Nonsolomamma

va e vieni

“mi accompagni a prendere il bus per malpensa?”
“ma come? parti di nuovo?”
“sì, vado a londra ma torno domani sera”
“va be’, sei appena rientrato dalla germania”
“ma sono stato via solo due giorni, per un seminario. non ve ne sieti nemmeno accorti!”
“poi dopo riparti di nuovo, tipo lunedì prossimo”
“sì, ma mercoledì sono di nuovo qui”
“non ce la faccio. proprio non ce la faccio. sappilo”
“scusa, elasti. sono stato via quattro mesi in massachusetts e non hai fatto una piega”
“va be’, che non ho fatto una piega lo dici tu che eri assente”
“insomma, hai retto bene. adesso sono sempre qui con qualche parentesi e sei devastata”
“certo che sono devastata! perché tutto questo va e vieni mi destabilizza. non è la tua assenza che mi sconvolge: ci sono abituata. e poi stare senza di te con i tre hobbit ormai ha un suo perverso fascino, a parte quando il medio fa il pazzo sonnambulo ché allora mi si gela il sangue nelle vene e mi sembra di essere dentro poltergeist. non è nemmeno la tua presenza che mi scuote ché sì, è piacevole, divertente, rilassante averti con noi ma non sei indispensabile”
“ah. bene. grazie”
“quello che m’ammazza è il transito: gli arrivi, le partenze, il calendario con i pieni e con i vuoti, contare su di te a intermittenza. questo proprio non riesco a gestirlo. mi fa andare fuori di testa”
“quindi?”
“non so. potresti portarmi un regalo spaziale ogni volta che torni. per esempio”
“per esempio”
“così sarebbe più facile da gestire. il merdoso va e vieni, intendo”.

91 pensieri riguardo “va e vieni

  1. …è vero non sono indispensabili 😉

    scusa l’OT…hai visto la serie “una mamma imperfetta” su corriere.it?…la sto guardando in questi giorni, circa 25 puntate di otto/nove minuti, che sembrano i tuoi post in versione cinematografica…per riflettere, sorridere, prendersi in giro e rassegnarsi a non essere perfette e capire che non vale la pena neanche provarci!!

    1. vista vista. devo ammettere che all’inizio ero un po’ prevenuta. invece è proprio carina. mai come game of thrones però che ormai è diventato il mio chiodo fisso

      1. tratta le stesse tematiche?…io per ora fissa su Grey’s anatomy forever

      2. ah elasti the winter is coming anche tu? dà dipendenza vero? dimmi di sì così mi tranquillizzo sul mio stato mentale…

      3. nani: una dipendenza che non ci si può credere. io però al momento ho finito la terza serie e non ho più nulla da guardare

    2. Mia moglie (svedese) trova “Una mamma imperfetta” un’ottima descrizione delle mamme italiane 🙂
      Secondo me in fondo in fondo è un po’ invidiosa 😉

      1. Le puoi chiedere qual è la cosa che più la colpisce di noi mamme italiane di cui noi non ci accorgiamo?…un occhio distaccato fa sempre comodo…:-)

      2. Già, però poi sposano uomini italiani, mi sa che quindi piace il modello di mamma italiana se poi si prendono i loro prodotti. 😀

      3. Generalizzando, trova le mamme italiane abbastanza apprensive e che si caricano di molte più responsabilità rispetto ai papà che spesso vengono considerati non adatti a occuparsi dei figli, e sorride del fatto che i bambini vengono spesso vestiti più eleganti che pratici.

  2. Mi sembra che la sua presenza sia per te indispensabile, altrimenti non troveresti merdoso il suo andirivieni.
    Cosa intendi per regalo spaziale, un regalo stratosferico?

  3. Scappa tu. Tre giorni/due notti. Con preavviso di meno di 18 ore. A sue spese, in un luogo privo di qualsiasi attrattiva culturale/artistica/sociale. E che diamine.

  4. Il regalo in aeroporto è d’obbligo. Le bimbe non mi fanno nemmeno entrare in casa se non vedono il sacchetto del Duty Free. Heathrow poi è un paradiso dello shopping. Non mollare!

  5. hai ragionissima Elasti! Un regalo spaziale è il minimo sindacale in questi casi! (o sarà per quest’idea che sono single?!?! 😀 )

  6. direi che all’interno della valigia potresti mettere un post-it come dire…di suggerimento per il regalo di ritorno?
    anzi no, dai la lista a Hiroshi

  7. Dimmi che stai programmando tu una mega fuga da qualche parte….e mi chiedo: ma gli economisti in generale viaggiano sempre così tanto? Vabbe’ che l’economia deve girare ma qui a girare mi sa che è qualcosa d’altro….

  8. Ottima idea!
    Ho però paura che se gli dici regalo spaziale ti arriva con la spada di guerre stellari o un ufo da appendere al soffitto… sii più precisa! 🙂

  9. Sottoscrivo pienamente.
    Dear Husband e’ in Colorado per tre mesi e a me va anche bene (benissimo, oso dire:il fascino perverso della simbiotica routine mamma-figlia), ma ora che so che presto tornera’ per qualche giorno mi viene l’ansia,che tra jet lag e routine a cui non siam piu’ abituati, sara’ un bel casino…

  10. Ottima l’idea del regalo spaziale!!w game of thrones!!!io non ho resistito e ho visto il finale di stagione in lingua originale……e devo ancora riprendermi dallo shock!!!!! Cate 79

  11. Alla fine ‘sti tre figli li tiri su tu. Voglio dire, nelle cose di tutti i giorni, tutte quante. A volte ti immagino con tre figli piccoli cui badare e uno grande grande in giro per il mondo. Non me ne voglia mister I, lo so che non è così e che anche lui bada a tutti anche a distanza, ma il lavoro “sporco” (epperò gratificante :-)) lo fai tu! Prima di cambiare forma di vita voglio vedere un esempio di vita esattamente (esattamente, non quell’arrangiarsi caotico, aleatorio e autoassolutorio di certi padri lasciati soli con i figli) uguale di padre con tre figli e mamma impegnata in carriera qua e là all around the world.

    1. Se l’inverso lo facesse la madre, verrebbe considerata una Madre del C***o.
      Se lo fa il padre è “poverino lui lavora” se lo fa la madre ” che madre orrenda, abbandona i suoi figli per il lavoro!”

      Vorrei anchio vedere una situazione esattamente opposta.

      1. Purtroppo sono molto d’accordo…La vera differenza è che i padri possono scegliere e le madri no. Se sono molto coraggiose e intraprendenti, come elasti, si assumono ANCHE il peso di una bella carriera OLTRE a tutto il resto.
        Io elasti ti sento stanchina però…

      2. mia suocera ogni tanto mi chiamava in ufficio e dopo un po’ di chiacchere finiva con “E mio figlio invece dov’è, al lavoro?”
        Perchè E’ OVVIO! che io in ufficio ci andavo per hobby!!!

    2. Sono perfettamente d’accordo con te. Nonostante la soluzione sia stata accettata di comune accordo fra i due, resta comunque il fatto che la distanza e l’andirivieni ci sono e sono pesanti… Anch’io vorrei vedere una situazione in cui se i ruoli sono invertiti la madre non sia considerata, se va bene, una “s…a carrierista” oltre che “madre snaturata e degenere”, etc. etc…

      Floralye

    3. Io credo che la carriera sia importante perché può dare la possibilità di realizzarsi al di fuori dell’ ambito familiare ( per la serie nonsolomamma appunto) e fare qualcosa che amiamo davvero ma quando la carriera porta a sacrificare troppo la famiglia allora per me non è più comprensibile. continui andirivieni e periodi troppo prolungati di distaccosecondo me lasciano il segno nel rapporto con i nostri figli. Questo lo penso sia per una donna che per un uomo senza distinzioni!

  12. me lo ricordo, il vai e vieni distruttivo. E’ moolto peggio di un assenza prolungata, o almeno lo era per me.
    Bisogna pero’ che si trovi un’altra serie occupatempoetesta, la terza stagione di Game of Thrones e’ finito sigh (e anche piuttosto mailino…)

  13. sono abituata al via vai del mio compagno ma so che a tutto c’è un limite (e lo sa anche lui)!
    avverti chiaramente Mister I prima che sia troppo tardi… anche Elasti può rompersi…

  14. sei un mito!
    cmq concordo pienamente con te: se non ci sono (i mariti) ci si organizza… ma a intermittenza…incasinano ulteriormente il casino familiare… risulterebbe fastidioso anche a me! 🙂

    1. La vedo nello stesso modo. Sul “non sei indispensabile” ho fatto una standing ovation, comunque, perché nei mesi ho capito – vivendo, struggendomi e facendomi un mazzo tanto – che è proprio così. Noi multitasking piagnone, loro unitasking intermittenti.

  15. Per le fughe di 24-48 ore, siamo sempre pronti ad accoglierti nella Valdelsa…! Intendo anche le fughe CON marito e/o CON figli… Però una bella fuga sola soletta senza impegni, senza appuntamenti, senza orari da conciliare…non ti farebbe male.
    Ti ammiro anch’io.

  16. Mica capiscono però questi maschi la pesantezza di questo vai e vieni. Hanno sempre la scusa per tutto: il lavoro, i genitori, un periodo di riposo, sono stressato, un’opportunità…ho sentito anche “viaggiare fa parte del dna della mia famiglia”.
    Non capiscono che ci sentiamo bamboline messe lì in attesa.
    inoltre quando partono senza preavviso manca la preparazione psicologica per affrontare il tutto. Secondo loro due giorni via non meritano il preavviso dato per i 6 mesi via. Noi ne abbiamo bisogno…e loro avrebbero bisogno di rimanere mentre noi facciamo su e giu dagli aerei. Senza preavviso.

    1. Uno dei motivi per i quali il congedo parentale fa bene anche a noi papà: ci fa capire quanto lavoro è necessario per star dietro ai figli. Bastano 2 mesi a casa quando i figli hanno un annetto o poco più.

  17. Verissimo . . Le lunghe assenze sono molto più facile da gestire del va e vieni che è pesante e snervante . . . Tu se molto brava, super regali sarebbero il minimo. . .

  18. Come ti capisco… Come ti capisco… Sono venuta fino a Singapore per pter stare tutti insieme più che solo il we.. Ieri è partito x Manila. Torna venerdì. Domenica parte x pechino e torna mercoledì. Il martedì dopo parte x una settimana in europa. E qui, dove sono da un mese .. Sono sola davvero. Poi sto giro, con l’invasione a piano terra di scarafaggi giganti mi manca più del solito :))

  19. Ho una curiosità meschina e pettegola e di desolante casalingaggine: ma le valigie, al tuo marito volante, gliele fai e disfi tu? Ogni volta? Sempre tu? Oppure se le fa da solo perché è un uomo adulto e responsabile? La sua mamma gli ha insegnato a farsi da solo le valigie? In base alle risposte potrei sentirmi viscidamente invidiosa o malcomunemezzogaudio-confortata…
    Se invece le valigie gliele fa la colf, allora, ti prego, non rispondere. Meglio non sapere.
    (sempre brava, superElasti…)

    1. se le fa da solo! ci mancherebbe! a volte scopro che viaggia con boxer bucati e calze colabrodo. ma ho deciso che non è affar mio e me ne disinteresso.

      1. Bene. Anche il mio se le fa da solo, però ogni santa volta ci prova e mi chiede di piegargli le camicie. Dite che non interessava a nessuno? Scusate, volevo condividere…

  20. So benissimo di cosa stai parlando e ti capisco perfettamente. E’ la valigia il problema. L’intermittenza. Il cambiare continuamente approccio. Paradossalmente è più facile, mentalmente, quando la lontananza è prolungata. Qui, invece, ti rilassi un secondo i due giorni in cui c’è ed è subito il momento di rimettere l’elmetto. Lo so perchè anche mio marito ha il lavoro lontano da casa (anche se non così lontano). Sei bravissima! Anche se mi sembra che la cosa ti cominci a pesare. E se cominciasse tuo marito ad adattarsi ai vostri ritmi e bisogni? E’ proprio impossibile? Anch’io mi lamento sempre del va e vieni e mi sembra che l’alternativa dipenda solo da lui ma poi accetto, brontolando però, e questo crea rancore.. Per quello che può contare hai tutta la mia solidarietà e stima. Ed il regalo sicuramente potrebbe ripagare in parte della fatica. Questo pretendilo! 🙂 Un abbraccio

    1. Ma è solo una battutina nell’ Elastic stile. Ma figurati se il professore si fa suggerire, se si mettesse in soggezione perderebbe appeal.

  21. Uguale… il merdoso va e vieni destabilizza, soprattutto quello della serie “venerdì sono qui” e 4 ore dopo … “eh venerdì vado a Roma in giornata ma torno in serata eh torno” … però al regalo spaziale non ci avevo ancora pensato aiuterebbe certo 🙂

  22. cara elasti,
    vorrei dirti cosa penso delle mamme imperfette. mentre lo vedevo ti pensavo e mi dicevo che avrei voluto proprio il tuo parere.
    in sintesi: mi sembra tutto sommato carino, ben fatto, intelligente e divertente (soprattutto quando è più ironico e surreale). PERO’. però mi intristisce un po’ la visione decisamente “poveretta” della situazione. spero di riuscire a spiegarmi. quelle quattro mamme sono troppo rassegnate alle modalità conformiste, sono un po’ poco ambiziose, come se mancassero di ideali complessivi, come se alla fin fine non desiderassero sollevarsi mai neanche un minuto dal piccolissimo quotidiano (che tutti noi viviamo coraggiosamente, s’intende). capito cosa intendo? certo, gli “alternativi” (come il papà attivista impegnato e la mamma finto-divertente) sono terribili e li conosciamo tutti, è solo un conformismo leggermente spostato. ma possibile che l’orizzonte di queste quattro mamme sia davvero marito-spese-lavoro? e che siano trafelate (un poe troppo, diciamolo) ma infine contente in questa specie di recintino? mah! (e poi, lo confesso, non ho sopportato la storia della separata che piange perché è stata abbandonata. se non altro stando da sole si esce da quei maledetti ruoli!) ecco, forse è questo. mi pare che probabilmente “i ruoli” siano tragicamente conformisti. scusa la lunghezza. un abbraccio

    1. sono d’accordo con te chiare, totalmente. ho trovato certe punta deliziose, il complesso molto godibile ma le considerazioni che fai tu le condivido appienissimo

  23. Nell’ultimo mese sono stata io, mamma di cinquenne e duenne, due settimane in giappone, 2 giorni a Firenze 3 giorni a Padova. Dei bimbi si è occupato lui. Io mi sacrifico di più nel tram-tram quotidiano.Lui non rientra mai prima delle 8 la sera. Ma quando ho questi viaggi di lavoro ( e faccio lavoro simile a mister i, quindi so che spesso non si può proprio dire di no) lui c’è. 😉

  24. HAI ragione, il va e vieni incontrollato destabilizzerebbe anche il maschio. Possibile che non trovi un lavoro fisso in Italia, che non sia interessato ad esserci almeno per i figli? sì, è un po’ un giudizio. non credo più nella “presenza qualificata” , perché il tempo che passi con loro viene valutato anche in base alla quantità (infatti anche tu cronometri le coccole in parti uguali).
    Insomma, sono un padre imperfetto, nel senso di italiano, e sarei il primo a stare male se il lavoro mi portasse lontano dai figli (più che dalla moglie).

  25. devo dire che l’idea del mega regalo mi sembra il minimo, accidenti!
    Peccato che la stessa provenga da te e non da Mister I: ritengo che, allo stato, stia proprio toppando sia nei tuoi confronti che dei figli

  26. Cara Elasti,

    ti sento un po’ stufa della situazione. Scriverlo sul blog fa bene, almeno sputi fuori il rospo.

    Ma lui lo ha capito che sta tirando davvero troppo la corda? Lo ha capito che dopo un semestre negli USA eravate d’accordo per un lungo e soprattutto ininterotto periodo a casa?

    Perchè ho l’impressione che ti abbia fregata alla grande…..

    1. Elasti abbiamo tutti questa impressione. Però è ovvio che non ti puoi sperticare in spiegazioni intime e serie sulla tua vita coniugale su un blog visibile a tutti…
      Questo credo che lo teniamo tutti presenti (noi, i tuoi lettori) o dovremmo farlo: oltre al personaggio Elasti c’è la persona Claudia che gestisce privatamente le sue discussioni e la sua vita matrimoniale.
      Quello che decidi di condividere che noi ci fa sentire parte della tua vita ma non dimentichiamo che esisti anche al di là del blog, dei libri e degli articoli…

  27. Ti capisco, pure il mio compagno è sempre in giro x l’Europa, non con la frequenza di tuo marito, ma quasi. 2gg. qua, 3gg. là. Estenuante, praticamente puoi fare affidamento solo su te stessa e basta!!!!!!!!!! 😦

  28. Sono uno di quei mariti viaggianti (134 giorni l’anno scorso) . Mister i è il mio alter ego.
    Ho sposato una gran donna, l’alter ego di elasti.
    Fosse stata come mia cognata, mi avrebbe tenuto al guinzaglio. E non so quanto avrei resistito…

    1. probabilmente se fosse stata tua cognata

      (che suppongo una donna in cerca di un marito presente che ama la condivisione delle giornate con la propria compagna)

      non ti avrebbe tenuto al guinzaglio….
      non ti avrebbe sposato proprio.

      Ognuno fa le sue scelte.
      Il problema è quando ti fanno soffrire le conseguenze, che non avevi preventivato così dure da sopportare.

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