Nonsolomamma

il problema

dopo quasi 18 anni di rapporto a distanza, fidanzamento, matrimonio e tre figli compresi, elastigirl ha capito alcune cose. il problema non è l’assenza, che per molti è addirittura il segreto degli amori duraturi, e forse non hanno tutti i torti. il problema non è nemmeno la presenza che si porta con sé i reciproci calzini sporchi, le maniacalità incrociate per l’ordine e il disordine, il lato deteriore della quotidianità, l’invasione gradita e sgradita degli spazi.
perché l’assenza, con i suoi languori, la sua vertigine di indipendenza, i suoi vuoti silenziosi, è una condizione suggestiva, di attesa e trepidazione. l’assenza, a guardarla bene, se non dura troppo (quanto è troppo? quattro giorni? tre settimane? tre mesi? elastigirl non l’ha ancora capito. forse tra altri 18 anni lo saprà), non è affatto male.
perché la presenza, nonostante i fantasmi del calzino infestante e della follia individuale (“chiudi la finestra? ho freddo” “no, il freddo tempra” “ma fuori ci sono meno 7 gradi!” “appunto, ci tempriamo”. “cos’è questa palla?” i vestiti che avevo oggi, perché?” “piegare mai?” “non ne vedo l’utilità” “mo’, sei proprio un debito” “solo un economista triste usa il sostantivo ‘debito’ per insultare qualcuno”) è fatta di riti festosi, di condivisione e complicità, di risate al buio, di sostegno e di chiacchiere, di turni e i turni sono un segno di civilità e rispetto. la presenza, a guardarla bene, è una fantastica invenzione.
il problema è quello che ci sta in mezzo, tra la presenza e l’assenza. il problema è la zona grigia della partenza. il problema è il cambiamento, il passaggio da uno stato all’altro.
quella cosa lì, quell’area vischiosa di bagagli e cattivo umore, fa talmente schifo che non ci si abitua, nemmeno dopo 18 anni.
per questo questa sera, mentre mister incredible apre le finestre e infila i calzini bucati in valigia, pronto per partire domattina all’alba dopo tre, dico tre, settimane casalinghe, elastigirl è di pessimo umore, vorrebbe sbattere fortissimo la testa contro il muro e coprire di insulti il primo passante sotto il suo balcone, così, giusto per sfogarsi un po’.

279 pensieri riguardo “il problema

  1. Quell’umore lo conosco bene..e sono io a partire settimanalmente 🙂 Tanta solidarieta’ e spero che il sentimento della trepidante attesa nell’assenza arrivi presto..e che forse un giorno non ci debba piu’ essere assenza 😉

    1. Questa mattina, alle 5:30, a casa mia c’era la stessa atmosfera. Alle 6:20 c’era il taxi sotto casa per portare il mio amato all’aeroporto a prendere un volo per Londra e, davvero, non avrei saputo descrivere meglio ciò che ho provato. Puoi farci l’abitudine ma non potrai mai evitare questo stato d’animo, anche se di anni ne passassero 180. Sic.

  2. Massima comprensione e solidarietà. Quando il mio super eroe parte cerco di non partecipare ai preparativi, al fine di non deprimermi, con il risultato che a volte gli abbinamenti che mette in valigia sono quanto meno opinabili. Un modo come in altro per sentirmi indispensabile.

  3. Noi non saremmo sopravvissuti a tali distanze, non così a lungo, di sicuro. Avrei mollato tutto per andare a Londra o gli avrei chiesto di restare. E’ una questione di carattere, immagino.

    P.S: Certo che alcune persone hanno tanto tempo da perdere e tanta maleducazione. In questo momento non lavoro, eppure per collegarmi mi devo ritagliare spazi brevi tra le solite incombenze quotidiane.

    1. la maleducazione è di chi cancella i commenti critici e inibisce l’accesso ai nick che li scrivono
      la “signora” claudia de lillo ha fatto proprio questo: ha cancellato i miei commenti vagamente negativi su di lei e mi ha costretto a cambiare nick per accedere nuovamente al blog
      alla faccia della democrazia
      però evidentemente non è riuscita a cancellare i commenti di chepalle, molto più cattivi dei miei
      mi auguro che torni presto a darle la lezione che merita

      1. Democrazia non significa entrare a casa mia con le scarpe lerce di sterco.
        La prossima volta è invitata a pulirsi sullo zerbino prima di entrare, grazie.
        E “vagamente critiche”, riferito a questo suo modo così astioso di comunicare, mi sembra più che altro un eufemismo.

      2. Tesoro, guarda che forse NON VUOLE cancellare i miei commenti 🙂
        Io le tengo vivo l’ambiente, le faccio schizzare i contatti, la rendo ancora più amata dalle sue vestali 🙂

        Cosa farebbe la De Lillo senza di me? 🙂

      3. Ma che termini usi?
        “Carogna”?
        “Darle la lezione che si merita”?
        Ma vi rileggete? Sembrate il profilo perfetto dello stalker.
        Il fatto che una persona attraverso il web ottenga successo, (tv e libri), non è una novità, altri blogger hanno percorso strade simili. Ma voi sapete quanto si guadagna dalla vendita dei libri? Poco. Non ci si campa. Cosa le invidiate? La notorietà? E allora fatevi avanti, costruite qualcosa di simile o di innovativo e mettetevi nella pubblica piazza, virtuale e non.

        Questo è un blog, una sorta di diario virtuale ed è la padrona di casa a decidere se pubblicare i vostri commenti ed eventualmente rispondervi.

        E’ da pochi anni che frequento il blog Elasti e pur non condividendo lo spirito di alcuni post ma e poi mai mi sarei sognata di commentare acidamente o volgarmente, sorvolo e passo ad altro. Non si fa lo stesso con i conoscenti, i colleghi di lavoro o i parenti? Spero che non facciate lo stesso con loro, non starete tutto il giorno ad attaccar zizzania, vero? 😦

  4. invito le sostenitrici di claudia de lillo / elasti a visitare il forum al femminile, dove grazie alla mia segnalazione la stanno facendo a fette
    che è esattamente quello che merita, direi

    1. cara SIGNORA JES ma perchè tutto questo odio verso Elasti???ho letto quello che hai scritto sul forum ma perchè??perchè si sta inventando tutto??? lei sta farneticando. Elasti mi dispiace per te. tieni duro.

      1. L’ombra e il male nelle fiabe, di Marie Louise Von Franz. Un bellissimo libro sul male. Per cominciare a capire cosa succede nella mente incerta di chi partorisce commenti psicopatici. Claudia, non ti preoccupare. Quando arrivi in tempo cancella, ma se non ce la fai ci pensiamo noi a filtrare lasciando cadere nel vuoto il veleno. Il tuo post: la dimostrazione che scrivere è terapeutico. Perchè lo è, indubbiamente.

    2. Chiedo scusa, ma se vi da tanto fastidio questo blog, com’è che siete sempre qua a leggere e commentare?
      Se vi urta tanto…potete serenamente non leggere!
      C’è pieno il mondo di gente che non sa neanche che questo blog esista, quindi basterebbe smettere di leggere per evitare di farsi “urtare”. Semplice no?! Se invece ad altri fa piacere leggere quello che Elasti scrive, a voi cosa interessa?!

      1. Sono pienamente d’accordo! Ma purtroppo L’INVIDIA rode il fegato! e le unghie….e i gomiti….!!!

    3. Ora si spiegano tante cose… l’aria di gioco al massacro che c’è qui ora è la stessa che c’era su alf già cinque anni fa. bye bye…

  5. Agli ingegneri viene proprio insegnato che il transitorio è uno dei momenti più delicati.
    Da Wikipedia: Altrettanto importante è lo studio della stabilità di un sistema di controllo retroazionato durante il transitorio: è infatti possibile che il sistema sia stabile a regime, ma non lo sia nell’intervallo di tempo tra l’innesco del controllo da parte del controllore e la situazione (output) a regime (transitorio), ovvero presenti anche qui andamenti oscillanti prima di stabilizzarsi, cosa che è del tutto indesiderata in taluni sistemi di controllo

    1. Esatto Fefo, non solo, alla suddetta infima specie viene anche insegnato che e’ proprio dal comportamento post transitorio che si evince la tipologia di equilibrio a regime.
      Se nel post transitorio il sistema torna alla configurazione precedente l’equilibrio e’ stabile, se cambia configurazione l’equilibrio non e’ stabile.
      Dunque ElastiClaudia, direi che dopo 18 anni di transitori, post transitori e ritorni alla configurazione iniziale, c’e poco da filosofeggiare, il vostro equilibrio e’ stabile.
      Spero che questo aiuti!

      E se la frustrazione per la tua vita, l’insoddisfazione e l’invidia per chi sta meglio di te e dunque la voglia di insultare qualcuno si fanno proprio troppo insopportabili, be’ impara l’arte e mettila da parte, esistono milioni di blog nella blog sfera, scegliti un bel nick volgarotto e insulta qua e la bloggers e commentatori.
      La tua vita sempre quella rimane, ma vuoi mettere la soddisfazione!

      PS. Per deformazione professionale io adoro i transitori, ma no, una famiglia part-time non farebbe proprio per me.

      1. Il cambiamento di stato è idealmente immediato, ma realmente non lo è mai, perchè vincolato dai limiti della velocità della luce. Il cambio di stato, vale a dire la transizione, non avviene a tempo zero, e questo per i naturali vincoli di trasmissione dell’impulso. Tuttavia, si può tornare nello stato iniziale, o andare in un altro stato. Si può infine andare in uno stato senza più uscita. che è quello vostro.

      2. Roipnol,
        io parlavo di equilibri termodinamici, ma si, insomma, ognuno puo’ vedere la cosa dal punto di vista che vuole, il concetto non cambia.
        In effetti hai ragione, a volte anche a me queste situazioni di famiglie part-time sembrano molto stati di equilibrio forzato senza uscita, ma tant’e’, ognuno ha la vita che si e’ scelto (che sia vera o di fantasia o di marketing poco cambia…)

  6. Tutti contro tuttiiiiiiiii!! facciamo a cuscinate?? sono però severamente vietati i cuscini in acciaio inox 18/10,chiaro?!?!

  7. Proprio oggi no. Anche qui è la notte prima della partenza, l’umore quello che ben descrivi. Consigliai, tempo addietro, di dare feste e festini in assenza di principi azz, ma non si può fare sempre festa e la malinconia oggi mi strugge, mi rincuora però sapere che tra 18 anni non mi sarò ancora abituata. Faticosa la partenza, faticoso il rientro, faticoso pure unirsi a viaggi improbabili con piccoli bimbi al seguito. Mah. Solidarietà.

      1. ma questo vuol dire che il nick non è inibito e che Jessica si è fumata il cervello (oppure che è la cheppalle! alla frutta pur di avere una risposta da Elasti)

    1. Spiacente, amore, ma Cheppalle! non ha alcun bisogno di nascondersi dietro altri nick 🙂

      (ma non vi viene in mente che al mondo esista anche UN’ALTRA donna che non adora acriticamente la De Lillo?)

  8. Lo conosco bene 😦
    “Ma questi calzini sono miei o tuoi?”
    “Sai dove ho messo il carica batterie del cellulare?”
    e tutta questa serie di domande alle quali si vorrebbero dare risposte depistanti.

    Ah, piccola nota di servizio: essere un debito è un insulto tipicamente barese, o per lo meno, l’ho sempre sentito solo con codesto accento 🙂

  9. Nella stessa situazione, anni fa, per me era impossibile non litigare al momento della separazione. Infantile, certo. Ma allora era l’unico modo per me di sopravvivere alla separazione. Resisti, Elasti. A tutto.

  10. Anche a me succede così. Resto muta, la sera prima della partenza, con una tristezza come se non ci dovessimo rivedere più.
    Ah, ma adesso tocca a me! Me ne vado IO! mica per sempre, una settimana. Da sola. Al matrimonio del fratello preferito nonché unico. Per ora sono moooolto eccitata…

  11. Dopo avere letto questo post come si fa a dire che è falsa e cinica? Anche se lo fosse sarebbe perdonabile, spesso ci dona in una paginetta verità e sogno, si la invidiamo perchè ci mette tutto il suo impegno per vivere, a testa bassa come un mulo. Devo ammettere che ci vuole un briciolo di pazzia per condividere con perfetti estranei la propria vita ( anche se filtratissima ). Il succo è quello, davanti ai nostri occhi.
    lori

      1. “Devo ammettere che ci vuole un briciolo di pazzia per condividere con perfetti estranei la propria vita ”

        Ma chi glielo chiede?!

      1. Ma se ti annoia che cavolo continui a leggere a fare? Ne hai tanto di tempo da buttare evidentemente! Libera di usarlo come meglio credi ma a me vien proprio da ridere, con tutto quello che di altro c’è da fare….

  12. Buongiorno a tutte! 🙂

    Post strappalacrime… sigh, sigh… ma mi domando se a questi due gliel’ha ordinato il dottore o hanno un mitra puntato alla schiena per fare questa vita.
    Voglio dire, qualcuno li obbliga?

    (però… tutto questo insistere sui calzini lasciati in giro… dio che schifo)

    1. Idem come sopra… Ma te l’ha ordinato il dottore o hai il mitra puntato alla schiena a perdere tempo nel leggere qualcosa che di fondo ti fa schifo?! E dire che di roba da guardare su internet ce n’è davvero tanta… Mah…

  13. Ah, volevo dire a chi si è messo in testa che io usi altri nick per scrivere su questo blog che… beh, sarebbe ridicolo 🙂
    Non avverto alcuna necessità di nascondermi dietro altri nomi per dire quello che penso 🙂
    Inoltre, mi secca alquanto essere scambiata per qualcun altro: sono orgogliosa del mio nick e di come sono.

    (alla facciaccia vostra, piagnine della malora) 🙂

    1. Sì vabeh, sempre un nick è… siamo tutti anonimi, tranne la De Lillo. Bella forza essere orgogliosi della propria maschera…
      Anch’io trovo a volte davvero deliranti le fans di Elasti, a me piace e diverte ma non la giudico un idolo e una maestra di vita. E’ la prima volta che leggo Cheppalle! perché non sempre leggo i commenti, ma tutto sommato mi sembra sia più critica nei confronti delle adoratrici di Elasti che di Elasti stessa…. Jes la capisco molto meno, sembra in preda ad un vero furore che probabilmente andrebbe destinato a miglior causa. Vabè, il mondo è bello perché è vario (non so neanche come mi viene in mente di scrivere queste inutilità, oggi… vabè, sono a casa ammalata….)

      1. Sono d’accordo cheppalle e jes sono due persone diverse, diverso lo stile di scrittura, diversi gli ambiti d’azione.
        Cheppalle è molto più simpatica, ironica e intelligente di Jes che sembra colta solo da uno stupido livore quasi infantile.

      2. Tilly, Concordo…la prossima volta avvisatemi quando volete scrivere tutto ciò che stavo pensando. Mi devo quindi accontentare di dire “CONDIVIDO APPIENO CIO’ CHE AVETE SCRITTO” ufffffff però!! 🙂

    2. FRANCAMENTE NON ME NE FREGA UN ACCIDENTI. MA PER CHI TI SEI PRESA DA QUALCHE TEMPO A QUESTA PARTE? NON TI RENDI CONTO CHE QUESTO TUO INSISTERE A VOLERTI FARTI NOTARE IN UN BLOG ALTRUI E’ PATETICO? MA PERCHE’ NON TE NE APRI UNO TUTTO TUO? LASCI MIGLIAIA DI COMMENTI CHE NON INTERESSANO MINIMAMENTE, CRITICA UNA PERSONA CHE SE CONTINUA AD AVERE COSI’ TANTA GENTE CHE LA LEGGE DA 6 ANNI VUOL DIRE CHE SA COME FARSI VOLERE BENE. CI CRITICHI ANCHE QUESTO? DI VOLERLE BENE E DI CONTINUARE A LEGGERLA? MA LO SAI CHE QUANDO MI CHIEDO IL MOTIVO DEL PERCHE’ LO FAI NON RIESCO A DARMI UNA RISPOSTA CHE NON SIA UNA DIAGNOSI PSICHIATRICA? SAI CHE PALLE IL TUO NICK E’ PROPRIO AZZECCATO E MO’ TE LO DICO: CHE PALLE CHE SEI! VATTINNE
      ROBERTA

  14. Quando scrivi i post su Mr I mi fai un po’ pensare a come potrebbe essere il rapporto con la mia dolce metà tra una quindicina d’anni 😉 Noi siamo “solo” a cinque anni e mezzo di distanza, e… sì, “l’area vischiosa di bagagli e cattivo umore” resta sempre la peggiore. Però uffa, io speravo che col tempo certe cose diventassero più leggere! Anche se non ci conosciamo, ti mando un abbraccio.

  15. … ma come hai ragione!!! Sai che non ci avevo mai riflettuto?! Anch’io ho vissuto per 13 anni un rapporto fatto di alternanza tra assenze e presenze, sostanzialmente godendomi entrambe, però ricordo grandi pianti e stizze e incarognimenti sull’onda della frase “sei sempre lì che parti!” per cui mi prendeva in giro… poi quando non c’era mi organizzavo, mi divertivo, avevo tempo per me, per le amiche, per coltivare interessi solo miei e non condivisibili da lui, per levigarmi e prepararmi a rivederlo… e quando c’era era un po’ festa. Poi è finita, non per colpa delle reiterate partenze, direi malgrado quelle…

  16. …sono sconcertata, ma sul serio c’è qualcuna che ha tanto tempo da perdere?…di sicuro non ha due figli di 13 e 10 anni, da seguire, da crescere, consolare, accogliere ed educare, non ha un marito che parte il lun e torna il ven sera…non ha una casa grande, bella con tanti animali, ma in campagna…e fa quasi 500 km a settimana, per andare al lavoro, fare la spesa, la scuola, le attività dei bimbi e pensate ho anche la pretesa di fare yoga…e vi assicuro che è fondamentale per mantenere questo equilibrio funambolico che è la vita…e sono dispiaciuta per chi non ha avuto la fortuna di conoscere la respirazione yogica, nè il rilassamento totale…e quindi tutta l’armonia che ne deriva tra noi e il mondo circostante…e la forza e l’intelligenza che riusciamo a rimandare…
    ..e quiete corporis vis creationis ingeniique rutilans excellentia…cicerone

    ps..aggiungo però, che, a volte, mi piace quando mio marito parte e ricomincia l’altra mia vita!

      1. CREDO DI MERITARMELO!
        e non ho fatto dell’autopromozione, ma volevo solo comunicare un momento di equilibrio che sto vivendo, non è stato sempre così, credimi, ma ce l’ho fatta e sono contenta…tu ci devi ancora lavorare però!!!
        baci

  17. Cara Elasti, non so come fai… Hai ragione è il cambiamento il problema. Così non ti rilassi mai ed è difficile fare programmi., immagino. Devi scandire le tue giornate tra lavoro e bambini e mantenere la serenità per loro sopratutto. Voglio dire, se una sera una fosse scoraggiata e avesse voglia di buttarsi sul divano e starsene lì a mangiare crackers, beh, con dei figli non lo puoi fare, e se sei sola non lo puoi assolutamente fare. Io non vivo questa condizione, ma ho delle amiche che invece sì, anche se non con la regolarità della tua famiglia. Però vedo il rovesco della medaglia: a differenza di me hanno meno tempo per lasciarsi andare giù di morale, sono più attive e non si perdono in inutili brontolii con i mariti su a chi toccava comrpare il latte o dar da mangiare al cane. Coraggio, direi che ogni medaglia ha il suo rovescio…

  18. La parola chiave è: boxe.
    Vai in una bella palestrina, ti iscrivi al primo corso in cui è possibile menare qualcosa o qualcuno, e ti sfoghi come si deve.
    E può tornare utile anche in caso di improvvida separazione. Pensaci.

  19. Cara Elasti, hai ragione: non ci si abitua! Io davvero fossi in voi avrei cercato il modo di trasformare queste partenze e questi ritorni in eventi occasionali e non settimanali! Tra l’altro da qui l’Inghilterra sembra un posto più civile per vivere…
    Però non sono in voi e magari l’idea che ho dell’Inghilterra è viziata dal pregiudizio…
    Un abbraccio e fatti coraggio che il cattivo umore passa e i londinesi ritornano!

    1. la valigia non gliel’ho mai preparata. sto lavorando perché impari lui a preparare quelle dei bambini ma la strada è molto, molto lunga.

      1. È una battaglia persa. Ma puoi lavorare sulla prossima generazione e creare tre ometti che saranno ottimi mariti.

  20. Molto meglio sopportare una partenza piuttosto che avere un marito depresso in cassa integrazione da un anno che gira per casa con la barba lunga e le ciabatte e che ti guarda uscire la mattina per andare a lavoro con le bambine da portare a scuola…. Un uomo senza lavoro è del tutto molto innaturale credimi.. (sigh)..

      1. Oddio… quando solidarizza e dispensa abbracci consolatori mi si cariano tre denti all’istante.

        Elasti, invece di ostinarti nel tuo ruolo di buonina, rispondi a Cheppalle, che merita molto di più, per intelligenza, intuito, capacità argomentative e ironia!

    1. E’ vero, ma in parte… Un uomo senza prospettive (ma anche una donna) è innaturale, questo sì. anche mio marito, per un motivo o per un altro, è rimasto negli utlimi anni, senza un lavoro “vero”. Voglio dire del tipo che lo fa essere impegnato tutti i giorni fuori casa e poco presente in casa. Poi le cose sono cambiate. All’inizio è stata dura. Ha passato molte giornate senza sapere come, cosa fare. Poi si è riorganizzato. Adesso ha molte attività (piccole cose, di investire soldi in attività lavorative non ci sembrava più il momento…). alcune sono redditizie altre lo sono lo stesso, anche se non in termini di soldi. Pulisce la casa più di me, cucina più di e se il figlio è a casa da scuola io non mi devo preoccupare. Fa tante cose in in giardino, port a spasso il cane, fa legna, aggiusta, fa sport… e un po’ per volta le cose tornano a posto. A volte si sente un po’ solo, ma ha amici e interessi e al pomeriggio arrivo io e poi il ragazzino. Forse è stato più difficile per me accettare di salutarlo al mattino e lasciarlo a casa, a volte, ma ho cercato di non farglielo mai, MAI pesare. All’inizio lui mi chiedeva di lasciargli dei biglietti con le cose da fare, e io lo facevo. adesso è lui che mi ricorda le cose, a volte… IO ho ceduto volentieri il mattarello! Non c’è un modo solo di vivere i ruoli, coraggio! Ci sono talamente tante situazioni così che bisogna cercare una strada, anche mentale, anche se è faticosa, anche se non è quella che ci hanno insegnato da bambine.
      bacio

      1. Ma che diavolo dici, Coniglio?
        Ti pare di poter paragonare la tua situazione a quella della De Lillo?
        Tuo marito si è ritrovato a casa a fare il casalingo, il suo per motivi di lavoro vive un po’ qua e un po’ là e spesso è assente da casa per settimane.

        Ora.
        Io capisco il tuo bisogno disperato di identificarti con la tua eroina, ma il minimo sindacale di obiettività sarebbe d’obbligo 🙂

      2. Sei stata e sei bravissima, molte donne non riescono a invertire la rotta. Complimenti sei un esempio per noi donne moderne a parole, perchè andare contro corrente non è affatto facile.
        lori

      3. E’ lui che è stato bravissimo. Sì, va beh un po’ anch’io… Grazie lori! Bisogna trovare la forza di staccarsi dagli stereotipi e non vergognarsi di niente. Un po’ di cultura “alternativa” poi non guasta…
        ciao e grazie!

      4. bella testimonianza! Coraggio, gli uomini diosoccupati-casalinghi stanno aumentando, l’importante è che almeno uno stipendio entri in una casa! Quando sento dei suicidi, mi vengono i brividi a pensare, oltre al dolore che ha spinto quall’uomo a fare quel gesto, alle mogli e figli lasciati per strada e magari senza più una minima entrata economica!
        E’ vero, in famiglia ognuno deve inparare a vestire e svetire più ruoli, quello che è necessario affinchè la familglia vada avanti con una serenità possibile!

  21. che noia, sono come mosconi noiosi i commenti di cheppalle e dell’altra che non mi ricordo il nome io ne ho letti uno o due poi ho visto che sono molto ripetitivi
    è come se non ti piacesse una cosa e continui e continui e continui a dire che non ti piace. va bene abbiamo capito e allora? se non vi piace va bene. bon basta e finita lì, non è che ve l’ha ordinato il medico di leggere la de lillo! o sì?

    1. Perchè invece non trovi noiosi e ripetitivi i complimenti entusiasti, le sviolinate, l’adulazione perenne, le leccate di piedi, il servilismo ruffiano di tutte le fans della De Lillo che cadono in deliquio da adorazione ogni volta che lei respira? 🙂

      Voglio dire… ieri ha parlato di una festa di bambini in cui ha messo in forno uno straccio di pizza come se avesse organizzato un matrimonio con catering per trecento persone!
      E le fans, giù a sdilinquirsi. Una le ha detto perfino “sei una santa”!
      Maddaiiiiii…. 🙂

      1. Ma se non mi preoccupo io, ti devi preoccupare tu? 🙂

        Sai… esistono anche persone che vivono benissimo anche se non sono considerate dalle De Lillo 🙂
        Capisco che per voi serve è dura subire la sua indifferenza, ma io campo bene uguale 🙂

  22. ciao Elasti,
    consigli per l’umore:
    1.farsi lasciare la carta di credito per comprare una splendida borsa
    2. prendersi un giorno di ferie con gli hobbit a scuola per cercare l’ispirazione al parco/in palestra/ in pasticceria/…
    3. programmare un week-end da sola o con le amiche appena Mister I. rientra
    4. farsi fare un messaggio superproffessionale e prolungato scaccia nervi e ripristina sorriso
    un abbraccio,
    Petunia

      1. cheppalle ti prego non smettere mai!!
        ( ho cancellato il link a mio blog, però, non si sa mai, ahahahah!!!)

  23. Non ho mai scritto un commento, solitamente leggo cosa viene scritto da Claudia e rifletto nella mia testa.
    Oggi mi sento di scrivere per dire che mi dispiace. Mi dispiace per chi scrive stupidi insulti grazie al coraggio che fornisce l’anonimato.
    E’ ovvio che quando uno si espone, che sia in un libro, in un film o blog possa ricevere delle critiche. Le critiche vanno bene, ma sono gli insulti che non vanno. Non vanno mai bene, non servono in un rapporto privato faccia a faccia, figuriamoci in un blog dove non ci si è mai scambiati una parola a voce.
    Quindi per piacere basta, perchè tutto ciò non serve.

    PS
    Se insultate perchè non vi piace questo blog, allora smettete di leggerlo. Se insultate perchè c’è qualcosa che non va in voi pensando invece che ci sia qualcosa che non va negli altri, allora cercate di risolverla. Se insultate perchè non sapete come occupare il tempo nella vostra vita, vi ricordo che esistono una miriade di attività interessanti e proficue quali correre se siete sovrappeso, leggere se volete migliorare la vostra cultura, instaurare rapporti con persone reali se vi sentite sole.

    1. Ecco… hai detto una frase interessante….
      Qui dentro E’ PIENO di donnette che si sentono talmente sole da doversi identificare con una tizia che nulla ha in comune con loro e che sgomitano per attirare la sua attenzione tentando di diventare sue “amiche” 🙂

      Io mi diverto a demolire gli idoli di cartapesta e NON INSULTO perchè – se non lo sai – ironizzare e prendere in giro non equivale a insultare 🙂

      Comunque l’ho già detto ieri: tra non molto il mio livello di saturazione da melassa sarà pericolosamente vicino al limite e vi lascerò in pace… 🙂
      (forse)

      1. Per insulto intendo la parola non molto gentile che qualcuno ha scritto tra i primi commenti.
        Di ciò che fai tu, demolire etc etc, sinceramente non mi interessa. Credo che ognuno abbia, oltre a un nickname, una vita e non mi permetto di giudicare le persone senza conoscerle.
        Quindi fai pure come ti pare, e tutti gli altri facciano quello che vogliono.
        L’importante è che non si insulti.

    2. Se invece non si insulta, ma serenamente si ammette che è tutto così frivolo da risultare insensato, qua dentro, allora si ritorna umani..

  24. Ma scusate solo io non trovo il post incriminatorio su Al Femminile? Non è che l’han rimosso pure da lì? Poraccio però… magari evitando di diffamare le persone si evitano le cancellazioni o no?

    1. Io l’ho trovato.
      Devi andare nel forum “Bebè” – categoria “Maternità – Il bimbo è nato”.
      La discussione mi pare si chiami “Attenzione a Claudia De Lillo” o qualcosa del genere.

      Oh, beh… ti avverto che il forum è ancora peggiore di questo 🙂

      1. Però ora sì, è stato rimosso…
        La De Lillo è riuscita ad arrivare anche lì 🙂
        E’ una vera potenza 🙂 🙂 🙂

  25. È inutile. La sua è una patologia. Anche Breivik in norvegia dice di non essere un folle e difende sparare a 60 persone. Cheppalle! ha bisogno di essere riconosciuta da Elasti, cosa che non succederà mai, e questo la rende frustrata e rende tutte quelle che ricevono risposte da Elasti oggetto del suo disprezzo.

    1. Tesoro, il riconoscimento della De Lillo mi lascia totalmente indifferente.
      Al contrario di voi, non sono innamorata di lei 🙂

      Lei invece mi adora, perchè grazie a me i commenti al suo blog lievitano quotidianamente e a lei interessa soltanto questo: salire ogni giorno un gradino nella scala della notorietà 🙂

      1. peccato che ad un editore interessino gli accessi unici (via indirizzo IP) più che i contatti multipli, visto che sono i primi a dare un’idea del mercato potenziale…

      2. Veramente, sono sei anni che seguo il blog di Claudia e non mi pare che tu abbia causato chissà che impennate nei commenti. I contatti c’erano prima di te, ci sono adesso che ci sei e ci saranno se e quando te ne andrai perché ormai sono anni che qui di gente ne gira, che siano le prefiche che tanto detesti, troll, o le altre varie gradazioni di persone normali; il tutto solo perché, ti piaccia o no, Claudia realizza un prodotto che funziona e il mercato la premia. Quello che è evidente – a prescindere da quel che tu ne dica – è che sei tu a cercare il tuo quarto d’ora di notorietà. E lo stai facendo sfruttando in modo abbastanza parassitico le capacità creative di qualcun altro. Apriti un tuo blog, dì qualcosa di brillante, creati dal nulla un tuo pubblico e allora avrai fatto qualcosa. Fino ad allora sei solo una che, imbucata al matrimonio di qualcun’altra, si mette in piedi sul tavolo e grida a quelle che dicono “Quant’è bella la sposa” che invece ‘sto ricevimento è una cafonata e la sposa è la peggio di tutti, con quel vestito che la fa sembrare un lampadario. Che sia un tuo diritto farlo è indiscutibile; è il tuo tornaconto che non è molto chiaro. È dove tu pensi di essere meno patetica delle adoratrici acritiche che tanto detesti, che non è molto chiaro.

      3. Cheppalle, visto il successone dei commenti che lievitano… non è che sei proprio Elasti camuffata?

  26. cheppalle! ma ti rendi conto che commentare ti dà dipendenza? non sei proprio capace di non farlo, a volte ti commenti da sola 3-4 volte di fila. Fai il primo passo: se non riesci ad evitare di leggere Elasti e postare per almeno una settimana allora ammetti di avere un problema.

      1. sei pesante!!! giuro! e poco interessante ormai…neanche più originale, direi…ma tu un amante ce l’hai? mi sa proprio di no! per non parlare del resto!!!

      2. “continui a non essere capace di smettere”… 🙂
        Dio, che bella frase…!
        Posso copiartela? 🙂

  27. Ciao Elasti.
    Ti leggo ogni mattina perchè vivo la vita su un binario parallelo al tuo.
    Mio marito parte e torna senza programmazione (e conseguente preparazione). I miei figli di 5 e 3 anni sono abituati ed io con loro. Ogni volta è un caos e ogni tanto, appena chiusa la porta, si ha la sensazione di respirare e di recuperare l’intimità con i propri figli che hanno finalmente un unico punto di riferimento senza essere sballottati dalle indecisioni dei grandi che vanno al di là di una linea educativa comune.
    Poi ritorna ed è sempre una festa, per tutti!!
    Buon lavoro e grazie per la condivisione di gioe e dolori di essere mamma e moglie lavoratrice!
    Buona giornata.

  28. a parte tutto non lo farei partire con i calzini bucati. si possono rammendare o comperarne dei nuovi. o fa parte della fenomenologia dell’economista marxista barese? 😉

      1. Anche a me hanno colpito molto i calzini bucati, più di tutto. Se potessi tornare indietro li butterei tutti quei calzini con i buchi e ne comprerei di bellissimi – i gallo per esempio o i burlington – perchè il disamore, la trascuratezza, la non cura concentrati in quegli indumenti scalcagnati, che anche mio marito metteva in valigia, mi riempiono ancora oggi di sensi di colpa. Non sapevo, allora, che il nostro tempo sarebbe scaduto, non sapevo che un giorno mi sarei detestata per quel sottrarmi dall’accudire il mio sposo e che quella mancanza di attenzione proterva – un’affermazione di diritti, una guerra santa – mi avrebbe torturato per sempre, facendomi sentire involuta, incompiuta.

      2. no,io parlo per me, non per mia nuora, ci mancherebbe. E mio figlio la valigia ha cominciato a 5 anni a farsela da sé. E’ una cosa mia, mi dispiace aver sacrificato certe attenzioni sull’altare dell’ideologia. Mio marito aveva 24 anni, lavorava, studiava e si alzava di notte quando la bambina piangeva per farmi dormire. Se tornassi indietro penserei ai suoi calzini, visto che lui non ci arrivava (e io sì ci arrivavo ma non lo facevo perché gli imperativi categorici delle sorelle maggiori sessantottine mi avevano ipnotizzato). Ma è una cosa solo mia, non giudico nessuno e ci mancherebbe, perché dovrei?

    1. “Non lo farei partire…”? Ma scusate, ma guardate che noi uomini abbiamo il nostro decoro e ci prendiamo le nostre responsabilità. Se ho le calze con i buchi e faccio la figura del cioccolataio la figura è mia, mica di mia moglie (che non si sognerebbe mai di farmi la valigia).
      Se vedo un uomo con la camicia sgualcita o le calze con i buchi mica penso alla moglie, penso a lui.
      Scusate l’OT, ma certo che se ci trattate come si trattano i bambini la parità e l’uguaglianza non ci saranno mai.

      1. Bravo! E’ esattamente quello che dice mio marito. E io sono daccordo. poi esiste l’aiuto reciproco, ma quello è un’altra storia e ogni coppia ha il suo equilibrio. Che so, io dopo un po’ non ce la faccio più a spalare neve, ma da piccola ho imparato a fare l’orlo ai pantaloni. Per dire.

      2. sì difatti… ci vedo pure un pò di maschilismo, ci vedo tanto una futura suocera che pretenderà dalla nuora l’accudimento dei vestiti del figlioletto.

      3. ci si preoccupa dei calzini bucati – che si rammendano o si gettano – esattamente come ci si preoccupa di cucinare. a me il calzino bucato ostentato nella valigia di mister i ha dato un po’ fastidio perché ho avuto idea sia stato messo lì solo per ribadire che lui – loro – non badano a queste cose futili e capitaliste. ho avuto un nonno ferroviere – quando le ferrovie erano un lavoro duro – che mai sarebbe uscito di casa con la biancheria bucata, magari consumata ma bucata mai. rispetto per se stesso.

      4. Mia suocera mi dice “Ma L ha le scarpe sporche… che figura che CI fai!” Nella sua concezione malata i colleghi del mio compagno, vedendolo con le scarpe non lucide dovrebbero pensare non a quanto è rincoglionito lui ma di quanto poco amorevole sono io che, oltre al figlio, al lavoro, alla casa, al gatto e chi più ne ha più ne metta, devo anche corrergli dietro con lucido e spazzola per sistemarlo a dovere! E io che mi pensavo un tesoro ad avergli preso il Calzanetto! Mah…

    2. ciao Laura, mi ha fatto tenerezza il tuo commento, non credo che la parità nasca dal fare ognuno la propria valigia. ci sono persone più portate per alcune cose e altre per altre. non vedo niente di male nel sistemare la biancheria di mio marito, come lui non vede niente di male nel prepararmi un magnifico cappuccino tutte le mattine.
      Con questo non voglio criticare nessuno, probabilmente mister I saprebbe “badare ai suoi calzini”, ma non vuole farlo.
      Elasti stupendo il post, come sempre, ciao Daniela

      1. beh…il calzino bucato c’è sempre quando si parla di misterI è come un simbolo per descrivere il suo carattere…come il più medio di tutti (che adoro!!!) che ha sempre i vestiti sgualciti…
        vabbè volevo dire altro…fefo è molto bello e giusto ciò che scrivi ma pochi/e la vedono cosi…se il marito ha vestiti sgualciti macchiati o biancheria spaiata o bucata la colpa è della moglie che “non sa gestire la casa” fidati che la maggior parte, delle donne soprattutto, la pensano cosi ma non lo dicono! anzi ti dirò di più…vengo sgridata puntualmente di accumulare i panni sporchi prima di fare una lavatrice….per loro gli slip dovrei lavarli a mano tutti i giorni! tra poco vado a lavarli anche al fiume e sono apposto! scusate ma l’argomento mi tocca visto che ho di meglio da fare che alzarmi alle 7 per pulire casa e fare lavatrici! cose dell’altro secolo!!

  29. Bella riflessione, Elasti: il problema è quello che sta in mezzo tra la presenza e l’assenza. Forse bisogna trovare come riempire quella “zona grigia” di fiori e colori.

  30. Anch’io ho vissuto gli insopportabili momenti di mezzo…ma sovente mi chiedo perché non vi siate ancora trasferiti tutti in quella bellissima città che è Londra!!!

  31. Elasti, leggere qs post mi ha sorpresa. Scusa il commento prolisso, ma qs post mi emoziona. Anni che leggo il tuo blog, pochi mesi che commento (incredibile eh? esistono ancora i timidi) ma oggi mi hai sorpresa.
    Perché è vero, si tende a idealizzare i blogger, e mi ero fatta l’idea di una super-elasti che teneva tutto in equilibrio e per di più col sorriso. E invece mi hai ricordato che sei una di noi, e condividi le tue debolezze, senza curarti troppo di chi commenta inutilmente.
    So bene cosa intendi: per anni io e il mio fidanzato-poi-marito abbiamo vissuto in città diverse, in una girandola di studi lavori etc. E aveva anche il sapore della giostra in fondo. Posti nuovo da scoprire, sapori diversi da gustare. Poi è arrivato Piccolo Uomo e mi son trovata a gestire da sola un piccoletto di 5 mesi, col papà che causa lavoro si riaffacciava solo al sabato. È stato un anno molto molto faticoso, a volte ho pensato di non farcela, ma  ho anche vissuto esperienze bellissime. Poi penso alle parole che mi han detto e sorrido: abbiamo insegnato a Piccolo Uomo che cosa è per noi una famiglia, una base sicura da cui partire e a cui tornare 🙂
    Insomma, quella che io definisco una vita da MAMMA SINGLE PART-TIME, se a qualcuno interessa ci ho anche scritto un post sul mio blog. I vostri commenti mi faranno piacere.

  32. premessa

    leggo da molto tempo questo blog, diciamo da quando hobbit grande ed hobbit medio erano semplicemente luca e andrea.
    non ho mai commentato in questi anni perché non ne ho mai sentito l’esigenza. Ma…

    [fine premessa]

    …ma io adesso come adesso lo trovo noioso, scontato, prevedibile…ormai si è persa quella “freschezza” e “spontaneità” di un tempo.
    elasti/claudia de lillo è diventato un “prodotto editoriale” a tutti gli effetti e questo blog è una delle tante strategie di market(t)ing adottate.
    Insomma guardiamoci in faccia: di “super” (come tende a descriversi) ha poco o nulla. cosa fa di così eclatante che migliaia di altre mamme non hanno fatto già? un bel nulla.
    ci sono mamme super, che fanno lavori più umili e crescono lo stesso 3 figli.
    mamme super il cui problema principale non sono i 3 chili da smaltire ma come arrivare a fine mese.
    ci sono mamme super che devono fare i salti mortali per portare i bimbi a scuola o all’asilo e non possono permettersi la palestra col televisorino o la babysitter.
    ecco, quelle sono le mamme super, che se avessero il tempo di scrivere in un blog mi verrebbe voglia di commentare sempre, perché sono molto più vicine alla realtà.
    ma elasti ormai è un personaggio. molte di quelle che vengono a commentare qui mi fanno ricordare il personaggio di kathy bates in “misery non deve morire” così legate al personaggio (non avendo altro, forse, nella vita) da dare di matto non appena qualcuno si azzardi a muovere una critica diversa dal loro elasti-pensiero.
    Nonostante non apprezzi il modo, ma spesso trovo che le osservazioni dell’utente chepalle siano argute e a volte rappresentano anche il “mio pensiero”.
    perché dirlo oggi? …forse perché questo rappresenta meglio uno dei post più falsi che abbia scritto (opinione mia, eh!)

    1. Beh, ma non basta smettere di leggerla se i post non sono più “all’altezza”? I primi libri di Grisham mi piacevano, adesso mi sembrano tutti uguali e non li compro più, ma mica critico chi li compra o cerco di provocarlo per “farlo uscire dalla tana”.
      Le incongruenze nella società sono tante: Ci sono conduttori televisivi ed artisti che guadagnano milioni di euro all’anno, ma cercano di rappresentare “i proletari”, e non è che per questo perdano il diritto di farlo. De Gregori ha scritto “tu da che parte stai, da quella di chi ruba nei supermercati och di chi li ha costruiti…rubando” mentre lui era miliardario, ma mica uno si mette ad accusare lui di incoerenza o i suoi fans di essersi rincitrulliti.
      Fans fra l’altro è proprio l’abbreviazione di fanatics, cioè illogici per definizione 🙂

      1. …. che mi sembra proprio la definizione giusta per gli adoratori acritici della De Lillo 🙂

      2. facciamo come con i bambini…cercando di spiegare la cosa nel modo più semplice possibile.
        allooooora…non compri più i libri di grisham e non li leggi più. ok, va bene. ma nel momento stesso in cui hai detto ” I primi libri di Grisham mi piacevano, adesso mi sembrano tutti uguali” hai espresso una tua opinione. no?
        Al mondo ci sono milioni di persone che amano grisham e altre milioni di persone a cui non piace più. nessuno (per lo meno non io) se ne va in giro con il cartello con su scritto “i libri di grisham fanno schifo” a fare sit-in e proteste. se ti capita di parlarne con qualcuno bene, se no si vive comunque.
        La stessa cosa che ho fatto io che ho detto che prima mi piaceva leggere il blog di elasti e adesso non più. Potrei decidere di smettere di leggerlo (non sono una di quelle costanti che viene qui a leggere ogni giorno) o continuare, nel caso sarà solo una mia decisione e non verrò qui a commentare “gnè gnè non ti leggo più perché fai schifo”.
        Per il resto il fanatismo lo lascio alle cosiddette bimbeminkia. 🙂

    2. Sono d’accordo con questo commento. In realtà Elasti non ha niente di super, anzi, è molto facilitata nella sua vita. Probabilmente le sue adoranti commentatrici sono come lei, hanno baby-sitter, soldi a palate e nella loro vita di tutti i giorni non devono pensare a come arrivare a fine mese. Non scrivo questo perchè sono invidiosa della loro vita, solo che trovo insopportabile sapere che ci sono persone che non si rendono conto che non esiste solo “Wisteria Lane” e che nella vita i sacrifici (e che sacrifici!) li fanno anche altre donne, senza vantarsene o sentire il bisogno di condividerli (perchè per loro è assoluta normalità di tutti i giorni). E trovo ancora più insopportabili i commenti mielosi e da leccapiedi di chi fa finta che ciò non sia vero.
      Il blog è personale, il proprietario può scrivere quello che vuole, poi ognuno di noi è libero di leggerlo o spegnere il il computer, ma nel momento in cui una persona decide di aprirlo accetta i commenti positivi o negativi.
      La De Lillo scrive tutte le cavolate che vuole (il blog è suo, comanda lei), ma sono i vostri commenti pietosi che fanno innervosire e spingono le persone a rispondere in maniera così acida.
      E’ come quando nella vita reale si assiste a qualcosa di sbagliato e non puoi girarti dall’altra parte…

      1. Scusa ma quello che dici è un po’ ridicolo: non ti piace il blog ma lo leggi, perchè è uno spazio personale e l’autrice può dire ciò che vuole. Però i commentatori ti innervosiscono perchè sono smielati. Anche loro nel loro spazietto dicono ciò che vogliono e quello spazietto è loro, no? Oppure, dato che il blog non vi piace non deve piacere a nessuno? E poi il sottotesto “voi non capite, voi non sapete chi è in realtà la De Lillo e siamo qui per educarvi”, lascia il tempo che trova. Io non sono una fan di questo blog ma questo accanimento lo trovo sbagliato e non mi giro dall’alra parte.

    3. @Ilaria (24 aprile 2012 alle 15:01)

      – Ho detto che ultimamente NON mi piace e lo leggo meno rispetto a prima.
      – Non ho detto che i commentatori sono smielati: ho detto che alcuni/e commentatori/trici prendono troppo sul serio la realtà molto romanzata che viene scritta qui avendo reazioni un po’…patetiche (per chi le vede dal di fuori, ha una media cultura e un IQ poco superiore al 00 della farina).
      – Se c’è lo l’opportunità di commentare ognuno, nel rispetto degli altri, può dire quello che pensa, proprio come ho fatto io e proprio come hai fatto tu. E’ scritto da qualche parte specifica che dobbiamo per forza pensarla tutti allo stesso identico modo?
      – il sottotesto “voi non capite, voi non sapete chi è in realtà la De Lillo e siamo qui per educarvi” l’hai tirato fuori tu. Io non ho mai parlato di educare qualcuno su qualcun’altro.
      Se tu hai capito questo dal mio commento mi spiace, ma non hai compreso lo spirito della mia critica.

    4. “cosa fa di così eclatante che migliaia di altre mamme non hanno fatto già? un bel nulla” appunto: io leggo da poco e non ho letto tutto, però per ora mi sta piacendo questo blog proprio perché ironizza su una vita assolutamente normale.

  33. Che bello leggere alcune riflessioni serie su distacchi e ritorni, su parità ed equilibrio nelle relazioni, su ciò che i giornali non ci raccontano dell’altra faccia dell’aumento di produttività tramite riduzione del personale.

    Che bella piazzetta per parlare diventa questa quando per un po’ si assopiscono i troll che vogliono redimere le cortigiane o esprimere il proprio infantile disappunto.

    cheppalle! non porti vitalità qui, disturbi e basta. sei il black blok dei forum. anche loro dicono di farlo per combattere le ingiustizie e il sistema…

    Jes, ma ti rendi conto che per esser stata “censurata” sei andata a creare un thread su un altro forum? il tuo livore ti porta a chiamare carogna una persona ed augurarle il divorzio perché non ha voluto tenere sul SUO blog i tuoi commenti critici?

    1. Sai… che io disturbi e basta è una tua legittima opinione: evita di leggermi se i miei commenti ti creano disagio 🙂

      Non ho alcuna pretesa di “combattere le ingiustizie” (addirittura!) ma solo – molto più modestamente – di prendere un po’ in giro chi si prende troppo sul serio e si è montata la testa.

      Dato che siamo in un Paese libero io rivendico il diritto di dire quello che penso.
      Anche a costo di essere censurata per questo (ormai si è capito che questo blog è tutto fuorchè democratico, ma basta saperlo) 🙂

      1. Esatto, prendi in giro, fai la buffona. A dosi omeopatiche fai anche sorridere, ma alla lunga diventa semplicemente una noia mortale.
        Comunque, se ti soddisfa lo spegnere il computer e sentirti bene perché “anche oggi ho insegnato a qualche ochetta a non prendersi sul serio perché quella De Lillo lì è una falsa che usa le lettrici e basta”…

      2. E dato che la libertà di parola vale per tutte mi permetto anche io di dirti che per me sei semplicemente una rompicoglioni

      3. Complimenti Marzia.
        Anche mio figlio di 16 anni reagisce così (a mezza bocca) quando viene messo nell’angolo 🙂

    2. uhmmm…troll che cercano di redimere le cortigiane?
      Ma fatemi capire, nella realtà trovate sempre in giro persone che sono sempre d’accordo su tutto e su tutti?
      Io penso che nel momento in cui elasti scrive un post sa bene che potrebbe andare incontro a melensi complimenti o critiche più o meno forti. Fa tutto parte del gioco.
      Certo, il silenzio di elasti su questioni “spinose” mentre il rispondere sul fornetto per la pizza e altro di più leggero lascia da pensare ma poi ognuno trae le conclusioni che vuole.
      Conclusioni che possono essere tenute per sè o che possono essere scritte qui, nella pubblica piazza.
      a me non piace attaccare gratuitamente elasti od offendere Jes perché è arrabbiata (lo sarei anche io se a distanza di anni scoprissi che il libro di qualcun’altro non è altro che una scopiazzatura di una bozza scritta a più mani data alla stessa casa editrice 2 anni prima), così come non mi piace attaccare chepalle solo perché solleva dei dubbi.
      Insomma, quest’aria che hanno molte da “difensori dell’umanità elastica sempre e comunque” non è sempre piacevole da leggere.

  34. Vorrei aggiungermi al pensiero di Anonimo.

    La De Lillo ormai costituisce un prodotto.
    E’ qualcosa che si immette sul mercato, si vende e si compra, capite?
    Non è la vostra amica, non è il vostro nume tutelare, non è una dea, nè un’eroina.
    Lei è una “cosa” costruita per essere venduta allo scopo di fare soldi.

    Questo blog è gratuito, certo, non si paga per leggerlo e parteciparvi.
    Ma ciò che lei scrive sul blog ritorna sulla rubrica che tiene su “D” di Repubblica (per cui viene pagata), ritorna sui suoi libri (per cui viene pagata), ritorna nei commentari delle trasmissioni televisive a cui partecipa (per cui viene pagata).
    E tutto contribuisce ad aumentare la sua notorietà e i compensi che può chiedere.

    Quando sostengo che siamo (tutte, anch’io) pedine del suo gioco è perchè mi fanno sinceramente pena quelle/i che – non avendolo ancora capito e credendola sincera e vera – la osannano e la esaltano e le tributano perfino affetto, e vorrei dir loro SVEGLIATEVI! guardate che vi sta usando, che voi siete quasi tutte migliori di lei e non c’è ragione di farne un mito!

    (ma naturalmente non c’è peggior sordo di chi non vuole sentire) 🙂

    1. E allora? E’ un piacere leggerla, come un qualunque altro scrittore, giornalista ecc. Lei scrive cose che piacciono, la gente la legge e magari compra i suoi libri. Si chiama pubblico. E’ normale. Come quando guardi un film o leggi un libro. Sta a vedere che per dimostrare di non essere manipolati bisogna smettere di andare al cinema, di leggere libri, giornali, di ascoltare musica… ?
      Funziona così: c’è chi ha talento e fa qualcosa (dicasi, artista in qualunque forma), c’è chi ne fruisce (si chiama pubblico) e c’è un mercato che ne garantisce lo scambio. Inoltre in questo caso (blog) è anche gratuito per il pubblico. Se lei ci guadagna con libri e trasmissioni, tanto di cappello, è brava!
      Non c’entra nulla la manipolazione. Ti stai confondendo con i Testimoni di Geova.

    2. Ecco…su una cosa ti do ragione: la “pazzia” di chi tuttora crede che sia tutto “vero” quello che vien scritto da elasti.

      1. Ma infatti ! Un buon prodotto editoriale si legge per quello che è: un buon prodotto editoriale. Se io leggo un libro della Kinsella scritto in prima persona, non parto dal presupposto che il personaggio esista davvero e non mi accanisco sui suoi vizi e sulle sue virtù. Leggo per il piacere di leggere. Così come se guardo un film lo prendo per quello che è, un film. E via dicendo. Qua invece no! Ci sono le commentatrici che ci credono davvero, che piangono soffrono adulano CI CREDONO! meno male che c’è cheppalle con la sua irriverente ironia che ogni tanto le rimette con i piedi per terra.

    3. Quindi, secondo questo principio, non si dovrebbe leggere nessun libro che non sia un’opera strettamente nata da un’idea originale. Quindi niente libri di magistrati, ad esempio Cantone, perchè in fin dei conti non l’ha scritto lui ma il “ghost writer” aka editor. Niente romanzi storici,niente libri ispirati a quadri ecc…per non parlare dei film: niente sequel – prequel, niente film tratti da fumetti e videogiochi, niente. Quindi uscirebbero 2 film e tre libri all’anno. Per cortesia, facciamo i seri. Se la vita raccontata qui non è vera non posso dirlo non conoscendo Claudia, se voi invece sapete qualcosa che poggia su basi concrete ditelo. E facciamola finita con questa buffonata di finti maestri vs ancelle adoranti che siamo tutte persone di una certa età.

    4. E allora, Cheppa’? Dov’è il problema? Se hai questa lucidità di visione, perché non te la prendi con la Coca Cola, con la Nesté, con la McDonalds, WalMart, Merryl Lynch o altri spacciatori di prodotti che si comprano e si vendono E CREANO DEI DANNI TANGIBILI e sei qui a fare le pulci a una persona la cui unica colpa è avere iniziato a raccontare se stessa, essere piaciuta, aver trovato il sistema di trasformarlo in un lavoro e stare continuando? Che te fa?

      1. Vedi Bostoniano, i danni (forse meno tangibili, ma non meno pericolosi) li producono anche le idee. E le idee alla base di questo blog non sono pulite. Non sono sincere. Non sono reali. L’autrice è ricca, privilegiata e snob. Però ama atteggiarsi a proletaria, sventurata e democratica perché sa bene che questo fa più pubblico. E’ tutto troppo calcolato. E, ormai, tutto troppo palese.

      2. Anonimo qui sotto, non posso più risponderti direttamente perché è finita la “nidificazione” dei commenti. Sei fuori strada, parecchio. Claudia non si atteggia a proletaria, si dipinge per quello che è: non una proletaria sventurata, ma una persona con una situazione economica più comoda e sicura di altri ma non abbastanza da risolvere tutti i problemi, o da non crearne altri. Ho conosciuto Claudia personalmente, so com’è fatta e come vive. Non c’è nessun calcolo di pubblico nelle sue idee, è proprio quello che pensa e vive in linea con quello che pensa. Sono in una situazione paragonabile alla sua, sento lei – come mi sento – parte del 99%. Siamo entrambi non ricchi (sicuramente non snob, grazie), facciamo parte di quella classe media che si sta impoverendo e, anche se per ora stiamo relativamente bene, abbiamo il timore che la cosa non durerà. Vediamo come tutti l’ingiustizia che tutto questo succeda perché un amministratore delegato ha bisogno di una nuova Ferrari e, nel nostro abbastanza piccolo, cerchiamo di opporci alla cosa senza imbracciare un fucile ma parlandone. Non vedo perché lei (o io) debba chiedere scusa del fatto di avere avuto ed essersi creata una situazione leggermente migliore di altri che le risolve qualche pensiero. Se preferisci che quelli come noi abbandonino quella che, a quanto pare, vedi come ipocrisia e inizino a fare politica di destra, si profila un bel mondo all’orizzonte…

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