stamane, domenica, alle 830 elastigirl era alla stazione di firenze in attesa di un treno che la riportasse a milano dopo una toccata e fuga di circa 14 ore.
e mentre stava lì, aspettando che sul tabellone delle partenze comparisse il suo binario, si guardava in giro.
prima ha visto un albero di natale, altissimo, proprio di fronte ai treni. poi ha visto tutti i desideri di cui era ricoperto: fogli, biglietti, coriandoli di carta, lenzuoli di cartoncino ognuno con un messaggio per babbo natale, tutti appesi agli aghi di pino, incastrati tra i rami, infilzati ovunque da viaggiatori italiani, inglesi, americani, francesi, cinesi. una babele di richieste, di auspici, di sogni, di parole intime e talvolta impudiche, una finestra sul mondo, come dovrebbe essere se babbo natale fosse onnipotente.
“caro babbo natale, vorrei un 6 in greco, una ragazza carina, la primavera”
“vorrei la felicità”
“vorrei che A non mi lasciasse”
“vorrei un cane, un gatto o almeno un coniglio piccolo”
“vorrei guarire”
“vorrei la mamma”
“vorrei un figlio”
“vorrei un lavoro e un fidanzato”
“vorrei che tornasse”
“vorrei che se ne andasse”
“vorrei andare in america da lui”
“vorrei superare l’esame da avvocato”
“vorrei la giacca blu che tu sai”
“vorrei stare tranquilla”
“vorrei che finisse la guerra”
“vorrei mangiare gli agnolotti della nonna rina”.
desideri alti, bassi, piccoli, immensi, sacri, profani, irrealizzabili e a portata di mano.
desideri ipnotici, attorno a cui c’era una folla di passanti, incantati al cospetto di così tanti languori tutti insieme.
elastigirl ha pensato al suo, di desiderio. avrebbe voluto scriverlo su un foglietto che aveva in borsa. aveva già individuato il ramo a cui lo avrebbe infilzato. ma si è intimidita ed è andata al binario 10. perché bisogna avere coraggio per scrivere una lettera a babbo natale e lasciarla lì, davanti ai treni, senza nemmeno una busta a proteggerla.
Anche a Roma (Termini) c’é un albero di desideri bellissimi e struggenti.
Forse l’anonimato avrebbe potuto proteggerla …
quello che mi imbarazzava era proprio l’atto di appendere. non il nome sul foglio
Però… hai perso un’occasione.
F
A scuola, dove insegno, c’è un albero pieno dei desideri dei ragazzi/e…. mi piace osservarli nei minuti che precedono il momento in cui appendono la loro letterina… si emozionano e soprattutto non sono mai soli, è un atto che compiono in gruppo ☺️
E quale desiderio avresti espresso ?
Se lo puoi dire…..
Io un anno fa ho lasciato un post-it sull’albero che c’è in stazione centrale a Milano, chiedendo ancora tanta salute per mia nonna (87 anni e in gambissima 🙂 ) e un po’ di serenità per un amico che attraversava un momento buio che dura ancora. Neanche due mesi dopo si è ammalato mio padre e questa cosa ancora mi toglie la serenità. Ah come possono cambiare i desideri anche da un anno all’altro…
Monica
Eleonora avrebbe sicuramente chiesto di essere sul treno che parte dal binario 9 e 3/4…
Purtroppo a volte succedono cose che ti ribaltano la vita anche in una settimana…… E se ti guardi indietro e pensi alla vita che facevi fino a pochi giorni prima, proprio non la riconosci
verissimo! per questo bisognerebbe cercare di vivere ogni giorno per bene, godendoseli tutti, senza sprecarne nessuno
S’e’ parlato del grande Spielberg,oggi.S’e’ parlato del suo Schindler list,dei treni ai quali questo uomo ha miracolosamente sottratto più di mille persone. Migliaia e migliaia di altre persone hanno ‘viaggiato ‘ su altri treni,dalle strette feritoie degli scarsi finestrini,molte mani sono riuscite a far scivolare piccoli biglietti.Altre mani li hanno ‘salvati’,recapitati,custoditi e mostrati a quanti più possibile.
Ti bastavano solo dei minuti in più, di coraggio te ne hai.
lascio tre biglietti su quest’albero virtuale
la salute, perché è banale ma sai cosa vuol dire quando prende un’altra strada
un uomo che sappia farti commuovere, con un gesto da principe azzurro, perché oltre ai binari, alle regole, alle decisioni ci vuole la favola
i figli così come sono ma ancora per qualche anno, perché luci e ombre se fossero diversi non sarebbero i tuoi.. e fra un po’ giustamente ma inesorabilmente non saranno più tuoi
Mi piacciono questi desideri. Quasi quasi ti rubo l’ultimo.
Siii, anch’io te li rubo 🙂
E comunque, la cosa meravigliosa è il “figlietto” che avevi in borsa… freudiano, significativo e bellissimo!
Se ci penso bene, forse chiederei semplicemente di lasciarmi quello che già ho…
Sono sullo stesso tuo treno (io carrozza 5 posto 7d) diretta anche io a Milano, vorrei tanto incontrarti per farti gli auguri di natale e ringraziarti dei tuoi tanti bei post che mi fanno tanta compagnia
bellissima idea..quanti desideri da scrivere avrei anche io..
ora penso al mio e lo inserisco nel prossimo albero di Natale che incontro per strada … 😉
Io vorrei un po’ di serenità per i miei genitori… più che sufficiente per questo Natale 🙂
Un anno fa proprio a Firenze mi incantai anch’io davanti a quell’albero e a tutti i foglietti appesi, a tutte quelle speranze grandi e piccole, a quella tenerezza e a quella sofferenza.
Un biglietto mi colpì in particolare; diceva: “A me non manca niente, quindi vorrei che fossero esauditi i desideri di chi è passato di qua”.
Che bello! intendo sia riuscire ad essere contenti di ciò che si ha e sia desiderare di veder felici gli altri. Grazie!
Ciao Elasti, solo un saluto. I miei figli sono un po’ cresciuti e non mi capita più di venire qui. Buon Natale!
Ilari
Io chiedo salute x i miei cari🎄