Nonsolomamma

lui può attendere

"pronto, dottoressa tic tic? avrei bisogno di un consiglio/un conforto/una linea di condotta"
"mi dica, elasti"
"ecco… lo hobbit piccolo… ultimamente è inquieto. be’, ultimamente… da quando è nato il microbbit. all’asilo pare sia aggressivo con i compagni, che non riesca a concentrarsi nelle attività, che si metta in continuazione le mani in bocca. insomma ha una regressione. a casa… be’ a casa di giorno va tutto bene ma di notte dice che ha ‘paurissima di tutto’ e si sveglia spesso e io ormai sono l’ombra di me stessa e… che devo fare secondo lei, lei che è il mio astro, la mia luce, la donna che avrei voluto avere accanto se non avessi scelto di avere accanto un uomo?"
"lui non ha paura. esprime un disagio e bisogna scoprire il bandolo della matassa"
"il microbbit mi sembra un fantastico bandolo"
"troppo vago… bisogna scoprire quale è esattamente il bandolo per poi scioglierlo"
"quindi?"
"quindi posso indicarle uno bravissimo neurospichiatra infantile"
"neuropsichiatra infantile??? per lo hobbit piccolo??? scusi un attimo. mi devo sedere"
"cos’ha contro i neuropsichiatri infantili?"
"non ho niente contro i neuropsichiatri infantili. a pensarci bene anche a me sarebbe piaciuto fare la neuropsichiatra infantile ma… non so. se ci andassi, se ci portassi lo hobbit, mi sembrerebbe di sparare a una mosca con il bazooka. perché questa è una fase transitoria. spero. perché mi sembra tutto molto normale…"
"…"
"o no?"
"certamente è normale. è una fase che potrebbe passare presto. ma se non passasse presto…"
"neuropsichiatra e via"
"già. e poi lui è bravissimo, sa?"
"immagino immagino. magari aspettiamo un attimo. vediamo come evolve la situazione, come evolve lo hobbit, come evolvo io, come evolvono le nostre notti"
"il neuropsichiatra non scappa. e nemmeno io"

questa sera, a letto, lo hobbit piccolo, avvinghiato a elastigirl, accartocciata al suo fianco, non ha detto: "mamma, ho paula di tutto", come nell’ultima settimana.
ha detto: "mamma, io vollio essele fillio unico".
lui, il neuropsichiatra infantile, può attendere.

129 pensieri riguardo “lui può attendere

  1. Neuropsichiatra infantile per una reazione simile? Mi sembra una follia. E' una reazione normalissima, vedrai che passerà presto. Quando è nato il mio secondo, io passavo molto più tempo con mia figlia grande che non con lui. Tanto aveva bisogno di me solo per il latte e per qualche coccolina, per il resto se c'ero o non c'ero non se ne accorgeva nemmeno. Certo man mano che cresceva ho dovuto cominciare a dividere il tempo e questo non ha impedito alla maggiore,  quando lui ha cominciato ad avere circa 2 anni, di realizzare che un fratello piccolo era una fregatura, ma ormai era tardi per avere regressioni e ripensamenti. Ha anche rinunciato da subito senza fare una piega a venire nel lettone alle 5 di mattina come faceva da più di 4 anni perché sapeva che a quell'ora lui piangeva e io lo prendevo. Il risultato è che ora che ha 3 anni è molto più geloso lui della sorella. So di non essere una mamma modello, faccio tanti errori, ho il cuore troppo tenero, li assecondo troppo, ma credo che in questo modo i miei bimbi stiano crescendo più sicuri di sé. Lo hobbit piccolo ha solo bisogno di te. Ciao e in bocca al lupo. E complimenti per la tua nuova avventura sulla Repubblica delle Donne.

  2. Quando è nata la seconda, il primo, che nemmeno da figlio unico era un tipino di facile gestione, ha completamente sbarellato. Un capriccio infilato all'altro, crisi isteriche a tutte le ore del giorno e della notte. Un incubo nel vero senso della parola. Lotte puniche per fargli fare qualsiasi cosa, dal mangiare al vestirsi (mi ricordo come fosse ieri lui attaccato alla tapparella per impedirmi di tirarla su invasato come un indemoniato).
    A mezzanotte decideva che voleva anadre al parco giochi e visto che la risposta era no (condita da  mille ragionevoli motivazioni) decollava verso il pianeta della rabbia, dell'isteria e delle grida folli…..
    Non vivevo più, non dormivo più ed ero entrata in rotta di collisione con mio marito che (non essendo mai a casa) non capiva il mio comportamento, la mia stanchezza, il mio sbarellare a mia volta.

    I  miei genitori mi consigliavano di andare a parlare con qualcuno, per avere un parere, un consiglio ma io rifiutavo l'idea di avere messo al mondo un figlio non del tutto registrato. e mio marito mi dava ragione (il suo piccolino matto? E' semplicemete un bimbo bello, forse un po' geloso ed un po' nervoso….)

    Poi è arrivata La crisi isterica, the big one, scatenatra in serale da una motivazione talmente ridicola da lasciare basiti.  La crisi è proseguita per tutta notte: D. si addormentava sfinito e poi dopo 30 minuti si risvegliava e riprendeva. Questa crisi isterica ci  ha lasciati atterriti, sfiniti, disorientati ed io sono andata dal dottor tic tac (per dirla come elasti) e gli ho chiesto che strada dovevo percorrere.

    Nel nostro caso lo specialista è stato lo "psicologo dell'età evolutiva", che ci ha aiutato a decifrare i comportamenti del bimbo, quello che lo agitava dentro e ci ha  consigliato la strada da seguire.  Le cose sono lentamente migliorate ed ora la nostra vita scorre su binari più normali.
    Certo D. è sempre incazzoso, refrattario ad accettare quello che gli viene detto ma almeno adesso io so' quali sono le contromosse da fare….prima brancolavo nel buio e temevo di arreccare a mio figlio ulteriori disagi.

    E piantiamola con la teoria della madre empatica che segue il suo cuore e fa sistematicamente la cosa giusta perchè questa cazzata mi ha fatto da un lato  vivere con la sensazione di essere un' incapace, una cattiva madre etc etc e dall'altra mi ha fatto ritardare il momento di chiedere aiuto a chi poteva darmelo (e me lo ha dato).: io non avevo la più palllida idea di come gestire la situazione, temevo semplicemente di fare peggio e nuocere ancora di più al mio bambino.

    Forse, nello specifico, il caso dello Hobbit piccolo potrà non necessitare dell'intervento di uno specialista ma vedere un eventualità del genere come fosse un ammissione di avere un figlio pazzo o essere pazza a tua volta è assurdo.

    Ciao a tutti.

  3. Sono d'accordo anch'io con il commentatore n°37.
    Così come ti è sembrato naturale chiamare la pediatra per un parere penso sia naturale chiederlo anche a un neuropsichiatra infantile o a uno psicologo infantile.
    Non è facile affrontare i cambiamenti mai, neanche quando si diventa adulti e consapevoli, figuriamoci quando si hanno 3 anni.
    La nascita di un fratello è traumatica e tutti i bambini la subiscono come tale reagendo in modi diversi ovviamente, il tuo bambino vuole più attenzioni, vorrebbe sentirsi unico e ha anche ragione. Sicuramente coccolarlo un po' di più non può fargli che bene così come per te può far bene un consiglio più professionale su come gestire il suo disagio.

  4. il mio piccolo vomitava, non dormiva ecc e non voleva andare a scuola percè la sua maestra con le calze a rete a 5 anni gli diceva che non valeva niente. Ecco la diagnosi del neuropsichiatra infantile: – Suo figlio ha la fobia scolastica- …. Ma va a cag…….  Un abbraccio

  5. ciao!

    condivido a pieno il commento 34!

    vedo che alcuni confondono psicologia e psichiatria, a me non attirano nessuna delle due, perché credo che ognuno sia il medico di se stesso, e non possano essere altri a spiegarci cosa frulla dentro di noi, piuttosto mi sono appoggiata a naturopati (anzi, naturopate) perché percepivo un approccio più completo, e molto più rapido da quel che so sull'analisi e altre terapie (non parliamo poi di psichiatria). con questo non dico che non servano, dico che ognuno abbia la sua strada e a qualcuno può servire una di quelle.
    sulla psichiatria però sono molto scettica, penso che sia frutto comunque della necessità del controllo sociale, dello stare nelle regole.
    lo sai che lo hobbit medio è il mio idolo.
    lo hobbit medio per quello che dici è anarchico, se ne frega delle regole, indipendente, fantasioso … e poi sarà che anche il mio compagno è "Il più medio" dei suoi 2 fratelli (un anno pochi mesi dal maggiore, 4/5 anni dal minore)… eh be'… di tutti e tre lui è il più autonomo, precoce, originale, quello che aveva meno successo a scuola, ma per motivi di relazione, empatia, insofferenza a costrizioni, è quello che si lancia in nuove avventure, anche pazze, è il più allegro, ma anche (per quello che so) il più arrabbiato, dallo "svalvolo" facile.
    ma la rabbia è anche una forza. la rabbia non può essere soppressa, se incanalata smuove le montagne.
    tifo per te e per il più medio, e sono certa che con un po' di coccole in più e qualche "trucchetto" (bella l'idea di tenersi qualcosa da fare solo con lui!) tornerà presto a dire "a me li bazi non mi pazzono"
    e fare il pazzo, senza paura.
    anzi, forse puoi approfittare per sbaciucchiarlo un po'!
    un abbraccio

    robby
    dallabaruffa.blogspot.com

  6. #7 non credo che stesse usando un' innocua tattichetta di psicologia inversa.

    #23 non potrei essere piu' d'accordo!

  7. ciao…
    quando è nata la mia seconda pargola la prima aveva tre anni e altro che regressione!!
    la nostra situazione era contraria: di notte la grande dormiva sfinita (la piccola mai…ma è un'altra storia) ma di giorno era preda di crisi di pianto continue, paure e piccole ossessioni che ci rendevano la giornata ingestibile.
    Ebbene dopo  tre – quattro mesi di sfinimento io non ce la facevo più e avevo perso "il contatto" con mia figlia.
    Quattro sedute quattro di osservazione e colloquio con una psicologa dell'età evolutiva hanno risolto il tutto e – come dice lei – mi hanno fatto "ritrovare la password" e hanno evitato che certi comportamenti fossero acquisiti, creando problemi successivi. Abbiamo passato una estate bellissima.Noi però avevamo problemi oggettivi che si ripercuotevano su tutta la famiglia, non so se sia il tuo caso.
    Io sono stata molto contenta e ho acquisito una nuova consapevolezza e nuovi strumenti nel rapporto con le mie bimbe e soprattutto (anche grazie all'aiuto delle maestre della materna) ho capito che spesso aspettare "che passi" può non essere la soluzione adatta, spesso si crea un "sottofondo" di gelosia e disistima inespressa che poi rimane irrisolta anche nell'età adulta.
    Questa la mia esperienza, ti faccio tanti in bocca al lupo elasti, bisogna tenere tanta pazienza…
    simona

  8. Ciao elasti, ti leggo tutti i giorni perchè mi fai sbellicare dalle risa e cambiare rotta mentale quando le mattine iniziano con "scazzi totali".
    Il mio figliolo piccolo (attualmente 15enne) ancora non dorme e nel cuore della notte mi trovo davanti la sua faccetta brufolosa che mi chiede: " mamma dormi? no perchè io non riesco a dormire e vorrei stare un po'  qui con voi?" ed io, interrompendo il sonno ristoratore, gli faccio spazio e lo tengo vicino vicino e me ne sbatto bellamente dei consigli teorici…..
    noi siamo andati da psicopedagogisti pieni di belle, razionali, logiche idee che si sono rivelate tutte inefficaci…e pure dal neuropsichiatra (i nostri figli sono dislessici) e anche lui ci ha dato tanti tanti tanti consigli tutti inutilissimi…
    per cui ti auguro che lo hobbit piccolo (che è troppo un mito) trovi la sua dimensione di fratello della terra di  mezzo e se questo non succederà perchè lui è un essere molto sensibile e vorrà essere "unico"  per sempre, prendila in ridere…..aiuta!!!

  9. avrei una domanda e una richiesta che si fondono in una frase sola: 'lo hobbit più grande'.
    Istintivamente è questo a cui ho pensato: ad un abbraccio che comprenda tutti e tre gli ometti di casa.
    Abbracci anche alla mamma, che deve essere DAVVERO esausta.

  10. # Eporediese
    si vabbè, ma qui stiamo parlando di un NORMALISSIMO disagio da adeguamento al nuovo arrivato.
    non esiste bambino/adolescente che non attraversi momenti del genere dopo la nascita di un fratellino.
    forse è il caso di ridimensionare il "problema neuropsichiatrico" del più medio

    p.s. chi ti ha detto che i neuropsichiatri non prescrivono farmaci ti ha detto una bugia

  11. Non capisco perché tanto sconcerto intorno alla parola "neuropsichiatra". Nelle ASL, il passaggio da neuropsichiatria è obbligato prima di accedere ai vari servizi specifici (logopedia, psicomotricità, ecc.). Si tratta di uno specialista che può vedere la situazione a 360° e indirizzarti verso una terapia comportamentale o farmacologica o rieducativa.

    Anche a me il consiglio della dottoressa Tictic è sembrato un po' sproporzionato rispetto a un banale caso di gelosia tra fratellini, ma magari lei è andata a proporre il neuropsichiatra per andare subito al nocciolo del problema.
    Un po' come quando si sente un'anomalia al cuore e ti consigliano subito un'ecografia cardiaca, che costa di più ma dà certezze immediate senza passare dalla trafila dell'ECG.

  12. Francamente non sono d'accordo con la dottoressa tic tic e non lo sarebbe nemmeno la mia dottoressa. Diamogli tempo, santo cielo è una delle fasi più critiche e allo stesso tempo più comuni del mondo quella della crisi per l'arrivoo di un fratellino. Per favore non facciamo come in altri Paesi dove per qualsiasi cosa si porta il bimbo dal neuropsichiatra e se solo si agita un attimo gli vengono dati gli psicofarmaci. Superare fasi difficili fa crescere, senza l'aiuto di pillole magiche e di imbonitori vari.
    Scusa se mi permetto per la prima volta ma cambia tic tic.
    Kira The Cat
    PS Stanotte io dormivo nel lettino di topo1 in stanzetta con topino e lui al mio posto nel lettone con papà. Sono un tantino alterata (però ho dormito) ma non sono corsa in clinica…

  13. Allora:) me chiameno e corro:)
     Ho una sorpresa per tutti: i medici spesso non sono cretini. Di più se Elasti al terzo figlio considera la dottoressa tic tic un faro, essa con ogni probabilità si comporta da faro – ossia propone un raggio di illuminanzione.

    Dice: il problema è minimo. Se persiste va preso sul serio. Abituata a mamme in ansia, i cui sentimenti tendono spesso a dilatare la narrazione degli eventi, mette le mamme davanti alle conseguenze dei ritratti che forniscono: se il ritratto è reale e il pericolo è proporzionato al sentimento la mamma andrà dallo specialista, se la stanchezza e i timori hanno dilatato la narrazione ("mio figlio si suicidaaaa") la mamma sarà portata a trovare dentro di se delle risposte strategiche, con più zelo e facilità di quanto ci riuscisse prima. Che è quello io credo che farà ora Elasti.

     (il neuropsichiatra. E' uno specialista che in certi casi prescrive farmaci in altri no, anche perchè è molto noto agli specialisti, più che alle mamme saputelle  che gli psicofarmaci ai bambini sono da dare con parsimonia per via delle ricadute sulla crescita del sistema nervoso. E'  detestabile la disinvoltura con cui si liquida la competenza altri sulla base scusate di 4 cazzate)

    Elasti non andrà dallo specialista. Troverà ora da sola, con più forza le energie per fare quello che deve e che tutte le mamme cercano di fare spesso con successo: si mette in sintonia col nano di turno (oggi è il medio domani sarà il grande dopodomani il piccolo) e giocando con lui, dedicandogli un po' di tempo rinsalderà la relazione che lui vede vacillare e che forse anche lei deve rimettere a posto, Anche per le mamme c'è una differenza emotiva tra avere due bimbi e tre, insomma tutto si deve riconfigurare un po'. Un po' di spade di fuoco, di pupazzi e di coccole e tutto si aggiusterà. Se questo per i motivi più svariati, non dovesse riuscire – e oh tempora oh mores ella decidesse di andare dal famoso specialista. non ci sarebbe niente di male, magari lo facessero tutti quando è il momento opportuno.

  14. risono la 58
    vorrei chiarire che noi siamo risorsi alla psicologa (non neuropsichiatra, se vale la differenza) in quanto c'erano problemi non arginabili…tipo che per quattro mesi non siamo riusciti a mangiare un trancio di pizza o un gelato fuori casa perché se la bimba si sporcava (bastava uno schizzetto) bisognava correre a casa a cambiarsi, pena crisi isterica…la bimba non saliva più sui giochi e voleva essere cambiata d'abito anche sei – sette volte al giorno, perché pensava così di avere le nostre attenzioni, e via così…non beveva perché aveva paura di bagnarsi….
    poi non è che il tempo delle mamme (soprattutto quando si rientra al lavoro) può dilatarsi all'infinito, i piccolissimi chiedono tutto il tempo, la piccola poi soffriva di reflusso, quindi era SEMPRE in braccio.
    insomma secondo me Elasti avrai da sola la sensazione di dover chiedere un aiuto "professionale", quando (ti auguro mai!!!) e se gli abbracci e le coccole non dovessero bastare mai!
    un abbraccio
    simona

  15. # lanterna
    Un po' come quando si sente un'anomalia al cuore e ti consigliano subito un'ecografia cardiaca, che costa di più ma dà certezze immediate senza passare dalla trafila dell'ECG.

    no. è come quando il cuore ti balla la techno per aver corso i 300 metri piani per saltare sull'autobus in partenza, e il tuo medico generico ti spedisce in ospedale per sospetta tachicardia parossistica da fibrillazione atriale.

  16. Non si può essere SEMPRE felici, come la società in cui viviamo pretenderebbe. i momenti no ci sono, basta saperli accettare e superare.
    suvvia non si esageri!

    Il papù di quella bassa

  17. Quoto Zauberei, la pediatra può aver detto questa cosa proprio per aiutare Elasti a ridimensionare la sua ansia per la situazione dicendosi (di fronte all'ipotesi neuropsichiatra): "Be', non è poi così grave! Posso farcela…". Certo che poi, se disagio di mamma o bambino persiste, una bella chiacchierata con un neuropsichiatra (cioè persona esperta che vedendo perdipiù la situazione dall'esterno può aiutare a inquadrarla meglio e dare utili suggerimenti comportamentali) non fa certo male! Mi fa impressione vedere tanta paura del neuropsichiatra o vederlo solo come uno che vuole rovinare il cervello infantile imbottendolo di medicine…

  18. Ciao elasti, ti seguo da tanto, ma non ho mai commentato. Mi ritrovo tantissimo in te, anche io vorrei adottare le pediatra dei miei figli e a volte scappo per una serata alla Sex and The City con le mie amiche! Io ho 27 anni e ho due bimbi (maschi…), uno di quasi 4 anni come lo hobbit piccolo e uno di 2. Quello di 4 sta avendo una regressione proprio come il tuo, parla da bimbo piccolo, fa i capricci, a scuola è diventato strafottente, si ciuccia il dito, ecc. ecc. Dopo due mesi passati a tormentarmi tra i sensi di colpa, ho deciso di passare un po' di tempo solo con lui almeno una volta alla settimana, ad esempio portarlo fuori a cena, al cinema, al teatro dei bambini. Prima di portarlo dallo psicologo dell'età evolutiva le proviamo tutte, vediamo come va…
    Francesca

  19. # 64
    ciao e congratulazioni!
    risono #65, e cara zauberei hai dato parole al mio sentire!!
    sono dalmata, passo a volte dal tuo blog e sono quella, per intendersi, a cui è volata la figlia dalle spalle del babbo!!

    Ma perché tanta paura a farsi aiutare quando si parla di psiche ? Noi che corriamo dall'ostetrica appena il latte diminuisce e dal pediatra per ogni macchiolina o colpetto di tosse?

    Io sono stata molto aiutata, soprattutto, come dicevo, per acquisire nuovi strumenti di dialogo con i piccoli,,,d'altra parte, non è che mamme si nasce e non sempre tutto è perfetto e idilliaco, e spesso anche noi adulti ci trasciniamo dietro carenze e sofferenze che minano i rapporti familiari.
    Perché non migliorare la qualità della vita anche da questo punto di vista?
    non sto parlando di psicofarmaci ma di un sostegno di chi vede la situazione dall'esterno e può dare delle dritte su come gestire le situazioni problematiche

    saluti a tutti i lettori

  20. essendo mio padre, fra le persone che stimo di piu' al mondo, neuropsichiatra (e cosi' molti dei suoi amici), la parola e tutte le connessioni con essa non mi ha mai fatto paura, anzi, ma e' una decisione molto personale, che lascio a ciascuno.
    Mi permetto pero' di consigliare un libro che mi e' stato regalato alla nascita del mio secondo figlio da un'amica di famiglia psicoanalista che si occupa di bambini e dei loro disagi: S. Freiberg, Gli anni magici.

    Silvia

  21. QUESTA SERA CHIAMALO ABBRACCIALO SBACIUCCHIATELO E DIGLI COSI':

    MA TU SEI FIGLIO UNICO, PERCHE' SEI UNICO, COME TE NON C'E' NESSUNO
    IO LA MIA PICCOLA SPESSO LA CHIAMO FIGLI UNICA EVIDENTEMENTE SCHERZANDO ANCHE IN PRESENZA DEGLI ALTRI FRATELLI

    Insomma figlio unico PERCHE' CIASCUNO DI NOI E' UNICO

    Cheers

  22. ciao elasti,

    parlo da prima figlia, non madre e convinta di non volere famiglia ne figli traumatizzata dalla nascita della sorellina più piccola con solo un anno di differenza.
    Io ho espresso da bambina tutti i tipi di regressione e disagi provocati dalla nascita di mia sorella, paura della morte, del buoi, di ogni cosa, non mangiavo, problemi di socializzazione etc etc ed i miei genitori hanno scelto di ignorare ogni mia richiesta di attenzione come semplice gelosia. Penso sia importante mettere da parte l'orgoglio di madre perfetta  e ascoltare le esigenze del tuo bambino. Se mia madre avesse avuto questa sensibilità e mi avesse portato da un neurologo infantile probabilmente mi sarei risparmiata anni di sofferenze atroci e di psicoterapia in età adulta.

    Juliette

  23. per problemi similari, consigliata dal mio pediatra bravissimo della ASL, io ci sono andata dal NPI insieme a mio marito e abbiamo fatto la cosiddetta parent therapy ( il bambino e lasorella sono venuti solo a farsi conoscere). I risultati e i vantaggi, che in pochissimi mesi abbiamo avuto tutti sono stati enormi.
    Tutti insieme ci si riesce.
    carla

  24. Ciao Elasti, nonho letto tutti i commenti periò richio di ripetere ma io ho avuto un'esperienza praticamente uguale col mio hobbit grande quando sono arrivati i nani gemellli, anche lui (all'epoca cinquenne e assolutamente impermeabile fino a quel momento) aveva paura di tutto, soprattutto la sera: ladri, terremoti, alieni, qualsiasi cosa. presa alla sprovvista mi sono rivolta a una psicologa infantile (siamo andati io e il papà, lui non lo sapeva nemmeno), e anche se non mi ha detto nulla che io non sapessi già mi ha molto rassicurato, così che poi sono riuscita a gestire la situazione molto tranquillamente. se ti può consolare la cosa a casa nostra è durata in tutto un paio di mesi…
    mammaditre

  25. @nr 77: PROPONGO DI SMETTERE DI USARE ESPRESSIONI COME "MONGOLINO ( O MONGOLETTO D'ORO" SPASTICO, HANDICAPPATO ETC COME OFFESE…
     (Scusa l'OT, Elasti, ma quando ci vuole….)

  26. Ciao Elasti,concordo con l autore del messaggio 37 per quanto riguarda
    l'assurda mentalità che abbiamo sul fatt odi affidarci a psicologi e
    quant'altro,in questo caso però anche io come le altre ragazze non credo
    che serva il neuropsichiatra infantile all'hobbit piccolo,è una fase naturale per tutti i bambini.Mi ricordo che quando è nata mia sorella,io avevo 8 anni
    tanto la adoravo tanto avrei voluto sopprimerla..ahahaha eppure è ancora
    viva e vegeta.Ha solo bisogno di certezze e di un mare di coccole.se poi tu
    riterrai che la situazione va peggiorando deciderai il da farsi,ma credo che
    tu possa stare tranquilla
    .baci

  27. Certe volte credo che dovresti chiudere i commenti a questo blog, che sono un mondo a parte e quasi sempre degenera in maniera spiacevole.
    La maggior parte delle gente non coglie nè il senso tuo, nè il senso del diario stesso.
    Donne senza figli sentenziano su argomenti dei quali non sarebbe esperta nemmeno una trimamma, e poi spesso arriva il commento che agghiaccia, in questo caso il #52.
    Tu scrivi un post di normale sfogo che parla di un bellissimo bimbo normale e questa ti propone il suo caso che per carità, tutto il rispetto del mondo, ma come si dice a Roma: che ciazzecca?
    Sempre più spesso mi rendo conto di accedere alla pagina dei commenti con la stessa perversa curiosità dell'autista che rallenta davanti agli incidenti..per questo mi impongo di limitare la lettura alle tue belle parole che sono un respiro di sollievo davanti a robe che stringono solo la gola, e mi dispiace dirlo,sempre ma sempre a sproposito.

  28. mamma mia quanta paura fa ancora la NPI!
    Assurdo…
    Poi frasi come "ognuno è il medico di se stesso" da un lato mi hanno fatta spanciare, dall'altro mi hanno messo una tristezza infinita (e fatto anche toccare con mano il perchè faccio tanta fatica a lavorare nel mio campo).
    Ancora più assurdo chi cita l'America come fonte dei mali e non si rende conto che consiglia proprio la strategia del self made man (ce la puoi fare da sola), anzichè IMPARARE SEMPLICEMENTE AD AMMETTERE DI AVER BISOGNO DI AIUTO e rivolgersi a chi si è fatto il mazzo quadro per anni per diventare un professionista in grado di fornire quell'aiuto.
    Sono una psicoterapeuta infantile ed ho lavorato 5 anni in NPI senza mai aver visto erogare un farmaco, ho cartelline piene di disegni, regalini, ringraziamenti dei miei piccoli pazienti, evidentemente a qualcosa il mio lavoro è servito.
    Con questo non voglio dire che il neuropsichiatra non possa aspettare, sono anzi convinta come la maggior parte di voi che questa fase sia transitoria, ma non bisogna nemmeno temerlo come la peste!
    Siamo nel 2010…

  29. ciao Elasti!
    il pediatra che ho scelto io è un neuropsichiatra infantile. l'ho scelto perchè è "vecchio" (e io amo i dottori di esperienza) e perchè con i bambini è così adorabile che se non avesse ottant'anni credo che farei di tutto per uscire con lui…
    quando mio marito si è traferito per lavoro ho portato il mio bimbo a un controllo dal pediatra e gli ho accennato la situazione. lui è stato meraviglioso: ha fatto finto di parlare al telefono con mio marito per fare dei complimenti indiretti a mio figlio che lo guardava estasiato… insomma un uomo sensibile (e ce ne sono ben pochi a questi livelli)

  30. Mi sto laurenado in psicologia ed anche se la vita mi ha poi portata su un'altra strada ho affrontato un tirocinio . Stuadiando orientamento mi sono trovata a lavorare in un centro di orientamento universitario dove approdavano aspiranti matricole che sceglievano di iscriversi all'università e di fare certe facoltà solo perchè va fatto. In quei casi consigliavamo colloqui motivazionali con una psicologa. la risposta era la stessa da tutti: IO NON SONO MATTO DA UN PSICOLOGO NON CI VADO.
    In realtà NON E' COSì uno psicolologo non serve ai matti come è di comune usanza pensare ( fa anche quello non lo nego). E' una persona, preparata, che guida le persone che vivono in qualche modo una situazione di disagio, sia essa l'obbligo a iscriversi all'università da parte di un genitore, la nasciata di un fratello minore o un disturbo alimentare ( o altro ancora) Un neuropsichiatra fa più o meno lo stesso lavoro, solo vedendolo da un punto di vista maggiormente medico e biologico piuttosto che filosofico mentale. Se la laurea in medicina di un neuropsichiatra infantile può spaventare perchè temi che prescriva farmaci, allora va da uno psicologo infantile che non è autorizzato a prescrivere farmaci, magari sei più tranquilla.  Una mia collega temendo che il figlio di un anno, che non dava oltretutto segni di disagio, vivesse male il divorzio si è rivolta a una neuropsichiatra. Farmaci non gliene, aiuto tanto.

  31. un we no, un giorno neanche, ma un'ora, magari quando arriva mr incredible potresati poterla dedicare a lui e lui solo facendo UNA cosa con lui (so quanto richiede un poppate, avendone una di 6 mesi).
    Gli puoi proporre il figlio-unico-part-time.
    Lo stesso x il grande, che magari lo dimostra meno, ma lo vorrà sicuramente.
    Tre ore alla settimana, una x uno e una x te.
    Mr incredible?!?
    LUI può attendere 😀

  32. mio fratello è figlio unico
    perche' non ha mai trovato il coraggio di operarsi al fegato
    e non ha mai pagato per fare l'amore
    e non ha mai vinto un premio aziendale
    e non ha mai viaggiato in seconda classe
    sul rapido Taranto-Ancona
    e non ha mai criticato un film senza prima prima vederlo
    mio fratello e' figlio unico
    perche' e' convinto che Chinaglia non puo' passare al Frosinone
    perche' e convinto che nell'amaro benedettino
    non sta' il segreto della felicita'
    perche' e' convinto che anche chi non legge Freud
    puo' vivere cent'anni
    perche' e' convinto che esistono ancora
    gli sfruttati malpagati e frustrati

  33. Anche io voto per le coccole, credo che il neuropsichiatra infantile possa aspettare!!

    Ps: COMMENTO # 6: "evolversi" è una cosa, "evolvere" è un'altra. Esistono entrambe le forme. Per favore informiamoci prima di criticare gli altri…

    Riccio84 sloggata

  34. Si vede che va DI MODA tra i pediatri consigliare di rivolgersi al NEUROPSICHIATRA: io ho ricevuto lo stesso consiglio quando mi sono rivolta alla pediatra per chiedere consiglio per mio figlio di 7 ANNI che a mio parere non si era ripreso bene da una brutta influenza ed era pallido, un po' stanco e svogliato. Pensavo a qualche ricostituente, invece mi voleva spedire da NP perchè le sembrava la CLASSICA DEPRESSIONE INFANTILE…. (N.B. trattasi di bambino serenissimo e felice…Sigh).
    Senza avere nulla contro gli NEUROPSICHIATRI Infantili, penso che questi specialisti debbano dedicare il loro tempo a casi che davvero meritano la loro attenzione e non a PROBLEMINI PASSEGGERI che il BUON SENSO DELLA MAMMA può risolvere senza troppa fatica, magari ammorbidendo alcune regole per un certo periodo e rassicurando in qualsiasi modo da un punto di vista affettivo il piccolo.
    Mi sono fatta una personale convinzione:
    ilpediatra consiglia il NP per: a) risvegliare la mamma dal torpore e far sì che questa si ingegni da sola a fgar passare le PATURNIE al bimbo, come SOLOLEISAFARE; b) togliersi un po' di utenti di torno, che non torneranno una seconda volta con moleste richieste di aiuto… VEDI TU QUALE RISPONEDE AL TUO CASO, nel mio la SECONDA….
    Soluzione sicura: AMORE INCONDIZIONATO!! KIKA

  35. La dottoressa tic tic è stata brava, ha dato peso ai pensieri di Elasti a cui sono bastate le sue parole (che poi al neuropsichiatra può bastare un incontro per dare qualche consiglio, conforto o semplicemente ridimensionare il problema) per capire che può attendere con pazienza e ascolto. 

    Cmq Elasti, c'è una soluzione che risolve alla radice l'effetto prosciutto in un panino tra un fratello grande e uno piccolo. Far diventare prosciutto anche il fratello piccolo…col quarto fratello!;-)

  36. #77 Grazie per il Mongoletto d'oro…non mi sembrava di aver detto nulla di così sconvolgente.
    forse anche tu avresti bisogno di un dottore bravo.

  37. # 96 (74)

    sì forse sì… ma sinceramente nemmeno a me sembrava di aver detto chissaché con un'espressione dell'anteguerra. comunque, riflettici solo un momento: Elasti avrebbe dovuto risponderti qui fra i commenti, e tu avresti scritto sempre qui il numero di telefono?

  38. no glielo avrei scritto in privato il numero.
    e cmq non gli sto girando il numero di uno spacciatore, ma di una pedagogista…quindi non ci vedevo nulla di sconvolgente se avesse risposto che sì lo voleva.
    mha.

  39. Cara Elasti,
    Un consiglio spassionato: prova con i fiori di Bach ! Secondo molti sono acqua e basta, nel mio caso hanno funzionato, e se poi non dovesse funzionare, beh. solo acqua non fa sicuramente male. Lo aiuterà a superare il momento ! Holly e Star of Bethlehem, 4 gg. 4 v. al giorno (o anche tre se 4 non si riesce)

    Japans Vlindertje

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