Nonsolomamma

roma

mister incredible doveva andare in australia per lavoro. aveva proposto a elastigirl di seguirlo (“eddai vieni!” “non ha senso” “ma sì, due giorni ad andare, due giorni a tornare e quattro giorni a sydney” “a sydney da sola, devastata dal jet lag, intanto che tu lavori. veramente fico come programma…” “eddai!” “ma anche se dovessi accettare questa irrinunciabile proposta, come facciamo con gli hobbit?” “una soluzione si trova, magari potremmo chiedere ai miei…” “tu vorresti chiedere a super w e mister brown di venire a milano da bari una settimana per consentire a noi due di passare quattro giorni in aereo?”) ma lei aveva detto no. forse è partito con hiroshi, il fidanzato marxista giapponese, anche se non ci sono conferme in proposito.
“e se andassimo a roma?”
“andassimo chi?”
“io e gli hobbit, per il ponte del primo maggio, mentre tu sei a sydney”.

elastigirl e gli hobbit, mentre il pater familias partiva per l’australia, sono andati a roma, a trovare il fratello di mister i, altrimenti detto zio-con-l’-orecchino-al-naso (“io l’ho sempre detto che ho sbagliato fratello” “già. io ti avevo avvertito, elasti” “ma quando ti ho conosciuto avevi  i capelli lunghi e l’aria tamarrissima ed eri poco più che un bambino!” “peggio per te”), e la sua fidanzata romana.
la vacanza capitolina in alcuni agili punti.
1. roma è fantastica. anche se ci può essere un tempo grigio (“ma non è valido… a roma il tempo è sempre bello… ce lo avevi detto tu, mamma…”), anche se girarla con un passeggino al seguito è un’esperienza intensa, in vari sensi, anche se alla lunga le orde di turisti onnipresenti potrebbero venire a noia, anche se chi ci vive dice che è un caos totale globale. è talmente fantastica che visitarla dovrebbe essere obbligatorio per tutti, a cadenza regolare.
2. roma è diuretica (“mi scappa la pipì” “come? l’hai fatta dieci minuti fa, e anche mezz’ora fa, e anche 50 minuti fa. non è possibile” “o la faccio qui o muoio sbudellato su colpo”).
3. nonostante piazza navona, san pietro, il caravaggio, il colosseo, i fori imperiali, trastevere, i parchi e tutto il resto, le cose più belle di roma sono: “il negozio di cose del signore degli anelli e di harry potter ché io lì dentro ci andrei a vivere e non vorrei uscire mai. il giardino vicino a casa degli zii dove abbiamo giocato a palla e… ah! gli hot dog con ketchup e maionese fatti dallo zio con l’orecchino al naso”.
4. la cosa più brutta di roma? “i bambini torturatori di tartarughe nel giardino vicino a casa degli zii”
5. roma dà l’insonnia. forse per questo, dopo tanto tempo, sono ritornati in auge gli indimenticati risvegli a scacchiera e tre hobbit, accampati a casa altrui, a turno e senza mai sovrapporsi, si sono svegliati ogni notte di soprassalto chiamando “mamma” con motivi pretestuosi (“mamma, sono intrappolato tra le gambe di mio fratello” “mamma, ho gli starnuti e l’allergia, a roma ci sono pollini bestiali e supercattivi. tienimi compagnia mentre mi soffio il naso” “mamma zuzzo mio v’è?”, dove il sostantivo zuzzo indica il sostantivo ciuccio).
6. a roma qualcuno aveva voglia di avere un bambino. dopo queste quattro amene giornate, forse qualcuno ha deciso che l’inferno può attendere.
7. a roma c’è un posto dove, dicono, fanno il caffè più buono del mondo e, per non mostrare al mondo il segreto della sua ricetta, il signore che lo prepara si nasconde dietro un separé giallo.
8. a roma ci si va da milano con un treno velocissimo, in tre ore. e tre ore su un treno sono affrontabili anche soli con tre hobbit. soprattutto perché quando scendi da quel treno, magicamente ti dimentichi tutto e ti ricordi solo che sei arrivata, un po’ come dopo il parto.

144 pensieri riguardo “roma

  1. complimenti Elasti se lo dicevi ti avrei organizzato un simpatico tour
    …e ti avrei aiuato con gli hobbit….scusami ma dove hai preso il caffè da Sant’Eustacchio al Pantheon???
    ciao s

  2. UFFA però. E’ la seconda volta a distanza di pochi mesi che vieni a Roma e a noi poveri abitanti non ci concedi nemmeno un incontro da Feltrinelli o qualche altra libreria… Buh!

  3. Sono di Roma e sono stata a Sidney. Concordo sul viaggio un po’ troppo lungo per pochi giorni, ma è una città di una bellezza fuori dal comune, almeno per me europea. Mare, natura, mix di Oriente e Occidente, spiaggie, ristoranti, tutto bellissimo. E soprattutto molta tranquillità, tanto spazio e clima superamichevole in tutti i sensi. Non la vedo adatta a Hiroshi siceramente.
    Roma è bellissima ma caotica, piena di auto blu, disorganizzata e un po’ triste in questi ultimi periodi
    Ilaria

  4. confesso: avrei mollato il mio Budino hai nonni e mi sarei sparata 4gg di volo pur di andare in Australia, perché visitarla è il mio sogno 😀

  5. Elastiiiiiiii ma come vieni a Roma e non chiedi consigli?!
    Peccato con 3 maschi di 6, 5 e 2 anni qualche dritta te l’avrei data..

  6. anche noi vacanza capitolina,averlo saputo che c’eravate anche voi…….visto che non c’era nessuno ………
    che favola 3 giorni a roma,giusti per lasciarti la voglia di tornarci!!!!
    ciao,luisa & chiara

  7. Eh Roma magica, i ricordi degli incontri con il mio amore, la romanina.
    Diventata poi Istrice Prussiana.
    Le camminate senza fine,il caos, la sporcizia, il senso tutto italiano che ormai siamo la periferia dell’impero e tocca arrangiarci con scetticismo e pazienza.
    Appena posso con un’ora di treno dall’Umbria ci vado con un misto di ammirazione e di arrabbiatura.
    Quando poi sono appena arrivato da Londra o Parigi il confronto con quello che potrebbe essere mi fa star male.
    Così me faccio una bella magnata e tutto s’acqueta.
    Perchè farsi del male ?

  8. grazie per questo saluto alla mia città …bellissima è con i suoi pregi e i suoi difetti
    …però ti aspettavo per la presentazione del secondo libro 😦

  9. Io credo invece che alla mia autostima avrebbe giovato moltissimo! Jane Fonda è un mito prima e ora, dai suoi bellissimi over 70 portati con le rughe e con conquistata saggezza

    Julia

  10. c’è un sito, in inglese, di una ricercatrice: Magda Havas, che racconta gli effetti sulla salute dei campi elettmagn da uaifai sui ragazzi:
    http://www.magdahavas.com/category/electrosmog-exposure/microwave-radiation-electrosmog-exposure/

    certo spesso siamo spinti a scegliere tra cose opposte, quando ad esempio semplici accortezze come lasciare alcuni libri a scuola e non fargli fare avanti e indietro, salverebbe capra e cavoli!

    certo saper usare il pc è necessario, ma più che altro potrebbe essere bello sapere carpire i segreti del suo funzionamento! e forse, penso io, per fare questo non gioca un ruolo decisivo aver il tabulet al posto del libro tradizionale! studi dicono addirittura che i livelli di attenzione e le capacità cognitive diminuiscono!

    1. io mi preoccuperei più delle antennone dei trasmettitori televisivi e telefonici, che del wifi interno ad una scuola, sicuramente molto meno potente

      sarebbe bello avere scuole con gli armadietti dove poggiare i libri che non servono da riportare a casa, ma molte scuole non hanno nemmeno gli attaccapanni per poggiare i capotti, figurati!

      ai miei tempi i libri (tranne i dizionari di greco e latino) li smezzavo col compagno di banco, ma adesso spesso i professori non vogliono e chiedono espressamente che ogni allievo porti il proprio libro, quindi zaini pesantissimi e schiene curve sotto il peso 😦

      capire il funzionamento del computer: intend come è fatto e come funziona “dentro”?
      interessante, ma quando cerchi un lavoro ti chiedono se sai usare i programmi di videoscrittura, i fogli di calcolo, i database e i gestionali di posta.
      senza contare tutto “il sapere” che trovi online per ricerche, approfondimenti, tesine
      pensa che la mitica Enciclopedia Britannica ormai esce solo in formato digitale, sono certa che seguranno il suo tempo anche le altre grandi enciclopedie.
      certo, l’abaco di legno ed il quaderno con la penna in bachelite ed il pennino sono più ecologici 😀 ma il progresso va avanti e chi non si aggiorna è tagliato fuori.
      Bisogna sempre pensare che l’istruzione di oggi (oltre ovviamente ad essere un momento di crescita e di acculturazione personale) è la chiave di accesso al lavoro di domani e quindi fare i conti con l’avanzamento delle tecnologie.
      Io personalmente non sono contro l’uso intelligente di smartphone e tablet, come sempre e come in tutte le cose è necessario usare semplicemente il proverbiale “grano salis”.

  11. Pero’ ci sei mancata a Pavullo! E’ andata alla grande, ti sarebbe piaciuto! Tante carrozzine, tantissime pance, tanti neonati e bambini di tutte le eta’! Un gran casino insomma. Pero’ siamo riuscite nell’intento di stanare le donne da dentro le quattro mura. Meraviglioso!

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