    baci
     

  9. Non ricordo chi, ma qualcuno tra i commenti aveva scritto che è difficile rinunciare ad essere l'unico amore della persona che amiamo, anzi per molti adulti sarebbe impossibile questa "condivisione"… eppure i fratelli e le sorelle devono abituarsi proprio a una cosa del genere.
    Questo per dire che l'hobbit piccolo dolcissimo mi spiazza (sniff)

  10. Sì, il neuropsichiatra può attendere….
    Penso che ognuno di noi, 'dotato' di fratelli e/o sorelle, abbia desiderato, di tanto in tanto, essere figlio unico.
    Ma poi si supera, con un supplemento di attenzione e di coccole…

  11. Neuropsichiatra?! Ma non è un po' troppo drastica come soluzione? Chiaro che è solo una fase temporanea, capita ad ogni bimbo/a. Se una pediatra, mi consigliasse una soluzione del genere, me la mangerei viva!

  12. Ciao Elasti! Io sono la primogenita di due e mi ricordo perfettamente che ebbi una fase similissima a quella del tuo hobbit piccolo quande nacque mia sorella. E tra noi c'erano sette anni di differenza… Si trattava probabilmente solo di gelosia, mi ricordo che mia mamma stava nel letto di sotto (era un letto a castello) con mia sorella e io da su le dicevo che avevo paura di tutto. Effettivamente avevo paura (e tutt'ora ho paura del buio, purtroppo) e le dicevo proprio così: ho paura di tutto, delle streghe dei fantasmi, dei ladri.
    Non so se ebbi regressioni infantili a scuola, ma per quello sono sempre stata molto tranquilla…
    Io non mi preoccuperei tanto, ma proverei (come ti hanno suggerito già) di provare a trovare un momento solo per voi durante il giorno o la settimana. : )

    Camilla

  13. ecco, elasti, lascialo attendere che e' meglio, va'. E gia' che ci sei, cambia anche pediatra.

    Ma adesso fate cosi' anche in italia, che appena un bambino esprime un disagio, peraltro normale visti i cambiamentei recenti, li spediscono dal NEUROPSICHIATRA come fanno qui in America? Che i bambini li imbotiscono di psicofarmaci (prima erano metamfetamine, adesso direttamente gli antipsicotici) manco fossero caramelle? Appena dicono "today I am not OK". Perche' bisogna essere OK sempre e comunque, perche' invece quello si' che e' un atteggiamento normale! Certo…

    Tientelo vicino e parlagli, fallo giocare con te, digli che ogni figlio e' unico, anche se ha 10 fratelli, che come vuoi bene a lui non ne vuoi a nessuno perche' parla con le zeta e tifa ciuccio. Abbraccialo e basta elasti, che l'affetto non e' mai troppo. Se invece ci fosse qualche neuropsichiatra in meno a prescrivere psicofarmaci a bambini cosi' piccoli di certo staremmo meglio. auguri.

  14. Si ok, sono d'accordo con tutti i commenti, però facciamo chiarezza: il neuropsichiatra infantile non è una figura malvagia che prescrive psicofarmaci a tutti i bimbi che arrivano per una consultazione.
    Spesso si tratta semplicemente di una chiacchierata in cui si valuta se effettivamente è presente un problema.

    Anch'io sono del parere che in questo caso (almeno da quello che scrive elasti) sia prematuro parlarne, ma bisogna considerare che a volte ci sono disagi che non possono essere risolti semplicemente con un abbraccio ma c'è bisogno di un aiuto in più…

  15. Anche secondo me può attendere la visita dal neuropsichiatra.
    È piccolo ancora, è venuto fuori il problema, cercherei di partire da lì, un momento tutto vostro, unico.
    Come ti hanno già scritto: basterebbe un’ora un giorno alla settimana. Io con la grande facevo così, ma con due è più facile!

  16. ok: occhio al figli di mezzo, qualche problemino ce l'ha e lo dà sempre. Tutti avremmo sempre voluto essere figli unici, tranne i figli unici che, cresciuti, vorrebbero avere avuto dei fratelli. Però dopo. Io l'ho scoperto al 30 anni che avrei amato avere dei fratelli.
    Di neuropsichiatri infantili ne conosco: grandi persone quando sono più concentrate sul piccolo che non sulla loro competenza e le loro ideologie.
    Proporre al microhobbit un tesssssoro tutto suo può sviarlo dall'idea di buttare il microbico fratello dentro la fornace di monte Fato.
    Ma una mamma queste cose le sa già… e un papà deve farsi guidare da lei per dare una mano.
    ciao
    Paolo 

  17. ma siamo al delirio?????

    l'america ci ha contagiati anche in questo? un bimbo di 3 anni, che come tutti i bimbi di 3 anni al mondo è geloso per la nascita del fratellino, portato dal neuropsichiatra? la medicalizzazione di tutto è una follia. così, oltre tutto, il bimbo si sente anche "diverso" rispetto al fratello maggiore.
    io non ho parole. siamo cresciuti generazioni intere senza queste stronzate gigantesche della medicalizzazione di qualunque smorfia faccia un bambino. è veramente triste questo racconto, che un pediatra possa anche solo avere un'idea simile di fronte a un disagio che nella sua normalità è persino banale (tutti i figli minori sanno cosa volesse dire avere un fratello maggiore… eppure siamo tutti vivi e vegeti!!!).

    bah. elasti, ti prego non cedere. nemmeno tra 6 mesi.

  18. Ribadisco: sono favorevole al ritorno del ZUZZO. Lasciamo regredire il piccolo genio, dopotutto è già abbastanza avanti e se lo può permettere con la testa vulcanica che ha 😉
    E poi, "scoprire il bandolo della matassa": lui si è espresso chiaramente: "quello che amo del microbbit è il zuzzo".
    Tentar non nuoce.

    E cmq accidenti ai medici che per ogni cosa ragionano in termini medici. Ma vedi un poco se uno per un po' di normalissmo disagio del figlio deve ricorrere addirittura al neuropsichiatra infantili, la metafora dello sparare alla mosca col bazooka mi semrba azzeccatissima: e allora i bambini che hanno veramente dei problemi seri dove li dobbiamo mandare, da OBIUANKENOBI????

    Baci dalla Duchessa
    http://cappellaiomattolepremarzolina.blogspot.com

  19. Buongiorno carissima…
    Capisco l'ansia.
    E capisco anche il mitico-medio hobbit.
    Io sono la quarta figlia e certe paure le ho ancora… le percepisco anche se sono state relegate molto molto in fondo all'animo.
    Con i miei 2 figli ho sempre cercato di farli sentire UNICI (come fanno tutte le mamme, ovvio).
    Perciò, come già molte hanno suggerito, individua attività specifiche nelle quali lui possa davvero sentirsi l'UNICO.
    E, magari, trova qualcosa per cui ti SERVA proprio il suo aiuto e fagli sentire che sei tu  che hai bisogno di lui e non potresti essere aiutata da nessun altro.
    Un segreto da condividere, per esempio… tipo fate i bigliettini di Pasqua voi due da soli e poi fate una sorpresa a tutti (è la prima cosetta che mi è passata per la mente…).
    Un abbraccio stretto a te.
    (Ti ho pensata leggendo su Repubblica il servizio sulle famiglie divise per motivi lavorativi… e credo che anche questo sia un motivo di tensione per te)
    Forza.
    Ti vogliamo bene per come sei e adoriamo i tuoi cuccioli.
    Kaishe

  20. Ecco, se la dottoressa Tictic è la stessa che propone il metodo Estivill, ci farei un pensierino anche io a consultare un altro pediatra, alla prossima necessità. Così, per provare.

  21. Che tenerezza mi fa lo hobbit medio in questo momento… tante coccole ci vogliono… anche se non è facile con tre trovare il modo di essere equa con tutti… ne so qualcosa! Beta

  22. cara elasti, quando è nata la mia terza ioo hoo avuto simili problemi con la prima. A casa mia è sempre la prima che richiede il triplo delle attenzioni deglii altri 2 messi insieme. E le maestre della materna mi consigliarono di dedicarle del tempo per noi 2 da sole….ed io dentro di me mi chiedevo: "quale tempo? se non ho nemmeno il tempo per andare in bagno?"…e mi sentivo ancora più schiacciata da tutto. Così ho cominciato a prendere ogni tanto la tata ( che non chiamoo nemmeno per uscire con mio marito) per stare con gli altri 2 mentre magari vado dal dottore da sola con la prima, o al teatro o non sò cos'altro. A vv bastano una mezz'ora fuori casa insieme…a vv per loro non è mai abbastanza!
    3 contro uno è una bella lotta! ora che anche la mia terza ha 16 mesi a vv me li trovo tutti avvinghiati a me….può essere una sensazione stupenda come soffocante!
    pensa cmq un pò a te stessa senza nessun senso di colpa, il tuo benessere è anche il loro.

  23. PaolaSal, del commento 20, ha espresso così bene il mio pensiero che copio e incollo il suo commento per ribadirlo:

    #20    11 Marzo 2010 – 07:50

     

    ma siamo al delirio?????

    l'america ci ha contagiati anche in questo? un bimbo di 3 anni, che come tutti i bimbi di 3 anni al mondo è geloso per la nascita del fratellino, portato dal neuropsichiatra? la medicalizzazione di tutto è una follia. così, oltre tutto, il bimbo si sente anche "diverso" rispetto al fratello maggiore.
    io non ho parole. siamo cresciuti generazioni intere senza queste stronzate gigantesche della medicalizzazione di qualunque smorfia faccia un bambino. è veramente triste questo racconto, che un pediatra possa anche solo avere un'idea simile di fronte a un disagio che nella sua normalità è persino banale (tutti i figli minori sanno cosa volesse dire avere un fratello maggiore… eppure siamo tutti vivi e vegeti!!!).

    bah. elasti, ti prego non cedere. nemmeno tra 6 mesi.

  24. Capisco poco tutta questa antipatia per la dottoressa e i suoi consigli..
    Un pediatra non può arrivare a risolvere qualunque problema (anche a telefonargli 20 volte al giorno) e dovendo ottimizzare tempi e risorse ti offre anche la soluzione "estrema".
    Non credo che un neuropsichiatra infantile sia la cosa peggiore che può capitare nella vita di tuo figlio, anche perché questi individui dovrebbero sapere parlare ai bambini non è che gli danno la laurea solo perché sanno prescrivere medicine.
    E poi basta questa polemica contro Estevill, chi lo vuole usare lo usi e chi non vuole stia tranquillo per sé e per gli altri.

    Laura da Fano

  25. in tantissimi commenti ho trovato validi suggerimenti…
    il mio grande ha passato i primi 15 giorni di vita del fratellino ad "insultarmi" dicendomi "brutta e cattiva" (che per un bimbo di 2 anni 1/2 era il massimo della cattiveria) e a respingermi…allora lo abbracciavo forte (anche contro la sua volontà) e rispondevo "ti voglio bene" ad ogni suo "insulto" finché non si calmava…
    questo per dirti che concordo con tutte le altre che ti hanno suggerito di farlo sentire figlio unico e speciale…

  26. Eddaaaaiiiii, una regressioncina.
    Ce lo ho anche io le regressioni, soprattutto da quando son sospese le mie sedute di psicoterapia cognitivo comportamentale ad opera dell'hobbit più medio di tutti.
    Ma anche io attendo. Che gli passi. Senza il neuropsichiatra infantile, per ora, sì sì.

    Mimì-senza-consigli

  27. Mamma mia, ma fa ancora così paura la parola neuropsichiatria infantile? Così come fa paura psicologo, analista????? Noi abbiamo usufruito del servizio di NPI della nostra città, sono persone fantastiche, AIUTANO moltissimo, noi ci siamo fidati di loro e abbiamo risolto tante cose. Mentre altri genitori che non hanno voluto farsi aiutare perché "nostro figlio non é matto", beh…ora che il loro figlio non matto é adolescente hanno una marea di problemi che non sanno ( e non vogliono gestire) mentre noi, per ora, ce la stiamo cavando bene!!!!
    E' vero che, soprattutto alle elementari, spesso consigliano di rivolgersi alla NPI, quasi per lavarsene le mani, ma noi abbiamo collaborato tutti insieme: figlio, genitori, maestre e NPI. I risultati sono stati eccellenti.
    E se ce l'avessero consigliato già alla materna, invece di prendere in giro nostro figlio per i piccoli segnali di disagio che mostrava (le maestre), saremmo ancora più avanti nel percorso.
    Per inciso: mio figlio é disprassico e disgrafico.

    Baci a tutti

    Eporediese

  28. il fascino indiscreto delle emozioni durante l'infanzia (odio, amore, paura, rabbia, gioia, emozioni, etc etc etc)…la normalità del disagio che non ho capito perchè debba essere esorcizzata. Avrà tempo per essere un adulto monosentimentaleplacato…

  29. ARTU'

    Cara Elastigirl,
    condivido quanto scritto da Eporediese ai nn° 32 e 33, ma vorrei solo aggiungere che non bisogna aver paura delle parole, solo le funzioni contano. Inoltre è fondamentale mantenere i nervi a posto, e se poi il problema non si risolve farai quello che deciderai di fare. Tu sai meglio di me che i neuropsichiatri infantili, come quelli specializzati in altre età, non sono omini verdi bitorzoluti col naso rosso e la coda blu: sono persone come tutte le altre.
    Ciao e a presto

    artù

  30. Cara Elasti,
    ti leggo ormai ogni giorno da qualche mese, con grande divertimento.
    Sono la mamma di due bimbe e una neurologa. Il lavoro che faccio non mi ha impedito di fare molti errori con le mie piccole.
    Quando stava per nascere Elena, la più piccola, Alessandra (la primogenita- 3 anni), ha avuto un periodo di crisi molto forte, motivato dall'inquetudine di non essere più unica e da altri motivi quali la rottura del ciuccio preferito (masticato ormai sino ad essere pericoloso) e l'inserimento alla scuola materna.
    Il risultato è stato un sonno molto alterato per tutta la famiglia per mesi con incursioni nel lettone ogni notte. Dopo la nascita la situazione è andata un po' meglio, ma non del tutto e i risvegli notturni sono perdurati. Dopo un anno circa ho deciso di andare a parlare con una psicologa infantile. Siamo andati io  e mio marito da soli e abbiamo ricevuto alcuni consigli semplici che ci hanno permesso di risolvere il problema.
    Quello che vorrei dirti è che di solito, soprattutto all'inizio, non si portano i bambini dallo psicologo/neuropsichiatra, ma ci vanno i genitori per fare dei colloqui e cercare delle soluzioni che a volte sono anche banali, ma se non si dorme per lunghi periodi, si perde un po' di lucidità.
    Un abbraccio
    Marina

  31. Uno ha la febbre e chiama il medico di base.
    Uno ha una gamba rotta e chiama l'ortopedico.
    Uno ha un soffio al cuore e chiama il cardiologo.
    Uno ha problemi di obesità e chiama il dietologo.
    Poi uno ha problemi psicologici e guai a mai a chiamare il medico dei matti!
    Per carità!
    Problemi psicologici non è uguale a pazzia, quando tutti se lo metteranno in testa e molti inizieranno a rivolgersi a chi sa dare un supporto in caso di bisogno, tutto il mondo ne gioverà.
    Poi, che questo sia il caso dell'hobbit o no, può deciderlo solo Elastigirl, ma per cortesia basta con questo stereotipo dello psicologo che ti rifila il valium per farti stare meglio.
    Spesso e volentieri ti rifila due chiacchiere e tu stai meglio con quelle.

  32. così di getto … e potrebbe essere una sciocchezza … ma non è che gli potrebbe piacere un … cucciolo da compagnia (vista anche la presenza di mariotereso & co.) … tipo porcellino d'india o scoiattolo o criceto … o se ve la sentite gattino o cane … da me (ma è stato casuale) praticamente insieme a mio figlio piccolo è arrivato il nostro cane, il cucciolo era stato scelto da mia figlia "grande" (dueannieduemesi all'epoca) … la cosa non era stata studiata però vista a posteriori è stata una casualità positivissima per tutti ; )

    boh

  33. Quando mi hanno consigliato un NPI per la mia bimba di due anni gelosa del fratello appena nato e regredita in alcuni aspetti, ero felice di andare per sapere un altro parere anche magari molto diverso dal mio.
    Il problema era la gente intorno a me (non parliamo dei miei genitori) dicevano "non è mica matta e una bambina così sana e bella" e infatti matta non era e non era in realtà neanche un vero problema suo, la bravissima NPI mi ha spiegato  che ero io come mi ponevo io nei suoi confronti e ci siamo incontrati un paio di volte per spiegarmi quale era il metodo migliore di risolvere il problema. Questo solo per dire che secondo me un parere in più non fa mai male, dopo spetterà a te decidere se ascoltarlo oppure no.
    Silvia

  34. Allora Estivil l'hai accantonato! Non avevo dubbi: una mamma empatica sa distinguere un capriccio da un disagio dei suoi bimbi.
    Forse lo hobbit piccolo non è propriamente l'uomo che non deve chiedere mai….
    Per il neuropsichiatra, anche qui, hai ragione a vedere prima come va….

    Un abbraccio,

    StranaMamma

  35. e vabbe che in italia se hai un problema o vai dalla mamma o vai dal confessore, a seconda delle inclinazioni e denominazioni, ma ancora le parole spaventano a tal punto? Neuropsichiatra infantile, ha detto, mica manicomio! Suvvia. Quoto fmf al n.ro 37, un esperto, che ti possa inquadrare meglio la situazione e darti qualche consiglio, io mica lo butterei via cosi'!

    supermambanana

  36. Cara Elasti,

    in questo momento tante coccole e qualche attenzione in più possono bastare…ma se non bastano…una chiacchierata con un buono psicologo (a Milano non mancano certo…ne conoscono anche che lavorano presso la <neuropsichiatria infantile…per unire le due expertise…) potrebbe esserti molto utile.

    fede

  37. Brava!

    paola c.

    p.s. casomai, oltre agli neuropsichiatri infantili ci sono i terapeuti per l'infanzia o i terapeuti per la famiglia che aiutano a riequilibrare i ruoli e le posizioni…lascia perdere il neuropsichiatra….

  38. Quindi il problema si è ridimensionato dalla paura di tutto al voler essere figlio unico. Questo problema lo puoi risolvere da sola, facendogli capire che lui è davvero UNICO e speciale, come sono unici e speciali i suoi due fratellini. Il modo pratico per farglielo capire lo devi trovare tu, cercando di passare un po' di tempo da sola tu e lui (ma anche tu e lo hobbit grande, perché anche lui è unico e speciale) e facendo delle cose "uniche" tu e lui. So che è difficile e, in pratica, lo stai già facendo prendendolo nel lettone. Ma condividere queste attività uniche nella giornata è certo meglio che farlo di notte. Però non accantonare subito l'idea dello specialista. Non devi mica portarci il bambino. Ci vai tu e fai una bella chiacchierata con lui e forse ti dà qualche utile suggerimento al quale non avevi pensato.
    E ricordati che tutto questo passerà…
    Antonella

  39. Fa ancora così paura l'idea di consultare un medico della psiche? Se ilpiùmedio avesse un soffio al cuore non lo porteresti forse dal cardiologo? Non è uguale? Mica lo rinchiudono in un manicomio del 1700. E sarebbe utile, anche solo per un parere in più.

    Trilly

  40. cara elasti, io non sono neuropsichiatra quindi il mio pensiero è solo da mamma. il mio nano grande ha l'età del tuo hobbit (giusto pochi giorni di differenza), sembra contentissimo dell'arrivo della sorellina, ne parla con affetto e "gioca " con il pancione. ma….già….ma….ha già cominciato a mettere le mani in bocca e non solo, mette in bocca qualsiasi cosa gli capiti a tiro. Apre gli armadietti della cucina volendo tirare fuori ogni cosa, il che di per se' è una stupidaggine, ma bisogna considerare che non aveva fatto nulla di ciò neppure ad 1 anno. Non parliamo delle cene che durano 2 ore e imboccandolo! non ha problemi solo x la notte (e non è poco, dirai tu) ma solo x' andando a letto tardi cade stremato dopo ore di tira e molla con la sottoscritta che rischia di addormentarsi prima di lui nel suo letto. Che fare? nulla.
    cerco di sdrammattizzare, lo prendo un po' in giro e lo coccolo all'infinito. credo che le coccole siano meglio di qualsiasi consulto medico. loro devono sapere che nonostante tutto ci siamo. E piu' di prima.
    Non è facile……facciamoci vicendevolmente coraggio!!!!!
    Mary

  41. Io a parlare con una consulente famigliare ci sono andata, altroché, ché non riuscivo più a gestire la situazione "tristezza" del mio grande da quando è nato il piccolo. Ci ha ridimensionato una serie di situazioni, ci ha tranquillizzati (è venuto anche mio marito) e davvero Pietro ha ripreso a cantare e a ridere! Di solito i neuropsichiatri infantili sono persone adorabili, proprio perché lavorano con i bambini, poi vedi tu. Certo l'Hobbit piccolo ti sta manifestando il Suo disagio, che è diverso da quello dell'Hobbit grande ed è diverso dal tuo. Io non ci vedo NULLA di male a fare due chiacchiere con gente che queste situazioni le valuta tutti i giorni! (Di solito siamo noi madri ad avere bisogno di un paio di dritte, non i bambini!)
    Per il simpaticone del commento 6: "Evolvere" è sia transitivo che intransitivo/riflessivo, quindi Elasti non ha sbagliato… se prima di giudicare si andasse a consultare un dizionario si eviterebbero queste figure da CAPRONE!

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