ci sono momenti in cui tutto è luminoso e facile, in cui i più sovrastano e oscurano i meno, in cui l’entusiasmo mette a tacere la fatica. ci sono momenti di energie smisurate e di fiducia sconsiderata. ci sono momenti in cui tutto sembra possibile, anche al di là del buon senso e del realismo. ci sono momenti in cui ci si domanda: “dove vorrei essere ora?” e ci si risponde, con l’ineluttabilità dell’ovvio: “esattamente qui. dove, se no?”. ci sono momenti in cui lo sguardo indossa un filtro magico che colora tutto di tinte bellissime, eliminando i grigio, i nero e il color cacca.
quando elastigirl andò a vedere inside out, giudicò gioia un personaggio divertente ma terribilmente irritante e ottuso. e, ipnotizzata da quel totale, assoluto, immarcescibile ottimismo, scorse, con un certo, orripilato sconcerto la macchietta di se stessa, dentro quella sciroccata con i capelli blu. perché elastigirl, per la maggior parte del suo tempo, è affetta da quella sindrome lì, di pollyanna, di gioia, degli occhiali rosa. elastigirl è divorata da una ferrea volontà di essere felice, a tutti i costi. perché, in fin dei conti, se vuoi che il mondo sia un posto bello, devi metterci del tuo per guardarlo con le giuste lenti.
anche per questo è così strano e difficile quando quelle lenti si rompono.
nell’ultima settimana è successo. e risalire la china è più faticoso del previsto.
sarà stato per colpa di una stupida discussione, del sonno sempre insufficiente, di un mister i impegnato altrove, di un inseguimento che non raggiunge mai la meta, della frustrazione di non avere il tempo, di un senso di precarietà e sospensione, di troppi doveri e pochi piaceri, della pms, di tanti pezzi che si perdono per strada, di epifanie, di consapevolezze, di fragilità e irrigidimenti.
per tutto questo, bisogna reagire e scuotersi.
qualche ora in più di sonno e la compagnia del suo nuovo dizionario di ortografia e pronunZia potrebbero essere un valido aiuto, seppur, forse, non risolutivo.
PS di servizio. domani, venerdì 6 novembre, intorno alle 18, elastigirl, sperabilmente in versione gioia e non in versione befana nel pozzo, sarà ospite di geo su rai3.
Ieri è stata una di quelle giornate : la mancanza di sonno unita alla sindrome del “nonvipreoccupatefacciotuttoiostobenissimo” mi stava gettando nel pozzo nero che hai appena descritto. Una telefonata di un’amica e collega mi ha salvata: . Mio marito a casa con i bimbi, io a teatro tra donne (in platea e sul palco). Uno spettacolo bellissimo, felicissimo connubio di risate e riflessione. Te lo consiglio per quando passerà per Milano 🙂
Mi sono accorta solo ora che è “saltato” un pezzo di commento, proprio quello in cui indicavo il titolo dello spettacolo. Si tratta di “Calendar girls”. Ve lo consiglio davvero 😉
la parola magica è superficialità! mica lo ha prescritto il medico di fare tante cose, prendere tanti impegni, provare tanti sensi di colpa… ogni tanto lascia andare il tuo mondo per i fatti suoi, senza l’ansia di tenerlo sotto costante controllo. vedrai che lo ritroverai come prima… ciao
Io la chiamo “leggerezza” ma non ho ancora trovato il modo per arrivarci 😦
I sensi di colpa vanno aboliti perché non servono a nulla! Fanno male male male. Coraggio ragazze! I
Io Pollyanna non l’ho mai letto, ma ho letto Piccole Donne, adoravo Jo ma sono una Meg, mi rimaneva antipatica Amy e trovavo troppo timida Bet. Credevo che fossero poverissime. Sono cresciuta con quel modello di perfezione. Ti posso assicurare che ognuno ha i suoi traumi infantili letterari da superare.
Piccole donne non si supera. Si rilegge e si piange anche dopo i 30…
…e lo si legge alle figlie… e si ripiange…
Io con gli anni ho imparato ad apprezzare Amy, forse era la più sana di tutte. Ma di fatto sono una Meg anch’io.
Ho letto anche Pollyanna ma non mi sono mai identificata con lei, piuttosto con la zia Polly 🙂
Beh, Jo finisce a fare la calza reclusa nel salotto di casa March, con buona pace di Laurie… noi possiamo fare di meglio!! 😀
Ma non è vero!! I ragazzi di Jo – si può vivere senza, ma Le piccole donne crescono e Piccoli uomini… meritano, eccome!
Mi sa che devi rileggertelo, cara! Non finisce affatto così 😉
Ma non finiva per sposare un vecchio che disapprovava i suoi racconti scritti per le riviste? Così mi hanno detto, e mi sono rifiutata di andare oltre il primo libro!! 😀
(anche perché Laurie che sposa Amy… santiddio)
Ragazze, la fine di Jo è stupenda! Lei dopo aver rifiutato Laurie – anche se tutti davano per scontato che Jo lo avrebbe accettato perché era un buon partito – si sposa con il Professore Baher e insieme fondano una scuola per bambini presso Plumfield, la casa che la Zia March (antipatica, ma alla fine generosa) lascia a Jo. La scuola usa metodi molto all’avanguardia educando insieme – il che era una vera novità a metà del secolo XIX – bambini e bambine. Non contenta di ciò, quando i figli diventano adolescenti, Jo ricomincia a scrivere e diventa una famosa scrittrice. Tutto questo lo potete leggere in Piccoli Uomini e i ragazzi di Jo. Jo per sempre!!!!
E brava Jo! Grazie per l’aggiornamento a vent’anni di distanza!! 😀
(però, oh, Laurie era un figo! Come Janos Boka! Gli amori infantili non si scordano mai ;-))
Grazie Alinor!
con il ricordo di Jo e piccoli uomini mi hai allietato la giornata!
Jo for ever!
La pms. La parola chiave è la pms. Qualche giorno e passa.
Concordo… Resisti!!
E vai di magnesio 😉
Sono momenti blu che ci vogliono. Non credo a chi non li ha mai, che per me sono quelli che un giorno esplodono e fanno l’inverosimile.
Concordo. Non si può fare a meno dei momenti bui.
Beh…io ho rivisto me stessa in Tristezza e ultimamente, purtroppo sempre più spesso, in Paura e Rabbia. Anch’ io ho amato moltissimo Piccole donne e Piccole donne crescono…ma non c’è mai stato verso di assomigliare a Jo per me, piuttosto a Beth (escludendone la miserrima fine!). I pozzi neri esistono, il sonno arretrato anche, le discussioni pure. Poi leggo post come questi e i relativi commenti e il pozzo nero mi sembra un po’ meno buio.
Be’ anche Pollyanna a un certo punto non sa più giocare al Gioco, perfino lei! E non era ancora entrata in pubertà
Stringi i denti, dai che ce la fai, la pms è una brutta bestia ma poi passa
Ma il messaggio di InsideOut non era proprio che anche la tristezza serve? Che se cerchi in tutti i modi SOLO di essere felice ti si incasiuna tutto perche’ siamo molto molto piu’ complessi di cosi’?
Guarda, Elasti: anche io sono in periodo di pms e violenti cambiamenti, e soprattutto epifanie. Ma l’epifania piu’ grande, paradossalmente, del felicissimo viaggio di nozze e’ stata proprio questa: e’ OK anche essere tristi! Crogiolarsi nella tristezza no, ma esserci e’ perfettamente ok e funzionale.
Vi faro’ un paragone trash. Al museo della scienza dela Villette a Parigi, sempre nel lontano 1994, sezione Medicina, esposizione sui… lassativi! Frase: “La maggior parte dei Francesi non parlerebbero piu’ di stitichezza se accettassero di andare al gabinetto tre volte alla settimana anziche’ tutti i giorni”. Ecco, io guardando INsideOut ho pensato a questo! “La maggior parte dei depressi no parlerebbe piu’ di depressione se accettasse che qualche giorno si puo’ anche essere tristi, senza colpevolizzarsi e senza necessariamente pensare che ci sia qualcosa di sbagliato nella propria vita”
Claire
Brava Claire, concordo.
Ilaria
Silvia ha ragione!
E’ la PMS. Sempre lei, solo lei: progesterone sì, progesterone no.
Eccoci qua! Se fosse stata una sindrome maschile, avrebbero trovato il rimedio intorno al basso medioevo. Siccome è femminile, ce la piangiamo ancora. Il vero femminismo oggi passa dalla ricerca farmaceutica: fanciullissime, chi fra di voi può, si metta al lavoro!
Ma quindi ti sei già sposata Claire???
uhm, parzialmente: il 17/10 in Comune qui in UK!
ma voglio sposarmi l’estate prossima in Chiesa in Italia
percio’ il matrimonio inglese e’ stato molto molto ristretto e di esso, in teoria, non dovrebbe sapere nulla nessuno…
Claire
Tanti auguri intanto! Tienici aggiornate sul matrimonio in Italia, mi raccomando.
grazie 🙂
:*
Claire
Ciao a tutte.
Le mie lenti si sono rotte da quando non c’è più la mia mamma ma non per questo posso permettermi di mollare….per i miei figli, la mia famiglia e me stessa! La tristezza serve a capire cosa sono le cose veramente importanti della vita e serve per cercare di insegnarlo ai propri figli per i quali, lacrime a parte, sei sempre una luce potente che quando si spegne lascia spaesati …..buona fortuna a tutti!!
In un momento di debolezza della mia bambina, un momento in cui aveva davvero bisogno di una roccia cui appoggiarsi, ho scoperto questa canzone, che per qualcuno sarà una scelta discutibile, ma che ora mi ripeto come un mantra, perché è così che deve essere.
Non temere il drago
Fermerò il suo fuoco
Niente può colpirti dietro questo scudo
Lotterò con forza contro tutto il male
E quando cadrò tu non disperare
Io sono un guerriero e troverò le forze
Lungo il tuo cammino
Sarò al tuo fianco mentre
Ti darò riparo contro le tempeste
E ti terrò per mano per scaldarti sempre
Attraverseremo insieme questo regno
Dalla notte al giorno, da Occidente a Oriente
Io sarò con te e sarò il tuo guerriero
bellissima!
claire
di solito non commento ma stavolta sì, per mandarti un abbraccio!
oggi accendo la tv alle 18 per vederti…spero di fare in tempo
ti capisco, anche io in pms, con marito via per lavoro e davanti dieci giorni da trottola di trasferte mie…coperta di lavoro che pero’ ristagna…nervosa e poi arrabbiata perche’ nervosa…strano pero’ che per gli inglesi la “tristezza” quel “feeling blue” abbia il colore del cielo e del mare che invece a me mettono calma e felicita’…
perche’ in inghilterra cielo e mare non sono blu: sono grigi! 😀
FORZA ed in bocca al lupo
Claire
Ti capisco. Ma si riesce sempre a risalire la china.. coraggio e tieni duro! un abbraccio =)
Io non lo so, mi hai stregata fin dal primo articolo su D, ma non ci trovavo molto verde… semmai una velata sfumatura blu, la consapevolezza che senza quel substrato dolceamaro non ci potesse essere vera fierezza, di se stessi e di quello che si ha costruito e si sta costruendo e di coloro che si è scelti o ci hanno scelto (che poi che differenza fa?).
Sono post come questo a ricordarmi quanto una piccola parte di me, e non per forza occhialuta in maglioni oversize, aneli a diventare anche solo una piccolissima parte di quello che tu sei ora -con pms, occhiali rotti e paturnie comprese-sebbene, obiettivamente, la cosa sia assolutamente impraticabile.
A te non cambia nulla, me ne rendo conto, e sarà decisamente più confortante il dizionario di pronunZia – che per inciso ti invidio moltissimo, come il KitchenAid, e prima o poi l’ingegnere ombroso ti notificherà qualcosa perchè a casa parlo di te e dei tuoi acquisti come fossi una parente stretta – però sappi che senza un’Elasti talvolta un pochino triste e traballante da qualche parte in Friuli qualcuno di piccolissimo si disorienta un pochino a sua volta…..
Senza tristezza non esisterebe nemmeno gioia.
Buona risalita, sono sicura che a quest’ora sarai già coi capelli blu.
Abbraccio
non ho mai invidiato niente a nessuno, dovevi arrivare tu con questo messaggio a farmelo fare: non credo che per chi scrive ci possa essere una ricompensa migliore di quello che hai scritto tu a Elasti. beata lei 🙂
oddio, che sopresa, grazie!
oh Giovanna! sappi che un messaggio così da persino più gioia del dizionario di pronunzia! grazie! hai scritto cose bellissime. proprio meravigliose. un abbraccio
mi viene tantissmo da piangere! 🙂
…e uno Xanax? Come avere gli occhiali di riserva….
“perché, in fin dei conti, se vuoi che il mondo sia un posto bello, devi metterci del tuo per guardarlo con le giuste lenti”
Da oggi sarà il mio pensiero del mattino. Grazie Elasti
Magari fare un po di meno … tutte ste presenze a eventi e programmi tv …. Non è ottimismo o pms è buonsenso 😊
Corro ad acquistare un dizionario di ortografia e pronunZia
Consiglio a tutti un dizionario analogico: ci si perde!
Vedere quel film è stato istruttivo. Gioia mi ha messo una tale ansia…
Ilaria
Ecco!
(Ilari concordo pienamente con te)