Nonsolomamma

les français

Ieri sono arrivati i francesi.
La scuola media di Sneddu prima del Covid organizzava uno scambio con una scuola di un paese affacciato suo Rodano. Quest’anno la tradizione è ripresa e ieri una ventina di adolescenti e pre adolescenti ha attraversato le Alpi ed è approdata in un aula magna impreziosita da palloncini blu bianchi e rossi e da una lauta merenda. Trascorreranno cinque giorni ospiti a casa degli omologhi italiani che in maggio restituiranno la visita.
Quando, dopo un viaggio in pullman di nove ore, i virgulti francofoni si sono materializzati stropicciati e straniti, sono stati accolto da un applauso entusiasta ai limiti dell’isteria perché a quell’età le emozioni sono un territorio sbilenco.
Quando un’insegnante ha annunciato ufficialmente gli accoppiamenti c’è stato enorme imbarazzo. Ogni coppia neo-formata veniva chiamata, fotografata e congedata. C’era chi non si guardava nemmeno negli occhi, chi si abbracciava, chi allungava una mano sudata. Noi presenti abbiamo assistito allo splendido disagio di questa età ingrata.
“Dopo tutta la fatica che ho fatto, questi sciagurati tra loro comunicano in inglese” ha commentato la prof di francese vedendoli socializzare in una lingua non contemplata. “Intanto comunicano. E non era scontato” ha detto una mamma.
Poi sono andati tutti a fare una passeggiata e una partita di calcio. E le madri sono rimaste con le bandierine, le valigie e le briciole della merenda.
Anche noi ospitiamo un francese. Si chiama H.. Il suo papà viene dal Camerun, la sua mamma no, di lei sappiamo che fa l’insegnante. H ha portato del vino ma ha precisato che non beve. Ha detto che fa la doccia prestissimo la per non intasare il bagno, che non mangia il pesce e che è moderatamente tifoso di calcio. Ha fotografato la pasta al forno e i biscotti preparati per lui. “Souvenir”. Ha ringraziato per l’ospitalità e quando l’ho invitato a servirsi d quello che vuole senza chiedere ogni volta, non sembrava convinto.
Dopo cena lui e Sneddu si sono ritirati in camera. E hanno parlato a lungo. Non si sa in quale lingua.

4 pensieri riguardo “les français

  1. Mi identifico nella tua situazione, fatica perché si richiede attenzione ascolto e sorrisi, ma vuoi mettere il ritorno in esperienza, arricchimento e soddisfazione? Mattone dopo mattone si consolidano le vite belle.🤗

  2. No nessun commento, solo un saluto affettuoso a Elasti che spero abbia trovato un equilibrio psico fisico ,e quindi serenità e buon sonno, dopo gli aggiustamenti medici…conosco il problema, è lunga, ma tieni duro. Ognigiornata più leggera è un vero regalo

  3. Che belle sensazioni!
    Sono un’insegnante e, memore di tutto quello che ho vissuto e imparato durante uno scambio in terza liceo, organizzo per le mie classi delle esperienze del genere ogni anno. E anche noi ci regaleremo un nuovo incontro oltralpe in maggio, dopo la pausa covid.
    …E per la lingua, un’allegra mescolanza di francese italiano e inglese…e tanti gesti!
    Buon divertimento e buone scoperte!

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