Nonsolomamma

appunti pugliesi

venerdì sera, alla presentazione di nina sente a bari, c’era un sacco di gente, così tanta che abbracciarla tutta anche solo con lo sguardo era molto complicato. mister i lo sapeva. così si è nascosto nelle retrovie, in piedi. e ha fatto pubbliche relazioni per due ore, stringendo mani come il papa, riallacciando fili del passato e ritrovando vecchi amici. se elastigirl nel bel mezzo dell’incontro avesse presentato il suo toy boy ventiduenne, o annunciato di essere incinta di due gemelle o ballato la capoeira vestita da rihanna, lui non se ne sarebbe accorto.

il giorno dopo mister i ha vestito i panni di elasti-autista dalle 8 del mattino alle 10 di sera. insieme sono andati in un liceo scientifico di bari e poi in un liceo classico di molfetta. e mentre lui stava seduto in fondo e lavorava, lei affrontava gli adolescenti che sono creature temibili, complicate, spesso giudicanti. ma anche acute e luminose e limpide e curiose e buffe. e dotate di uno sguardo sghembo e obliquo che atterrisce, disarma e incanta. e poi improvvisamente lei si è resa conto che, mentre il medio e sneddu erano a casa con i nonni a bari, l’adolescente era rimasto a milano. e si è domandata se fosse legale e le è venuta l’ansia. ma poi ha controllato su google e in effetti è legale lasciare un quindicenne a casa da solo. e comunque in teoria c’era anche la ragazza alla pari, altrimenti detta la lettrice.

nel centro di trani, praticamente sul mare, c’è il carcere femminile. e chissà se, per chi sta dentro, avere fuori un posto così bello è motivo di conforto o di ulteriore sofferenza. però questo elastigirl alle ragazze non lo ha chiesto. hanno chiacchierato di libri gialli, di audiolibri, di sconfitte e di riscatti e di salvagenti e di figli e di futuro e di maschere e di corazze e di paura e di rabbia e di sogni e di maschi e di bari. e a un certo punto alcune donne hanno mostrato delle coperte bellissime cucite nel laboratorio del carcere e qualcuno ha chiesto a una di loro di spiegare il lavoro. e a tutte è venuta la ridarella e quella che doveva spiegare, che rideva più di tutte tenendo tra le braccia la coperta, ha detto: “abbiamo perso l’abitudine”. “l’abitudine a fare cosa?” le hanno chiesto. e lei ha risposto: “a parlare”. e non ha riso più.
alla fine dell’incontro, quella stessa signora si è avvicinata a elastigirl. aveva in mano una borsa colorata fatta da lei con una coperta piegata dentro.
“questo è per nina, la protagonista del tuo libro. hai detto che ha fatto tanti errori. anche noi ne abbiamo fatti tanti di errori. ma anche chi sbaglia, ogni tanto, si merita un regalo. e noi, questa borsa e questa coperta, le regaliamo a lei”. l’abitudine per fortuna non l’aveva persa del tutto, e nemmeno la poesia.
il carcere femminile di trani è in un antico monastero, con una corte interna piena di piante. per uscire bisogna bussare a una porta di ferro e aspettare che venga aperta e poi, subito dopo, richiusa.
mister i era rimasto fuori perché non aveva il permesso per entrare. quando lui l’ha vista le ha sorriso. torneranno presto, a trani.

18 pensieri riguardo “appunti pugliesi

    1. anch’io credo che sarei stata una fontana…che mondo difficile deve essere un carcere e che bello il fatto che tu sia andata anche lì…

      1. Io ho le lacrime agli occhi sl per aver letto le tue parole. Non lo dico mai a nessuno ma tu mi emozioni davvero❤️

  1. Che tristezza, che malinconia e quanta dolcezza nel tuo racconto sul carcere! Grazie. Ho letto il tuo libro incuriosita,ma non mi è piaciuto (non sono un troll) perchè non mi ha emozionato come pensavo dopo aver letto altri commenti. Forse mi aspettavo altro? Qualcosa di diverso? Scusami, se vuoi non pubblicare il commento, ma non sapevo come farti conoscere il mio pensiero senza volerti offendere in alcun modo. Continuerò a seguirti sul blog e su instagram…e nei prossimi libri che scriverai!

    1. ma figurati! non devi scusarti e non mi hai affatto offesa! direi che è normale avere gusti e sensibilità diversi ed è anche molto sano!

  2. Mi piace il dubbio sulla legalità dell’abbandono di un quindicenne con tanto di ragazza alla pari. Una nostra carissima comune indimenticabile amica avrebbe potuto scriverci un trattato 😁😁

  3. Ogni giorno mi regali una risata, un sorriso, una lacrima o un pensiero. Con un pizzico di invidia per le mille cose che riesci a fare (bene), io che di part-time ho solo il lavoro, un marito e di figli (femmine, però, che è più faticoso!!) solo due.

  4. Quella appena trascorsa, è stata,per me, della provincia di Bari, una settimana all’insegna di meravigliose emozioni…la sera prima al concerto di Claudio Baglioni e la sera successiva in libreria ad ascoltare, finalmente dal vivo, te,che sei immensa.
    Cosa chiedere di più?

  5. a Trani ci nacque mia madre, e a luglio scorso ci sono andata anche per vedere la casa dove visse con mia nonna! Purtroppo non l’ho girata a dovere, non so se quello che ho visto sulla sinistra del lungomare dalla Villa comunale fosse il carcere, ma spero di ritornarci. Una foto della coperta no?!

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