Nonsolomamma

in sei

erano in cinque. poi ci sono stati il lockdown, la dad, lo smart working, il sabbatico di mister I, il covid in versione familiare, l’autocoscienza, le nevrosi, la solitudine, la malinconia, i dubbi, la fatica. e un’idea. è maturata piano piano, dentro di lei. non ne ha parlato con nessuno ma ha studiato, si è informata e, alla fine, ha bussato alla porta di mister i.
“che ne dici?”
“che sei pazza”
“significa sì o no?”
“che ti devo dire? poi lo so come sei fatta: ti meni alla centrale”
“quindi?”
“proviamo…”
così la macchina è partita. ci sono state mail, telefonate, visite di ricognizione. poi un primo, un secondo e un terzo incontro, al parco, su una panchina e finalmente a casa. si sono interrogati, raccontati e anche un po’ innamorati.
e adesso si parte: tra due giorni nell’elasti-famiglia saranno in sei. accoglieranno un ragazzo (ebbene sì, un altro maschio. è destino) rifugiato. ha venticinque anni, viene dalla guinea e ha studiato sociologia. il resto lo scopriranno e lo scopriremo piano piano.

32 pensieri riguardo “in sei

  1. Una bellissima, emozionante notizia!
    Riesci sempre a stupire… Meravigliosi siete, e generosi, ❤️❤️❤️❤️❤️

  2. Oddio Elasti, così mi mandi in crisi!!! Sono anni che desidero accogliere un migrante. A Ventimiglia (molto vicino a dove vivo io) arrivano continuamente migranti (tanti minorenni) che hanno bisogno di accoglienza, anche per poco. Io vorrei tanto rendermi utile, ma la famiglia rema contro: siamo già in tanti (anch’io ho tre figli maschi), vatti a fidare di chi ti arriva in casa….commenti che mi fanno star male. Ormai sono prossima alla seconda dose del vaccino, fatta quella vado a fare la volontaria alla Caritas, ma con una grande delusione nel cuore 💔

  3. Ogni tanto ci penso (in realtà penso più all’accoglienza di ragazzini non accompagnati), e poi la mollo lì. La vita è adesso, vale per noi che viviamo nel lusso e vale per chi ha avuto la sf* di nascere nel posto “sbagliato”. Farà bene a tutti e voi 6 fare un pezzo di strada insieme.
    Se ti capita, leggilo: “I miracoli” di Abbas Khide
    Un forte abbraccio

  4. Meraviglioso. Anch’io vorrei tanto farlo, quando il mio bambino sarà un po’ più grande, o almeno offrirmi come volontaria per i corsi di italiano, o qualcos’altro di utile. Ma che vuol dire “menarsi alla centrale”??

  5. vivo in provincia di bari, ‘menarsi alla centrale’, significa bombardare continuamente con le parole, ovviamente, la centrale(il cervello) di qualcuno per convincerlo a fare qualcosa o ad abbracciare un’idea. grande elasti, l’ho già scritto e lo ripeto:sei come tutte vorremmo essere, e, aggiungo, hai il marito che tutte dovremmo avere.

  6. Sei una fucina di idee che traduci in benessere buono per chi ti incrocia e chi ti vive accanto. Il mare è ancora pieno di pesci da salvare👏

  7. Ti ammiro tanto per il coraggio di dare spazio a un’idea, per quanto fuori schema.
    Sarà importante anche per noi leggere come questa “pazzia” diventerà routine quotidiana.

  8. ” Ti meni alla centrale ” = ” T’ammin’ u’ c’rvidd’ ” : Mister I starà diluendo la sua baresità ?!? :)))

    Un abbraccio alla tua dolce famiglia, espansa ❤

  9. sono anni che vorrei tanto anche io accogliere in affido, ma mio marito si rifiuta totalmente. non ho spiragli. dice che non riuscirebbe ad amare un figlio non suo quanto il nostro e, se invece poi riuscisse a non fare differenze, poi non riuscirebbe a tollerare di lasciarlo andare. e io non riesco a sopportare discorso così stronzi ed egoisti

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