Nonsolomamma

come arthur fonzarelli

in macchina. elastigirl e lo hobbit piccolo. lei davanti alla guida, lui dietro.

"mettiamo un po' di musica?"

"sì, che bella idea. accendo la radio"

"…"

"…"

"metti un zd che questa musica non mi piaze?"

"un attimo, ora non posso perché sto facendo manovra"

"metti il zd delle malze scozzesi?"

"nano, ti ho spiegato che ora non posso perché ho le mani occupate e se le uso per mettere il tuo cd di marce scozzesi andiamo a sbattere"

"ti ho detto di mettele il zd subito! subito! capito?"

"ragazzo! cambia tono e datti una calmata immediatamente! non ti azzardare a parlare così alla mamma"

"umpf. metti il zd con le colnamuse?"

"no, caro. adesso non metto proprio niente. anzi spengo proprio la musica, così la prossima volta ci pensi prima di fare il nervoso antipatico maleducato"

"ti plego"

"no!"

"ti pleghissimo"

"no, e comunque vorrei sentire una parola da te"

"… glazie?"

"no. un'altra parola. che si usa in questi casi"

"pel piazele?"

"per piacere va bene ed è necessario ma io mi riferisco a un'altra  parola che si usa quando si sbaglia e ci si rende conto di avere sbagliato"

"pel favole?"

"no"

"plego?"

"no! è una parola che vuol dire mi dispiace e che tu dovresti imparare a usare un po' più spesso"

"non z'è di che?"

"no. smettila di fare il finto tonto. mi sto innervosendo"

"pelò anche tu mamma. mi chiedi delle cose diffizilissime!".

"ho paura che il cd delle cornamuse farà una brutta fine"

"e va bene! sc…"

"non ho capito"

"scusa"

"continuo a non sentire"

"scusa, ho detto scusa. ohhhhh! adesso possiamo ascoltale un po' di malze scozzesi pel lilassalzi?"

"e va bene. rilassiamoci con le marce scozzesi".

alla fine degli anni '70, quando elastigirl vedeva happy days, arthur fonzarelli, detto fonzie, che non riusciva a pronunciare "scusa" o "ho sbagliato", la faceva molto ridere.
oggi un figlio affetto dal medesimo handicap la fa ridere, inspiegabimente, molto meno.

115 pensieri riguardo “come arthur fonzarelli

  1. Mio figlio quattrenne è molto più subdolo,
    lui mi dice "scusa mamma non lo faccio mai più"guardandomi con occhi malinconici e dispiaciuti,
    io allora di solito rispondo"non c'è problema amore l'importante è che hai capito che non si fa",
    così lui si gira sui tacchi sogghignando e se ne va soddisfatto di essersi risparmiato una punizione………
    ci vuole così poco per placare una mamma…..

  2. @ labiondaprof (# 48): grazie dell'appoggio! 🙂
    l mio Fid è raro che chieda scusa… o che ammetta anche solo di aver sbagliato!
    Invece le amiche, "scusa", lo dicono anche quando non servirebbe.
    Sono un po' suffragetta, lo ammetto e ne vado fiera, ma la mia esperienza mi dice questo.
    Spero, in futuro, di essere smentita dal mio Fid e dal genere maschile in generale: e quel giorno sarà da ricordare sul calendario!
    laragazzaconlavaligia

  3. maddai … 🙂 … che bello … qualcuno che si ricorda del fonzi quando non riusciva a dire scusa … sc…sc….scu…s….. troppo forte …

    Un po meno forte il fatto che la mamma della mia bimba … è uguale … e dato che la bimba a 8 mesi sembra sempre più avere il cartterino della mamma …

    Ciao Andrea

  4. ciao elasti.
    ciao a te e a tutte coloro che, come me, hanno a che fare con un infante molto volitivo, con rappresentanti del sesso maschile che non sanno chiedere scusa (non credo solo perchè sono rimasti mentalmente all'età di un hobbit e non sono cresciuti), con bizzarre pretese musicali, etc etc….
    e sai cosa? a volte, quando le scuse del piccolo non sono spontanee ma estorte, non ci provo nessuna soddisfazione a sentirgli pronunciare quelle 5 lettere e mi sento scema nell'avere insistito perchè lo facesse. mah!

  5. niente vabbè scusate, lo linko qui

    comunque è vero che esiste anche il tipo che ti chiede scusa 4,5,6,7,8 volte dopodiché ripete sempre le stesse cazzate anche se in forma diversa. lo so perche' sono stata fidanzata con un tipo così! in quel caso, le scuse moltiplicano solo l'esasperazione, ed è effettivamente più saggio gettare il CD (o qualunque cosa per esso)  fuori dal finestrino…

  6. per la #56
    per esplicitare il "tra parentesi": magari proprio il fidanzato!
    ecco, appunto… preferisco che il mio uomo abbia poco di cui scusarsi anche se poi, quando ne avrebbe motivo, fatica molto a farlo. sto parlando del "grande"… l'ermetico… in realtà confido nelle maggiori doti espressive e comunicative del  mio poco censurato e poco sovrastrutturato bambino.
    ma cosa sto scrivendo ??? 

  7. anonima 46, "scusa" se te lo dico (ne senso di "non è mia intenzione offenderti, ma vorrei essere sincera con te") tuo marito è un pò "ruffiano", quel utilizzo della parola "scusa" non lo giustifica affatto.

    Prendilo e contropiede e digli:
    1) non sai cucinare? no problem, ti insegno, viene a darmi una mano e ti spiego come si fa il soffritto, ecc… (non ci sono scuse che tengano, inoltre è anche divertente cucinare in due)
    2) si scusa per non averti capita? no problem, con estrema calma, gli chiedi qual'è il punto del tuo discorso che gli sfugge, sei disposta ad aiutarlo a capire meglio, usando altri termini, parabole, simboli, disegni, mimica…
    3) non gli sembra che sia il suo turno per portare giù la patumiera? Semplice istituisci dei giorni fissi suoi e tuoi e metti in bella mostra questo "scheduling" in cucina o dove è più opportuno ben visibile…

    Insomma le soluzioni ci sono, quelle non sono le "scuse" che intendo io, sono piccoli sotterfuggi per non fare quello che non gli va di fare…

    della serie "come semplificarsi la vita…"
    Un abbraccio

  8. @ Papà # 12 Sei ADORABILE
    @ Strawb # 57 : in effetti c'hai ragggione, ma ero così innamorata geisha che è finita che mi ha buttata lui fuori del finestrino (in senso figurato ovviamente) Si vede che l'argomento mi sta a cuore neh?!?

  9. Per le elasti-groupies milanesi e non milanesi abitanti a Milano o nell'hinterland, si annuncia una nuova apparizione dell'elastigirl:
    mercoledì 9 febbraio alle ore 21.00
    Casa della Cultura via Borgogna 3 Milano
    MILANO: CITTA' APERTA? (Milano non so, ma le vocali dei/delle milanesi sì, e parecchio )
     
    L'agenda politica è sommersa dal bunga bunga, dalle prestazioni sessuali ricompensate con incarichi istituzionali, dalle sedi governative trasformate in nightclub… E' uno spettacolo desolante ai confini della realtà, soprattutto se ripensiamo a questi stessi libertini in piazza per il Family Day a sostenere la famiglia fondata sul matrimonio e sul patriarcato. Per una sera vogliamo risintonizzarci sul Paese reale e sull'Italia Migliore. Le donne e gli uomini che a Milano vivono liberamente i propri amori etero o omosessuali. L'arcobaleno di scelte e di famiglie che popolano la città. Le donne che vogliono tanti figli e il part-time. Quelle che vogliono il part-time e non i figli o viceversa. Gli uomini che chiedono il congedo di paternità. Tutt* quelli che decidono di essere felici e ci riescono da soli o in compagnia. Nostante le carenze del welfare, il mancato riconoscimento dei diritti, l'arretratezza di chi governa Milano su libertà e laicità. 
    CON LE ESPERIENZE E LE IDEE DI:
    Elastigirl http://www.nonsolomamma.comAvv. Giovanna Fantini, Usciamo dal Silenzio – Elisabetta Camussi, Università degli Studi di Milano Bicocca – Associazione Famiglie Arcobaleno – Marco Mori, Pres. Arcigay Milano – Chiara Cremonesi, Consigliera Reg. SEL – Luca Gibillini, Progetto ALTERego – Alessio Miceli, MaschilePlurale –
    PER CAPIRE COME Milano può cambiare davvero con Giuliano Pisapia sindaco 
    Durante la serata Reading di Alessandra Faiella

    el pueblo unido jamas sera vencido

  10. ahhh Jasmine tu c'hai ragione e io lo so. son scuse del piffero le sue. ma oramai è troppo grande per cambiare ma soprattuto gli uomini non cambiano. e son pronta a provarlo, a volte migliorano, si invecchiano, ammorbidiscono gli spigoli ma non cambiano. ma son pronta a prendermi le mie responsabilità. mi son sempre accontetata! 😉

  11. Strana cosa il punto di vista, eh?

    Probabilmente tornerai a riderci quando sarai nonna.
    Qualche volta torna utile il salto generazionale. La giusta distanza.

  12. però… fa riflettere sta cosa! Tutti i bimbi faticano a dire "scusa". Sarà che la vivono come una "retrocessione" nell'affernare la loro soggettività e quindi il bisogno di affernarsi e avere voce in capitolo… un pò come la fase del "no".

    Allora ha ragione la commentatrice che dice che se anche da grandi non sanno chiedere scusa, significa che non sono cresciuti…(uomini o donne che siano)

    Una volta, in un istituto alquanto rigido per l'educazione, a un ragazzo che aveva fatto una marachella gli venne chiesto di scusarsi, e lui disse " Je m'excuse.!" (modo comune e usuale nella lingua francese) ebbene venne ribaltato, perché quel modo di dire è come se lui si "auto-scusasse", alché la sorvegliante lo corresse e gli disse che doveva dire "Veuillez m'excuser" oppure "Je demande pardon" o ancora "Excusez-moi", insomma che sono gli altri che devono o meno scusarlo, e concedergli la "grazia del perdono", oppure la punizione. Sembra una sfumatura, ma in quell'istituto di "correzione" ci tenevano molto. Era un colleggio di recupero degli adolescenti difficili.

  13. Jasmin #42:
    lanciare un cd dal finestrino della macchina non significa essere intransigenti, ma essere impulsivi, e in ogni caso era una mezza battuta, che evidentemente non hai colto. Colgo l'occasione per dirti che il tuo parere sul mio essere madre non mi interessa nel modo più assoluto.

  14. ma il piccolo non dovrebbe chiedere szusa, e szozzesi?
    Nooo, non arrabbiatevi.

    Il piccolo, da valente maschietto qual è, crescendo si ricorderà che per ottenere un cd dovrà chiedere scusa, e subito dopo grazie.
    Allora da grande entrerà con mille amici in un museo del cd, ne prenderà settemila, e dirà al portinaio: scusa, e subito dopo: grazie.

    Oppure, non chiederà mai più scusa, e farà infuriare migliaia di donne (dal momento che noi uomini rammentiamo queste torture del cosa devi dire prima tipicamente materne), proprio perchè da piccolo, per ottenere qualcosa cui veramente tenesse, era costretto a chiedere scusa. Meglio educare dicendo, la prossima volta: chi detto dire, piccolo! E dargli il cd, senza richiedere scuse continue, come il premier. La richiesta di scuse implicite risiede nel tono autoritario. E' lo sguardo del bambino a esprimere le scuse, allora, spesso sincere.

    Ma coooome può una donna avere un tono autoritario? Anche questo è vero, già già. Comunque, metodo giapponese funziona. Al contrario, se la parola scusa diventa una parola chiave, con essa il bambino potrebbe voler aprire porte che non devono essere aperte. La parola scusa in tal caso acquisirebbe allora il ruolo di parola magica, per il piccolo. 

    So che ora ci sarà un cataclisma cinese. Jasmine, sebbene segretamente innamorata di me,  si farà in quattro per tenere alto il blasone educativo elastico – che nella sua obsolescenza ha prodotto favolosi individui come me, del resto! – e settecento madri faranno cortei, quindi vi saluto e vi porgo mille scuse tra mille abbracci.

    maestro 

     

  15. maestro, se vale il detto "docendo discitur", tu mi pari alquanto confuso.

    jasmin, senza la e, per amor di ortografia.

    fleq

  16. Maestro

    ho come l'impressione che anche Lei faccia ancora confusione fra "scusa" e "per piacere". Comunque trovo molto interessante il modo in cui Lei sembra identificarsi nell'hobbit piccolo.

  17. :-O ??? …

    N° 73 … eccezionale … aprirei un blog anche solo per queste dritte riguardo se stessi … c'era chi andava in india per ritrovarsi … bei tempi …

    Andrea

  18. ahah, fantastico!

    Jasmine (o Jasmin, Yasmin, Jessamine, e altre varianti) in lingua inglese è il nome comune della pianta e dei fiori di gelsomino)

    Persino wikipedia spiega questo. Oppure, secondo la fonte: http://www.nomix.it/nomi_fiori.php

    Gelsomino (dal persiano yasamin)

     

    Chameli – dal nome indiano del gelsomino
    Jasmine, Jasmina, Jasmin, Jessamine (dal persiano)
    Malati (hindi)
    Yasmin, Yasmine, Yasiman (dal persiano)

    Gelsomino (italiano)
    Jasminum (inglese)

     

    Dipende dalle lezioni. La frase 'dipende dalle lezioni' vi porrà molti interrogativi.

    Va beh. Allora vi lascio questo messaggio. Usa un codice a sostituzione monoalfabetica (Cesare) simile a quello di elasti, che però è discontinuo (la c diventa z e la r diventa l non sempre, ma secondo la vicinanza di lettere o parole in collisione. E.g. cd diventa zd, prego plego; però non c'è di che diventa non zé di che, e qui la sostituzione è discontinua) e parziale (applicato su due sole lettere dell'alfabeto, almeno così sembra).

    Testo in chiaro

    a

    b

    c

    d

    e

    f

    g

    h

    i

    j

    k

    l

    m

    n

    o

    p

    q

    r

    s

    t

    u

    v

    w

    x

    y

    z

    Testo cifrato

    D

    E

    F

    G

    H

    I

    J

    K

    L

    M

    N

    O

    P

    Q

    R

    S

    T

    U

    V

    W

    X

    Y

    Z

    A

    B

    C

    XQ EDFLR MDVPLQH

    La cosa stupefacente del lessico elastico è quindi la sua potenza espressiva. Nonostante usi una sostituzione discontinua applicabile a due sole lettere, risulta molto divertente anche nella sua forma, oltre che nei contenuti. Sembra un linguaggio minimale di divertimento. Complimenti per la resa eccellente. Non è facile arrivare a un risultato simile. Faccio critiche cognitione causae, e riconosco il valore. Sebbene la letteratura classica sia altra cosa, il lessico elastico prodotto è di valore, e merita la sua dignità.

    Sapete chi è Bourbaki? ecco qua:
    http://it.wikipedia.org/wiki/Nicolas_Bourbaki

    questo in risposta alla confuzione, confusione, quel che è.
    Per finire, mettere messaggi cifrati aumenta di molto l'accesso nei blog, secondo le statistiche. La cifratura applicata da elasti rende molto sugli accessi, infatti.

    Ora, sembra essere diventato un terzo lavoro questo, quindi tante buone cose dai maestri.

    maestro

  19. Messaggi cifrati?
    Ma che c'era Davvero Neal Caffrey alla presentazione e io non me sono accorta?
    Ho visto solo il cappello.

    Haem… microspiegazione.
    Uno dei telefilm che sto rovinando ultimamente(cioè ci sto a scrivere su una fanfiction) parla proprio di cose come messaggi in codice e similia.

    E il protagonista del telefilm… porta sempre un cappello.

    A volte molto simile a questo.
    Mi dovevo guardare meglio in giro domenica!

    ^_^

  20. #exxxanonimo sei ammirevolissima!
    Almeno altri due maestri concordano con il lancio del cd dal finestrino. E tutti quanti concordiamo con la assoluta decenza di educare i figli secondo una libertà e secondo canoni che tendano al massimo livello. Livello che, permetti a tutti noi di esprimerti con ammirazione, raggiungi pienamente. Infatti, difendendo la tua modalità educativa, proteggi tuo figlio come una leonessa, e noi uomini leoni maestri siamo del tutto fieri di donne di tal fatta.

    Un altro maestro sostiene che vi sia troppa prosopopea qui, tale da rendere necessario l'intervento dei maestri. Un maestro non si scontra mai con un altro maestro. Tutti i maestri sono ok. Viva i maestri.

    Per Close the door, il tuo nick name non è molto rassicurante. Il desiderio di ottenere, se diventa dominante il termine 'scusa', non viene più anticipato dal termine 'per piacere'. Il bambino rammenterà solo 'scusa', e crescerà indebolito, combinando – licenza poetica concordata con la Crusca Letteraria, Londra, Parigi e Medjugorie –  cazzate non facilmente prevedibili. Ti aspetto a Oxford. O alla Sorbona! O a Berkeley. O a Lourdes. Insomma, sei invitata a tenere conferenze.

    maestro s.n.c.

  21. Maestro, non difendo la mia modalità educativa, dico solo che va bene A ME … lungi da me essere maestra per qualcun altro !!!! non me ne può fregare di meno nè di fare la maestrina nè di ricevere consigli da presunte tali.
    Comunque, chapeau al tuo commento 77, o , in generale, alla tua presenza qua.

  22. Saluti, salutini, salutoni. Insomma, il messaggio cifrato era: Un bacio Jasmine. E' aritmetica modulare, e si lavora in modulo 26, secondo l'aritmetica detta anche dell'orologio. Per decifrare basta arretrare di 3 lettere ogni lettera cifrata. Non ne possiamo più, e vi salutiamo tutti quanti. E' stato un piacere. Talora ritorneremo, per salutare o per eccessi di prosopopea vostri e nostri, essendo l'essere umano vario e unico al tempo stesso, e compreremo migliaia e migliaia e migliaia di copie elastiche, così che verremo amati, amatissimi, desiderati oltre ogni decenza. Abbiamo aumentato il ranking del sito. Viva Elasti!

    baci et abbraccii dai maestrii

  23. exxxanonimo

    non riesco a violare la decisione di scrivere ancora e subito. I maestri perdoneranno, essendo a bere un tè. Ti ringrazio

  24. mi sto rotolando dal ridere!
    "Maestro" (ti dirò…  mi infastidisce chiamarti così) il tuo sottile senso di umorismo è fantastico… si fa anche fatica a capire se sei ironico o invece sincero (mi riferisco al tuo commento su Exxxanonimo)… per me ironia mantiene il suo vero significato che non è "umorismo" come comunemente e ultimamente viene usato, ma l'ironia nel senso di dire bianco, intendendo nero!… quasi sarcasmo… ma anche lì il confine è sottile e per pochi intenditori.

    Sul mio nome… Yasmin, Jasmin o come lo vuoi scrivere, è di fatto il nome arabo/persiano del fiore Gelsomino (dal profumo inebriante). Un nome comune nei paesi del medio-oriente, e anche per questo usato nel racconto delle Mille e una notte, di Aladino.
    Essendo tu tanto erudito, saprai che spesso e in tutte le culture alle bambine viene dato il nome di fiori (Rosa, Iris, Viola…) per indicarne la bellezza, ecc…
    Scrivilo come ti pare! (ci sono abituata)

    Sul mio presunto innamoramento… dico solo che mi hai fatto tanto ridere! Ma tanto! (grazie)

    Sulla lezione di matematica, deduco che sei appasionato o forse insegnante di matematica? Cosa ci fai in un blog di mamme? Curiosa questa cosa!

    Condivido il commento di Close, c'era una confusione nel tuo commento tra chiedere le cose dicendo "per piacere" e invece scusarsi per aver fatto un torto ad altri.

    Infine exxxanonimo, non mi aspettavo nulla di diverso dal tuo commento! Certo che era una mezza battuta la tua, ma come hai giustamente detto era "mezza", che tu sia "impulsiva" come ti definisci o "drastica" come ti percepisco, il risultato finale è lo stesso. Non acccetti confronti, ne scambi di opinioni! In poche parole sei il "verbo" e con te non si discute!… il maestro ti ha definita "leonessa"… ti piace?

  25. exxxanonimo

    mi hai così emozionato che… ho sbagliato. Volevo dire: non riesco a non violare la decisione – meglio l'impegno –  di non scrivere ancora (e subito). I maestri perdoneranno, se ho commesso un errore nella logica dei predicati, essendo a bere un tè. Ehm, perdonami anche tu. Ti ringrazio

  26. insomma, il ranking sta salendo a dismisura.
    Jasmine, maestroi è un appellativo ridicolo a tutti gli effetti, ahah, e mi piace per questo.

    baci et abbracci non cifrati

  27. Maestro… grazie per il bacio!
    (sei davvero simpatico, malgrado la molta prosopopea…)
    Buon tè (pure io apprezzo quella bevanda)

    Un saluto a tutte
    e uno speciale a Hobbit piccolo che trovo spassoso oltre ogni limite (anche se ha un vena fonzarelliana)

  28. Buongiorno Elasti, buongiorno a tutte,
    aspettavo il post di oggi e mi son persa a leggere gli ultimi commenti. Ho scoperto non solo che la mia gallofobia è incurabile ma ho anche qualche problema di comprensione. Mah. Elasti stai bene? Post wanted.
    Chicca
     

      

  29. Allora prima che si scateni il panico… non è che uno è obbligato a postare ogni giorno eh!
    Si può anche saltare ogni tanto.
    Per mille ed uno motivi, senza andare subito a pensare che sia capitato qualcosa di brutto.

    1- Non avere voglia di mettersi a scrivere un post.
    2- Non avere tempo.
    3- Aver smarrito la password di splinder, e quindi non poter postare.

    ok mi fermo a tre, per gli altri 998 a voi i commenti.

  30. Non mi piace chiedere scusa, nè quando gli altri chiedono perdono a me. O meglio: credo che chiedere scusa sia una pratica preziosa, eccezionale, purtroppo inflazionata. Preferirei che tutti, la sottoscritta in primis, pensassimo a fondo prima di fare/dire. Senza doverci poi lavare la coscienza, tra mille sensi di colpa, vittimismi, incomprensioni.
    Ma… i bambini piccoli, per natura, tendono alla tirannia. Meravigliose creature narcise trasformano il mondo a loro immagine e somiglianza, ponendosene al centro come soli onnipotenti. Arrabbiandosi proporzionalmente, quando le cose non vanno come vorrebbero. Vorrei vedere, se qualcuno non pensasse ad arginare tutto ciò, nelle mille piccole sfaccettature quotidiane, come reagirebbero certi fautori del laissez-faire, spesso così solerti nel denunciare poi la maleducazione giovanile e non… E scusate (ora sì), ma non credete che, soprattutto in questa bella Italietta, la prepotenza sia da combattere sul nascere?
    Personalmente preferisco insegnare ai miei figli il principio causa-effetto, in una sorta di butterfly-effect casalingo. Non m'interessa chiedano scusa (a patto non abbiano commesso nefandezze tremende, che implichino cospargimento pubblico del capo con cenere), ma che tocchino con mano cosa provochi ogni risposta sgarbata, azione maleducata. Anche in un gioco di specchi. Esempio? Esempio: mio figlio di sette anni, tempo fa, è tornato a casa, abbandonando per l'ennesima volta, giacca, berretto, scarpe ai piedi del divano, correndo a giocare, sicuro che un efficiente, imprecisato qualcuno ci avrebbe pensato poi. Ho raccolto le sue cose, aggiunto le mie e gliele ho scaricate in camera, sopra i suoi giochi. "Mamma, perché fai così? Non riesco a muovermi. E' tutto in disordine. Non si capisce niente. Che schifo: le scarpe sporche sulla giacca!!!". "Davvero? Toh! E' proprio quello che dico sempre io…"  "Ah! Hai ragione…" ha sussurrato. Ora rimette a posto. Non ha chiesto scusa, ma ha capito. Che poi dovrebbe essere il vero obiettivo suggellato dalle scuse ufficiali.
    Insomma, non sono per nulla una frequentatrice di testi biblici o religiosi, ma ho una passione particolare per il comandamento "ama il prossimo tuo come te stesso", sebbene in una traduzione che sostituisce il noto "prossimo" con "vicino".  Una piccola sfumatura lessicale, che, però, riduce l'intera umanità (immane utopia, fatica tantalica: amare tutti tutti???) al solo individuo che ci è accanto. Per cambiare il mondo si deve partire dal piccolo, da sé e da quello immediatamente vicino a sé. In una lunga catena a doppio senso di marcia.  I cromosomi XY, XX c'entrano ben poco, la cultura tanto.
    Ce

  31. E meno male che Ce c'è. "Scusa" il gioco di parole, sono d'accordo con te. Mi hai fatto riflettere, grazie!    
    Chicca

  32. "Mille scuse… mille abbracci?"  Io non so se è una coincidenza sintattica – ma se è il Maestro che conosco io ni ci mando un abbraccio, se invece no – no. Niente pardon   – anzi, venendo a cadere l'afffetto per il Maestro quello a me noto – il Maestro Di Vita Grande etc. esprimo  moderatamente il mio dissenso per la monopolizzazione del blog elastico eh. Come a suo tempo feci colla Jasmin ahò un po' de par condicio. Mo' nun è che questo è omo, allora tutte a fare cip cip cip, e quella era femmima e daje a borzettate:)

  33. Zaub… e chi lo dice che sia un uomo?
    Se maestro è uno pseudonimo può anche essere una donna.
    Anzi… più di una se ho letto bene il link segnalato.

    😛
    Ok vado!
    Prima d'esser presa io a borsettate.
    ^_^

  34. "Ce" (Cecilia?) #90, sono d'accordissimo, inoltre i bambini faticano a capire le cose astratte e colgono appieno le cose pratiche!
    L'esempio che hai portato ne è la dimostrazione!

    Inoltre, ho letto, visto intervista, e rivisto un nuovo approccio educativo che pare funzioni con grandi e piccini, (e perfino usato per addestrare gli animali… non me ne vogliate, ma in fondo non siamo molto diversi) che sottolineare le buone azioni (il bambino che sistema la sua camera, che aiuta ad apparecchiare, che ringrazia, ecc… ) premia molto di più che non sottolineare gli sbagli (quindi punizioni, sgridate…)
    Pare, (non è farina del mio sacco) che il nostro sistema neuronale FISSI quello che viene sottolienato, nel bene o nel male, in aggiunta all'emozione vissuta (positiva o negativa), e PARADOSSALMENTE, quell'azione (sottolienata) venga "inconsapevolmente" ripetuta.
    Da qui viene spiegato il come mai sgridare, o punire serva a poco, e il bambino (adulto, o animale) tenderà a ripetere (involontariamente) l'azione fatta (in questo caso sbagliata).
    Allo stesso modo, un azione positiva, applaudita, verrà anche lei ripetuta! Sembra essere una cosa proprio "fisiologica". Fatta la scoperta, basta metterla alla prova… Personalmente, non ho avuto modo di testarla.

    Un metodo che uso e che trovo molto efficace, è di farsi sempre e comunque una domanda: "se tutti si comportassero così il mondo come sarebbe? migliore? peggiore?" dalla risposta si può subito sapere come sia meglio agire.
    – se tutti buttassero la carta per terra in strada?
    – se tutti facessero la fila per salire sul tram? (come fanno in altri paesi europei non lontani),
    – se si parlasse a voce bassa al cellulare in luoghi pubblici?
    – … (l'elenco è infinito)

    Perciò prima di agire, farsi quella domanda aiuta molto.

    Namasté
    (il tè verde è eccezionale!)

  35. Il Principio di Premack.
    David Premack ,primatologo nel corso degli anni Sessanta ha compiuto degli studi sul condizionamento e sul rinforzo e ha condotto in seguito degli esperimenti. Uno di questi presenta una situazione in cui ad un gruppo di bambini viene chiesto di scegliere tra due alternative: mangiare il dolce o giocare con la palla. Alcuni preferirono il dolce e altri il gioco. Il gruppo dei bambini fu poi diviso: al primo gruppo viene messa la condizione di giocare a palla al fine di ottenere il dolce mentre nel secondo gruppo la condizione è l’esatto opposto. Se un bambino vuole giocare deve prima mangiare il dolce. Premack scoprì che solo nei bambini che preferivano il dolce al gioco aumentava la frequenza del gioco stesso. E viceversa solo nei bambini che preferivano giocare a palla aumentava il consumo di dolci. Quindi quei bambini pur di giocare a palla mangiavano più dolci.

    In termini scientifici il principio di Premack propugna che:

    "un comportamento esibito a maggiore frequenza o probabilità tende a rinforzare comportamenti esibiti a minore frequenza/probabilità
    o anche
    Per ogni coppia di risposte, quella indipendentemente più probabile rinforzerà quella meno probabile."

    Tale principio funziona anche al contrario: un comportamento meno frequente/probabile punisce un comportamento meno frequente/probabile.

    Tutto questo per dire che:
    Quest’esperimento ha dimostrato come un comportamento può rinforzare un altro.

    Proprio come per i cani.

    Chicca

  36. @ Maestro:  davvero mi diverte leggere i tuoi commenti… Il mio nick non è preoccupante, ha solo una storia "dialettale" (forse qualche veneto intuirà). Ah già, perché non usi il tuo account? Sei il Maestro di Vita Djaa, no?

    @ Ce : è da molto che volevo scrivertelo: io-ti-a-do-ro. Se posso chiedere, non è che avresti cinque minuti per farti un account splinder? Mi piacerebbe poter comunicare in pvt

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