l’île de ré è, come dice il nome stesso, un’isola, collegata a la rochelle da un ponte di circa 3 chilometri che si può attraversare in auto per 16 euro, o a piedi e in bici gratis.
l’île de ré è un posto bellissimo, così bello che quando ci arrivi pensi: “perché io non abito qui? perché tutti i francesi non vengono in massa? perché si parla tanto della costa azzurra e così poco dell’île de ré?” e poi pensi anche che, dovunque tu abbia prenotato le vacanze, hai fatto un errore perché era all’Île de ré che dovevi venire.
è lunga 30 chilometri pieni di strade, sentieri e piste ciclabili, oltre che di spiagge, paesi lenti con le case bianche, saline, vigne, abbazie medievali scoperchiate e campi sconfinati, cieli blu e nuvole veloci.
l’elasti-famiglia ha affittato delle biciclette alla fine del ponte, come suggeriva la guida verde al seguito. e ha cominciato a pedalare. “oggi è solo da andare veloci e godersi il panorama” ha urlato lo hobbit di mezzo con il vento tra i capelli, dei pantaloni grigi in fresco lana per andare a un matrimonio (“perché non ti metti dei calzoni corti? o qualcosa di normale?” “perché sto comodo così”) e dei mocassini estivi da professore in pensione (“sono eleganti e basta”). ogni volta che svoltavano c’era uno scorcio sorprendente, un panorama commovente, le barche incagliate nella bassa marea, una fortezza del ‘600, una finestra fiorita affacciata sul mare e mister i che diceva “sembra proprio monopoli, vicino a bari”.
e a furia di andare veloci e godersi il panorama, mangiare del pesce, fermarsi per un gelatino in una piazza con una giostra che girava a mano, si sono fatte le sei e un quarto ed elastigirl ha domandato: “secondo voi a che ora chiude il noleggio bici?” ché sono domande che, se non se le pone lei, non se le pone nessuno. e siccome in questi casi anche le risposte se le dà da sola, ha controllato su Internet e ha visto: le 1830. e avevano 15 minuti per fare circa 30 chilometri. e allora, alla faccia dell’isola lenta e del godersi il panorama, hanno ripreso le bici mentre lei telefonava e si prostrava in scuse francesi. lungo la strada sneddu ha detto che gli facevano male le gambe e poi gli occhi e infine il cuore ma, poveretto, nessuno lo ascoltava perché l’immagine del signore che affittava le bici che stava lì ad aspettarli copriva tutto, anche la fatica mortale di sneddu. sono arrivati alle 820 di sera. elastigirl voleva piangere dall’imbarazzo. il signore è stato gentile. mister i ha pagato l’affitto di cinque bici per quel giorno e, per farsi perdonare, anche per i giorni successivi ripetendo “pardon pardon” fino a perdere il fiato.
l’île de ré è un sogno da provare.
Sneddu sta bene?
Come hai ragione!!!! Un posto magico !e meraviglioso e’ dormire a Le chat botte’ e pedalare come Moliere in bicicletta!!! Noi abbiamo scoperto questo angolo stupendo della Francia dopo aver visto quella delizia di film che e’ piccole bugie tra amici!!! Grazie di avermelo fatto rivivere! Ti abbraccio Rosella
Un posto bellissimo. Me ne hanno parlato talmente bene che è come se lo conoscessi
Meraviglia! Tutto in bici, anche per me vacanze sempre splendide lì.
Comunque i francesi frequentano moltissimo l’île de Ré (dove hanno seconde case politici nazionali, scrittori…). Non immagini quanti parigini, ovviamente ricchi, sono scappati proprio lì durante il lockdown.
La Costa Azzurra, dove abito io dopo anni a Parigi, è meno frequentata dai francesi…ma conosciutissima, anche perché vicina, per gli italiani.
È vero, è un luogo speciale che offre infinite suggestioni letterarie e cinematografiche, e in primavera è coperta di mille fiori anche sulle dune.
Silenzi, discrezione, massima gentilezza, però hai sempre la sensazione di disturbare un mondo chiuso e separato.
Questo a Monopoli non succede!!!