la compagna M ha fatto la maturità e ha chiuso un ciclo con onore.
lei e lo hobbit grande, più piccolo e quindi ancora immaturo, si sono presi una vacanza insieme di una settimana per festeggiare. le opzioni su che fare e dove erano tante. loro hanno scelto la più trasgressiva di tutte e sono partiti per bari, da super W e mister brown, i nonni, che celebrano i 50 anni di matrimonio.
hanno fatto una sorpresa presentandosi alla loro porta senza avvisare. leggende metropolitane narrano che le risate del nonno e le grida di gioia della nonna si siano sentite fino a bitonto.
“immaginiamo che passerete un paio di giorni da loro e poi vorrete farvi un giro in puglia da soli”.
elastigirl e mister I hanno immaginato male.
“perché dovremmo spostarci? si sta così bene a casa dei nonni”.
questa generazione di adolescenti, devianti e sfrenati, è molto piacevole, divertente e rassicurante da avere intorno per genitori, zii e nonni. si tratta di creature amabili, di grande compagnia e con uno spiccato senso della famiglia.
niente di cui lamentarsi, per carità.
tuttavia viene spontaneo domandarsi se essere questa generazione di adolescenti amabili sia altrettanto piacevole e divertente.
O se siano davvero adolescenti…
forse sono posseduti da pensionati
🤣
😁😁😁😁, umarel 18enni
Il mio maturato ieri faceva le gare in bici sulla sabbia sfasciandosi dal ridere. Ti dirò un sospiro di sollievo!
Vieni a Bari anche tu, così posso finalmente incontrarti per due chiacchiere
La mia ha appena fatto la maturita’ e tra poco parte per Corfu’. Sono leggermente preoccupata!!
Non fai una domanda facile, nè scontata. Hanno tante cose più di noi, ma anche tante di meno e questa maledetta pandemia rischia di averli infettati molto più di quanto possiamo pensare. E temo che non abbiamo ancora trovato il vaccino giusto per guarigione.
PS Comunque è sempre un piacere leggerti
Che bel pezzo, grazie!
Non so cosa pensare: le mie figlie sono ancora piccole, ma osservando gli adolescenti a me vicini (allievi e figli di amici), mi sembra che, a differenza di noi giovani degli anni 90, loro facciano entrare in casa i loro amori molto rapidamente perché i genitori lo permettono (e anche io farò così), mentre per noi c’era la conquista del poter uscire, del vedersi fuori.
Se a questo si aggiunge l’anno di restrizioni pandemiche, con la quotidianità e la sedentarietà, con il divieto di andare a trovare i nonni, con il timore degli estranei del nucleo familiare, gli affetti stabili e i congiunti…beh, è una situazione che noi, ragazzi degli anni 90, non abbiamo conosciuto.
Infatti, può essere benissimo che siano meno trasgressivi perché ne hanno meno bisogno. Le famiglie sono globalmente più permissive, il dialogo è ben instaurato. Non sentono il bisogno di fuggire e fare le cose di nascosto. Non credo che questo sia un male, anzi!
Probabilmente hai ragione… però così viene a mancare una fase importante della crescita. Ci dev’essere un distacco dalla famiglia, più o meno netto, prima di cominciare a costruirsi la propria identità di adulti. Lo vedo nei miei ex allievi delle ripetizioni, negli amici di mio cugino… educatissimi, gentili, rispettosi, ma anche “passivi”: danno per scontato che genitori e professori organizzino tutto per loro, e aspettano istruzioni. Così però è difficile diventare persone consapevoli e indipendenti. Non so bene cosa pensare…
Bisogna spingerli via, anche se non vorremmo, il rischio è il ritorno ad una società tribale.
Scegliere di trascorrere del tempo con la famiglia e costruire un futuro indipendente non sono antitetici. Mio figlio dopo la discussione della laurea triennale e poco prima della partenza per conseguire la laurea magistrale all’estero, ha deciso di trascorrere una settimana in montagna con i nonni. Lui in bici e loro felicissimi di attenderlo con un piatto di pasta. Sono trascorsi otto anni e il ragazzo è ancora all’estero con un ottimo lavoro e una deliziosa compagna.
Da quello che so non è un caso raro.
Anch’io a venticinque anni, subito prima di andare a vivere da sola, ho fatto un viaggio con i miei genitori. È stato bello. Ma non l’avrei mai fatto a sedici anni: a quell’età andavo in vacanza con i miei amici.
Non penso ci sia un “metodo” giusto; constato soltanto che siamo generazioni diverse, e abbiamo priorità e sentimenti diversi. Con tutti i pro e i contro che questo comporta