Nonsolomamma

15

Ehi tu, dico proprio a te, che trasmetti su canali differenti e segui orbite aliene, che parli una lingua oscura, che dici “sto nel chill” ma ci sei sempre anche quando non sembra.
Ehi tu, che hai un irresistibile neo sulla guancia, che eri un bimbetto sottile come un filo e oggi porti il 45 di scarpe e hai spalle larghe e un’altezza smisurata per noi taglie S che per vedere il mondo dobbiamo salire sulle punte.
Ehi tu, che frequenti il liceo classico con la leggerezza svagata di un turista che deve essere convinto della bontà della meta. Me lo ha detto la tua insegnante di inglese e non fatico a crederlo.
Ehi tu, che hai gli stessi amici buffi da una vita e, da un anno e mezzo, la stessa ragazzina a cui, per il vostro anniversario, hai portato un fiore, scoprendo un’insospettabile anima da gentleman.
Tu con cui un tempo andavamo all’avventura e mi seguivi alle mostre, nei musei, a teatro e in qualsiasi impresa balorda mi venisse in mente. Oggi non più ma è giusto così. Eppure un giorno mi hai detto “Vorrei andare a Parigi insieme a te” e io, incredula, mi sono precipitata a prenotare volo e albergo prima che cambiassi idea. E tra un po’ noi due partiremo e io non vedo l’ora.
Ehi tu, che ami il rap e investi i tuoi risparmi per andare ai concerti e, se nessuno ti segue, ci vai pure da solo. Tu, che ascolti canzoni con parole atroci e quando te lo faccio notare rispondi che l’arte racconta la società e i suoi mostri, non li inventa.
Ehi tu, che porti giacche, pantaloni e felpe tamarre, che hai un taglio di capelli discutibile e, con i tuoi amici, hai comprato orecchini con il brillante e la clip ma non te li ho mai visti indosso forse perché sono estremi persino per te.
Ehi tu, che suonavi il pianoforte ma hai deciso di smettere e in cambio ti ho estorto la promessa di leggere un libro al mese. “Va be’, Cla, sceglilo tu” “Non chiamarmi Cla, sono la mamma”. E così ho il privilegio di scegliere per te e quando mi dici “non è male, sai?” io volo ma mi nascondo.
Ehi tu, che sei sarcastico e affilato, così stordito da chiedersi come tu faccia a stare al mondo, acuto e freddo ma solo per finta, protettivo e curioso, per me bello come il sole (“Cla, non me lo dici mai”).
Tu che mi racconti i fatti, che mi ascolti e mi prendi in giro, che sei accudente in quel modo ruvido dei maschi, muto e struggente. Tu che sei il numero tre, il piccolo, e finché avevi 14 anni potevo ancora considerarti un po’ il mio bambino, ma adesso ne hai 15 ed è un’altra storia, o forse no.
Tu che hai un nome vero, scelto dal tuo papà, ma per noi sei Sneddu, Sneddulone o Sneddi o Snedbel o qualsiasi altra storpiatura che ti somigli e ci faccia ridere perché è il destino degli ultimi arrivati.
Ehi tu, che mi è bastato vederti la prima volta per perdere il senno per sempre, tanti auguri
la tua mamma

2 pensieri riguardo “15

  1. ti risponderei così:

    ” cara mamma tu sei la donna splendida che ho visto quando ho aperto gli occhi per la prima volta nella vita e sei la madre infinitamente dolce e meravigliosa che incontro ogni giorno nel mio cammino della vita. Ti amo come un figlio e ti dico grazie”

  2. se anche i piccoli di casa diventano 15enni, vuol dire che davvero inizia una nuova fase. mille auguri Sneddu, che la vita ti sorrida, e che nei momenti più impegnativi tu riesca a fare affidamento su tutto quello che mano a mano interiorizzi, a partire dai regali dei tuoi genitori (lettere di auguri così, ogni anno, non sono un’ovvietà)

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