oggi, in redazione.
– tu hai un’alimentazione che mi affascina. deve esserci un filo rosso che lega le barrette al sesamo della mattina presto, l’enorme pagnottta delle 11 e questa banana che ti stai divorando. deve esserci per forza ma ancora non l’ho colto.
– è primavera. e la stagione delle cascate di ghiaccio è finita. e io sono depresso.
– qualcuno ha una pasticca per il mal di testa?
– io ho un tavor
– io ho quel che fa al caso tuo. però è una pastiglia per il mal di testa dei maschi, non per i dolori delle femmine. tu hai un male da maschio o da femmina?
– lo sapete che il governatore della banca centrale greca si chiama panicos, poveraccio? panicos! vi rendete conto?
– se mi stai chiedendo se ho dolori mestruali, no. ho un virile mal di testa.
– sono malata e non dovrei essere qui.
– nessuno vuole un tavor?
– perché in questo posto siete tutti malati? cosa c’è in voi che non va?
– carino il tizio che è venuto a fare il colloquio per l’estate! proprio carino! lo voglio, grazie
– peccato che quello che vuoi tu sia del tutto irrilevante
– vuoi una galletta di polistirolo?
– no, grazie. voglio una tartare. ho una voglia pazzesca di tartare. anche a costo di beccarmi il verme solitario. che potrebbe essere pure un’esperienza interessante…
– ho affittato una casa per le vacanze di pasqua su internet. strano che ci sia riuscita. quando dico che sono una mamma con tre figli maschi dicono “the place is not available”. del resto pure io direi “the place is not available” al loro posto.
– ciao! ti sembra l’ora di arrivare? da dove vieni?
– dallo spazio.
– non vorrei essere cipriota.
– in compenso essere italiani è fichissimo.
Sei tremenda. Avrei una paura pazzesca ad aprire bocca in tua presenza. Se me lo ricordassi in tempo.
Da me solo critiche al lavoro, tutti sparlano di tutti.
uhhh, dove si va di bello a Pasqua, con tre maschi??
ciao elasty dalla terra straniera.
beffy1
“è primavera. e la stagione delle cascate di ghiaccio è finita. e io sono depresso.”
Che strano, oggi è primavera c’è il sole e io mi sento felice!;)
PS è lui quello del tavor??;(
Due domande:
1)qualcuno il Tavor l’ha preso?
2) chi ha chiesto se il mal di testa era maschio o femmina? Un uomo o una donna? Non avevo mai pensato alla sessualita’ di un disturbo…
Voglio conoscere quello che viene dallo spazio 😉
Nessuno che parla di Grillo? 🙂
La cosa che mi lascia sempre basito è che sono conversazioni fatte di monologhi che sembra un controsenso …..
Baci.
– avvocato preferito –
non hai trovato casa con tre figli? mia figlia che ne ha sette (7) riesce sempre,dopo varie peripezie, a trovare casa per un mese in sardegna a 400 mt sul mare (non sul gennargentu, eh!!)
accidenti! complimenti!!
ooops, non sul mare, ma dal mare (la francesca di sopra)
Meraviglioso. Nel mio di openspace il caporedattore prende un ombrello che tiene fisso nel suo armadietto, attraversa tutta la redazione e lo apre sulla testa del mio povero collega bonaccione/vaticanista/antitecnologico ma soprattutto scaramantico, che si gratta gli attributi e fa le corna per aria. Questo accade ogni due ore circa, da almeno dieci giorni, con buona pace di tutti noi.
Gli openspace sono luoghi in cui tutti dovrebbero lavorare almeno una volta nella vita 🙂
Ah, ah. Io non lavoro in un open space, ma ho una collega ciellina che diventa matta quando tengo l’ombrello aperto in ufficio per farlo asciugare, piantato sopra sopra l’appendiabiti a stelo… Ho precisato il fatto che trattasi di ciellina perchè mi aveva colpito, nel tuo commento, che il tuo collega scaramantico fosse vaticanista, quindi, ma forse non è detto, credente e magari pure praticante… Avrei pensato che le due cose fossero un po’ in contrasto.
Io ho lavorato in un’azienda di ciellini…confermo e sottoscrivo. Scaramantici. E molto poco cristiani, ma questo e’ un altro paio di maniche 😉
Lo è. Profondamente credente e ostinatamente cattolico. Eppure scaramantico, divertentissimo, in questi giorni esaltato per l’elezione di Papa Francesco come un bambino con l’uscita dell’ultimo dei Gormiti. La gag dell’ombrello è da lacrime agli occhi, insieme alle sue domande improbabili su come si usi un iPhone. Solitamente la risposta del capo è “apri la finestra, prendi la rincorsa e buttate de sotto”.
Manuela, scusa, ma il paragone tra l’entusiasmo per l’elezione papale e l’uscita dell’iltimo Gormiti e’ bellissimo!!
L’open space ti tempra lo spirito e il fisico.
che bello anche io vorrei lavorare in un open space!
invece sono da sola! con tre scrivanie….ma da sola!
Le battute sul posto di lavoro sono la cosa più bella di andare a lavoro! Io sono avvocato tributarista da più di 15 anni e prima rilasciavo pareri pro veritate, mi battevo per i diritti del contribuente a suon di cassazioni; ora accolgo solo confessioni di chi vorrebbe pure pagare ma propio i soldi non ce li ha, combatto a mani nude contro equitalia e penso che se avessi fatto altro avrei aiutato il mio paese a crescere non ad affondare….in tutto ciò manco battute si fanno più!
Le gallette al politistirolo sono le number one!
Io sono la distributrice ufficiale delle gallette al polistirolo (le adoro) di tutta l’azienda dove lavoro!!! Ne ho sempre una scorta….
Non potrei più vivere senza 🙂
Anche noi le tristi gallette di polistirolo, ma solo in quattro. In un open space potrei uccidere. In compenso le piante ci vengono bene, ci ripagano con molti fiori delle attenzioni che dedichiamo loro. Credo proprio che la richiesta del genere di male venisse da un maschietto. A proposito, ma le vostre analisi economiche sono proprio così?
Quoto il primo commento: c’è ancora chi osa parlare in tua presenza? 🙂
(aggiungo: e menomale, per il nostro divertimento!)
Io lavoro in un open space, e confermo tutto!!! Mi meraviglio io stessa di come riusciamo ancora a lavorare, nonostante tutto…
It’s cold this morning.
There’ll be snow through the weekend.
….
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….
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4.30, time to go home. Have a nice weekend.
….
….
fantastico, il mio ideale
Parlare meno=uscire prima!!
grandissimi Non Italiani!!
😉
Esatto…..è il motivo per cui pur essendo miracolosamente entrata in un super studio legale di Londra me ne sono scappata dopo meno di un anno….voglio fare le pause caffè, dire battute, ascoltare battute, ridere e certamente anche lavorare ma non solo, esclusivamente lavorare…anche perché- soprattutto ora- pure se lavori non ti pagano quindi almeno facciamoci una risata!
Scrivi più spesso delle battute in redazione…sono fantastiche! E se provassimo gallette a panino con dentro un tavor….
anche nella mia redazione mondadoriana c’è materiale umano per scrivere un libro di sociologia…l’inconveniente è quando, come ora, per prenotare una ceretta devi cercare anfratti dove nessuno ti possa sentire!
Adoro anch’io le gallette di polistirolo e scommetto che la battuta sul mal di testa per maschi l’ha fatta un maschio.
Quanto mi piacerebbe lavorare in una redazione. E invece al momento devo lavorare da casa. Cosa che ha i suoi indubbi vantaggi, ci mancherebbe…
Help OT: qualcuno si ricorda il libro che aveva letto elasti dopo un consiglio via sms di una sua amica? non riesco a trovare il post e mi viene il dubbio che fosse su D…ma non lo trovo comunque. Grazie!
credo tu ti riferisca a Io prima di te di Jojo Moyes
Gallette di polistirolo sono quelle di riso, vero? Io adoro quelle di mais, buonissime!
Grazie Elasti per il tuo scritto su D, in questi giorni mi ci voleva proprio.
Nel mio open c’è’ una nuova che ringhia con tutti. Ringhia anche con me. A volte mi dimentico di abbracciare la sua rabbia e mi lascio strapazzare. Poi c’è M che mi ricorda che non sono tenuta a farlo. Le do ragione, ma poi penso che almeno li dentro non ci sono dottori e ricoveri e allora mi va bene anche ringhio che ringhia. Però ringhio a parte ci vogliamo tutte bene e mangiamo le gallette di polistirolo come voi e ridiamo e se occorre ci asciughiamo gli occhi perché si sa che a Milano c’è tanta umidità.
se sapessi che discorsi in sala insegnanti bacucchi!!!
Gallette al mais for ever… quelle al riso puzzano da morire!!
…il mio non è così divertente… uff 😦