Nonsolomamma

oggi

si è svegliata alle 6, è uscita di casa sotto la pioggia alle 6,30, lasciando gli hobbit ed eliza dormienti e beati, è arrivata in redazione alle 7. alle 12,50 ha incontrato un’amica che tra un mese si sposa con la sua compagna, a barcellona, e hanno parlato di vestiti da sposa, di estetista,di trattamenti di bellezza, di parrucchiere e di trucco, di figli, di vacanze in camper e di un milioni di altre cose, tutte in una pausa pranzo che è stata come un tesoro, di quelli piccoli e preziosi. è rientrata in ufficio, in tempo per assistere al crollo del sistema informatico editoriale e per offrirsi volontaria per telefonare all’help desk, a bangalore, a londra, a new york, a lubiana, a dublino o a ivrea, non si sa bene, dove tal tania con voce baritonale le ha fatto mille domande a cui elastigirl non sapeva rispondere. finito il suo turno, ha abbandonato tania e la sua voce da ivan al loro destino, il sistema editoriale ancora in panne e un manipolo di colleghi disorientati, avviliti, preoccupati, sollevati, felici dall’improvvisa impossibilità di lavorare. è tornata a casa, ha trovato eliza, la ragazza alla pari, che suonava l’ukulele e lo hobbit piccolo che cantava e ballava, che non l’hanno degnata di uno sguardo. lei ha recuperato le chiavi della macchina e 123 shopper ecologiche per la spesa ed è andata a prendere gli hobbit grande e medio. “allora, elasti, lo hobbit grande viene da cena da noi sabato?” “ehm, no veramente sabato è stato invitato a giocare e a cena da…” “nessun problema, allora lo invitiamo domani” “ok. grazie”, ha risposto elastigirl facendo un rapido ma deprimente confronto tra la sua vita mondana e quella dei suoi figli. ha portato lo hobbit grande al corso di teatro, dove si diverte come un pazzo e dove c’è anche moltissima gente che bivacca qua e là, aspettando altri corsi o forse la fama, e dove tutti si sentono tremendamente artisti e per questo stanno in leggings, senza scarpe, senza calze, declamano copioni seduti per terra e quando si incontrano si baciano sulla bocca, o in bocca, come dicono gli hobbit. con il medio è andata al supermercato e hanno chiacchierato parecchio e comprato un vasetto di lamponi – ché  lo hobbit di mezzo ne va pazzo – e un regalo per l’ennesima festa di compleanno del 2013 dove, per la prima volta, l’invitato è lo hobbit piccolo perché non vorremo privare anche lui di una socialità indefessa, gioiosa e frenetica fin dalla più tenera infanzia? sono tornati a casa con i 123 shopper ecologici pieni zeppi e hanno trovato i due musicanti che giocavano a scacchi (“eliza ma il piccolo ha tre anni, come fate a giocare?” “giochiamo benissimo. abbiamo poche ma coerenti e severe regole”). elastigirl ha svuotato i 123 sacchetti, ha messo a posto la spesa, ha apparecchiato, avviato la cena ed è andata a recuperare lo hobbit grande che quando esce dal corso di teatro si sente artista pure lui e anche  un po’ adolescente taciturno e affetto da complessi di superiorità verso l’universo. arrivati a casa hanno litigato, cenato, chiamato mister incredible su skype ed elastigirl ha sparecchiato e sistemato la cucina. alle 9 eliza era asserragliata in camera sua, gli hobbit erano a letto ma il piccolo urlava perché non trovava il ciuccio blu, il medio piangeva perché era stravolto e non ha la maturità per chiudere gli occhi, tacere e dormire, il grande mugugnava perché, a suo dire, a lui era stata riservata la razione di coccole più scarsa. elastigirl avrebbe voluto piangere ma si è limitata a gridare più forte di tutti. alle 9,30 il silenzio è calato nella stanza hobbit, elastigirl si è fatta una doccia lunghissima e bollentissima e ha pensato, senza successo, a una via di fuga.

113 pensieri riguardo “oggi

  1. Loro hanno una vita più mondana, ma noi da piccole/i eravamo così? Scusami, non prenderla come una critica, ma come una osservazione. Vedo troppe mamme che si sbattono a destra e a manca (qualche volta anche i papà). Questi bambini, non fanno un po’ troppo? Non si viene presi un po’ troppo dal vortice? Quanto è difficile dire un no, per dire, a una festa alla quale proprio non si vuole andare? (Io sto cercando di insegnarlo a mia figlia, per inciso: se non vuoi andare, non sei obbligata, così impara a scegliere (e lo fa).)

    1. si, ma se loro vogliono e noi no? o, meglio, se loro vogliono e noipure ma siamo stravolti?
      noi non eravamo cosi, non mi sembra di vedere tanti adulti elici intorno, magari a loro andra’ meglio.

      1. io pure lo penso..e sono sinceramente ammirata dalle mamme che trovano la forza di portarli ogni santo pomeriggio a giocare dagli amici, a tennis, piscina, pallavvolo, inglese…forse con uno si può anche fare ma con due come si fa? cioè, essendo da soli ad occuparsene (perché io e mio marito ci alterniamo con il lavoro fuori e la cura dei bambini) come si fa a seguire anche tutte le attività che sembrano imprescindibili per i bambini e a non stramazzare? E poi: io vedo che la mia grande è felice anche di tornare a casa e stare con noi o di organizzarsi da sola il suo tempo in pace, dato che sta a scuola fino alle 4 di pomeriggio. Non so, a volte mi sembra che questa frenesia sia giustificata da criteri che non hanno molto a che vedere on la serenità dei bambini.

    2. Sono del tutto d’accordo con Hottanta.
      Mia figlia esce di scuola alle 13; ha impegni extra scolastici solo il lunedì e il giovedì; per il resto sta a casa, fa i compiti, gioca coi bimbi vicini di casa (con l’enorme fortuna di avere anche un grande giardino condominiale senza pericoli – escludendo il fastidio di qualche condomino brontolone – dove nella bella stagione passano buona parte dei pomeriggi). Conoscendo mia figlia, so che mal sopporterebbe altre attività. Penso che molti bambini le reggano bene; mi chiedo tuttavia se, potendo scegliere, non opterebbero per i pomeriggi di gioco libero.
      Le feste sono ancora un altro discorso: trovo che la routine (tra l’altro consumisitica) del ‘tutti invitano tutti / tutti vanno alla festa di tutti / tutti portano il regalo a tutti’, benché in apparenza politicamente corretta, sia in realtà semplicistica e riduttiva, non contemplando il diritto/dovere del bambino di *scegliere* gli amici con cui passare i momenti di festa.

      1. le figlie di mia cognata hanno impegni sei pomeriggi su sette e la domenica mattina tutti svegli presto che si deve correre a Messa dall’altro capo della città. ma credo dipenda dal fatto che mia cognata con le figlie non sa che fare quindi è un modo come un altro per scaricarle ad altri.
        però poi lei si scarica la coscienza organizzando feste di compleanno con 80 invitati e catering. triste.

  2. vuoi un po di bosco? di quelli dove fino a poco tempo fa girava l’orso emme13 prima che gli sparassero quelli del graubunden? quello dove il pino ti rovescia senza chiedertelo la neve nel collo? quello dove ti metti al sole a leggere perchè è più caldo fuori che in baita? io ti posso offrire questo se non te ne frega niente di indossare suole pesanti o perdere i figli tra i rami ….
    un bacio

    1. se posso vengo io .. quando penso alla mia “fuga” mi immagino sempre in una baita in montagna .. casomai fuori, al sole, su una sdraio, con anche un plaid addosso …
      mmmm che meraviglia, mi sento già in pace con il mondo!
      Bibi

  3. Chiudi gli occhi e dormi, domani sarà bello, garantito. E sbroccare fa parte del tutto, l’importante è che sia solo ogni tanto. Ciao.

  4. Elasti, fai la brava: spesa online ed Eliza ad apparecchiare/sparecchiare/mettere in lavatrice.

    Non c’è bisogno per forza di complicarsi la vita.

    Con affetto.

    1. Effettivamente potresti farti aiutare un pò di più da eliza, almeno per apparecchiare e sistemare la cucina!

      1. Se il contratto non lo prevede… don’t even joke about it! Una baby sitter non è una domestica. Poi se Eliza spontaneamente vuole aiutare è un’altra cosa.

      2. Anche se il contratto non lo prevede, la ragazza deve aiutare. Il contratto non prevede che la mamma sia la sua domestica!
        ci sono passata Elasti, falle fare le cose che faresti fare a tua sorella e a tua figlia.
        io ero troppo attenta a trattarla solo come baby sitter e dopo.. beh ci son rimasta in mezzo.
        Di solito le au pair vengono trattate quasi da schiave (amiche inglesi che mi hanno raccontato le loro esperienze) ma per essere troppo corretta sono andata io in depressione. Attenzione! Non chiediamo a noi stesse quello che non osiamo chiedere agli altri. Elasti, ti scrissi nel mio momento più buio, mi hai aiutato. Mi hai insegnato. una bella dormita, un gran bel pianto, (il mio lo scorso lunedì è durato 2 ore… poi per i bimbi mi era venuta la congiuntivite :-), e dopo si sta meglio.
        anche se sei forte, anche se sei super e prendi in ogni luogo, sei sempre una persona e questo i tuoi figli lo sanno. so che le mie parole non bastano, che sono una dietorella senza zucchero, ma concediti di essere esausta. e gli altri capiranno. tvb
        chiara

  5. Elasti porta i bimbi sabato e te li vai a riprendere domenica , al castello di artu! hai bisogno di staccare! un abbraccio

  6. Ma quando si diventa madri il tempo a disposizione è sempre lo stesso? Perché io credo che tu abbia descritto quello che io riuscirei a fare in una settimana.

    1. Quando sono diventata mamma della prima e riuscivo a fare quanto prefissato in una mattina mi sentivo fighissima, da quando e’ arrivata la seconda figlia (piccola e pesifera) se riesco a farelo stesso numero di cose mi chiedo: ma prima passavo la giornata ad annoiarmi? Arrivo piu’ stanca ma decisamente piu’ consapevole di aver fatto fruttare a pieno il mio tempo!

      1. Credo sia una cosa che viene spontanea. Io mi meraviglio un po’ e ora, a confronto, mi sento pigrissima 😀

    2. è che ti accorgi di riuscire a fare (per forza di cose ;-)) molto di più nello stesso tempo…ovviamente il livello di stanchezza arrivate a sera è nettamente superiore :-D. comunque anch’io (ne ho una sola, per ora, che ha due anni e mezzo) mi stupisco molto quando leggo i resconti delle giornate di elasti… a casa mia, per dire, il silenzio assoluto si raggiunge solo intorno alle 21.50/22 e nemmeno sempre… e spesso mi ritrovo a sistemare la cucina DOPO che mia figlia si è addormentata. è uno dei motivi per cui la stimo parecchio ;-).

  7. Quando sono uno straccio e sbotto così come Elasti (e questa non è stata neppure una giornata tremedissima: niente vomiti di hobbit sui piedi, nè piscina umida, nè influenza mammesca, per dire) detesto chi chiosa “così è la vita”. Certo che lo è, ma ogni vita, anche la più privilegiata, sa essere logorante e, anche solo per un attimo di sfogo, da ogni vita abbiamo la possibilità e in qualche modo il dovere creativo (in quanto esseri umani) di cercare vie di fuga – metaforiche, ovviamente, e il piacere di dirlo e di scriverne senza doversi sentire dei mostri. Dei Sacrifizi mammeschi a bocca chiusa, perchè “così è la vita”, in questo paese sono letteralmente piene le fosse.

    1. ben detto! siamo ormai troppo ipocriti e abbiamo masse di donne e uomini troppo viziati (parlo di adulti, mica solo dei nostri bimbi), che pretendono dalle donne-mamme l’inverosimile e, in somma a tutto, pure il silenzio!!! e il perenne sorriso serafico, modello casalinga anni 50!!! eh, no, tutto questo è troppo 😉 buon 8 marzo

  8. Oddio, ho sentito nelle orecchie Eliza dire “Giochiamo benissimo. Abbiamo poche ma coerenti e severe regole” con la voce di Stanlio e Ollio. d(^_^)b
    Per il resto concordo con Sunny, fatti aiutare per la spesa e la cena, è il minimo.

    1. Eliza è una Babysitter non una domestica.
      Dipende se il contratto lo prevede o meno.
      Le ragazzi alla pari non sono schiave, dipende dal loro buon senso se aiutare, spontaneamente, o meno.

      1. Calma. Quando ho fatto la ragazza alla pari, nel contratto _si menzionava_ la pulizia della casa e piccoli lavori domestici. Se la famiglia decide di non avvalersi di questo è una scelta sua. Se chiedere di portare su un paio di borse della spesa significa trattare una au pair come una schiava, mi domando se hai mai lavorato…

    2. Lavoro 10 ore al giorno, e ce ne metto 2 e mezza tra andare e venire, ho una casa mia, e non sto a casa con mammà.
      Quindi sì lavoro.

  9. Al primo giorno di part-time a casa propongo seduta di sonno selvaggio e giretto da parrucchiera /estetista per due ”’coccole”!

  10. Perdonami ma…sorrido! Leggo il tuo post questa mattina: E’ l’8 marzo e io sorrido. Sorrido e penso di farti gli auguri, non con una mimosa pero’!Con una banskia!Che mi sempra piu’ adatta: molti volti e … qualche rischio di estinzione! E mi sembra essere il fiore adatto alle donne, alle mamme, alle lavoratrici, alle equilibriste, alle family shopper, insomma a tutte noi che cerchiamo di mantenere il nostro piccolo mondo in equilibrio cercando al contempo il nostro di equilibrio!
    Auguri per oggi e per tutti gli altri giorni dell’anno!:) A tutte le donne.

  11. Mentre ti leggo mi salgono le lacrime agli occhi. Provo un misto di ammirazione, desiderio di fuga, desiderio di moltiplicare gli hobbit in casa. Capisco sempre perchè hai desiderato tre figli tre, io ne ho uno solo, a volte è stremante solo lui, ma a volte necessitiamo di essere stremate da tutta questa incredibilmente complicata e meravigliosa vita!

  12. Io manderei Eliza a fare la spesa cosi fa pratica di italiano, al massimo per cena giocate alla “mistery box” come a Masterchef

  13. La via di fuga? Una tavoletta di cioccolata? un libro strappalacrime? il silenzio del mattino? La pedalata fino all’ufficio? No, condividere con le lettrici e i lettori che vivono la stessa vita e si ritrovano le parole di Elasti. Ha ragione chi dice basta al “così è la vita”. Da bambini, la maggior parte di noi non aveva tutte le attività e la vita mondana dei nostri figli ma potevamo giocare in strada, nei cortili, scorazzare in bicicletta senza essere accerchiati da genitori iperapprensivi. La vita è cambiata per tanti motivi ma ciò non toglie che possiamo anche ogni tanto sbarellare e sfogarci. Anche io sogno di volare oltralpe.
    Roberta

  14. mantra personale per l’8 marzo: lo sfinimento e’ un pozzo senza fondo che continua a prendere energie dalle nostre ansie di perfezione. …

  15. la parte della spesa per me (e parlo solo per me) sarebbe rilassante. Troverei più complicato preparare per la nanna tre piccoli / medi / grandi mentre metto in ordine la cucina ecc ecc… Ecco, forse è qui che chiederei un supporto maggiore a Eliza – che peraltro forse da’ : si è asserragliata in camera alle nove, non alle otto…

    E insomma, Elasti: solidarietà da qui

  16. Trova un modo di piazzare anche gli altri due per un paio d’ore sabato pomeriggio e esci a farti un giro per le strade senza meta, da sola, in silenzio, senza scopo … non molto esotica come via di fuga ma un po’ funziona.

  17. E’ stata una giornata lunga e molto piena ma non da vie di fuga! Quella preziosa pausa pranzo e la lunga chiaccherata al supermercato valgono oro, e tu lo sai bene. E poi ti ammiro per quante cose riesci a fare in una giornata…io alle 9.30 non ho mai finito i lavori e la doccia è in notturna…

  18. mi sembra lo stesso stato d’animo mio di ieri sera… quando mio marito è rientrato alle 21 passate (con i due nani che già dormivano dopo i disastri del pomeriggio – tra cui rottura i un vaso in sala, con pezzi di vetro ovunque), l’unica cosa che sono stata in grado di dirgli è stata: “ho bisogno di un pomeriggio libero”.
    Io credo che sia più la routine a distruggerci e non tanto le cose da fare… quello che calma i nani (la ripetizione compulsiva, giorno dopo giorno, delle stesse cose) riduce i nostri nervi in stracci buoni a niente.
    Vogliamo parlare non tanto del preparare la cena, quanto il decidere cosa preparare? del dare retta ad entrambi quando stai facendo altre tre cose? lottare per l’ultima visita al bagno prima di andare a letto? leggere per la millionesima volta la stessa favola della buona notte?

  19. Niente via di fuga, piuttosto sarebbe bello trovare la porta d’ingresso in un paradiso arlecchino come il tuo: da come lo racconti sembra una favola 🙂

  20. Hai descritto anche la mia giornata. Ma la vita è bellissima anche e proprio per giorni come questi.
    Te lo dice una al cui marito hanno consegnato giusto ieri una bellissima lettera di licenziamento! Sempre guardare avanti!!!!

  21. …ma vuoi dire che il corso di teatro lo fa alla comapgnia “Q.d.G.”!?
    io ci sono stata per un corso di dizione anni fa…ed era esattamente come lo descrivi…

  22. io continuo a rileggere sorridendo della tua amica che si sposa a barcellona, come ho fatto anche io, ed essendo una lettrice assidua mi fa piacere sapere che forse le nostre strade un po` si incrociano (se la tua amica ha piu` figli di te allora e` anche mia amica).
    Anzi, a dirla tutta, mi piace sapere che milioni di lettori, fra le altre cose, hanno letto pure che c`e` gente che per sposarsi deve andare all`estero.
    Grazie
    Delfina

  23. auguri elasti, auguri a noi donne.
    abbiamo non una ma moltemarce in piu’.
    auguri alle donne che soffrono, quelle che credono di non avere alternative, alla violenza, all’indifferenza.
    auguri donne e smpre avanti!
    baci

  24. vie di fuga:
    – considerare che i tre figli si son fortemente voluti tutti e tre, quindi come dire hai voluto la bici… 😉
    – considerare che non tutte le mamme sono dotate di “au pair”, guardarsi allo specchio e dirsi fortunata;
    – raggiungere l’esimio consorte all’estero e condividere con lui 24h l’onore/onere della prole;
    – considerare che tutto sommato il proprio stipendio alla Reuters, benché part time, è assai più cospicuo di quello di molte altre mamme quindi magari c’è spazio per qualche “lusso” tipo la spesa a domicilio, simpatico servizio dell’ Esselunga, e l’abbonamento a BioExpress che porta a casa settimanalmente ottima frutta e verdura fresca.

  25. Temo che l’opzione guarda quella che è più sfigata, giovi legittimamente a quella più sfigata, ma a Elasti non la consoli. Le fa pensare a una cosa giusta, ma una si sente affranta uguaglio.
    Io propongo invece: Ricorda, i figli crescono! Presto saranno più indipendenti e gestibili. rifiaterai un pochetto, e poi ci sarà anche il contro semestre di Mister I che lo porterà qui. Ecco, l’idea che questo andazzo duri solo sei mesi secondo me dovrebbe davvero alleviare, si intravede una fine a poco raggio!

  26. Non puoi fuggire dalla tua vita che produce i tuoi splendidi racconti! come faremmo noi lettrici, sennò, a rispecchiarci in te?

  27. e non sai quante volte l’ho pensato, mentre scendo la sera (in tuta e ciabatte) a gettare la spazzatura….ed io ne ho una sola….ti ammiro ragazza!!!!

  28. L’ultima parte è tale e quale alle mie serate in cui Papozzo va a qualche riunione, ma senza nessuna Eliza.
    Persino il ciuccio blu è uguale.
    Solo che io ho tre gnome.
    Massima comprensione e solidarietà infinita.

  29. pensavo a questo stesso giorno l’anno scorso; alla onorificenza che hai ricevuto; all’anno che è trascorso intensissimo.. a confronto la giornata di ieri è una quisquilia.

  30. scusate ma anche io sono stata una EuPair negli States ed è vero che il loro compito è solo occuparsi dei bambini (lavatrici e mettere in ordine le loro cose compresi) ma aiutare a cucinare ed a riordinare la cucina, se si mangia insieme, ci sta tutta … tipo elasti cucina ed eliza riordina o vice versa …

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