Aveva ricevuto una telefonata, si era agitata moltissimo, aveva chiamato a rapporto nonna J e, insieme a lei, aveva comprato, per l’occasione, un sobrio vestito blu e un paio di scarpe asimetriche con il mare e i pesci dentro. lo hobbit di mezzo le aveva detto che sì, essere invitati da quel giorgio napolitano non era male, ma lo spagnolo è molto più importante e famoso. dove lo spagnolo, nella cosmogonia hobbit, è barak obama.
poi più niente. nessun invito nella casella della posta tradizionale, nessun messaggio nella casella della posta elettronica, nessuna rassicurazione a zittire quel fastidioso tarlo che, con crescente insistenza, le istillava il dubbio che si fosse trattato di uno scherzo o, ancora peggio, di un parto della sua ottenebrata immaginazione.
fino a questo pomeriggio quando è squillato l’elasti-cellulare.
“pronto, buongiorno. la chiamo dal quirinale”
“buongiorno”
“qualche settimana fa l’abbiamo contattata per invitarla qui l’8 marzo. si ricorda?”
le pare che potrei dimenticare quella surreale telefonata? le pare che potrei dimenticare quello 0646eccetera che si è auto-marchiato a fuoco nella mia pur labile memoria? le pare?
“certo che mi ricordo. un invito al quirinale non è tra le cose che si dimenticano facilmente”
“mi fa piacere”
“…”
“la chiamo perché avremmo bisogno di un suo curriculum vitae”
“un curriculum vitae. certo, ovvio…”
“può mandarlo via mail all’indirizzo che le do ora?”
“sì, naturale. l’unico problema è che…”
“che?”
“che l’ultimo curriculum vitae serio che ho dovuto presentare risale a circa quindici anni fa. al momento ne ho uno aggiornato che è un po’ approssimativo e non è esattamente…”
“va benissimo quello che ha. tenga presente che non dobbiamo assumerla”
“già, non mi dovete assumere, dimenticavo”
“ha una penna per scrivere l’indirizzo?”
“non ne ho bisogno. mi dica pure”.
Evvai! Allora non era uno scherzo o un parto della tua fantasia!
p.s. non è che si può avere quest’indirizzo e-mail, magari gli mando anche il mio curriculum 🙂
Ma ti mandano a prendere con l’aereo di Stato, no?
😉
ormai i veri chic vanno in treno alta velocità!
Alessandra
Au contraire, come i veri comunisti, la proletaria elasti (che rappresenta tutti noi, come voi m’insegnate) dovrebbe calare a Roma con un diretto in seconda classe. La coerenza, prima di tutto.
per me ci và in bicicletta!
…inizio a pensare che i commenti siano quasi meglio del blog.
Come ho potuto perderli fino ad ora, perdìo?
davvero!! e hai provato a seguire il festival di sanremo solo dai commenti facebook o twitter?
Quello mi manca. Però controllo Fb prima dell’ Ansa, per certe notizie.
w rots, che dice qualcosa di diverso dai soldi, stipendi e lavoro. a leggere tanti commenti sembra di leggere un quotidiano a caso e scusate ma non vuole essere un complimento! franca