Nonsolomamma

lui

lui è il piccolo, l’elasti-fidanzato, colui per cui lei ha lottato, ha sfinito e ha vinto. “inizierò a volergli bene sul serio quando avrà tre anni”, aveva detto mister incredible. non è stato esattamente così ma solo ora, a un mese dai fatidici tre, stanno diventando amici sul serio. con lui è stato amore a prima vista, con lui è uno scambio di sguardi amorosi, di moine sdolcinate, di “io sono il tuo gattino, tu sei mamma gatta-io sono papà, tu sei mamma-io non vollio nessuno, solo mamma mia-pucci pucci-tesoro-tesora” tanto che gli altri membri dell’elasti-famiglia, quando li vedono, si coprono occhi e orecchie e manifestano il loro virile disgusto per cotanta melensaggine.

lui è un bullo. estroso, simpatico, cialtrone, seduttore, istrionico ma pur sempre un bullo, prepotente e tronfio. “è tutta colpa tua! vedi, elasti? a furia di guardarlo con quegli occhi da triglia, lui pensa che il mondo sia suo” “non è vero! non è colpa mia. è che ha un brutto carattere su cui bisogna lavorare parecchio”.

lui ieri è andato all’asilo con la maschera da sub, oggi con un cappello a falde larghe di cammello trafugato da casa di nonna J. lui ama le bambole, le borse a tracolla, la scopa, il mocio, l’aspirapolvere e noemi, che ha cinque anni e lo usa come toy boy.

lui è lo hobbit piccolo. oggi ha lanciato lo yogurt alla banana sul muro della cucina della casa nuova. un meraviglioso muro color ottanio, fresco di pochi giorni, che elastigirl aveva sognato per mesi. lo ha fatto per dispetto, perché lei era impegnata a parlare con gli hobbit più grandi. lei lo ha spedito fuori dalla cucina, anche se per un momento avrebbe voluto spedirlo fuori dalla finestra. lo ha sgridato e poi gli ha detto che, siccome era arrabbiatissima, non aveva più voglia di parlargli, per tutta la sera.

lui ha taciuto, sempre, guardandola di sottecchi. lei lo ha portato a letto senza coccole. lui non ha proferito parola. dopo un po’, dal buio della stanza, con tono casuale e ciarliero, una voce piccola ha domandato: “mamma, sei contenta ozzi?”. lei non ha risposto.

192 pensieri riguardo “lui

  1. ahi ahi! che dolore! spero che il muro si riprenda… e che lui capisca… ma ci vorra’ del tempo. Intanto magari consiglio un cognac per sbollire un po’ l’arrabiatura?
    *baci*

  2. Cavolo, mi dispiace per il muro. Ma essendo proprio appena appena dipinto un ritocco probabilmente si vedrà appena…
    Faccio fatica a immaginare un hobbit piccolo che ama le scope, noemi, la sua mamma, le bambole e bullo allo stesso tempo.

    1. glielo avevo spiegato prima, quando l’ho sgridato, che ero arrabbiata perché aveva lanciato lo yogurt contro il muro nuovo e pulito. è vero che ha tre anni ma capisce cosa può e non può fare. e poi l’educazione anti-bullo deve iniziare presto, no?

      1. assolutamente concordo. a tre anni qualche regola DEVE cominciare a starci. e l’educazione si impara prima a casa, non a scuola. Brava Elasti

      2. D’accordissimo anch’io Elasti: una mia amica è sempre stata molle come un fico con i suoi tre figli (maschi), ed ora che sono grandicelli si ritrova con tre hooligans indomabili che la tengono in pugno….quando vedo come si comportano con lei mi viene un nervoso che se fossero miei…..In compenso lei mi fa pena: mi sembra la schiava di casa!!!!

      3. Si, si è trattato chiaramente di un capriccio per attirare l’attenzione: un po’ di severità in questi casi non può che aiutare il piccolo a trovarsi meglio nella vita, quando non tutto gli sarà concesso. Brava Elasti

    2. Mi ero perso che gliel’avevi spiegato. Interessante il suo modo di cercare di riallacciare il contatto.
      Una cosa che noto con la mia quasi treenne è che più si sviluppa il suo linguaggio meno usa gesti “eclatanti”.
      Sono curioso di sapere del suo risveglio di stamattina. Tenerone ammansuito?

  3. Nooo! Il muro nuovo appena dipinto!!! La divina creatura ha una mira micidiale! Vabbè in qualche modo si rimedia..Meraviglia il muro ottanio, non rimane scuro come colore? Cmq i terzi figli sono dei ganzi..parola di 3za figlia! Complimenti x casa nuova!

  4. Troppo severa?!?
    secondo me Elasti sei stata fin troppo brava a spiegargli il tuo stato d’animo e a tenere i nervi fin troppo saldi.
    Fosse stato mio figlio non avrei resistito a tirargli una bella sculacciata…
    Spero tu sia riuscita a pulire via la macchia… comunque concordo, se la pittura è fresca puoi ritoccare senza fare troppi danni…

    1. Scusa se mi permetto, ma aborro ogni forma di azione fisica sui bambini (che qui in Svezia è peraltro passibile di pena). Cosa avrebbe risolto la sculacciata? Insegnato a lui o solo permesso a te di scaricare la tua arrabbiatura?

      1. sono d’accordo Fefo. consiglio di leggere il libro “Amarli senza se e senza ma” di Alfie Kohn, per me è stato illuminante e ha descritto perfettamente il tipo di genitore che voglio essere e in che direzione andare per costruire il rapporto con i miei figli. Certo a volte è difficile cambiare atteggiamenti radicati e che culturalmente riteniamo accettabili, ma ci si può lavorare.

      2. davvero c’è la pena???io ogni tanto sculaccio…..si non si risolve niente effettivamente è uno scaricare la rabbia….ma ogni tanto proprio in casi limiti:)

    2. picchiare un bambino per una macchia sul muro ? capisco la rabbia della mamma e il fatto che il pensiero vada al fatto che il muro è nuovo , appena dipinto, che è costato tanto, etc, ma il bimbo voleva solo attirare l’attenzione e ha trovato un modo per farlo. è giusto che sia stato sgridato e che abbia capito di aver dato un dispiacere alla mamma (che è gia abbastanza come punizione), ma arrivare alle mani mi sembra un po’ esagerato. il concetto di “ti picchio per il tuo bene” è la cosa più crudele e infima che si possa applicare. Se macchiaste la camicia preferita come vi aspettate che reagisca ? che vi dia una sberla o che dopo aver espresso il suo dispiacere vi dica la cosa più ovvia del mondo: che si rimedia.

      1. Mai dato botte a Cla e spero di non farlo mai. Spiego e spiego e sono propensa alle piccole punizioni..ma a due anni..mi sembra presto anche per quelle. Detto ciò le regole sono fondamentali. Il mondo non è sempre nostro complice e né tantomeno si piega ai nostri comandi. Ci vuole buon senso e una famiglia che da piccolo ti abbia perlomeno fatto capire..
        e Brava Elasti!

      1. No, l’abito di Elasti al Quirinale era blu, abbianato alle scarpe “col mare dentro”… 😉
        Ma saremo malate? Hi hi hi

  5. Le sofferenze che ci vengono da chi si ama di più sono indubbiamente più profonde.
    (Non parlo del danno al muro color ottanio, ma di te che lo tradisci con i rivali più temibili, i fratelli grandi! )
    🙂

    1. Dalla reazione di Elasti mi sembra sia stato il contrario: è stata lei a soffrire di più il lancio dello yogourt proprio perchè veniva dal figlio che l’ha fatta innamorare di più.

      Secondo me voler abbinare figli così piccoli e muri di casa colorati, particolari e che costano, è da masochisti. E se il medio ti ci disegna un gormito mentre è sovrappensiero che fai, lo squarti?

      Molto meglio aspettare età più mature, tipo la fine delle elementari, per puntare all’eleganza domestica.

  6. Si’ si’ si’, anch’io faccio tutto come te con il terzo che di anni ne ha 5. Me lo sono fatto, coccolato, viziato, sapendo che era l’ultimo e ci ritroviamo con uno che dice di chiamarsi James Bond, corre e non cammina, lancia oggetti se contrariato, viene conteso da 4/5enni che lo sposano a rotazione ma e’ un divertimento assoluto. Io vengo accusata delle peggiori nefandezze educative, ma vuoi mettere la soddisfazione di essere la sua indiscussa preferita?!!!
    Smacchia il muro e continua il fidanzamento!

  7. Non seguo Elasti da abbastanza tempo per capire i riferimenti a Mariotereso….qlc mi può dare qualche delucidazione??
    Per Elasti: quando mio figlio di due anni le combina grosse e lo rimprovero severamente il mio senso di colpa è direttamente proporzionale all’arrabbiatura….

    1. Mariotereso (anzi per la precisione Malioteleso) è un amico immaginario dell’Hobbit di Mezzo che viveva nel muro della cucina della casa precedente ed era un condensato di filosofia Hobbitdimezzo e una sorta di voce della coscienza. Tra i tani eroi che hanno popolato la saga è secondo solo al Signore del Pisello il quale viveva nel pisello dell’Hobbit di Mezzo e gestiva complicati sistemi di trasporto della pipì.
      Spero di non ricevere critiche da altre fan di lunga data
      FL

      1. Grazie!! Mi sa che andrò a cercare i post relativi all’argomento….mi sembra molto interessante 😉

    2. No no imperdonabile, la condanna è quella a rileggere tutti i post più vecchi per trovare le splendide avventure di Malioteleso, Maliatelesa (ovviamente la moglie) e del signole del pisello…
      Ne vale la pena

    3. Perché hai il senso di colpa? Se rimproveri un bambino che ha sbagliato lo aiuti a crescere. Fai qualcosa per il suo bene. Dovresti sentirti in colpa a non insegnarli come comportarsi, invece!

  8. cara elasti, intanto un doveroso ringraziamento perché grazie a te ho scoperto questo fantastico colore e mi ci sono fatta fare un cappotto 🙂
    e poi…fantastica noemi che usa il tuo piccolo come toy boy!
    🙂

  9. Il muro color ottanio?! Ha lasciato proprio il segno la zia matta 😉 Non vorrei sbagliarmi ma lo yogurt dovrebbe venir via facilmente.

    (La mia invece usa la stessa sfrontatezza con le maestre quando la sgridano, si avvicina sorridendo e come nulla fosse dice “La mamma è contenta della Stellina” ;))

      1. Julia, grazie, è che è diventato un diario al momento veramente tanto tanto personale e preferisco non linkarlo in siti così frequentati come questo, non me ne voglia nessuno. Se ti va scrivimi a closethedoor_2004@yahoo.it. Un abbraccio

  10. la zia matta vi ha contagiato con il color ottanio!
    ma..non ti è venuto troppo da ridere quando ti ha chiesto
    se sei contenta??!!
    🙂

  11. come non capirti? nel mio (scarno, a dire il vero…) guardaroba il 80% delle cose sono color ottanio; ho un bulletto di tre anni (e 3 mesi) che adoro, che mi dice “sei il mio amore!!” e mi dà le carezzine, che mette tutti in riga, che adesso è un pirata, che è il terzo di tre maschi (anche se gli altri due sono solo del mio compagno, ma questo non è importante…) , che quando mi arrabbio mi dice “sei contenta?” ; abbiamo traslocato da poco e i muri sono già pieni di macchie…
    mi sembra di rivedere la mia quotidianità raccontata da qualcun altro….

  12. Anche il mio, unico figlio era “morbosamente” legato a me, come il tuo piccolo, il che dimostra che non dipende dal numero dei figli, ma dal carattere del piccolo. Appena nato, forse anche prima, era già innamorato. Non mi staccava mai gli occhi di dosso, io ero lo specchio delle sue emozioni. Dai due fino ai 4/5 anni è stata dura per papà, il piccolo Edipo non voleva mollare e sognava un futuro in cui mi avrebbe sposata e papà avrebbe, bontà sua, “potuto” stare con noi… Ora che ha dieci anni tutto ciò mi fa sorridere, mi fa tenerezza e anche un po’ di nostalgia. Con il papà ci passa la maggior pare del tempo: a fare lavori in giardino, a giocare al computer, a fare la lotta e altre amenità. Io resto comunque il suo riferimento emotivo, la sua fornitrice ufficiale di coccole, il porto sicuro, la mamma che è meglio se è “contenta”, la sua allenatrice di emozioni. Con me scatena il malumore, la tristezza e la tenerezza più sfrenata. Con me azzarda anche un minimo di ribellione, che con il padre ancore con ha… Vuole le coccole, ma vuole anche diventare grande. Con figli così innamorati (non capita mica con tutti), la mamma ha un grande privilegio e una grande responsabilità. Me ne sono accorta strada facendo. E poi verrà il momento per lasciarlo andare… già è stata dura ricevere la notizia, qualche anno fa, che poi alla fine non mi vuole più sposare e che sono, sì, carina, ma non proprio la più bella del mondo, come una volta. :-))

    1. Che tenerezza! Anche io sono “morbosamente” amata dal mio figlio unico e mi ha colpito tanto la tua frase ” la mamma ha un grande privilegio e una grande responsabilità”… è vero, tanta adorazione va anche saputa gestire ed essere il suo punto di riferimento (ha quasi 3 anni) è anche una bella responsabilità! So che poi le cose cambieranno, ma questi momenti di amore totale non li scorderò mai!!!

  13. Ogni qual volta ti leggo il mio pensiero di non avere più figli si allontana…. è solo pensando a te che mi viene la forza di farne un altro. Ti ammiro sempre di più e sarebbe davvero un piacere conoscerti di persona… Ma non è che in agenda hai qualche appuntamento in qualche libreria di napoli? Grazie

  14. Lui, è un bel tipetto! E sono d’accordissimo con la “punizione”, anche se noto che da vero marpioncello ci ha provato, ad addolcirti…

    Floralye

  15. Il blog è divertente e di assoluto disimpegno, la tizia sa scrivere e, soprattutto, è abbastanza brutta e sciatta da far sì che le mammette italiote si identifichino con lei, diventando fans acritiche e doranti.
    Che fenomeno!

      1. Forse voleva dire “odoranti”, sai, correre avanti e indietro fra casa, scuola, lavoro, sì ecco, si suda e magari si odora un po’… 🙂

      2. Posso essere d’accordo sul tono ormai troppo fintamente spensierato di questo blog. Ma, a parte le critiche, che vanno sempre ascoltate, mi spieghi Iole cosa c’entra l’aspetto fisico? Elasti è una signora di più di 40 anni, mica vuole fare la pin up o l’attrice. Vuole fare la mamma blogger e vuole scrivere come sa fare lei.
        L’attacco sull’aspetto fisico è veramente un colpo basso, soprattutto perchè non c’entra proprio un bel niente. E poi a quest’età siamo tutte sensibili ai cambiamenti fisici. No, non mi sei piaciuta per niente. Va bene una voce fuori dal coro, ma che stia alle regole
        Ilaria

      1. io l’ho vista una volta, mi sembra piuttosto carina sicuramente dimostra meno anni di quelli che ha. Non è certo bellissima, ma cosi come non lo è il 90% delle persone che incontro ogni giorno, me compresa.

      2. Ma come si può dire (oltretutto pubblicamente) una cosa del genere di qualcuno? Ma per favore!!! Ognuno è meraviglioso, unico, bellissimo.

      3. Oh, per favore…! Non ditemi che non sapete distinguere una persona bella da una brutta!
        Occhi sporgenti da ipotiroidea, capelli stopposi e sfibrati, facciotta informe, bocca da luccio, zero trucco… eddai!

      1. scusate, ma iole ha solo espresso un’opinione: secondo lei elasti è brutta, e ha tutto il diritto di pensarlo e di dirlo.
        invece, qui dentro chi si permette di sollevare la minima critica diventa automaticamente un troll.
        ma perchè mai?
        perchè non si può dissentire dalla massa?
        perchè non si può avere un’opinione diversa da quella di tutti gli altri?
        comunque anche secondo me claudia de lillo fisicamente è molto brutta.
        sono troll anch’io, allora?

      2. Ripeto: che c’entra l’aspetto fisico? Ma mica siamo alle elementari. Parlare dell’aspetto fisico di Elasti mi sembra una grande maleducazione. E poi no, Carola, non credo che si debba sempre dire quello che si pensa, soprattutto quando non c’entra proprio niente con l’argomento di discussione. Non siamo a una concorso di bellezza, si parla di mamme per lo più di mezza età: che c’entra l’aspetto fisico?
        Ilaria

    1. Non capisco la connessione fra l’aspetto fisico della scrittrice/dello scrittore e la sua popolarità. Non ho letto 50 sfumature di grigio e non so come sia la EL James, ma non credo che abbia venduto milioni di copie in base al suo aspetto. Stesso discorso per la Rowling. Non penso nemmeno che le centinaia di migliaia di lettori di Severgnini siano tutti brizzolati con l’impermeabile.
      Io la De Lillo me la immagino come quella del disegno in alto. Comprese le sei braccia… 😀

      1. io dico solo che trovo assurdo che chi esprime un’opinione diversa da quella della massa (oh, elasti, come sei brava, come sei simpatica, come sei umana, come sei straordinaria!) venga automaticamente definito troll.
        è un atteggiamento puerile.
        sono d’accordo, un’osservazione sull’aspetto fisico della de lillo forse non è pertinente, ma non per questo bisogna dare del troll (cioè del guastatore rompiscatole) a chi la esprime.

      2. e poi, caro fefo, iole non ha messo in connessione la bruttezza di de lillo con la sua popolarità.
        ha soltanto detto che, pur tenendo con perizia un blog divertente, è brutta.
        forse voleva solo gettare un sasso nello stagno delle (a)doranti, così, giusto per scuotere un po’ queste acque che a volte, concedimelo, sono parecchio melmose e appiccicaticce.

    2. Carola, quella espressa da Iole non è una opinione , è un’offesa gratuita oltre che meschina dato che di elasti conosciamo l’aspetto e dei commentatori no.
      perchè dietro l’anonimato ci si sente tanto forti vero ?
      Voglio vedere se quando vai al bar a bere un caffè hai il coraggio di dire al barista che ha le occhiaie o il doppio mento o che è grasso o pelato, prova a farlo e poi a giustificarti dicendo che hai solo espresso la tua legittima opinione e dato che lui lavora in un locale pubblico deve sottostare alla tua insindacabile libertà di espressione. Magari riesci a dirglielo prima che ti faccia saltare i denti a suon di legnate

      1. cara manu, è il rischio che si corre a voler diventare un personaggio pubblico.
        finchè de lillo non era ancora così famosa poteva serenamente evitare il giudizio altrui sul suo aspetto fisico.
        arrivata al successo, non ha resistito alla tentazione di mostrarsi, nelle librerie, in televisione, ai convegni, ecc. esponendosi quindi al rischio, consapevole, di essere giudicata magari bavissima ma senz’altro brutta.
        questo fa parte del gioco, e sicuramente lei l’ha messo in conto, a meno che in casa non abbia gli specchi di legno.
        poi può anche essere che nulla le importi del giudizio altrui e viva serena.
        forse dovresti farlo anche tu, senza prendertela tanto.

      2. Scusate, mi permetto di intervenire: sempre senza voler fare l’avvocato difensore di nessuno, ma: il commento a firma Iole dice testualmente, che: “la tizia sa scrivere e, soprattutto, è abbastanza brutta e sciatta da far sì che le mammette italiote si identifichino con lei, diventando fans acritiche e doranti.” Ora, a parte tutto: si ritorna sempre al punto: noi che leggiamo e/o a volte commentiamo il blog siamo “mammette italiote”, che NON è esattamente un complimento, e quindi, automaticamente “brutte e sciatte”. Chiunque tu sia ad aver scritto questa “pirlata”, meriti a pieno titolo l’epiteto di troll, non perchè esprimi una critica, sia ad Elasti, sia alle lettrici del blog, ma perchè la cosiddetta critica è un insulto!!!

        Floralye

      3. MarinaM, non ho resistito …ho visto il tuo blog, a parte l’argomento di cui non mi frega niente, ma anche tu non stai mica messa bene. i pantaloni al polpaccio non si possono vedere soprattutto se tali polpacci superano un certo diametro e poi di solito non ci si veste fa fatine/pricipesse o meringhe sopra i 10 anni, perà i tuoi gatti sono fantastici complimenti.

      4. @ Manu
        apprezzo moltissimo il tuo commento sulla buona e la cattiva educazione. Con la dipendente della Regione siamo un gradino più su però, dovrebbe chiedere aiuto a qualcuno e spero per lei che lo farà. Invece la differenza fra l’immagine pubblica che tiene nel suo blog la cara collega giornalista MarinaM altezza reale e quello che si permette di dire qui dentro (per esempio l’espressione del desiderio di chiudere a chiave tutte le mamme perché le danno a noia) è uno spasso e una lezione di vita.

    3. per me si chiama solo maleducazione, che una persona sia famosa o meno, che sia brava o meno nessuno ha il diritto di offendere gratuitamente. se poi lo si fa per il solo piacere di provocare una reazione mi sembra quanto meno patetico. Sicuramente ci sono lettori e lettrici che esprimono il loro apprezzamento sempre e comunque e lo vogliono far sapere, altri che fanno sentire la loro voce solo quando preferiscono. Io amo TUTTI i libri di Philiph Roth, se scrivesse l’elenco telefonico lo comprerei e lo leggerei più volte perchè scrive benissimo, mai mi permetterei però di dirgli che è un vecchio cesso se lo incontrassi per strada, benchè sia indiscutibilmente un uomo di successo.

      1. okay, liberissima di pensare e fare quello che credi, compreso ritenere maleducato chi osa affermare che de lillo è brutta.
        ma liberissimi anche gli altri, se permetti.
        il fatto che esprimere un giudizio estetico sia disdicevole è semplicemente una convenzione.

      2. è una convenzione come dire grazie e prego, ci tiene lontani dalla barbarie, preferisco così che aprire bocca e parlare tanto per dire. restringi il campo a te stessa, anche tu tra le tue conoscenze sei famosa, ma non credo che i tuoi colleghi, i tuoi amici ti dicano cosa non piace loro del tuo aspetto fisico, al massimo ti faranno un complimento se un giorno ti trovano particolarmente carina.

      3. Carola, hai tutto il diritto di pensarla in maniera diversa e hai ragione a dire che a volte i commenti sono appiccicaticci. Ma ancora non capisco come si sia passati all’aspetto di Elasti. Non si richiede a Elasti di essere bella. Il fatto che si sia “esposta” cosa singifica? A questo mondo c’è spazio solo per i belli? E la bellezza c’entra qualcosa con lo scrivere o con l’essere mamma? Ritengo piuttosto di cattivo gusto attaccarsi a queste cose. Ben vengano le critiche, ma che siano costruttive: belli si nasce e non è colpa di nessuno se non tutti hanno la fortuna di esserlo.
        Ilaria

      4. se smettesse di portare i capelli lunghi e sciolti – over 20 i capelli sciolti sono un orrore a meno di non essere alta un metro e 80 e di avere una chioma splendida – con la riga in mezzo come una figlia dei fiori e si combinasse un tantino più con grazia non sarebbe poi così brutta.

      5. @ Marina: perché i capelli sciolti, superati i 20 anni sono un orrore? Ma quante sciocche generalizzazioni.
        Quanto a Iole, chiaramente voleva insultare le lettrici, dando della bruttona a Claudia. Ma avete mai pensato che le persone leggono solo per leggere? Devono per forza identificarsi con qualcuno? Sai, io non sono mamma, non sono né brutta né sciatta, non sono idiota, non sono una fan acritica e (a)dorante, non ho più 20 anni, non sono alta 1 metro e 80 e porto i capelli sciolti… come la mettiamo?

      1. @ MarinaM, i troll tipicamente vengono qui per tirare qualche coltellata, ma tu… mi lasci senza fiato e non è la prima volta. Ma cosa faresti se nel tuo blog arrivasse qualcuno a darti della racchia? E meno male che parli di famiglie reali, va’.

      2. @ p: ho risposto sopra, grazie 🙂 E sì, la parola ‘racchia’ andrebbe riesumata… rende meglio l’idea 😉

  16. Che struggimento solo in quel lettino…certo l’aveva combinata bella grossa…Anche i miei dopo una sgridata mi chiedono “sei contenta con me?” e dirgli “NO” è dura, vero? La cosa importante è la fermezza di entrambi i genitori, se uno dei due si scioglie prima, vanifica tutto…

    1. Pure mia figlia femmina, quando mi arrabbio con lei mi chiede “mamma sei felice?”, non credo sia una cosa le fanno solo i maschi, credo di piu’ che sia dovuta alla loro paura di perdere il tuo amore per una bravata, per questo motivo io rispondo sempre “certo che sono felice, pero’ in questo momento sono dispiaciuta perche’….”. Capiscono piu’ di quello che noi crediamo, a mio avviso.

  17. Ti seguo sempre.
    Ma non riesco a essere d’accordo con la tua reazione.
    Non dico che i bambini non vadano sgridati.
    Ma io desidero che i miei figli sappiano che li amo qualunque cosa facciano anche se mi rendono triste.
    E per un bimbo così piccolo negare la parola e il saluto è un po’ come negare l’amore.

    1. Ma gli ha negato le coccole per una sera, non per la vita! E sarà costato moltissimo anche a lei farlo…E poi: sculacciare no (OK!!), minacciare no, punizioni “privative”no, criticare no…insomma come dovremmo fare? Parlare, spiegarsi ok, io ricordo sempre ai miei piccoli che li amo anche e proprio quando li sgrido ma dopo, sul momento secondo me faceva una scenata pure la tata Lucia!!!

    2. Ma non esageriamo, piccoli bulli crescono! e poi a tre anni può anche accettare qualche piccola frustrazione. Il giorno dopo si sarà reso immediatamente conteo che la mamma rimane la mamma, qualunque cosa accada. Ricordiamoci sempre che il nostro dovere è anche educare, anche se è difficile, faticoso, ingrato e spesso senza successo. E le cose sul muro, vecchio o nuovo che sia, non si tirano e basta. E poi pure Elasti ha faticato per cambiare case e la fatica non va nascosta. ai bambini.
      Ilaria

      1. Dare un bacio prima di un momento “difficile” come lo è sempre la nanna per i bimbi (per un bimbo di 3 anni non è ancora chiarissimo il concetto di “giorno dopo”) secondo me non significa crescere piccoli bulli.
        Immaginate la stessa scena con adulti. Fate arrabbiarre vostro marito per qualche motivo e avete effettivamente torto.
        Lui per ore e ore vi ignora (ricordiamoci che il senso del tempo è diverso per i bimbi) e va a dormire senza salutarvi.
        Come vi sentireste? Ecco io non voglio che i miei figli si sentano così

      2. Pienamente d’accordo con te, Ilaria. I figli devono rendersi conto anche del valore delle cose e del fatto che non si può sempre stare al centro dell’attenzione. Ha fatto bene a sgridarlo e a non cedere, i bambini hanno bisogno di limiti e contenimento solo così si sentono davvero amati.

    3. Ma dai, i bambini non sono così fragili. Da piccola venivo spesso messa duramente in punizione e mi sono pure presa delle sculacciate (su queste ultime però la penso come Fefo) e ho provato dolore, certo, ma non ho mai messo in discussione l’amore dei miei genitori per me. Se i bambini quando si comportano male come ha fatto ieri lo hobbit piccolo non vengono rimproverati e, se necessario, puniti, cresceranno male, non solo maleducati, ma anche, paradossalmente, INSICURI. Poi non lamentiamoci se in Italia molti maschi vengono su maleducati e prepotenti… Elasti gli fa solo del bene tenendo a freno le sue “tendenze” di “piccolo bullo”… 😉

      1. sono d’accordo con Elena. e vorrei aggiungere una cosa riguardo al valore delle cose, sono “cose” appunto, si sistemano, si aggiustano o si cambiano. i bambini devono imparare con l’esempio ad averne rispetto, quante volte di fronte ad un loro pianto per un giocattolo rotto tendiamo a dire che è solo un gioco e magari che gliene compreremo un altro. per loro magari quel gioco era importante e non perché costoso e noi genitori non ne abbiamo avuto il doveroso rispetto.

  18. Paro paro il mio quasi treenne, sarà’ per caso l’Indole dei dicembrini del 2009?! Il mio bimbo quando si stanca a parole passa ai gesti eclatanti. E’ stato ripreso anche da altre mamme che si prendono delle iniziative che non gli competono…. Sono incazzata nera, ma questa e’ un’altra storia…

    1. bambino ingestibile, tata Lucia docet e le altre mamme che lo hanno ripreso si saranno rotte le palle. se si sono prese delle iniziative che non gli competono – alle altre mamme – si vede che la mamma titolare era latitante, o no?!?!
      non ci posso pensare ad un bambino che “passa ai gesti eclatanti”.

      1. pensavo che ci fosse dell’ironia anche in chi legge il blog, ma pare non sia così, comunque:
        – gesti eclatanti=gesti di stizza (spintone, pizzicotto, botta in testa – tipici di bambini di 3 anni) che scattano in condizioni di esasperazione nei confronti dei coetanei (dispettosi?) e mai verso gli adulti di riferimento, salvo casi isolati prontamente ripresi!;
        – mamme di altri bambini (al plurale per salvaguardare la privacy dell’autrice);
        – più che madre latitante direi educatore latitante dato che, a parte il caso isolato verificatosi in assenza della madre, non ha riferito alla madre altri episodi, se esistenti, di aggressione – ovviamente anche l’educatore è stato ripreso.

  19. bene, mi sa che per le mani ho la sua dolcissima metà, l’anima gemella, l’altra metà della mela…lei dopo danni analoghi ( ma anche corse sfrenate nei negozi, lanci in faccia di bicchieri pieni di acqua) mi guarda con quella faccia da mangiare di baci e mi chiede “Mamma ma pecchè sei labbiata?” …bisogna lavorarci eccome!! ( 3 anni a Febbraio)

  20. certe volte la tv serve a qaulcosa, consiglio la visione ripetuta di tutte le puntate di SOS Tata, specie gli episodi con Tata Lucia, un mito di saggezza e fermezza.
    Quanto all’ottanio, credo sia un colore molto di tendenza. Mai avrei pensato di farci un muro della cucina – anche perché mio marito mi avrebbe uccisa, manco un celestino in camera da letto ha voluto 😦 -però, travolta dalla moda, anche perché adesso tutto è ottanio o quasi, mi sono comperata un cardigan. Risultato: è un colore che non dona, non dona alle bionde, alle more, alle rosse. Non dona agli occhi chiari, non dona in inverno che è tutto smorto. Non dona, punto. Mortifica l’incarnato e spegne. Inoltre è difficilissimo da abbinare. Vedete voi.

  21. a casa mia, dopo una scenetta del genere, si direbbe (anzi si dice, perché il minore è prepotente ) : “Che stronzo! ”

    a Fefo: se devo scaricare la rabbia faccio altro, ma una sberla nell’immediato chiarisce velocemente le cose; poi te lo spiego anche. A parte il fatto che certe sgridate possono fare molti più danni di una sculacciata, certi stanzini bui idem, castighi di vario sadismo pure. Diciamo che cum grano salis si fa tutto.
    Ovviamente stiamo parlando di sberle e sculacciate che non rompono, non fanno sanguinare, che passano subito, ecc ( non delle raffiche che prendevo io a 8 anni ! ).

    1. Paolo, se la sberla chiarisse i bambini non rifarebbero le stesse (o altre) monellate, invece mi sembra che le ripetano, o sbaglio?
      Concordo comunque con te che certi metodi non fisici sono molto più violenti e creano insicurezze che rimangono a lungo.
      Che poi i risultati si vedono solo nel lungo periodo e dipendono anche da tante altre cose.
      Ah, se oltre a figli e placenta uscisse anche un bel manuale di istruzioni…

      1. potremmo picchiare gli operai che lavorano male.
        Sicuramente per il timore della sculacciata lavorerebbero meglio.
        Potremmo consigliarlo ai sindacati forse accetterebbero.
        Boh mi chiedo perchè se si picchiano (non importa se piano o forte) gli adulti sia violenza e se invece si picchiano i bambini sia educazione.

      2. nulla mi toglie dalla testa che far passare il messaggio che un po’ di violenza sia un male accettabile sia l’anticamera a tutti quei fatti di cronaca legati alla violenza sulle donne. Ovviamente la maggior parte delle persone che ha occasionalmente ricevuto una sculacciata da bambino supera il trauma senza grossi problemi, ma c’è chi lo ritiene alla fine un mezzo di risoluzione dei conflitti. una sberla oggi non è niente, ma nemmeno due domani, tre dopodomani perché la cena non era buona , quattro il giorno dopo perché facendo manovra hai rigato l’auto, etc etc

    2. se la sberla è violenza allora è sbagliata.

      E a me nessuno mi toglie dalla testa che tutti quelli che hanno “ragionato con i bambini” e che li sgridano sottovoce, hanno generato – spesso – bambini problematici.
      Ma qui le statistiche sono tutte personali (p.e. all’interno della stessa famiglia il primo fu affrancato dalle sberle ed è un bullo prepotente cattivo, la seconda era ed è un angelo perciò non fa testo, il terzo è un bambino sano, in grado di interagire con gli altri e le ha prese quando era necessario). Ecco forse il discrimine sta qui: per me necessario corrisponde a quasi mai (capiterà una volta al mese di sculacciare ) mentre per chi considera la sberla una violenza temo di essere uno che vi ricorre ogni giorno e più volte al giorno (solo perché non la demonizzo). Giudicheremo tutti dagli esiti: bambini felici? Allora il metodo funziona, qualunque esso sia (se un bambino è felice, sereno te lo dicono gli amici, le maestre, a volte persino i parenti) ciao

      1. Ogni giorno e più volte al giorno? Oh my God. Non ho parole.
        Certo, se tu da piccolo prendevi delle ‘raffiche’, come le definisci, prendere a sberle un bambino ogni giorno e più volte al giorno ti sembrerà poco.
        Ma è TANTISSIMO.
        Anche una sola non si dimentica mai.

      2. Un bambino poi può essere sereno e felice con gli amici e i parenti ma covare rancore verso altri. Non entro nell’argomento, è troppo vasto.
        Ma mi fa strano che tu pensi che se un bambino è sereno te lo debbano dire i parenti: chiedere a lui no?

      3. ma tua moglie ti dà una sberla ogni volta che fai qualcosa che non va bene ? penso di no. non capisco perché la violenza debba essere un metodo, un metodo per che cosa ? non stai insegnando a tuo figlio che una cosa è sbaglitata (per te) e perché, stai sfogando la tua frustrazione pensando che si ricorderà della conseguenza della sua azione, senza però capirne il motivo. Se poi, come spesso accade, il bambino viene sgridato o picchiato in un momento in cui il genitore è stanco/stressato per mille altri motivi, il problema è del genitore non del bambino, che come adulto dovrebbe per prima cosa imparare a valutare in anticipo le conseguenza delle proprie azioni.

  22. Vetrificante acrilico ad acqua!
    Mi è stato suggerito da un’amica, da dare sopra il colore in cucina, l’effetto visivo è anche molto carino ed è assolutamente lavabile.
    Magari, essendo che la cucina è appena stata dipinta, riesci a coprire il punto macchiato con altro colore senza che si veda il ritocco. Certo dare poi sopra il vetrificante su tutta la cucina non è il massimo ora che ci sono i mobili, ma facci un pensierino, almeno per la prossima tinteggiatura. E per il fatto in sé consideralo una sorta di battesimo per la cucina nuova, prima o poi sarebbe successo, a casa mia molto facilmente prima, sono capacissima di macchiare da sola i muri cucinando…senza l’aiuto dei figli.
    ciao, Barbara

  23. Elasti come ti capisco!!!poi non so se a te succede,ma dopo che mi arrabbio o lo sgrido, o gli do le punizioni, a seconda,insomma, quando da angelo della casa, mi trasformo in strega, mi assalgono i sensi di colpa….e penso che magari ho sbagliato a strillare a punirlo, a non fargli le coccole prima di andare a dormire…insomma non ho agito come si doveva agire….essere mamma è dura…ed educarlo è ancora piu’ dura….un bacio elasti!!!!

  24. Però che caro… adesso che non ho più, non avrò mai più un bimbo di quell’età me lo mangerei di baci. Mi ricordo bene quel tono “casuale e ciarliero” con cui anche il mio indagava sul mio umore… Lo fa ancora oggi, ma a pensarci allora…era così piccolo!!! come fanno quei bimbi così piccoli, con quelle voci così piccole a mettera già in atto strategie così raffinate? Me lo sono sempre chiesto. Ed è anche perquesto che non riuscivo a restare arrabbiata per tanto… Sì, mi abbindolava con le sue arti sofisticate!

  25. Allora non sono solo i miei che ogni tanto vengono colti da momenti di follia?! Comunque lo hobbit piccolo è un grande, mi fa sempre più sbellicare!! (Io comunque avrei tirato una di quelle strillate che i vicini di sopra avrebbero maledetto il giorno del nostro rogito! ;.)

  26. mi è sembrato di veder una scena svolta a casa nostra. Anche la mia nana, ancora lontana dai 3 anni anche se lei è da un pezzo che sostiene di averli, mi sta mettendo a dura prova suppongo per gelosia verso il fratello maggiore. urlo, sbraito punisco (perchè capisce, eccome se capisce) ma nulla la scalfisce.
    il muro? è almeno pittura lavabile? a casa nostra cucina e ingresso sono stati dipinti con materiali diversi fino ad altezza bimbi è stata applicata una vernice lucida. esteticamente l’effetto è carino e con una spugnetta qualsiasi macchia è eliminata.

    1. concordo, anche il mio architetto in corridoio mi ha fatto dare una mano di smalto colore su colore fino ad altezza bimbi. quando scegliete un architetto, informatevi su quanti figli ha (il mio ne ha 2 piccoli e quindi ha un sacco di ottime idee pratiche)

  27. scusate se apro un commento nuovo, ma non riesco ad attaccarmi a quello precedente.
    riporto il commento di floralye: “sempre senza voler fare l’avvocato difensore di nessuno, ma: il commento a firma Iole dice testualmente, che: “la tizia sa scrivere e, soprattutto, è abbastanza brutta e sciatta da far sì che le mammette italiote si identifichino con lei, diventando fans acritiche e doranti.” Ora, a parte tutto: si ritorna sempre al punto: noi che leggiamo e/o a volte commentiamo il blog siamo “mammette italiote”, che NON è esattamente un complimento, e quindi, automaticamente “brutte e sciatte”. Chiunque tu sia ad aver scritto questa “pirlata”, meriti a pieno titolo l’epiteto di troll, non perchè esprimi una critica, sia ad Elasti, sia alle lettrici del blog, ma perchè la cosiddetta critica è un insulto!!!”

    mi dispiace floralye, ma a rischio di venire anch’io definita “pirla”, in tutta onestà ti dico che tante volte la stragrande maggioranza dei commenti ai post di de lillo fa proprio pensare a sempliciotte dagli orizzonti limitati annientate dalla maternità fino al punto da perdere la capacità di connettere.
    io seguo il blog da anni, e mi piace quasi sempre, ma un paio di amiche a cui l’ho segnalato mi hanno presa in giro per giorni, chiedendomi quando avrei cominciato ad appassionarmi a c’è posta per te o a pomeriggio cinque.

    1. Bene Carola, allora, senza voler aprire un “dibbattito”: innanzitutto non mi permetto di definire “pirla” nessuno, casomai ho definito troll la persona che ha scritto quel commento che, perdonami, continuo a ritenere offensivo in prima battuta per me/noi lettrici del blog. Poi: spesso e volentieri trovo anch’io che parecchi commenti facciano venire il latte alle ginocchia, ma da qui a pensare automaticamente che le donne che li scrivano siano, citazione testuale: “sempliciotte dagli orizzonti limitati annientate dalla maternità fino al punto da perdere la capacità di connettere”, non riesco a capirlo. Perchè il fatto di essere madri deve essere qualcosa che ti annienta fino al punto di perdere la capacità di connettere, ovviamente dando per scontato che anche prima di diventare madre tu fossi una sempliciotta dagli orizzonti limitati? Non c’è un po’ di supponenza in questo? E perchè questa visione arcaica e svilente della maternità? Perchè è molto trendy essere DINK? Boh! Io poi, sia per mio carattere e mie scelte di vita, sia per la professione che faccio e la deontologia che secondo me deve esserne alla base, non trovo corretto giudicare o pre-giudicare le persone a prescindere. Ricordo sempre che, all’inizio del mio cammino professionale, in una biblioteca civica di un piccolo comune, mi dissero: “Noi dobbiamo essere altrettanto professionali con chi ci chieda un manuale di fisica che con la casalinga che ci chieda un Harmony, perchè le persone vengono in biblioteca per crescere, e leggendo magari anche a chi leggeva solo Harmony può venire l’interesse a leggere qualcosa di più”. E questo lo trovo assolutamente vero, sempre. (Con questo, non mi piacciono assolutamente gli Harmony o le trasmissioni televisive trash, ma capisco che non si debba giudicare chi le legge o guarda; magari si può far presente che nella vita c’è anche altro…)

      Floralye

      1. cara floralye, lo spessore e il tono della stragrande maggioranza dei commenti a questo blog sono tali che, anche imponendosi un surplus di indulgenza, non si riesce proprio a pensare che chi li scrive sia un genio o un fulmine di guerra.
        comunque se chi li scrive, facendolo, si sente meglio, più appagata e felice, ben vengano: so che il senso di appartenenza ad un gruppo è molto importante per tante persone.
        io penso che tornerò alle vecchie, felici abitudini: leggere i post e saltare a piè pari i commenti.
        un saluto.

    1. si. effettivamente… forse hobbit piccolo voleva solo farti riflettere sul fatto che un muro in cucina sarebbe meglio farlo bianco… SCHERZO lo scrivo grande così tutti capiscono.
      e trovo che commentare l’aspetto fisico di Claudia in quel modo sia di una maleducazione inaudita. non mi dire che andreste in giro a dire a qualcuno di persona una cosa del genere (buongiorno signora, sa che lei è veramente brutta e sciatta?). i vigliacchi si sentono forti dietro la tastiera.
      a livello personale trovo invece che sia piuttosto carina, non una fotomodella ma abbondantemente sopra la media (per quel che avevo visto su la7). ma anche la pensassi diversamente, esiste sempre la buona educazione.

    1. forse potete trovare interessante questo articoletto, che ho scovato oline:

      “Già da qualche anno si sente parlare di “ottanio” in ambito moda. Anche il “tortora” ha conosciuto la sua stagione. Non saprei dirvi il riferimento Pantone corretto. Assomiglia anche a quel colore teal che trovavamo spesso come desktop neutro di Windows negli anni Novanta (ve lo ricordate, che brutto! Forse però era riposante per gli occhi…). Una tinta tra il verde e il blu, con un tocco vintage. Non so se però anni addietro venisse usato il nome ottanio per definirlo. Mi chiedo quando è stato codificato il nome ottanio, questo colore da “spingere” e da vendere con un sapore neanche tanto vago di idrocarburi. Chissà se è venduto come colore “grintoso”? Ci vorrebbe un articolo dedicato all’escalation dell’aggettivo “grintoso” nel mondo degli addetti moda… ci avete fatto caso? Come se tutti fossimo degli smidollati ai quali solo un capo “grintoso” può offrire ancora sostegno vertebrale!

      Non è irrilevante che il colore di moda abbia un nome ricercato, una sorta di color-brand. Per chi è dentro queste cose, per gli addetti e per gli/le addicted, dire “quest’anno va di moda il blu” è assai diverso da dire “quest’anno va di moda l’ottanio”. Sembra quasi che l’ottanio sia diventato una specie di sovrabrand trasversale che le varie case di moda possono applicare alle proprie collezioni. Battezzare un colore non è quindi un atto secondario. Lo sapeva bene Yves Klein quando diede a quella particolare tonalità di blu oltremare il proprio nome. Ancora una volta atterriamo nei territori del naming nell’arte, e non è un caso visto che moda, design e arte oggi costituiscono assieme un sistema coeso in fase di sviluppo.”

      secondo me de lillo, sagace comunicatrice, non fa niente a caso.
      un saluto a tutti.

      1. Il color ottanio è un blu petrolio-verde petrolio, su cui si sono sbizzarriti pure per gli smalti da unghie. Le collezioni moda 2012 erano piene di color ottanio Se ne sentiva la mancanza, di un nuovo colore…

      2. Ho avuto un negozio di abbigliamento tra il 78 e l’82 ed il color ottanio era presente in quasi tutte le collezioni. Forse veniva citato meno, o nelle riviste veniva definito petrolio, ma per gli “addetti ai lavori” è un termine noto da sempre.

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