Il grande fa il baby sitter da quando è nato il bambino M che oggi ha 4 anni. E siccome è un po’ mitomane dice di essere la sua figura di riferimento, il suo amico, il suo modello, il suo eroe. Come i monoteismi e i grandi amori, la loro relazione richiede l’esclusiva. Pertanto il grande non ammette altri bambini al di fuori di M.
Il medio fa il baby sitter da quando è maggiorenne. Lui è gaudente: ama andare al pub, organizzare cene con gli amici e fare altre attività dispendiose non meglio precisate. Per avidità e talento, ha accumulato un nutrito parterre di clienti abituali e non che frequenta con soddisfazione e assiduità. Per e con loro fa biscotti al cioccolato, giochi di società e partite di pallone.
Sneddu ancora non ha 16 anni ma vorrebbe tantissimo avere uno stipendio. Tra le ricerche su Google nel tablet di famiglia trovo spesso il quesito “Come guadagnare se hai 15 anni?”. Giovane ed esoso. Non oso immaginare quali siano le risposte di Chat Gpt.
“Avrei bisogno di un baby sitting martedì sera dalle 20 alle 23. Puoi?” ha chiesto al medio la mamma di tre bambini della zona. Il medio era fuori città ma, poiché si percepisce come un’agenzia di servizi ancor prima che come un baby sitter, ha subito offerto un’alternativa, anzi due. “Ho un fratello maggiore di 22 anni, con grande esperienza e professionalità e, eventualmente, ho anche un fratello minore che non ha ancora compiuto il 16 anni. Zero esperienza ma nel chill. Ecco i loro numeri”.
Silenzio.
“Oh raga. Ha chiesto a me” ha annunciato trionfante Sneddu il giorno dopo. “Si sarà confusa” abbiamo commentato noi. Se hai tre figli piccoli da affidare e, per lo stesso prezzo, puoi scegliere tra un 22enne aspirante psicologo e un 15enne con i capelli tinti di giallo durante una vacanza cubana, perché mai dovresti optare per il biondino?
“Scrivile: ‘vengo ma ti avviso che hai scelto quello nel chill’” . “Non serve. Quella madre sa il fatto suo”.
Così Sneddu ha debuttato come baby sitter non di uno né di due ma di tre bambini insieme, armato di nessuna competenza e di un’età illegale. Peraltro, essendo maschio cisgender eterosessuale, è sprovvisto di senso di inadeguatezza e ignora la sindrome dell’impostore.
«Sono stra simpatici», ha scritto rispondendo a uno dei miei tanti ansiosi messaggi. «Abbiamo mangiato e fatto un gioco proposto loro. Credo di esser stato simpatico anche io a loro», ha riferito, sempre in tempo reale, il pedagogista.
Ovviamente, ha saputo il medio l’indomani, la madre – che, con tre figli piccoli, vive in uno stato di cronica e obnubilata prostrazione – si era sbagliata ma, per signorilità o disperazione, di fronte all’imberbe biondino tinto, ha abbandonato la prole al suo destino ed è fuggita.
I bambini comunque pare abbiano molto apprezzato il loro quasi coetaneo baby sitter.