Nonsolomamma

ero di legno

il rapporto tra elastigirl e l’ashtanga yoga prosegue in una comunione estatica di amorosi sensi, assidua frequentazione che rasenta la maniacalità e dolore bestiale ai muscoli che non passa mai.
domenica mattina lei, fuggendo dai compiti di sneddu, dalle richieste dello hobbit di mezzo (non fai i pancake?), dalla nascolessia del grande, ha lasciato il timone a mister i (che comunque è convinto di gestire il mondo meglio di chiunque altro) ed è andata a fare una lezione speciale di due ore nella sua scuola di yoga del cuore.
sul tappetino alla sua destra c’era una quasi amica, che potrebbe diventare amica intera perché le sta molto simpatica. non si erano mai incontrate lì ma, al contrario, si erano conosciute in una pasticceria davanti a cornetti alla crema e cappuccio con cacao.
anche se lo spirito yogico non contempla il confronto, la contemplazione dell’altro né tantomeno la competizione (orrore degli orrori), elastigirl ogni tanto dava una sbirciatina alla sua compagna che, pur essendo un po’ più grande di lei, era flessuosa come un giunco, forte come wonder woman e lieve come una farfalla. e saltava senza rumore e si sollevava senza sforzo e si piegava oltre l’umana possibilità, sempre sorridendo, non del sorriso estatico degli illuminati fuori di testa,  ma del sorriso sano dei contenti.
invece elastigirl, seppur felice di essere lì, era quasi sempre contratta in una maschera di feroce sofferenza, incastrata in posizioni dolorosissime, scoordinata e goffa, pesante nel pensiero e nei movimenti.
alla fine della lezione sono andate via insieme e hanno chiacchierato tornando a casa.
ed elastigirl le ha detto che era bravissima e fichissima e spettacolare perché ci credeva e anche perché l’enfasi, quando ci crede, è la sua cifra.
“io potrei fare la pubblicità allo yoga” ha detto lei, restando umile.
“ho cominciato nel 2009 e allora ero rigida come un legno e non sapevo fare nulla e tutte le posizioni mi parevano impossibili. e poi… piano piano il mio corpo ha cominciato a rispondere. basta praticare e respirare. il resto arriva”.
ecco. poi uno si domanda perché lo yoga ti fulmina e diventa una dipendenza.

16 pensieri riguardo “ero di legno

  1. Sono elastica e leggera (malgrado la
    veneranda età) solo quando mi massacro di fatica quando invece crollo su un divano o sul letto divento un vero pezzo di legno incapace di rilassare i muscoli doloranti: sarò normale? Capita solo a me? Nonna Enza perplessa

  2. io faccio hatayoga da dieci anni ma sono ancora fatta di legno come prima
    a volte mi domando come sarei se non praticassi, a volte mi chiedo se magari non pratico nel modo corretto. Poi qualche settimana fa il mio maestro di yoga (sempre lo stesso da dieci anni) mi ha detto che si vede che sto bene, si vede la mia serenità.
    E io ho pensato che questo risultato va molto oltre a riuscire a fare la variante terribile di Pascimottanâsana (prendere gli alluci)

  3. Sono contenta perché anni fa quando io ti avevo proposto lo yoga come salvezza dell’umanità, forse sotto un tuo post dalla città di A, mi avevi presa per matta definendo lo yoga non abbastanza movimentato per te … provare per credere 😉 lo yoga non è qualcosa che si fa, ma qualcosa che si è …

  4. Penso sempre più intensamente che voglio fare yoga perché mi sento troppo rigida. Da quanto tempo fai yoga? Come mai senti ancora dolore? Forse stai sempre spostando i tuoi limiti un po’ più avanti e questo sembra positivo.

    1. faccio yoga da due anni e in effetti hai ragione tu, sposto i limiti e mi piace talmente tanto che provo tutto e riprovo e mi stiro e mi allungo come una pazza.

  5. Io pratico yoga da quarantuno anni (ho iniziato a 19, ora ne ho quasi 61…), e posso dire che, nonostante l’artrosi che mi accompagna da giovanissima età e dolori vari, aumentati con l’età, sono molto flessibile e sciolta, e sono convinta che se non avessi praticato in tutti questi anni ora sarei altro che di legno…. ed è vero che crea dipendenza, ma è una dipendenza buona… ed è vero che ci aiuta a vedere noi stessi e il mondo con una diversa consapevolezza

  6. Ho fatto la mia prima ora di yoga domenica, con un’amica che ha il diploma di istruttrice, e mentre lei si piegava flessuosa come un giunco, io sbuffavo appunto come un mantice, e mi chiedevo chi cavolo me l’avesse fatto fare.
    E poi il giorno dopo mi sono resa conto che in realtà vorrei farlo tutti i giorni, perché mi ha stirata in un modo che non credevo possibile… soprattutto non con la mia legnosità corporea e mentale!

  7. Io vorrei fare yoga. Finora non sono riuscita a trovare un centro che mi spiegasse in parole povere che tipo di yoga e’ consigliato ai principianti come me. Vivo a Madrid e nella mia zona e’ pieno di centri yoga. A settembre quando sono rientrata dalle vacanze estive mi ero decisa che volevo iniziare, ma tutto questo linguaggio in yoghese a me ha confuso solo le idee e ho mollato la ricerca. Complice e’ stata una classe di prova che e’ stata una mezza tortura. Una mia amica sadica mi ha trascinato dentro una lezione nella quale si faceva yoga a 40 gradi, percepiti di piu’ perché tra sudore e ambiente umido sembrava di stare dentro la selva tropicale. Una volta uscite mi hanno accolto i 40 tipici di Madrid…stavo per svenire. Il bello e’ che le esperte sembravano felici!
    Io voglio fare una cosa semplice..
    Marti

  8. Vinyasa, Hatha, Asthanga, sono gli unici corsi che puoi provare a seguire, il resto è occidentalizzazione lo lascerei proprio perdere… L’unica cosa è che devi provare e trovare quello che piace più a te, la differenza è nella dinamicità e nelle sequenze, perché poi le posizioni (asana) sono comunque in ogni caso le tradizionali dello yoga antico, e sono uguali per tutti e tre. Io pratico i primi due e non l’asthanga, ma è solo una questione soggettiva, non è che una metodologia sia migliore dell’altra. E sopra tutto è importante trovare a pelle il maestro/maestra giusto del quale fidarsi completamente, ma come dice un antico proverbio, quando l’allievo è pronto il Guru arriva … 😉

  9. Pratico Vinyasa da quest’inverno dopo una brutta contrattura all’anca peggiorata con la palestra… mi sono accorta dei benefici fisici e mentali praticamente subito, sono innamorata! Per ora l’unica inversione che riesco a fare è la candela ma mi accontento… a sentire voi ho speranza di miglioramento!

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