nonna sara, la nonna atea, ebrea e comunista di elastigirl aveva una bizzarra teoria. sosteneva che nella vita ci sono tre cose che una donna deve assolutamente saper fare: nuotare, sciare e scrivere a macchina.
giunte alla veneranda età di 16 anni, elastigirl e la sua amica kappa si resero conto con orrore di essere ancora molto indietro. sapevano nuotare, scrivevano a macchina con i due indici lente come lumache ma soprattutto non avevano mai indossato un paio di sci.
"io inizierei a preoccuparmi", diceva nonna sara guardando grave la nipote.
elastigirl e kappa dovevano correre rapidamente ai ripari e decisero di passare la settimana di capodanno in una località sciistica segreta, nel totale anonimato, per mettere una pezza, per quanto tardiva, alla loro imperdonabile lacuna.
ma erano minorenni e piuttosto sprovvedute benché intraprendenti. ogni iniziativa indipendentista doveva pertanto passare al vaglio delle rispettive patrie potestà.
"sapete per caso dove andare?", chiese il padre di K.
"assolutamente no, ma di montagne sciabili è piena l’italia. non sarà una ricerca difficile", rispondevano loro.
"mica vorrete andare in albergo da sole voi due?", chiedeva nonno A, allora solo elasti-genitore.
"ma veramente…"
"non se ne parla nemmeno", concludeva perentorio.
nonno A, forse colto dal panico che assale i padri di figlie adolescenti in preda a slanci autonomisti, in 48 ore trovò la soluzione.
millantando un’improbabile conoscenza del meraviglioso mondo dei circoli ricreativi universitari, decretò che le due pulzelle avrebbero trovato accudimento, sicurezza, amici, (moderato) svago e lezioni di sci nella settimana bianca organizzata dal cus al monte bondone presso l’hotel bellavista.
"sei sicuro che sia il posto giusto per noi, papà?"
"ideale. conosco il cus e il monte bondone perfettamente".
"ma mi hai sempre detto che detesti i circoli sportivi e non sopporti la montagna…"
"tu non mi conosci, bambina", tagliò corto nonno A.
elastigirl e kappa partirono quindi per il monte bondone, con due enormi zaini e la determinazione di due atlete olimpiche.
"siamo qui per la settimana bianca con il cus, circolo universitario sportivo. in realtà noi andiamo ancora al liceo, ma siamo piuttosto sveglie per la nostra età…", spegarono alla reception del bellavista.
"cus?", chiese una signora di mezza età con un vestito a fiori.
"già, circolo universitario…."
"qui non c’è nessun cus. in compenso c’è un bel gruppo di signori belgi. occupano tutto l’albergo".
elastigirl e kappa, come due soldatini dello sci da discesa, ogni mattina alle 8 prendevano, non senza difficoltà, l’ovovia anteguerra che le portava in cima al bondone dove le aspettava il maestro giustino che, con disciplina e sadismo teutonici, per sette interminabili ore le vessava fino allo sfinimento, a suon di spazzaneve e insulti.
al tramonto rientravano al bellavista, cantando "son la mondina son la sfruttata" e altre lugubri nenie.
la sera, a cena, incontravano i belgi, appartenenti, loro sì, a un circolo ricreativo di una società produttrice di laminati in zinco per l’edilizia.
i belgi erano gaudenti, amanti del cibo e del vino, della mazurca dopocena e rigorosamente over 50.
il quarto giorno elastigirl ricevette una proposta di matrimonio da paul, un vedovo di liegi, con tre figli a carico e il cravattino. "saresti un’ottima madre per i miei bambini", le sussurrò volteggiando nella sala ristorante dell’albergo.
elastigirl e kappa annegavano nei canederli e nella birra la surreale follia di quelle serate .
la lacuna sciistica, grazie all’abnegazione delle due allieve e all’efficace pugno di ferro di giustino, fu almeno in parte colmata e lo scopo della vacanza fu raggiunto, come fece notare nonno A giorni dopo.
elastigirl vorrebbe che gli hobbit imparassero a sciare presto, malgrado mister incredible sostenga che sia un’attività inutile, sciocca, inquinante e pertanto controrivoluzionaria. elastigirl in verità vorrebbe solo assicurarsi che agli hobbit venga risparmiata, a sedici anni, un’esperienza come il monte bondone.
Lo so lo so che è un po’ ridicolo
Ma adoro la tifoseria elastistica:)
quoto annabi commento 48:)
Elasti, non mi smontare il Bondone! che anche più fanciullina di te, e nello stesso periodo, ci conobbi il mio primo amore e ci baciavamo sull’ovovia! ^_^
niky
io ricordo con orrore i fine settimana in montagna con la scuola.
Brrr… mi raffreddo al solo pensarci
CHE AVVENTURA SURREALE!!!
AJAHAHAHAHH|!
RIDO!
Artù sarà ironico, ma la classe operaia non arriva a fine mese, figurati sulle piste da sci!!!
Non posso credere a quanta gente conosca il bondone… com’è piccolo il mondo! Anch’io pensavo fosse semplicemente la montagna comoda agli abitanti di trento… Siccome non vengo da una famiglia di sciatori (e un po’ mi spiace), l’ho frequentato solo d’estate… il vason, vaneze, le viotte… la gita sulle tre cime che mi fece avvicinare alla montagna, con la mia prima ferrata… quanti ricordi 😉
Artù non è snob, è che data l’età non ci sta più con la testa…
Ma di tutti i posti bellissimi che ci sono in Trentino, proprio a Bondone dovevano spedirti?!?!?!
Io accetterei al volo l’invito di Artù a portare lui i bambini sulle piste, niente di meglio!
p.s.: mia figlia ha cominciato a sciare prima dei 3 anni, ma adesso che ne ha 7 e un fratello piccolo, la mamma non ha più tutto l’entusiasmo di una volta
Baci
Julia
eri dalle mie parti quindi…i miei si sono conosciuti sul bondone..:DD