Nonsolomamma

preoccupata

elastigirl è preoccupata.
perché un giorno, un po’ di tempo fa, un signore, improvvisamente, ha avuto un cedimento. all’inizio aveva pensato che fosse uno di quei cedimenti da nulla, come quando una folata di vento fa saltare un picchetto di una tenda in un campeggio e basta dare una martellata in testa al picchetto perché tutto torni in ordine.
invece il cedimento di quel signore era un campanello d’allarme, un grido di aiuto, la goccia che fa traboccare l’acqua dal bicchiere. dietro quel cedimento c’era un bel disastro, c’erano tanti pezzi ammaccati e in disordine da ricomporre e aggiustare.
“piano piano si affronta tutto e vedrai che tornerai come nuovo”, avevano detto i medici a quel signore che aveva scoperto la sua vulnerabilità dalla sera alla mattina ed era di pessimo umore.
da quel giorno sono passati quasi sei mesi. di incredulità, sofferenza, sconforto, speranza, esasperazione, sollievo.
i pezzi più importanti sono stati rimessi in ordine, la cima della montagna è stata valicata, la parte più difficile superata.
almeno così dovrebbe essere.
e invece quel signore è sempre più magro e fragile, sempre più triste ed esasperato, sempre più stanco e sofferente.
e nessuno capisce perché.
ci sono tanti medici e ognuno è addetto a un pezzo. e tutti dicono che il loro pezzo funziona. tutti dicono che il loro pezzo non ha problemi e, se ne ha, sono piccoli e risolvibili.
tutti i pezzi funzionano e lui, quel signore che è il collage di quei pezzi funzionanti, non funziona proprio per niente.
ecco perché elastigirl è preoccupata, per quel signore, suo papà, o nonno A, che dir si voglia.

127 pensieri riguardo “preoccupata

  1. Cara Elasti, forse quello che sto per dirti non ti consolerà, ma quello che mi sento di dirti oggi è di tenerti stretta al tuo babbino, anche se magro, fragile e stanco.. Io il mio lo rivorrei anche in brutte condizioni, così come era quando ci ha lasciato, ormai 9 anni fa, senza nemmeno la gioia di vedere i suoi nipotini. Stategli vicino, con l’affetto e il conforto di tutta la famiglia vedrai che presto si riprenderà. La depressione è una cosa comune negli anziani, dopo un periodo di malattia, di ansia e di momenti difficili. A volte tirano fuori una forza inaspettata, altre volte si lasciano andare alle malinconie e ai brutti pensieri… Non lasciate che si butti giù. Tante cose buone al nonno A e forza forza forza, siamo con voi.

  2. non commento di solito ma stavolta sì…la fragilità di questi nostri genitori ci colpisce sempre in maniera incredibile
    spero tutto si risolva presto : intanto tieni duro
    ti abbraccio forte forte

  3. Ormai ognuno si specializza in un settore e non c’è nessuno che riesca a vedere il quadro d’insieme.
    Ci vorrebbe il dottor House…

    P.S.
    Se ti interessa ti dò il numero di un dottore davvero in gamba. Come diceva una commentatrice poco sopra, fa anche il medico generico (oltre a svariate specializzazioni), e penso che questo aiuti ad avere un quadro globale.

  4. vedere le nostre rocce che si aggrapano a noi…e’ durissima!
    il nonno M che e’ poi il mio papa’ convive ormai da 7 anni con Mr.P(malattia di Parkinson) all’inizio questa convivenza non e’ stata accettata di buon grado ma adesso lui e la mia mamma sono FORTISSIMI e nonno M mi sta dando una grande lezione di dignita’ e coraggio!!!!
    Questo anche grazie ai miei 2 nanetti che lo tengono in forma!!!!! il nano decenne lo costringe a giocare a calcio!!ed e’ implacabile all’urlo di…DAI SU,NONNO!!!!!
    Anche nella malattia il mio papa’ mi sta insegnando tanto: lo ammiro e lo stimo ancora piu’ di quando per me lui era INVINCIBILE!!!..ma non gliel’ho ancora detto per colpa di alcuni pudori stupidi che abbiamo dentro……prometto che lo faro’!!!! soprattutto prima che Mr.P diventi troppo prepotente(spero il piu’ in la’ possibile!!!)
    un abbraccio

  5. Riesci a farlo venire da voi?
    Così dorme al posto di Hiroshi e mister I si fa una ragione che casa vostra non è posto per economisti marxisti workaholic 🙂
    Un abrazo forte.
    Nonno A…vieni a leggere l’Elasti blog!

  6. Un abbraccio sincero da chi pochi mesi fa ha dovuto per decisione di non so chi nell’universo rinunciare al suo papà… e non vorrebbe mai che nessuno provasse un dolore così inesauribile e costante nel tempo… figurati una delle persone che rende così piacevoli gli inizi di giornata con il suo blog…. Elasti…. ti penso.
    Manu

  7. Mi dispiace, Elasti.. Un abbraccio. Cerca di tenere duro, perchè sarai tu la colonna portante che dovrà sbrogliare la situazione..

  8. è qualcosa cui penso sempre più spesso.
    Un pensiero a te, che devi sostenere e sorreggere quel signore (oltre a molte altre cose ancora) e forse hai paura di non essere abbastanza forte.
    Invece lo sei.

  9. ti abbraccio forte forte forte… coraggio!

    PS) gli ospedali sono terribili, perché, oltre a star male tu, vedi intorno a te tanto dolore. Il rimedio contro questo sconforto è la vita stessa, tuo papà è fortunato perché ha una medicina infallibile: tre nipoti scatenati 🙂

  10. mi dispiace tanto Elasty, non so se può essere utile, ma potrebbe aver senso una visita con il Re degli Omeopati, qui a Roma, che cura quasi ogni cosa e ti dice onestamente cosa non può curare

  11. Probabilmente quell’uomo così roccioso e forte ha scoperto il suo lato fragile e, capita, quando questo succede, che le certezze si perdano, che ci si destabilizzi davanti i propri limiti o, più semplicemente, davanti la propria …vecchiaia.
    Purtroppo questa non ha una scadenza precisa: ci si può ritrovare vecchi anche a 60 come pure non ritrovarcisi mai. Mio nonno è morto a 91 anni semplicemente perchè non avrebbe sopportato un ricovero per problemi di salute. La settimana prima era una quercia e in due giorni se n’è andato perchè aveva capito che stava iniziando a vacillare: semplicemente ha staccato la spina, dolcemente… Purtroppo è la vita, anche se spero che tuo papà abbia ancora voglia di lottare e godersi la propria vita e la famiglia.
    In bocca al lupo Claudia, di cuore !!

  12. Mia madre di 77 anni dice che “la vecchiaia è una grande fregatura” e quando passa davanti alla vetrine e si vede riflessa pensa ” ma chi è stà vecchia??”. Ogni volta che lo racconta la vorrei tenere stretta tra le mie braccia..
    Qulache settimana fa tu mi hai dedicato una parola di incoraggiamento per una situazione difficile. E non sai quanto mi ha fatto piacere.. Ricambio ora con un forte abbraccio. Etta

  13. Ci sono passata e ti sono vicina. Dopo “botte” del genere i papà si avviliscono e un po’ trascurano, ci vogliono tempo e pazienza, tanto dell0uno e dell’altra, ma poi un giorno si rendono conto che sono ancora vivi e interi e ripartono. Ti abbraccio!

  14. Ciao Elasti ti leggo da molto e non avevo mai scritto un commento.
    Capisco la tua preoccupazione, da studentessa di medicina sento di darti un consiglio: potresti sentire il parere di un geriatra e di uno psichiatra. Non c’è da aver paura del disagio psichico, è comune, molto diffuso, sopratutto tra gli anziani. Spero che tutto si risolva presto.

    1. un affettuoso saluto elasti.
      ciao studentessa di medicina, sai mi chiedevo se tra gli insegnamenti esiste ancora la materia “prevenzione”..
      “prevenire è meglio che curare” ci insegnano i saggi.. sembra che i saggi siano fuori moda..

  15. Cara Elasti,
    coraggio e forza, e forza e coraggio. Tu per tutti e 2. Magari 3, 4, 5, lo devi trovare tu per tutti i vostri cari.
    Ho visto i miei invecchiare, posso dirti che ogni caso è a sè, ma in effetti, dopo i 70, sani o meno che siamo, tutti abbiamo un cedimento.
    E’ una di quelle soglie critiche, come i 40 anni, dopo niente è più lo stesso. Si può tenersi bene, fare le cose giuste, ma il declino è inevitabile.
    Posso dirti, però, di non arrenderti di fronte a parole come le mie qua sopra se a dirle sono dei medici, che in questo modo vogliono giustificarsi per non trovare il bandolo della matassa.
    Loro hanno il dovere di non pensarla così, ma di cercare le eventuali cause con la stessa energia che metterebbero nella cura di un ventenne.
    E poi, ultima cosa, bisogna che trovi una bella scorta di pazienza a saldo da qualche parte: gli uomini, quando hanno un cedimento, di qualsiasi natura o gravità, la prendono sul personale e diventano dei mugugnosi insopportabili.
    Ma in realtà hanno una fifa blu.
    Fatti forza, ora che il tuo amato papà ha bisogno della tua forza è davvero arrivato il momento di diventare grande.
    tutti i baci

  16. Cara Elasti tuo papa’ ha subito degli interventi molto invasivi che avrebbero sconquassato organismi ben più giovani, quindi comprensione e pazienza siamo tutti fragili e provvisori. Gli mando i più sinceri auguri al mio quasi coetaneo, stagli vicino se puoi, lui ne sara’ consolato e a te eviterà eventuali rimorsi. E’ un momento difficile e noi, tuoi stregati lettori, o maga Circe, ti siamo vicini.

  17. un abbraccio solidale e sincero … ci sono passata e so quali “preoccupazione” e “spaventano” si sentono nel cuore …

  18. elasti, un abbraccio per la semplicità e l’onestà con cui descrivi ogni momento, sia quelli belli come una fetta di pane e nutella che quelli bui che fanno paura.
    Un abbraccio per te, fortissimo e dolce come quelli delle mamme.
    E un abbraccio anche per nonno A.

  19. C’é un passaggio che si fa quando si fa, quello di guardare in faccia la PROPRIA morte. Forse tuo padre lo sta facendo ora e, ti dirò, puoi stargli vicina quanto credi per tuo conforto, ma quel passaggio (se deciderà di farlo) lui lo porterà a termine soltanto nella più perfetta, nella più assoluta SOLITUDINE.

  20. Tutti i pezzi sono a posto, se lo dicono i medici, ma qualcuno si è peoccupato di vedere se la colla che li tiene insieme ce la fa? Voglio dire, non è che nonno A si è demoralizzato parecchio per tutto questo tramestio ed ora che tutti gli esami e gli specialisti dicono che va bene,e lui che non si sente andar bene? Un abbraccio, Elasti.

  21. A nonno A auguro prima di tutto di ritrovare presto il sorriso e la voglia di rimettersi in gioco nella sua vita. Penso che ognuno di noi, chi piu’ (io per prima) chi meno abbia avuto dei cedimenti. Il mio é durato per parecchio tempo e pensavo che oramai la mia vita (nonostante sia cmq giovane) doveva ridursi alla semplice esistenza… mi ero rassegnata ad esistere e pensavo che nulla potesse farmi tornare il sorriso… poi un passo alla volta e ho ripreso i chili che avevo perso, la solarità. Certo il tempo e tanto amore di chi di è accanto e ti fa capire con gesti concreti che tu sei importante TI aiutera’ NONNO A ad apprezzare la vita. un caro abbraccio Lucia

  22. Mio padre non ha ancora 70 anni, eppure da anni entra ed esce dagli ospedali, sempre per motivi diversi, gravi o meno che siano… Sebbene avvenga a livello abbastanza inconscio, posso dire che, forse, ormai da anni sto cercando di prepararmi al fatto che prima o poi potrebbe non farcela più… Non è mai stato un uomo “facile”, ma ora è proprio difficile da gestire: testardo, intollerante, iracondo e permaloso qual è. Il tuo post mi ha fatto venire le lacrime, perchè il mio babbo c’è ancora ma spesso mi manca e perchè non riesco a scrollarmi di dosso dei pensieri funesti quando penso a lui…
    Un grosso IN BOCCA AL LUPO e tanta forza!

  23. Ok, dopo questo post sulla vulnerabilità genitoriale, dopo i commenti sui genitori che si trasformano in figli, e dopo alcune preoccupazioni analoghe anche se di diversa natura, dopo ho sognato che mia madre era incinta. Vi prego ditemi un numero, ma di uno bravo. Elasti, perchè non cercate altre strade? Uno shamano messicano, un bravo agopunturista, un tuttologo da strapazzo, a volte basta cambiare aria per sentirsi subito meglio. Abbracci

  24. I medici ci guardano solo a pezzi, ma non vedono l’uomo nell’insieme. E ciò che accade, a quell’uomo, quando per un attimo, l’ingranaggio si blocca. La paura, la scoperta della fragilità, toccare con mano la possibilità di non stare sempre bene, a volte fa stare peggio della malattia in sé. E il suo essere ad essersi ammalato, la sua anima ad aver perso fiducia nel suo corpo.
    Capisco bene la preoccupazione, so bene come si sta. E purtroppo, anche se capisco, non so se c’è una soluzione da suggerire. Solo lui, in questo momento, può guarire sé stesso.
    Sii forte, e fiduciosa e serena tu per lui. Trasmettere la tua preoccupazione in questo momento non è giusto.
    Ti sono vicina.

  25. mi spiace molto che la situtazione non stia migliorando rapidamente come si spererebbe ma spero che, alla fine, tutto si risolva per il meglio.
    un abbraccio

  26. Stamattina sono stata in attesa 4 ore davanti all’uscita di un blocco operatorio. Non si apre una porta, ma storie, famiglie, racconti, lacrime, sorrisi, vecchi, bambini…Ci vuole coraggio per guardare in faccia il dolore. Ma io oggi proprio non ne avevo.

  27. La Signora E. ha più di 80 anni portati benissimo. Un giorno, all’improvviso scivola per strada e si fa un po’ male ad una gamba. Non troppo in verità, ma abbastanza per andare in pronto soccorso dove, senza preavviso e senza alcun tatto, ti dicono che la Signora E. ha un “cedimento strutturale” importante.
    Seguono mesi di via crucis fra medici di vario tipo, ognuno rigorosamente specializzato nel suo pezzetto. Segue intervento “importante” e cure, controlli, analisi, monitoraggi.
    La signora E. diventa sempre più magra, sempre più triste. Qualcuno le ha come spento l’interruttore ….. ma ogni pezzetto funziona bene e dunque ?
    Poi un giorno trova il dottor V. che la guarda negli occhi, la chiama per nome e le chiede del suo giardino. Inizia piano piano il lento recupero della Signora E. ……. Ancora non è finito, ma io sono fiduciosa. Se attenui il dolore dell’anima, a volte, riesci a superare anche quello del fisico. In bocca al lupo e un abbraccio di cuore.

  28. Cara Elasti,
    a volte mi fai tenerezza. Ho solo pochi anni più di te e ho seguito i tuoi post su tuo padre. Al mio non è stata detta la bella parola “operabile” purtroppo e non c’è più. Ma qualunque cosa sia e io non sono un medico, credo che rendersi conto che mai nulla sarà come prima perché si è anziani e non si torna indietro sia un motivo sufficiente per non sentirsi più immortali e onnipotenti. So che malgrado il tuo tono lieve anche voi avete i vostri problemi, ma non può essere sempre tutto leggero. La mamma che si risposa con re Artù, voi che vi identificate con dei supereoi, i figli con gli hobbit o con i personaggi di Guerre Stellari. è tutto molto bello e poetico, anche una gita in autobus e una golia ma la vita non è sempre così. Ti ammiro per aver messo una riflessione del genere in un post, ma questa preoccupazione non credo che potrà togliertela nessuno: così è la vita. i genitori diventano anziani e noi diventiamo adulti.
    Ma poi sei certa che a lui faccia piacere vedere scritta nero su bianco la sua fragilità. Magari per amor tuo leggerà e reagirà per non far preoccupare la sua “bambina”. Ma adesso è lui ad aver bisogno di te, devi proteggerlo.
    coraggio
    Ilaria

  29. Il mio babbo dopo aver subito lo stesso intervento di nonno A è piombato in depressione, dalla quale se ne è uscito un anno dopo. I cardiologi mi avevano avvertita, in un uomo questo tipo di intervento lascia molti segni e non solo fisici. Portate pazienza, passerà.
    Un abbraccio!

  30. Ciao Elasti,dopo un cedimento strutturale importante è normale essere più fragili e bisogna darsi tempo per iprendersi. Vedrai che piano piano migliora, anche se forse nonno A dovrà fare tutto un pò più con calma. Un abbraccio.Viviana

  31. come fanno tenerezza i nostri genitori quando invecchiano, diventano vulnerabili e fragili e tu vorresti improvvisamente, anche solo per un secondo, tornare indietro a quando erano giovani e scattanti per non portare, almeno per un momento, il peso doloroso del diventare adulti…

  32. Cara Elasti, ti sono vicina, sto vivendo una situazione analoga con mio padre e il cuore è come stretto in una morsa, sospeso. Ma vedrai che pian piano le forze torneranno, forse non quelle di prima, ma torneranno. Ci vuole sempre del tempo per rimettersi in forma dopo un intervento. E anche la testa ha bisogno di tempo per accettare la propria vulnerabilità. Un bacio cara Elasti e forza, loro a loro modo ce la stanno mettendo tutta.

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