stamane, in ufficio, ore 7,00.
“buongiorno”
“mpf”
“ehi! ieri sera s&p ha tagliato il rating della spagna!”
“mpf”
“come è andata?”
“mi passate i giornali?”
“benissimo. intenso, scioccante, emotivamente molto faticoso. ma bellissimo. dovrebbero farla tutti un’esperienza in un paese come l’uganda. restituisce le giuste proporzioni alle cose”
“cosa faccio di questa finmeccanica?”
“io farei un flash”
“tua figlia come sta?”
“un flash di finmeccanica???”
“no, della spagna”
“credo di essere gravemente malata”
“mpf”
“bella collana”
“il tuo problema è che sei un’interventista dannunziana”
“grazie”
“a me dannunziana non me l’ha mai detto nessuno”
“sta bene. abbiamo solo un problema. suo papà, nonché mio ex marito, le ha promesso un coniglio”
“e allora non fare il flash della spagna”
“un coniglio da tenere in casa?”
“già, in casa mia. perché il papà non può tenerlo… ti sembra?”
“gravemente malata…”
“hai detto che non se parla nemmeno, spero”
“già. sono gravemente malata. non te ne sei accorta? saranno due settimane che metto sempre sempre sempre, ogni giorno, le stesse scarpe. non mi era mai successo prima in tutta la mia vita. è chiaramente un sintomo preoccupante di malessere terminale”
“certo, ma lei si è arrabbiata moltissimo. con me. dice che non voglio bene ai conigli…”
“io ho bisogno di un caffé se no stramazzo”
“fa un freddo bestiale”
“c’è anche puzza di coniglio”
“mpf”.
L’Uganda forse (e dico “forse”) potrebbe restituire le giuste proporzioni delle cose a chi si sente gravemente malata per aver indossato le stesse scarpe per una settimana!
Forse.
Di solito son casi disperati. 🙂
(Ah, già, poveretta: non mi ero accorta che diceva che erano 2 settimane. I malati sono sempre sottovalutati. Sigh.)
Anche Kate Middleton mette le stesse scarpe per settimane. Forse così si rassicura.
: )
Comunque è sempre divertente decontestualizzare le conversazioni che si innescano negli open space.
ironia portami via eh…
Perché non vai a sentire cosa dicono al Pirellone? 😀
🙂
Ma senza togliersele ? Non è che la puzza di coniglio venisse da lì ?
Anonimo SQ
🙂
Elasti ora sei veramente tornata… altro che limbo…. l’ufficio e’ quello che ti mancava
mmmmm,chi è che commentava con “mpf!????
Interventista dannunziana è da denuncia penale
🙂
noi un coniglio nano, anzi una coniglia nana, ce l’abbiamo (mia figlia l’ha chiesto a babbo natale!). Tutto le si può dire, che fa un po’ di danni (rosicchia fili, mobili, libri, fogli…), che perde parecchio pelo al cambio di stagione (in questa ultima settimana avrei potuto imbottirci un piumino da letto), ma NON puzza! è l’animale più pulito che esista. fa tutti i bisogni nella gabbia pur girando libera per casa (e non hanno odore), si lava 25 volte al giorno, non ha mai l’alito cattivo come succede ai cani o ai gatti, e il suo pelo profuma! Se vuoi dirlo alla tua collega…
non ho ben capito se si trattava di una convulsa conversazione davanti ad un caffè o di una riunione di redazione… in entrambi i casi OMG, non ti invidio Elasti!
Adoro questi dialoghi che sembrano collage, pezzi di arte moderna 🙂
…altro che limbo… eheheh 😉
Sarò una rompiballe ma i “benissimo” e “bellissimo” riferiti all’Uganda li trovo poco digeribili.
Quasi “radical chic”.
Poi ognuno ha le sue, per carità….
Sarò rompiballe anche io, ma più che all’Uganda, i “benissimo” e “bellissimo” mi sembravano riferiti all’esperienza in sé…
Esatto, era quello che intendevo.
Riferiti all’esperienza in sé li trovo davvero poco digeribili, quasi indigesti.
Dopo questo post si potrebbe proprio dire che sei ritornata alla “vita di sempre”!
grossa solidarietà alla collega gravemente malata che indossa da 2 settimane le stesse scarpe son che segnano…
che significa mpf?
è anche la mia affermazione contrita preferita.. ma non credo sia proprio la stessa 😀
Anche nel vostro open space il motto potrebbe essere “l’importante è partecipare”!
Ha fatto bene la tua collega a dire di no al coniglio. Meglio un gatto.
decisamente meglio, un gatto!
GATTO REGNA.
Ciao Elasti,
te lo devo proprio confessare: io le registrazioni scritte e drammatizzate dei tuoi dialoghi (casa, lavoro, strada…), be’ le adoro!
🙂
ps. anche noi lavoriamo in un open space (al terzo piano però, sempre con vetrate che danno sulla piazza)… ma purtroppo (o per fortuna) ognuno pensa ai fatti propri – per cui lascio spazio alla fantasia e mi immagino le nuvolette fumettose sopra la testa dei miei colleghi che pensano a ciò che potrebbero pensare.
si ma elasti un po radical scic lo è in fondo. a me pare sempre in ferie o a scrivere sul web. che va bene. ma quand’è che lavora in ufficio? mi piacerebbe sapere che pensa il suo capo… scusate. poi per carita i suoi racconti piacciono…
Bentornata nella cucina milanese: è decisamente il posto dove la tua scrittura – leggera e ilare – offre il meglio di sé.
senza “in fondo”.
lo è (tanto) e basta.
L’Africa ti prende così,senza possibilità di dire no, e tornare e’ sempre così difficile che questa volta ho detto di no io, e non sono partita…
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