Nonsolomamma

scarpe rosse eppur bisogna andar

lunedì è partito mister i forse per sempre, la lavatrice si è rotta (ma è stata già ricomprata perché senza beni primari non si può sopravvivere), lo hobbit di mezzo ha simulato un malore a scuola e il grande ha cominciato a vomitare, attività che ha praticato anche nei giorni successivi.
martedì le hanno rubato il sellino della bicicletta ma lei prontamente mercoledì mattina è andata dal suo ciclista di fiducia che ha il nome e il cognome di un patriota del risorgimento e ha comprato un sellino nuovo, spendendo una cifra pari al valore dell’intera bicicletta per ragioni che l’uomo del risorgimento non è stato in grado di spiegare.
il medio la sera ha annunciato: “questa è l’ultima volta che dormo con te nel lettone”.
“e perché mai?” ha chiesto elastigirl in preda al panico.
“perché anche mio fratello aveva smesso alla mia età”
“ma non puoi!”
“come non posso?!”
“cioè, sì, puoi, ma non me lo devi dire! altrimenti io passo tutta la notte a pensare che è l’ultima e mi dispero. tu puoi pensarlo e puoi anche decidere che è arrivato il momento di dire addio al lettone. è giusto. è anche sano a un certo punto. ma io NON voglio saperlo. chiaro?”
“mah…”
“quindi tu oggi non dormi con me nel lettone. altrimenti io ho quel pensiero della fine e resto sveglia tutta la notte”
“sì che dormo con te! è il mio turno!”
“ma se vuoi smettere cosa te ne importa dei turni?”
“be’, perché dovrei fare un favore a sneddu e lasciargli il mio posto proprio oggi?”
“non lo so. sono stanchissima. devo dormire. fate quello che volete, basta che non sia l’ultima volta di niente”.
la mattina successiva, giovedì, lei ha deciso, alle quattro, che questa serie di disdicevoli eventi sarebbe stata interrotta da un paio di stivaletti rossi tacco 10 veramente aggressivi. perché bisogna pur credere in qualcosa e la magia delle scarpe le sembrava sufficientemente laica da essere accettabile.
così è uscita ad un’altitudine superiore ai 170 centimetri, dove l’aria è più ossigenata e pulita, è salita in la macchina, è andata a prendere i giornali all’edicola notturna e poi si è diretta verso la radio. lungo la strada però, quasi a destinazione, sbam!, l’automobile ha urtato contro qualcosa che sembrava un sacchetto di plastica gonfiato dal vento e invece era un enorme masso, abbandonato lì, nel bel mezzo di via procaccini. si è presa un grande spavento ma siccome alle cinque del mattino bisogna essere selettivi e non disperdersi altrimenti si schianta per terra annichiliti dal sonno e dalla confusione mentale, ha proseguito facendo finta di niente, rinviando il problema a quando fosse sorto il sole.
quando, alcune ore dopo, è andata dal meccanico, un tizio in tuta blu le ha detto: “signora, lei è stata fortunatissima”.
“deve essere stato grazie ai miei stivaletti rossi”.
“scusi?”
“no, niente. è proprio sicuro di quello che dice?”
“certo! ha distrutto il parascocca inferiore e bisognerà cambiarlo ed è una bella spesa ma il resto è integro! è contenta?”
“mah, se lei dice che devo essere contenta, chi sono io per non ubbidire?”.
così elastigirl è tornata a casa con i piedi che le facevano malissimo, un po’ meno fiducia negli stivaletti rossi e senza la macchina, rimasta dal meccanico.
a questo punto non le resta che mangiare un’intera tavoletta di cioccolato fondente da 300 grammi da sola. del doman non v’è certezza.

22 pensieri riguardo “scarpe rosse eppur bisogna andar

  1. In tutta questa devastazione pensavo che Mary Poppins sarebbe stata più presente e incisiva…ma forse lo è stata ma la cosa è rimasta in secondo piano

  2. Le scarpe rosse ok, il cioccolato perfetto, ma ti meriti altro…pensa a cosa desideri veramente sopra ogni altra cosa, vai e prenditelo, qualsiasi cosa sia … 😉

  3. ma tu capisci che sono da due giorni che combatto il pessimismo cosmico facendo un immondo shopping online?!? Zeus benedica i miei futili acquisti e i tuoi stivaletti rossi! Solo a leggere il post mi stanno portando sole e allegria e positività e ossigeno!!! cinque alto

  4. Cara elasti, se ti può consolare, ieri un’ amica ha dovuto licenziare la Poppins perche’ colpita da una grave forma di depressione. Naturalmente la tiene ancora finche’ la famiglia non si organizzera’ per venire a prenderla e accudire. Cose che capitano ahime’.

  5. Scarpe rosse e autoironia sono meglio di qualsiasi altra cosa per affrontare la sfortuna.
    Ma che vuol dire mister i è partito forse per sempre ???

  6. Mi piaci molto!! Con le scarpe, la cioccolata, il sellino, il meccanico, la prole e il mio sorrisone quando finisco di leggerti 👏👏

  7. oddio! e’ il primissimo post che leggo, ma giuro mano sul cuore che non mi lamenterò mai più del mio mono-hobbit e di suo padre e della poppins che mi molla ad ogni starnuto… si può sopravvivere a tutto… con tanta ironia e un pezzo di fondente 70%… grazie elasti

  8. Macino Km e Km ,a giorni alterni,per raggiungere parte della famiglia’,tenacemente radicata nel ridente borgo natio dal quale sono ‘dislocata’,come dicono loro di cui nel l’ordine sono: figlia,sorella,zia ,cugina ,amica,dog sitter ,referente per medici,medici veterinari,impresa edile,frantoio ,mini market (non ci sono super mercati).L’altra parte della famiglia,stanziale,pigra e cittadina, ha il suo bel tornaconto:cibo prelibato,genuino e fresco il cui percorso è seguito con grande trepidazione…Con la stessa sistematica trepidazione viene scrutata meticolosamente l’efficienza della automobile superata forse soltanto da quella leggendaria dei tecnici della Ferrari,perché come dice la famiglia stanziale, pigra e cittadina: ‘Non si sa mai’…

  9. Elogio del tacco dodici
    L’ho portato per un mese di fila quando i medici mi hanno dato poco da vivere, e li ho fregati
    L’ho calzato fuori dalla scuola per parlare con le mamme alfa, e sono sopravvissuta
    L’ho usato quando il principe azzurro si è scordato della mia esistenza, e non mi è piaciuto affatto
    purtroppo siamo ancora insieme,
    il tacco dodici spero un giorno di tirarglielo dietro
    o meglio ancora di tirarlo a me stessa se non me ne vado
    god save tacco dodici !

    1. Non tirarlo a nessuno. Calzalo e con tutta te stessa e il tuo coraggio… andatevene e ricominciate. Te lo meriti. Tu e il tuo tacco dodici.

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