“la maestra di flauto era veramente pazzissima. mi ha fatto molto ridere. mi piacerebbe che fosse la mia maestra. però no”
“perché no?”
“perché flauto è giù”
“giù dove?”
“nella classifica parziale della giornata”
“allora dimmela tutta, la tua classifica parziale della giornata”
sneddu, la scorsa settimana, ha provato vari strumenti alla scuola di musica di miss B, conosciuta una sera a casa di amici. “devo tornare a provare altri fiati ma già mi sono fatto un’idea”, ha informato elastigirl, con l’aria compresa dell’ingegnere al collaudo.
“anche la mestra di arpa era simpatica. mi ha spiegato che l’arpa è praticamente il dentro del pianoforte. quindi la metto al terzo posto”.
all’ultimo posto, dopo quel primo giorno, c’era la batteria (e per questo elastigirl avrebbe voluto premiarlo, quella stessa sera), preceduta da violoncello, violino e flauto. il secondo posto era della chitarra.
ieri, insieme al ragazzo alla pari che tra breve rientrerà in patria, sneddu è tornato in quella scuola. “ho provato tromba, trombone, oboe, sassofono e coro ma miss B non mi ha chiesto di fare la classifica”. siccome è un ragazzo preciso, era un po’ in apprensione.
“ma tu hai deciso quale strumento preferisci?”
“certo. io in realtà lo sapevo da subito, ancora prima di fare le prove. ma mi sono divertito a suonare tutto”
“quindi?”
“ho scelto piano. lo strumento di miss B”
“lo hai scelto perché ti piace il pianoforte o perché ti piace miss B?”
“tutti e due. ma soprattutto mi piace il suono e ancora di più mi piace come si muovono le mani sui tasti”.
sarà pianoforte. a settembre. poi si vedrà.
Io mio a nove anni dopo averne assaggiati alcuni (progetto musicale sponsorizzato dalla sua elementare, che noi musici non siamo e mai avremmo pensato!) ha scelto sax e si sta diplomando al musicale
siamo in attesa dei risultati dei test al conservatoirio
ha ovviamente dovuto comunque fare quattro anni di pianoforte e lo suona e lo utilizza tanto per comporre musica elettronica
mio consiglio un buon elettronico tasti pesati, può studiare in cuffia, mille suoni da esplorare, connettibile a PC decidesse di allargarsi in futuro e piccole composizioni
no pianola
Poi ovvio avere spazio e soldi un verticale non si nega a nessuno 😉
E bravo sneddu! Tanti auguri
Anche il mio n.3 suona il pianoforte, l’unico della famiglia. I momenti preferiti per suonare sono quando si deve andare (o si è) a tavola e quando riesce a disturbare la sorella. Comunque è piacevole, dai, pensa se sceglieva il flauto!
Ciao! Ma non è che possiamo avere il nome della scuola di musica, o l’indirizzo, o un indizio che ci permetta di individuarla. Mi piacerebbe far fare la stessa prova a mio figlio. Grazie….
Ma guarda, penso che tutte le scuole di musica facciano il giro degli strumenti (nella mia città si chiama così)
Anche la mia secondogenita ha scelto il piano, dopo alcuni anni di chitarra classica. Siamo una famiglia decisamente a-musicale, e la sua scelta ci ha piacevolmente colpito. Non studia con assiduità ma nessuno le chiede di diventare “un virtuoso”. E’ un modo sano di passare il tempo. Ne siamo molto felici.
Che belli i bambini che scelgono la musica!!! Le nostre bambine lo fanno con entusiasmo ed è bello passare il tempo così!
vengo qui spesso (ammetto che è il mio svago) e non commento mai.
elasti mi piace tantissimo, eccecc…
ma ragazze, pensate ogni tanto a chi non può scegliere piano piuttosto che oboe, e nemmeno se riso per pranzo, oppure riso, se c’è (o le bombe, quando).
questo posto per me è un tale posto di abbondanza…. io non ho figli, ma insegnate anche questo ai vostri figli.
viviamo in un’abbondanza direi vergognosa.
scusate l’intromissione
Mi viene in mente Suor Pina che a luglio ci impediva di bere alla fontanella dell’oratorio perché ahimè c’erano bambini in zone più sfortunate del mondo che non avevano acqua da bere.
Tutto vero, e giustissimo sensibilizzare i ragazzi e far loro conoscere altre situazioni ma… ognuno è figlio della propria società e non trovo ci sia nulla di male nel fare corsi di musica o sport. Rinunciarvi non giova a chi sta peggio. Una buona notte
La musica a volte diventa anche la strada per conoscere altre realtà. Con l’orchestra sociale in cui ha suonato due anni mio figlio ha fatto concerti in carcere, alla mensa dei poveri, a eventi di raccolta fondi per famiglie in difficoltà, alla comunità di san patrignano…
hai perfettamente ragione. infattii vorremmo far fare ai ragazzi qualche esperienza che mostri loro anche realtà diverse rispetto a quella in cui hanno avuto il porivilegio di nascere. però credo che sia presto ancora. ci abbiamo pensato per il grande ma ahimé temo che passerà l’estate a studiare quindi sarà per l’anno prossimo.
Ho suonato per dieci anni ed è stato un modo, definitivo, per capire che cosa della musica mi piacesse e, soprattutto, come si gestisce l’emotività. Però se torno indietro faccio violino! 🙂