Nonsolomamma

degeneri beatitudini

stare in ufficio fino a tardi e pensare che, così intima e vuota, la redazione ha un suo perverso fascino e che essere qui, operosa ma senza esagerare, lontana dalla esasperante routine serale casalinga, non è poi così male.
uscire in bicicletta e avere la tentazione di fermarti dal gelataio preferito per un cono gigante con la panna e la cannella, nonostante il freddo barbino, nel negozio di biancheria intima per qualcosa di provocantissimo che mai avrai l'ardire di indossare a meno di non essere ubriaca ma tanto sei talmente bacchettona che non ti ubriacherai mai, al cinema per un film qualsiasi che tanto non ne hai visto nessuno.
pedalare piano, indugiando al semaforo, come chi ha tutto il tempo che vuole davanti a sè.
arrivare a casa e guardare da giù le finestre illuminate augurandoti che lassù siano tutti svenuti.
varcare la soglia e scoprire che il microbbit dorme già e avere un indicibile brivido di sollievo, vergognandoti ma solo pochissimo.
trovare lo hobbit grande e il piccolo satolli, lavati e piagiamati, di fronte a un film violentissimo e proibito ma in lingua originale così forse non colgono il turpiloquio.
non avere parole per esprimere gratitudine ad annalisa portapazienza che ha pensato al tuo posto, ha provveduto al tuo posto e ti ha concesso il lusso di un fuori orario.
spegnere il film violentissimo e metterti a letto, tra due hobbit, con un libro della biblioteca scolastica, in cui ci sono una maestra cattiva e una maestra buona, una classaccia e una classetta, alunni mostruosi e alunni angelici. e leggere leggere leggere. più per te che per loro. e vederli crollare, prima uno e poi l'altro e continuare a leggere, per il sadico piacere di sapere come va a finire prima di quei due lì che si danno un sacco di arie, quando sono svegli.
assopirsi sotto le coperte, sapendo che stanotte arriverà mister incredible. ricordarsi improvvisamente che il frigorifero è vuoto e lui non troverà niente da mangiare. girarsi dall'altra parte e dire pazienza.

66 pensieri riguardo “degeneri beatitudini

  1. SEMPRE PIU' GIU'
    elasti, quanta compagnia mi fai! a volte sento freddo, mi sento piccola, vorrei la mamma col latte caldo… ma nn è piu' possibile e allora impugno i remi e inizio a remare, ma quanta fatica.
    elasti, avrei voluto essere tua coetanea di maternità per avere qualcuno con cui condividere, meno "paturnie", piu' sicurezza … invece avevo solo una depressione post partum, un lutto da smaltire e tante cose da mettere a posto dentro di me…
    elasti

  2. ANCH'IO ANCH'IO ANCH'IO
    Confesso: quando torno a casa il lunedì sera alle 21 dopo la mia ora settimanale di libera uscita (quest'anno: yoga!) mi fermo sul pianerottolo e ascolto i rumori che escono dalla porta di casa mia: spero sempre di trovare tutti mangiati e pigiamati, sotto le coltri già calde, con gli occhi a mezz'asta pronti per il bacio della buonanotte e via!
    Spero sempre ma …non succede mai… e delle volte aspetto anche un quarto d'ora prima di entrare…aspetto e assaporo quei minuti di assenza volontaria! 
    Trovare un post così, fa sentire bene!
    Grazie
    Chiara
    PS
    qualcuna sa come sta la mamma che nei commenti del post dei desideri per l'anno nuovo, diceva di voler guarire per vedere crescere suo figlio? La penso moltissimo. SE mi legge l'abbraccio forte.

  3. Sei troppo forte!Ti adoro.Non ho letto nessun commento e mentre ancora mi sganasciavo dalle risate ho mandato il link del post a mia sorella per tirarla un pò su di morale.
    Baci grandi.
    Rita

  4. Mitica Elasti, sono proprio fiera di te, finalmente un pò di sano amore per se stesse!!!
    Ti immagino pedalare con calma, nella sera fresca…
    E però mitica pure la Annalisa, davvero una grande alle prese con 3 hobbit non suoi contemporaneamente e a gestirli così bene!!!
    Il mio hobbit di 4 anni ha collezionato in 3 settimane varicella e scarlattina… c'è un premio a chi ne prende di più in questo inizio 2011???!!
    Baci baci
    Monica 

  5. Vuoi le mie inconfessabili beatitutidini?
    Ammetto che un paio di settimane fa, quando ho prenotato i miei tre gg due notti lavorativi a Londra ho assaporato:
    1) 2 notti 2 senza interruzioni, permettendomi il lusso di sprofondare nel sonno più pesante, senza orecchie tese all'altra stanza …tanto l'allarme antincendio in albergo l'avrei sentito comunque
    2) 2 mattine alzandomi alle 8, vestendomi truccandomi e pettinandomi solo io, bagno tutto per me e arrivando pure in anticipo in ufficio
    3) perdermi nella folla della metropoli che adoro, fingere di avere 10 anni di meno, di avere tante aspettative e tante porte aperte per il mio futuro e di non sapere come tanto va a finire
    Non me la sono goduta poi così tanto a dire il vero, dato che c'erano questioni lavorative pesanti da discutere e tempo libero poco poco ma coi soli tremendi e pusillanimi pensieri mi sono attirata ire superiori e questa settimana sono stata colpita dal morbo di montezuma in tutte le sue manifestazioni, gastrointestinali e respiratorie, seguita da tutti e due i topi e dal marito.
    Se mi succede questo per i 3 miseri pensieri là sopra, cosa succederà quando mi deciderò a riscrivermi in palestra?

  6. iscriversi in palestra dopo 5 anni è meraviglioso! lo faccio solo da gennaio: due sere dalle 7 alle 8, che lusso!

    Julia

  7. gli uomini fanno regolarmente tutto questo e senza nessunissimo senso di colpa….lavoro, cene di lavoro, calcetto con gli amici e chi più ne ha più ne metta…. quanti uomini (visti con i miei occhi) si attardano inutilmente in ufficio anche se non strettamente necessario pur di non tornare a casa? 
    e invece le donne si scapicollano sempre, o quasi… quindi elasti tranquilla, hai fatto per una volta ciò che molti maschietti fanno regolarmente
    o no?!
    annabi

  8. Un amico papa' di due bambine, 1enne e 3enne, ci ha confessato che ADORA andare a lavoro, nel senso che adora quell'ora di viaggio in automobile – andata, e ritorno, da solo ad ascoltare musica 

    😉

  9. Sono un papà, mi pare una mosca bianca tra questi commenti. Lavorare fuori casa è faticoso, ma io credo che (a meno di non fare il camallo o il minatore) non ci sia paragone con chi sta a casa tutto il giorno con i figli. Quindi in una famiglia che funziona, se la mamma non ha fatto alcune cose e ha tirato il fiato per un po', ha fatto solo bene e sono contento per lei. Io sono (quasi) perfettamente in grado di badare a me stesso e ai figli mentre la mamma riposa. Certo, ci deve essere una totale fiducia tra mamma e papà… ma quella per fortuna non ci manca!

    Ciao,
    G

  10. e io che non sono normale, dopo aver recuperato ieri sera gran parte dei tuoi post, pensavo ma sarà contenta? che il part time la solleva da un lavoro che le lascia comunque la possibilità di staccare ogni tanto. di riprendersi le sue parti. anche mischiate con gli altri. ma non sarebbe meglio un part time a singhiozzo? quando si aprono le sbarre è così piacevole evadere per un attimo. ma alla prigione si ci abitua sempre.

  11. "arrivare a casa e guardare da giù le finestre illuminate augurandoti che lassù siano tutti svenuti"::
    il sogno inconfessabile di tutte le mamme ed io l'ho provato ieri sera quando dalle 7.30 della mattina sono arrivata a casa alle 20.15 dopo una giornata di:
    – lavoro in ospedale 8-15.30;
    – registrazione radiofonica 16.30-18.00
    – spesa 18.-18.30
    – visita e portare spesa ad amica single febbricitante 18.30.19.30
    ….rimessa in auto e guidare piano piano, ma proprio piano piano ascoltando la musica a palla e urlando a squarciagola "amor che bello darti al mondo" (quando poi sono altri ad accudirti)
    e varcare la soglia del cancello di casa e d ammirare con tenerezza la luce di fuori e sentire il papà giocare con i bimbi già in pigiama e pappati….
    ti fa davvero riconciliare con il mondo intero!!!!!

  12. quoto il commento #9
    Come le dici bene le cose tu!
    si sente quello che senti, quello che a volte sentiamo anche noi, ma non sapremmo dirlo.
    E' bello che tu lo dica anche per noi
    e.

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