Nonsolomamma

meno 20.160

troppo stanca per essere simpatica, per cucinare una pasta, per fare conversazione. troppo stanca per scrivere qualcosa di furbo o anche solo sensato, per lavarsi la faccia, per telefonare a mister incredible a londra. troppo stanca per impedire a uno hobbit piccolo di tatuarsi un’àncora sulla pancia ed esclamare "io sono soplattutto molto tamallo". troppo stanca per convincere uno hobbit grande e testardo che non è possibile che la maestra di religione affermi che il primo uomo e la prima donna si chiamavano amedeo tutto attaccato e non adamo ed eva staccato. troppo stanca per ridere, per piangere o arrabbiarsi. troppo stanca per fare la guerra a una zanzara che la tormenta di notte. troppo stanca per immaginarsi che faccia avrà il microbbit che la abita. troppo stanca persino per mangiare cioccolata.
ma mancano soltanto 14 giorni, che poi sarebbero 336 ore o 20.160 minuti, al congedo maternità. e tutto il resto passa in secondo piano.

98 pensieri riguardo “meno 20.160

  1. in una settimana, (sono al V mese) mi è cresciuta una panza che mi fa sembrare una ippopotama
    Ma è mai possibile ,o donne tri e pluri mamme?
    Il congedo? Una legittima richiesta delle donne…
    Tutti mi sollecitano ad anticipare, e molto spesso ci penso anch’io quando mi trovo in classi con degli scalmanati animaletti selvaggi…

  2. TI SONO VICINA CON TUTTO IL MIO SPIRITO …. COMPLETO DI UNA SERIE DI NOTTI INSONNI DIETRO A QUELLA PICCOLA IENA DI MIA FIGLIA!!!!!    TINA

  3. elisabetta,
    hai perfettamente ragione. e comunque, sono quella del commento 46, se lo stato riconoscesse il fatto che una donna in gravidanza -pur portatrice di gravidanza sana- NON è in condizioni psico-fisiche normali e le riconoscesse qualche agevolazione in più (ora non vorrei osare pensare ai 18 mesi di congedo come in svezia ma, per dirne una, una riduzionde dell’orario di lavoro per tutta la durata della gravidanza, magari sostenuta da agevolazioni fiscali alle aziende che la offrono?) non sarebbe male.

    daniela,
    credimi… non c’è proprio nulla da invidiare a noi madri lavoratrici-dipendenti…
    la tata? non rientra fra i "privilegi" che la mia condizione di madre-stipendiata mi consenta di potermi permettere..
    se mia figlia si ammala, devo stare a casa io "fingendomi" malata, oppure prendendo un congedo parentale=non retribuito (oltre a dover pagare comunque l’asilo privato, ça va sans dire che in quello statale/comunale sono ancora in lista d’attesa). tutto questo grazie ai miei genitori che ogni giorno (ogni giorno…) dal lunedì al venerdì mi recuperano la bimba alle 16.30 visto che io non sono a casa prima delle 19.. 
     
    b.

  4. Volevo chiedere a Daniela che bisogno ci fosse, con già un carrierone gratificante come quello che vogliono lasciarci immaginare le tante autocelebrative sfumature del commento 48,che bisogno ci fosse di fare anche un figlio che comunque non vedrai mai, non crescerai tu, conoscerai a malapena nel weekend e sopporterai negli interminabili tre mesi in cui "la sfrontata scuola italiana ha il coraggio di lasciarceli fissi a casa" (cito la lettera ad un giornale di una lavoratrice inde-fessa).
    E’il desiderio di avere tutto? E’il naturale istinto alla cieca prosecuzione della specie? Lo Stato non ti ha chiesto di essere superavvocatessa e anche madre quindi invidiare le possibilità delle statali magari part time lascia il tempo che trova, la lavoratrice indipendente col carrierone si dia un limite, scelga la carriera e non partorisca figli già orfani facendo di sè stessa una sicura esaurita che invidia le mamme in congedo, oppure chi è causa del suo mal si lamenti con se stessa.
    Quanto a"gravidanza in panciolle" è pressochè un ossimoro. Una donna incinta sta facendo un bambino, praticamente lavora 24 ore su 24.

  5. per Daniela # 48: certo, chi ha il congedo di maternità deve solo ringraziar e star zitta, vero? Ma che modo di ragionare è? Semmai, da donne, dovremmo cercare di lottare per gli stessi diritti e prendere ad esempio i paesi nordici… senza farci la guerra in casa!! E poi, permettimi, forse tu potrai pagarti la baby sitter quando i tuoi pupi non stanno bene, con meno problemi (economici) di altre lavoratrici dipendenti…
    Dolaine

  6. beato chi ce l’ha il congedo parentale…e non parlo da superavvocatessa ricca, ma da lavoratrice autonoma (artigiana, per la precisione), che lavora (tanto e faticosamente) per pagare i congedi parentali degli altri e che non ha nè tata nè nonni. come me ce ne sono tante; artigiane, piccolissime imprenditrici, contadine, ma anche lavoratrici PRECARIE che il congedo parentale se lo sognano (anzi, a dire il vero sognano di non essere buttate fuori se rimangono incinte)

  7. Ciao Elasti,

    mi chiamo Valentina e abito a Ginevra. Ti seguo solo da qualche settimana, grazie alla mia mamma che mi ha portato il tuo libro in occasione della sua ultima visita (lei non è fuggita all’estero come me, ma abita sempre a Firenze con il mio adorato papà).

    "Ecco quello che fa per te !",. E da allora sei IL momento piacevole che mi prendo nella mia giornata …

    Anch’io come te ho tre "hobbits", 7 e 4 anni e l’ultimissima 3 mesi ! Anch’io come te ho un marito part-time (da lunedì a giovedì fuori casa (sa va bene, altrimenti di più), al momento in "missione" a Casablanca)
    Anch’io come te ho un lavoro … part-time (grande e lunga trattativa con il capo terminata proprio la settimana scorsa …) adesso che ho ottenuto il mio part-time fino a fine agosto prossimo … mi becco i musi lunghi dei colleghi … e vabbé …
    Anch’io come te ho una Valentina Diolabenedica che mi aiuta coi bimbi e in casa …

    Insomma, ti leggo con grande piacere … Sei forte ! Mi ritrovo davvero in tante situazioni che tu racconti e ammiro (e invidio anche un po’) la tua grandissima qualità di mettere tutto sul … ridere !

    Brava … aspetto la ricetta ! 
    Coraggio per questi ultimi giorni di lavoro !

    Valentina (da Ginevra)

  8. Troppo stanca per rispondere e sono solo all’inizio!!.
    Dai Claudia ci sei quasi!!!..per me la strada è ancora lunga!!
    Un abbraccio da mamma a mamma.

    Mammamara.

  9. Come al solito il commento di MaxHunter mi fa incazzare.
    Io sono una di quelle lazzarone che hanno usufruito di qualche settimana di maternità anticipata. Ma tu cosa ne sai di quanto può essere faticoso lavorare e mandare avanti casa e famiglia con il pancione e la pressione  bassissima? Si ha il fiatone anche solo a fare una rampa di scale!
    Ma sai che ho certi colleghi maschi che per un raffreddore si fanno una settimana di malattia?

  10. Cara mammaforever mi spiace !

    Sicuramente non è la mia priorità nella vita fare incazzare te  amche se mi pare di capire non ci voglia poi molto !

    Ho delle idee e delle opinioni e talvolta le esprimo, spero non sia un problema se differiscono spesso dalle tue !
    Anche perchè è facile che questo accada se si tende a leggere solo ciò che non garba ignorando 3/4 di commento  !

    In ogni caso d’ora in poi limiterò i miei commenti all’ambito del "politicamente corretto"  (sarà dura ma ci proverò ) !

  11. ciao!
    da tamallo a tamallo… anche il mio bimbo – coetaneo del tuo hobbit – stamattina quasi non lavava le mani per non scolorire un "tatuaggio", che si era fatto con i pennarelli sulla mano sinistra!
    che dici? saranno i pargoli del 2006 ad essere tamalli o è l’inizio della scuola materna che li trasforma in "macchiette" ancora più buffe?
    Coraggio e auguroni per il restante periodo di lavoro … è fatta ormai!!!

    quadri-mamma-non-per-caso

  12. …concordo con la "collega" Daniela sulla difficoltà pazzesca di essere mamma e libera professionista…ho solo la tremendina ed ho dovuto smettere di allattarla a venti giorni perchè non avevo nessuno che mi aiutasse in quel periodo e non potevo permettermi di abbandonare lo studio, nè appoggiarmi ad altri colleghi…
    rammento ancora le facce tra l’infastidito e l’inorridto dei colleghi alle mie ultime partecipazioni alle udienze prima del parto, come se fosse inconcepibile e quasi di cattivo gusto avere il pancione!
    Mi sono fermata ad una sola…per tante ragioni pur desiderando una famiglia numerosa…ed una delle ragioni fondamentali è stata il lavoro, purtroppo: bello, bellissimo, di grande soddisfazione…ma difficilmente conciliabile con una famiglia numerosa…perchè non possiamo avere tutto, mi chiedo ancora oggi?
    Ti leggo sempre…ed ogni giorno mi regali ironia ed un sorriso sincero. Brava Elasti.
    B. 

  13. Mamma mia ho scorso qualche commento… certo che le donne sono proprio i capponi di Renzo eh? E io ne avevo piu’ diritto di te, e tu sei un’approfittatrice, ma io sono piena di sensi di colpa, ma allora fai a meno di farli e fai la donna in carriera, ma io non sono in carriera io sono una precaria di 38 anni che se non lo fa adesso ci rinuncia per sempre…

    Mai a qualcuno che venga in mente di UNIRSI per domandare una vera politica a favore della maternità, invece di cazzeggiare sulla proibizione del burqa, che interessera’ si e no dieci donne dieci su 30 milioni nel territorio nazionale?

  14. Close the door: sei la numero uno!

    Max Hunter: io sono mamma, lavoratrice dipendente, ho fatto una maternità ‘normale’ sotto tutti i punti di vista: vomitavo come un gatto e pisciavo come una fontana. Praticamente stavo bene solo in ufficio.
    Concordo con te, però: la maternità non è una malattia. Certo, se si hanno problemi ovvio che serve la maternità anticipata, e ho molto apprezzato la parola rispetto che hai usato tu, per quelle donne a cui serve veramente.
    Ma ho anche la sensazione che qualche volta, noi donne ci marciamo un pochino, giustificando qualsiasi cazzata con la sindrome premestruale, per esempio…
    Per me, essere stata incinta è stato uno dei momenti più belli ed esaltanti della mia vita: non mi sono mai sentita malata, neanche quando vomitavo ogni 10 minuti nelle piazzole di sosta ferma con le doppie frecce intanto che andavo al lavoro.  Non dico che sia così per tutte, intendiamoci! 
    Quindi ben venga la maternità anticipata per chi ne ha bisogno, ben venga una politica più attenta ai bisogno soprattuto post parto, per permettere alle donne di continuare a fare una vita normale con la tranquillità di sapere  che il tuo bambino è accudito ed amato anche in tua assenza, ma  ben  vengano anche i tuoi commenti politically uncorrect. Perciò, cortesemente, continua a farne, se ne hai…

    Clara

  15. clara,
    io tanto bene non mi sentivo a correre in bagno ogni 10 minuti a vomitare..
    ti voglio fare una domanda, ma se tu non fossi stata incinta ma avessi semplicemente mangiato qualcosa di guasto o un virus gastro-intestinale, con scariche di vomito ogni 100 metri, con molta probabilità te ne staresti stata a casa in malattia, o no? e allora scusami, dov’è la differenza? 

     

  16. per fortuna non troppo stanca per scrivere il blog!
    Forza Elasti, se non ce la fai tu, figuriamoci noi…. ( o almeno io)

    Un abbraccio

    Julia

  17. Ehi, il piccolo sta per nascere!  So che sei molto stanca ma una giornalisti finanaziaria con 2 hobbit, un marito part-time e un lavoro a tempo piene come te può farcela!!!! forza Elasti!
    Alessia

  18. Mammaforever: la mia collega, di qualche anno fa, appena ha fatto il test di gravidanza si é messa in maternità anticipata "perché tutte le colleghe di mio marito lo fanno e mio marito ha deciso che devo farlo anche io". Ha raccontato di avere minaccia d’aborto e poi si faceva vedere a fare le gite in mountain bike. Un’amica professoressa ha fatto due maternità anticipate, ravvicinate, pagate dallo Stato pur non essendo nemmeno di ruolo ma avendo fatto solo qualche supplenza. La prima volta cambiò ginecologo perché questi non volle dichiarare il falso e cioé che aveva problemi e doveva stare a casa prima. La seconda volta ormai era pratica….!!!
    Io, al contrario, ho lavorato quasi fino alla fine, sono tornata al lavoro quando il cucciolo aveva 5 mesi perché sennò sembrava che crollasse l’attività. peccato che quando il cucciolo ha compiuto un anno…l’attività "aveva carenza di lavoro" e così…ciao ciao!!!! La verità era che avendo "sposato un terrone" avrei "sfornato" un figlio all’anno. Cucciolo ha 13 anni ed é figlio unico.
    Ciao

    Lalla

  19. Beh ma e’ vero che la gravidanza puo’ anche essere usata come scusa, per esempio a me che lavoro lontano dalla città dove vivo, un’amica/collega ha consigliato di farmi mettere incinta e poi domandare trasferimento.
    Io ho rabbrividito perche’ mi sono immaginata lo spirito con cui avrei cresciuto questo bambino "concepito per il trasferimento", e poi ……………c’e’ qualcuna che pensa che sia possibile rimanere incinta a comando!

  20. una sola frase lavoriamo per vivere non viviamo per lavorare
    e io grazie ea dio non lavoro in miniera

    I figli sono un dono per noi e una ricchezza per il paese (senza essere tacciata di fascismo nel dirlo: pensate alle vostre pensioni e a chi ve le pagherà)

    un dignitosno no comment su i commenti che dicono che le mamme dipendenti si lamentano per niente.

    siccome ci hanno fustigate fino a ieri non è nostro diritto sperare in una condizione ulteriormente migliore?

    non mi sembra che le donne del nord europa se ne approfittino anzi se sei gratificata e lavori in condizioni non stressanti rendi meglio e lo fai volentieri 

    ci lamentiamo per nente: NO
    la gravidanza non è una malattina si possono fare le stesse cose di sempre ? si,(salvo casi di rishio effettivo)

    si è un po’ più stanche :SI
    SI Puoò fare qualche giorno di malattia per ipotensione riprendersi e ripartire senza andare in maternità anticipata? SI
    si rende meno : può succedere ma meno non è niente
    si fa il minimo di orario potendo?Si

    si commette un reato di lesa maestà verso i colleghi e il capo :ASSOLUTAMENTE NO

    Mamma Anna
    che vuole il terzo

  21. PER DANIELA COMMENTO NUMERO 48
    ma vogliamo finirla con questa bufala che le lavoratici autonome non hanno la maternità? TUTTE LE LAVORATRICI hanno la maternità obbligatoria in quando l’inps rimborsa MENSILMENTE L’80% DI UN DODICESIMO DEL REDDITO DICHAIRATO L’ANNO RPECEDENTE. e TE LO DICO DA LAVORATRICE AUTONOMA , LIBERA PROFESSIONISTA!
    Allora per cortesia prima di fare ridicole, inutili e pietose guerre fra donne che non giovano a nessuno pur di mettersi la medaglietta da eroine, siete pregate o di studiarvi le leggi (e mi fa specie che un avvocato quale tu sei le ignori!!!) o dI, magari, PAGARE LE TASSE.
    Che poi tu ti sia intascata il rimborso inps e abbia continuato a lavorare allo studio E’ UNA TUA SCELTA! l’ho fatto anche io, portandomi mia figlia allo studio, ma sono pronta a riconoscere che un alvoro autonomo ha tempi, modi e presisoni differenti! IO MIA FIGLIA POSSO PORTARMELA ALLO STUDIO, LA MIA AMICA IN CATENA DI MONTAGGIO COR CAZZ! per farvore prima di fare le vittime, misuriamoci al palla dei nostri privilegi!

    donna incazzata con le donne non solidali

  22. concordo pienamente con quanto comunicato dalla n.48 dal momento che svolgo la spessa libera professione ed ho una nana di poco piu’ di due anni.
    L’italia è ancora molto indietro per tutelare seriamente le lavotrici
    madri libere professioniste.
    La mamma di Laura

  23. cara 83, da libera professionista concordo col fatto che per noi si può fare molto altro, ma non mi illudo che togliendo i già erosi diritti delle lavoratrici dipendenti o peggio facendo una sterile guerra contro di loro le cose vadano meglio per noi.

    semrpe quella incazzata con le non solidali

  24. Nel mio ordine alcuni iscritti maschi ancora si lamentano di dover pagare il contributo per la maternità, "perché sono le donne a fare i figli, mica noi". Bisognerebbe chiedergli se sono d’accordo a dare la potestà genitoriale interamente alle madri…tanto i bambini li fanno le donne, no?

  25. a parte che la discussione è degenerata, volevo dire a commento48 che mica i congedi per malattia del figlio sono pagati!!!! e allora che cavolo di tutele abbiamo da lavoratrici dipendenti???? io mica mi posso portare pisolo in ufficio e  anche i permessi per l’allattamneto mi venivano "rubati" con "sai c’è urgenza di fare quest’atto, non sono potuta venir prima…. " e sono le tredici e io dovevo uscire alle dodici e così via!!!!

    comunque cara elasti sappi che ti capisco anch’io contavo i giorni e pur avendo avuto problemi dal 4° mese non sono potuta andare in maternità anticipata perchè in quanto precaria (alla faccia del lavoro dipendente!!!!!) non potevo permettermi il lusso di chiedere più dei mesi  di maternità obbligatoria
    ciao cara ti sono vicina
    (e sono sempre disperata per te che dovrai convivere con 3 uomini e mezzo (per fortuna M.I. è part-time!!!!))

  26. vogliamo parlare di pari diritti?
    "Nei primi otto anni di vita del bambino il padre e la madre, lavoratori dipendenti, hanno diritto ad assentarsi dal lavoro anche contemporaneamente, ma per un periodo complessivo non superiore agli 11 mesi.
    In caso di adozione o affidamento i genitori possono utilizzare il congedo parentale entro gli otto anni dal momento dell’ingresso in famiglia e non oltre il compimento della maggiore età del figlio adottato/affidato.
    Il padre può usufruire del congedo parentale anche nel periodo di maternità oppure durante i riposi giornalieri per allattamento della madre.
    La legge, a partire dal 1° gennaio 2007, ha previsto anche per alcune categorie di lavoratrici e i lavoratori iscritti alla Gestione separata (collaboratori a progetto, titolari di assegni di ricerca e collaboratori coordinati e continuativi presso la PA), non titolari di pensione e non iscritti ad altre forme previdenziali obbligatorie, la possibilità di usufruire di un congedo parentale di 3 mesi entro il primo anno di vita del bambino oppure entro il primo anno dall’ingresso in famiglia del minore adottato/affidato.
    Anche le lavoratrici autonome possono usufruire del congedo parentale, per tre mesi entro il primo anno di età del bambino e con l’obbligo di astensione dal lavoro. Ai padri lavoratori autonomi non è riconosciuto il diritto al congedo parentale"
    che dite giochiamo a "cerca le differenze"?

     
     

  27.  Premesso che ho già commentato sulla diatriba “mamma lavoratrice dipendente e mamma lavoratrice autonoma” in un precedente post di qualche tempo fa, volevo fare alcune precisazioni su quanto è stato detto:
    – non credo che per maternità l’avvocatessa intendesse il vil denaro, ma il congedo come tempo. Quello puoi anche avere tutti i soldi del mondo, non te lo ripaga nessuno.
    – è vero che prendiamo dei soldi noi libere professioniste, ma nel mio caso li ho presi 13 mesi dopo la nascita dei miei figli (eh, signora, lei ha partorito a fine anno, mi ha detto l’impiegato dell’IMPS, cosa vuole?). E se quei soldi mi fossero serviti per pagare una baby sitter o una persona che mi sostituisse sul lavoro quando ho partorito? Qui non stiamo parlando di dirigenti di azienda, ma di piccole libere professioniste o, come le chiamo io, precarie con partita IVA che un mese lavorano e il mese dopo forse.
    – non tutte le lavoratrici autonome hanno un posto di lavoro accogliente e dei colleghi/soci disponibili verso un neonato. Come l’operaia alla catena di montaggio, anche l’avvocatessa non può portarsi il bebè in tribunale!
    – la scelta che si fa di continuare a lavorare pur disponendo dei soldi della maternità (ma non del tempo) spesso è obbligata e non si tratta di scegliere fra super carriera o restare a casa a far la mamma: molte di noi perderebbero i clienti o il lavoro per via della concorrenza, o perché non rispettano i tempi di consegna o perché semplicemente non c’è nessun altro a cui poter delegare il loro lavoro.
    – l’erba del vicino è sempre più verde: le lavoratrici dipendenti che oggi invidiano me perché mi gestisco (fino ad un certo punto) il lavoro e posso stare con i miei figlio dopo le quattro del pomeriggio, non sanno quanto le ho invidiate io quando al nono mese si concedevano il sacro riposino pomeridiano sul divano, mentre io uscivo dall’ufficio alle sei con la schiena a pezzi e le caviglie come due otri, quando dormivano fino a tardi per recuperare il sonno e io mi alzavo comunque alle sette per andare a lavorare dopo una notte insonne passata con un neonato di pochi giorni, quando ero chiusa in ufficio e le vedevo passeggiare con la carrozzina sotto il caldo sole di mezzogiorno ed io dovevo aspettare la domenica per portare a spasso i miei figli dato che quando avevo finito di lavorare era freddo e buio (sono nati entrambi in inverno).
    – e senza voler fare di tutta l’erba un fascio, a noi autonome ci dicono che non paghiamo le tasse, mentre i nostri soldi finiscono per pagare anche le maternità anticipate non giustificate proprio di quelle lavoratrici dipendenti che ci accusano.
    – tema babysitter: ho notato spesso dai commenti che è credenza comune che chi ha la babysitter è una mamma fortunata e benestante. Avete mai pensato che possa essere una mamma sfigata e che rinuncia a buona parte del suo stipendio perché non ha nonni disponibili (lavorano, sono anziani, malati, vivono lontano o sono morti!), non è entrata in graduatoria negli asili comunali e non ha asili nido privati in zona, fa i turni a lavoro o non è riuscita ad avere il tempo pieno a scuola?
    Concludo: se è giusto che la maternità della lavoratrice dipendente vada più tutelata, è altrettanto vero che quella della lavoratrice autonoma andrebbe almeno presa in considerazione: non ho mai sentito parlare nessuno delle “nostre” maternità e difendere i nostri diritti, e certamente darsi addosso le une contro le altre non risolve il problema.
    Scusa Elasti per il post lungo, ma almeno sai (sempre che abbia voglia di leggere i nostri deliri!), nel caso in cui volessi passare dall’altra sponda, quali sono i pro e i contro! Per mia esperienza, sono più i pro, ma devi avere una grande energia fisica e le spalle forti per sopportare qualche commento fuori luogo!
    Carol

  28. io questo conto lo facevo al liceo per il suono della campanella..vedo che è sempre utile!!!

    in bocca al lupo per tutto

    elle

  29. @ Carol # Commento 90

    "Non ho mai sentito parlare nessuno delle “nostre” maternità e difendere i nostri diritti, e certamente darsi addosso le une contro le altre non risolve il problema"

    No, non risolve il problema, ma posso dire che e’ la cosa che mi fa piu’ effetto della piega che ha preso questa discussione?

    Checche’ se ne dica, questa e’ una questione politica. I telegiornali ci spiegano che se non facciamo entrare immigrati non avremo nessuno che paghera’ le nostre pensioni (perche’ uno e’ convinto che siccome ha messo via contributi per 40 anni, i suoi soldi sono lì ad aspettarlo, col cavolo, i soldi sono gia’ stati spesi).

    Contemporaneamente, e’ evidente dagli interventi qui che  le madri vengono lasciate completamente sole a gestirsi, gli asili nido sono pochi e per di piu’ c’e’ una mentalità generale per cui la donna che non fa figli e’ una stronza in carriera, se invece decide di farne sono cazzi suoi (perdonate il francese) e la madre che lascia il figlio al nido piuttosto che alla nonna e’ "cattiva", quindi non costruiamo asili nido ne’ pubblici ne’ aziendali perche’ "tanto ci sono le nonne".

    Adesso, io sono SICURA che qualcuna di quelle che ha scritto quando si parla di diritti delle madri lavoratrici, storce il naso perche’ "si parla sempre delle lavoratrici dipendenti" , perche’ questo e’ "becero vetero-femminismo " e magari continua a votare per partiti che non hanno mai fatto e non faranno mai attenzione ai loro diritti di lavoratrici professioniste & madri. Ma l’importante e’ autocommiserarsi.

    Non so, ditemi voi.

  30. Ora dopo gli ultimi commenti che sono stati scritti, che invitao seriamente a riflettere, non vorrei passare di palo in frasca, ma ti devo scrivere questa cosa che mi è venuta in mente leggendoti: tra le mille cose che dovrai fare per prepararti all’arrivo del piccolo, ricordati di modificare il tuo logo e ggiungere un hobbit 😉

  31. Coraggio Elasti, manca davvero poco!!!
    Tantissimi auguri per tutto!!
    Gpenki (che proprio il 13 ottobre ha finalmente conosciuto la briciolina che abitava la sua pancia ed ora legge il tuo blog fra una tirata di latte e l’altra!!!)

  32. mi viene solo da dire: ma dove sono i papà? fino a che il problema sarà solo delle donne e il mondo del lavoro dettato da leggi create da uomini in carriera che rientrano a casa giusto per cena le alternative saranno ben poche. Logico loro non possono avere il pancione ma possono prendersi il congedo dopo la nascita e accudire i piccoli.
    Spero che tutte le mamme dei piccoli hobbit trasmettano dei nuovi valori alle generazioni future per ribilanciare un po’ i ruoli uomo donna

  33. Leggo solo ora la grandine di critiche che mi è piovuta addosso.
    Credo che già Carol abbia dato una risposta più che esauriente, ma vorrei fare un paio di precisazioni.
    Perchè tutte le volte che parla una libera professionista la si deve etichettare come quella che fa il carrierone ed è piena di soldi e se ne sbatte dei figli? Certo, ci sono anche colleghe che fanno questo tipo di scelta, ma la maggior parte di noi si accontenta di fare una "carriera" normale per avere il tempo da dedicare ai figli. Io ho scelto di fare orario continuato per essere fuori dallo studio alle 4 così da passare il pomeriggio con i bambini. E certamente questa mia scelta non è piaciuta allo studio dove lavoravo prima, tanto è vero che quando ero incinta del mio secondo figlio mi hanno dato il benservito (già, perchè anche noi libere professioniste spesso lavoriamo per altri….). Ed è successo lo stesso a tante mie colleghe.
    E’ vero che abbiamo la maternità, ma se ne va in baby sitter perchè nessuna di noi può stare a casa il tempo necessario per arrivare all’età del nido. E comunque nessuna di noi potrebbe assentarsi per il congedo obbligatorio,  perchè i clienti non ti aspettano, i colleghi di studio (se uno ne ha) non vogliono sobbarcarsi anche il tuo lavoro e i  giudici non fissano le udienze secondo i tempi della tua maternità. Le leggi esistono, non sarò certo io a metterlo in dubbio, ma a volte è un po’ difficile applicarle.
    Resta il fatto che la tutela accordata alle lavortrici autonome in caso di maternità è abbastanza stringata e che le difficoltà quando si lavora in proprio e da sole sono molte.
    Non ho scritto per essere compatita o per contestare i diritti delle lavoratrici dipendenti, ma solo per raccontare la mia esperienza. Che credo comune a tante altre. Per riflettere insieme sul fatto che la maternità, pur essendo un’sperienza meravigliosa, ci costringe a scelte e sacrifici che ci dovrebbero essere risparmiati, se solo si avesse un po’ più di considerazione per il nostro ruolo di mamme (che è quello più importante) e vivessimo in un paese realmente attento alle esigenze delle lavoratrici madri, dipendenti o autonome che siano. Perchè il problema dei nidi, delle baby sitter ecc. non è di questa o quella categoria ma di tutte noi. E incazzarsi, sputare sentenze e sparare a zero l’una addosso all’altra non risolve il problema.
    Daniela (la famigerata 48)

     

  34. Ciao, sono appena rientrata dalla seconda maternità. In entrambi i casi ho fatto solo l’obbligatoria e lavorato fino all’ottavo mese. Ho chiesto di poter uscire alle 17, facendo, quindi due ore di pausa anzichè tre e mi è stato detto di no!

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