Nonsolomamma

sotto una coperta calda

nonno A dorme.
dorme da tre giorni. sabato era un sonno inquieto e insofferente. ieri un sonno che somigliava a un gorgo nero e melmoso, a catrame, a un abbraccio infido.
oggi dorme ancora, anche se il sodio, la cui assenza era la presunta causa di questa precipitosa caduta nel pozzo, è tornato a livelli accettabili. i medici non se lo spiegano.
e lui continua a dormire, di un sonno sordo e placido, sereno e disteso. dorme il sonno di chi è sfinito e ha trovato un’ottima scusa per non esserci.
“la situazione è critica. dobbiamo capire cosa è successo”, dicono i medici, forse anche loro irretiti, come elastigirl, da questo sonno ipnotico.
elastigirl questa mattina ha guardato per un po’ il suo papà che dormiva, ha accarezzato le sue mani affusolate che le somigliano (“ci vogliono sette generazioni di sfaticati per fare delle mani così”, le aveva detto lui, citando un vecchio zio napoletano, domenica scorsa, ridendo), ha ascoltato il respiro quieto, ricordandosi di una vacanza a lisbona, loro due, tanti anni fa, nella stessa camera di albergo (“papà, non puoi russare così!” “uff, come sei noiosa. e poi guarda che russi pure tu”). e mentre ripensava a orlando che dormiva settimane intere e si risvegliava in altre epoche e in altre forme, lui ha aperto gli occhi.
“ehi! sono qui. sono io!”
lui ha sollevato la mano e l’ha accarezzata.
“ci sei allora! sai che fuori sta piovendo fortissimo? per questo ho tutti i capelli fradici, senti?”
lui ha fatto un gesto buffo con la mano. un gesto che gli apparteneva anche prima di tutto questo.
“vuoi sapere quello che succede nel mondo, mentre tu dormi?”
lui ha fatto sì con la testa.
e lei gli ha raccontato del terremoto, di brindisi, delle elezioni amministrative e poi di lui che dormiva sempre e che stava facendo impazzire i dottori che non lo capivano.
lui invece ha capito e ha borbottato qualcosa.
poi è tornato dentro quel sonno, come sotto una coperta calda.

120 pensieri riguardo “sotto una coperta calda

  1. Su, coraggio, ce la stiamo facendo. Quando hanno un’età, tutto è molto più lento o anomalo: i tempi medici consueti si dilatano o si contraggono più capricciosamente, ma quello che so per certo è che sono di un’altra fibra loro, di un’altra pasta, di un’altra forza. Pensa e ripensa a quella carezza, ne arriveranno altre. Ti abbraccio.

  2. Questi tuoi post sono la quintessenza dell’amore fra una figlia e suo padre. Leggeri e profondi allo stesso tempo. Splendidamente semplici, semplicemente splendidi.

  3. sono contenta. chissà, magari tutti i nostri abbracci hanno scaldato quella coperta? allora continuiamo: abbracci abbracci…

    ammetto che era un’ora che aggiornavo la pagina in attesa di notizie, la tua sarà stata ben più intensa…

  4. Io ti mando un abbraccio forte perché questi sono gorghi neri che non si digeriscono. e vallo poi a capire il senso della vita…ti rimane tutto attaccato alla pelle, come l’odore dell’ospedale.

  5. Mi emoziona, il gesto della mano e l’interesse per il mondo fuori. Io leggo a alta voce ‘l’isola del tesoro’ ma non so se mio babbo mi capisce, so che sembra più tranquillo. E questo libro che a lui è sempre piaciuto comincia a piacere un po’ anche a me. Vi abbraccio

  6. Quando leggo queste righe capisco che non è ne un impegno ne un lavoro, ma come usare uno spazio che forse serve a te come a chi legge. Domani la prima cosa che faró sarà fermarmi dalla mia mamma per dirle a voce che le voglio bene, anche se lo sa, prima che di fermi a riposarsi un attimino

    1. ho avuto il tuo stesso pensiero! siamo un po tutti irretiti ed ognuno di noi stasera, chi può. darà una carezza a i propri genitori anziani!!! forza nonno A

  7. Forza Claudietta cara, non mollare, ti mando un abbraccione, sono sicura si riprenderà, una tempra così si piega ma non si spezza!

  8. Un abbraccio, ho appena passato due mesi al capezzale di mio papà che fortunatamente sta riprendendosi….preferivo quando potevo dire che “la mia terza bambina è nata lo stesso giorno del terzo figlio di Elasti e gli altri due nani sono nati negli stessi anni dei primi due hobbit”, vita parallela pensavo e ti ho scritto…….preferivo solo quello, piuttosto che essere nello stesso periodo vicino al proprio papà che sta male….ma tutto fa parte di questo giro: prima siamo figli e poi siamo genitori e prima siamo accarezzati e poi accarezziamo e poi siamo accarezzai e poi accarezziamo……passare dal giro più di una volta è già fortuna.

      1. Purtroppo spesso è così, di fronte a queste cose ho visto che la scienza non ha risposte soddisfacenti. Con mia suocera hanno riequilibrato gli elettroliti e poi le hanno trovato una subdola infezione non diagnosticata orecedentemente, ma una speigazione per quello strano coma non l’hanno saputa dare.Il medico ha solo detto che essendo così fragile fisicamente era bastato un nonnulla a rompere l’equilibrio precario in cui si trovava il suo organismo..

  9. Quasi mai commento, ma ci sono sempre per leggere.
    Ho aspettato con trepidazione il tuo post, per sapere quando il tuo papà sarebbe stato meglio… ho anche io una nonna insostituibile e vi ho pensati tanto, anche in questi giorni pieni di disgrazie e dolori.
    Forza Claudia. Forza nonno A!

  10. Coraggio! speriamo che il sodio faccia il suo lavoro.
    e’ difficile trovare le parole, scrivi cosi’ bene che un mio commento sembra banale… ma vado a letto rinfrancata dopo averti letto.
    un abbraccio

  11. E’ la prima volta che ti scrivo, ma ti leggo sempre…ti capisco piu’ che mai…un mese fa oggi mio papa’ mi ha lasciato, preso da un sonno che non lo ha piu’ abbandonato, ma e’ sempre con me, tutti i giorni, a tenere la mano alla sua bambina come sempre…

  12. Quando è morto il mio babbo non mi sono concessa di piangere era stato quasi assente per tutta la mia vita e quella dei miei fratelli. Non aveva colto la magia di tessere giorno dopo giorno la trama unica e insostituibile della nostra esperienza di famiglia. Non gliel’ho mai perdonato.
    Davanti al lessico famigliare di Elasti mi commuovo e mi riprometto di perdonare un giorno.

    1. Come ti capisco Lori….io ci ho messo quasi 5 anni prima di perdonare….ed ho aspettato che anche lui, almeno in sogno, mi desse un segnale….ce l’abbiamo fatta..ti auguro di trovare la forza per perdonare.
      E a te Elasti…forza…voglio credere che Nonno A. si stia solo riposando per tornare più forte di prima!

  13. Come tutte le mattine ho aperto il tuo blog, ma prima ho pregato per il tuo babbo e per te, che gli sei sempre vicino con la tua semplicità e con il tuo amore. Sorridigli sempre e vedrai che lui sarà in grado di dare forza a TE. Un abbraccio d’affetto.

  14. Ecco la risposta alle tue domande. Ti sente, e vuole che gli parli.
    Starà mica riposando il riposo di una vita senza sosta?
    Un abbraccio. Forte. Stringiamo i denti.

  15. Forza forza…e tu ne hai…coraggio…anche quello abbonda dalle tue parti…quindi…continua così e in bocca al lupo!

    Un abbraccio

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