ieri notte. al buio. nell’appartamento affittato a roma. tutti dormono, i due hobbit grandi nella stanza a sinistra, elastigirl e lo hobbit piccolo in quella a destra, grande quanto un materasso. silenzio.
“mamma…”
“…”
“mammma!!!!”
“ehi, hobbit piccolo. che c’è?”
“cosa vuole dile ‘ho l’ansia’?”
“sono le due di notte! come ti vengono queste domande? dormi!”
“ma ‘ho l’ansia’ cosa vuole dile?”
“vuol dire essere preoccupati”
“ah… come quando hai singhiozzo?”
“no, non esattamente. come quando ti agiti e ti batte forte il cuore ma ora dormi”
“ah”.
pochi minuti dopo.
“mamma! vieni! presto! prestissimo! vieni subito ti prego!”
“che succede hobbit grande? arrivo!”
“dove vai, mamma?”
“vado dallo hobbit grande. tu dormi”
“…”
“che succede? cos’hai, hobbit grande?”
“mi viene da vomitare. mi porti una bacinella?”
“non ho bacinelle! corri in bagno. io lo so: hai mangiato troppa cioccolata! sei il solito ingordo”
e mentre lo hobbit grande giaceva riverso sul gabinetto ed elastigirl gli teneva la fronte (ma perché si tiene la fronte? ci sono ragioni scientifiche? è una forma di conforto? evita che la testa rotoli giù?), lo hobbit piccolo, scalzo, in pigiama, sulla porta del bagno, sentenziava “è tutta colpa dell’ansia”, per poi tornare a letto.
giovedì scorso elastigirl e gli hobbit partivano per roma, per una vacanza di pasqua un po’ familiare, un po’ kamikaze, senza mister incredible, in una casa affittata su internet da una signora leopardata, senza alcuna recensione.
bilanci: la casa è piccola e perfetta, con un fantastico profumo di cannella e tutto quello che si può desiderare da una casa. gli hobbit sono stati grandiosi compagni di viaggio, nonostante qualche rissa ogni tanto, qualche follia repentina, qualche gelosia, qualche paturnia. insieme hanno visto parchi, amici, explora, piazza san pietro, il colosseo, san clemente, i nonni di bari, super w e mister brown, lo zio con l’orecchino al naso e la zia romana che restano idoli hobbit (“io amolo la zia” “bello che tu amori la zia, hobbit piccolo”). hanno preso una quantità accettabile di pioggia, hanno perso un incisivo superiore (“da oggi sei ufficialmente ‘lo schignato’, caro hobbit di mezzo”), hanno mangiato troppa cioccolata e hanno scoperto gli effetti notturni e collaterali dell’ansia, o delle uova di pasqua. domani tornano a casa.
Che carini però… 🙂
esperienza coraggiosa e positiva a quanto sembra. buon rientro a Milano.
ma io che sto a roma, ho visto solo stasera dopo le 21,30 la pioggia, quindi vi è andata di lusso!!
noi ci siamo presi il diluvio sabato pomeriggio e un po’ oggi mel tardo pomeriggio. comunque sì lussissimo!
Noi di ritorno dall’appenzell dove ha nevicato sempre: meno male che i musei erano aperti. Se vi capita, andate a quello paleontologico di zurigo x i bambini: e’ interattivo e gratuito! Si trova nella citta’ universitaria, un gioiello!
‘lo sghignato’ é dello zio con l’orecchino al naso!
è stata una bella vacanza, ha sentenziato il figlio grande prima di partire da casa della nonna e mi sembra che sia stata una bella vacanza anche per voi! buon rientro!
…buon rientro e complimenti, Claudia.
ah! siete stati ad explora poi! 😉
anche io mi sono sempre interrogata sulla faccenda della fronte, non lo so, però voto per il conforto.
Sostegno. Proprio fisico. Anche perché non tuffi direttamente la testa, spinta in avanti, totalmente dentro il water.
Roberta
giusto, per i bambini, comunque. per i grandi mi sa che è conforto 😉
Anch’io tenevo la fronte di mio figlio piccolo che vomitava, per una nefasta influenza presa a Milano durante la trasferta familiare da una delle sue nonne, e mi chiedevo la stessa cosa: perché si fa? Semplicemente ripetiamo cose viste fare dai nostri genitori o cerchiamo di ricreare la sensazione di sicurezza trasmessaci con quel gesto? Non ho mai capito a cosa serva davvero!
A parte che i commenti dello hobbit piccolo mi fanno sempre morire dal ridere, io ho sempre pensato che si tenesse la testa del vomitando per due ragioni: tenere lontani i capelli ed evitare che cada svenuto in avanti annegando nel wc…ma mi rendo conto ora che non sono motivazioni molto intelligenti! 🙂
Mi sa che si tiene la fronte per aiutare a prendere la mira altrimenti la casa non sa più di cannella… 🙂
Tutto perfetto come è nel tuo stile, ma stai suggerendo che mancava lui, quello con lo sguardo da pazzo che ti inquieta ma ti rapisce. Siamo ad aprile il semestre bianco sta per finire, forza sei quasi al traguardo.
La vacanza perfetta! Vomito a parte. Ma per il cioccolato Kinder io credo si possa sopportare… 🙂
Cioccolato Kinder è un ossimoro… (guardare gli ingredienti)
+ cacao
– grassi idrogenati
allora si che parliamo di cioccolato (Amadei)
Poi certo, sia la Nutella che gli altri “cioccolati” Ferrero danno piacere, ma il vero cioccolato è un’altra cosa (come paragonare la Nutella alla crema Novi)
Onestamente quando mi faccio di Kinder io gli ingredienti manco li vedo 😀
Certo che sei davvero coraggiosa. noi ci siamo spostati di soli 100 chilometri, in montagna damia nonna. Dopo due ore siamo tornati di corsa perchè la primogenita aveva l’otite noi eravamo in un posto dimenticato da dio e da tutti. insomma un classico delle vacanze delle allegre famiglie. un bacio Elasti!
Ma la zia matta??????
a bruxelles 😦
Testi scientifici autorevoli (:-p) assicurano che la mano che tiene la fronte del vomitante è utile quando il vomitante ha i capelli lunghi e, nella foga della corsa in bagno, non ha il tempo di realizzare che se li vomiterà tutti lasciandoli sciolti 🙂
Che bella vacanza elasti! Visto? Il coraggio ti ha premiata 😀 ! un bacione
Anche noi ieri abbiamo avuto questo incontro ravvicinato con il gabinetto, subito di prima mattina, per poi tornarci diverse altre volte in giornata..e stamattina di nuovo…Anche io ho dato la colpa alle uova, in principio, poi mi è sembrato tutto un po’ troppo virulento!!!
Spero che quello di HG sia stato davvero solo lo scotto della gola!
Io ero stata in un bed & breakfast a Roma prenotato su Internet. C’erano una foto carina e due commenti positivi (probabilmente del proprietario stesso). Nel “bed” le mie cugine sono state morse dappertutto dai pappataci (io l’ho scampata); il “breakfast” consisteva in merendine del Mulino Bianco. La prossima volta ti chiedo l’indirizzo della casa alla cannella.
Si tiene la testa in modo che ciò che “torna su” non vada disgraziatamente ad ostruire le vie respiratorie… non è solo questione di capelli.
Bravo Trinity! Mi hai convinto!
Secondo mia figlia la mano devo mettergliela dalla fronte fino agli occhi…affinchè non veda il prodotto dei suoi sforzi.
Io ricordo solo che mi dava sollievo e mi sosteneva durante la vertigine del momento.
Comunque direi che il vomito sancisce definitivamente che si trattava di una vacanza.
Bentornati!
PS: a proposito della diatriba metro-taxi, anche io avrei pensato in primis alla metro. Non so perchè, forse perchè noi mamme di grandi famiglie siamo abituate a fare appello all’arte di arrangiarsi, anche se non sempre è la scelta più ragionevole. Ma d’altronde cosa c’è di più divertente e meno ragionevole delle nostre abbondanti famiglie?! 🙂
tenere su la fronte quando si vomita serve ad evitare che dal naso escano pezzettini delle fragole della torta… 😉
Anche nella Pasqua alle Eolie si vomita…se il traghetto del ritorno fa naufragio ad Alicudi staró attenta al pescatore playboy!
Oggi pensavo: ma Mario Tereso che fine ha fatto? E’ rimasto nel vecchio appartamento?
Vero!!
Che nostalgia di Marìotereso & family…
bellissimi 🙂