Nonsolomamma

elasti-nonprimomaggio

si è svegliata tardi. anzi, tardissimo. ha fatto una pigra colazione con caffè, latte, pane, burro, marmellata, miele, un croissant e un pain au chocolat, arrivati direttamente da parigi. poi, boccheggiando felice, è tornata a letto, a leggere i giornali sul tablet e un libro bello, di quelli che non riesci a smettere. poi si è riaddormentata, perchè tutta quella colazione e tutta quella lettura le hanno messo un gran sonno.

al risveglio si è fatta una doccia, lo shampoo con la maschera ristrutturante al profumo di cicca gusto fragola, si è messa una crema idratante che sapeva di caramella al latte e si è asciugata i capelli con la spazzola e il phon, per un sacco di tempo, facendoli dritti come spaghetti, come non le erano mai venuti prima.

ha ricevuto una telefonata da un’amica che la invitava a un pranzo di sushi. naturalmente ha detto sì, sognando un uramaki mix e una kake soba, che poi è una zuppa con gli spaghetti giapponesi dentro.

dopo pranzo chiacchiera, dopo chiacchiera cinema, dopo cinema, in una botta di vita, jogging lungo il naviglio con regina spektor dentro le orecchie. ri-doccia, ri-crema idratante alla caramella, ri-libro bello. gran silenzio. e il glicine fuori che basta guardarlo per vederlo crescere. mentre guardava il glicine crescere, fuori dal balcone ha visto una tizia sbrindellata ed esausta, con i capelli a carciofo, un paio di jeans sporchi di terra, una felpa con la scritta: visto da vicino nessuno è normale. aveva lo sguardo di chi vuole essere altrove e, intorno, tre maschi, piccoli, chiassosi, irrequieti, sovreccitati che rientravano a casa. per un attimo si sono guardate. allo specchio.

era il primo maggio. quella di sotto avrebbe voluto essere quella di sopra. quella di sopra è un miraggio e, come tutti i miraggi, sta benissimo dov’è.

87 pensieri riguardo “elasti-nonprimomaggio

  1. Suona vile ammetterlo, ma mi consola molto leggere di questi miraggi. Io ne faccio collezione ogni giorno. Per un attimo ho pensato che qualcuno ti avesse concesso la grazia di regalarti una giornata da miraggio, meno male che non è così. Altrimenti avrei dovuto iniziare a credere nei miracoli.

  2. Sembra quello che mia moglie ha fatto davvero quando io ero a Milano con le bimbe, compreso il pain au chocolat (che non veniva da Parigi, ma dalla squisita panetteria “Du bon pain” di Solna) e la corsa (al posto del naviglio c’era il Råstasjön, il laghetto vicino a casa nostra) ascoltando Liga (che per una svedese è quasi esotico).
    Cambiano le latitudini, ma non la natura delle donne 🙂

  3. Per un attimo ho creduto all’impossibile . Non sei sola, anch’io ho sognato creme impacchi libro dolcetti sonno interminabile e poi corsetta terapeutica e invece mi sono “condannata” in campagna con i bambini e un paio di amichetti xchè così loro si divertono di più …. Ma l’ho fatto con gioia e adesso sono stanca esausta ma felice x essere stata tutto il giorno con le piccole sanguisughe che stremate e gioiose dormono il sonno dei giusti . Non avrei fatto cambio

  4. a metà ho detto a mio marito (sì, la sera prima delle nanne rituale del post e grasse risate di coppia): ma i bambini??
    i miraggi servono…

    1. Ma la vera domanda è: vogliamo davvero dire al mondo che chi ha figli non riesca mai mai a diventare quella del miraggio, almeno sporadicamente? Cioè, la doccia lunga e il jogging e il libro e tutto il resto (tranne la roba alla fragola che non ci voglio nemmeno pensare) sono preclusi alle madri lavoratrici? Naaah. Rari. Molto rari. Ma se si lavora di organizzazione… No?

  5. A me piace la tipa sbrindellata, quella di sopra profuma troppo, anche se adoro andare al cinema e leggere senza essere disturbata. Il glicine cresce a guardarlo ma i figli in un batter d’occhio.

  6. Io mi son ritrovata a invidiare due suorine sedute tranquille in panchina all’ombra mentre alla festa della scuola del mio grande inseguivo il mio piccolo con il mio bel pancione di sette mesi… Chissà se usano lo shampoo alla cicca in convento?

    1. Ah Ah, come ti capisco: io invidio ogni giorno un signore anziano che, nel pub sotto casa mia, tra mezzogiorno e l’una, prima di andare a pranzo a casa (dove, son certa, sua moglie gli prepara impressionanti leccornie) si legge interamente Repubblica con una pinta di rossa, al fresco, sotto l’ombrellone dei tavoli fuori…

  7. Elasti?
    Ma mi hai copiata?

    Vite parallele, testa o croce?

    Oh ci sono rimasta, ma rimasta… 😛

    Di stucco proprio. 😉

    8)

    Va bene, uno scherzo è bello se dura poco.

    Lo so che non le leggi le mie cacchiatelle. 😀
    Sì lo so che tu avresti colto il tono scherzoso… e con te la maggioranza delle commentatrici, ma ho preferito evitarmi grane… piccole paranoie.
    Buonanotte.

    😀

  8. Mi sa che c’è un motivo per cui non resto incinta. E’ un segno divino. Qualcuno mi vuole dire “ma ando’ ciufolo vai te, che i capelli a carciofo e l’aria da sopravvissuta ce l’hai pure solo con un lavoro e un marito?”
    Ti ammiro Elasti, sul serio
    Bacio 🙂

    1. Oh, beh, io ormai ci ho fatto il callo, nel senso che da giovane la pensavo più o meno come te, ma visto che ero già (più o meno) stravolta come ora… (A proposito “l’aria da sopravvissuta” è fantastico!) mi sono detta: posso solo migliorare 🙂 (e nonostante tutto, è vero!)

      Floralye

  9. A volte mi pare che si esageri. Due miei li ho e uno in prestito l’ho avuto per tutti i weekend per quasi 16 anni. Confusione, pranzi e cene, cinema o feste, insomma movimento ne avevo. La domenica pomeriggio però era dedicata al recupero. Compiti e poi un gioco sul tappeto in sala o, prima della scuola, solo un gioco. Plymobil o lego e nascevano mondi infiniti che si estendevano ovunque, tutti e tre insieme con compiti in base all’età. Io leggevo sul divano e negli anni qualcuno ha iniziato a lasciare il lego per il libro. I ritmi lenti si insegnano e servono a ricaricare, la collaborazione e convivenza tra di loro, il rispetto per i miei spazi e il mio libro fanno parte delle regole del vivere insieme in famiglia. Son tre, son maschi,ma non devono per forza sfinirti; non sono miraggi ma spazi da creare, anche per loro che dovrebbero imparare il valore del recupero e della tranquillità.
    Oltretuto hai un sacco di aiuto …. non credo sia davvero così dura trovare lo spazio per la crema.
    Un sorriso.

    1. Lalla, hai ragione, gli spazi lenti vanno creati. Voglio provarci anch’io la domenica pomeriggio, mi sembra un’ottima cosa
      Ilaria

      1. D’accordo, grazie per avermi fatto riflettere. Però dai, non ci credo che quando i tuoi avevano – che so – uno virgola undici e tre virgola undici anni (come i miei adesso) stavano davvero così rilassati e autonomi un intero pomeriggio; un’ora, sì, ma un intero pomeriggio no… le nostre frenesie sono sì anche caratteriali, e forse talvolta colpevoli, ma davvero quando son piccoli piccoli le giornate sembrano frullare da sole…

      2. …mi sai che hai ragione, sono importanti queste tue parole, sai?…rifletterci sù potrà risultare utile, grazie 🙂

    2. mogliemammabibliotecariacasalinga il 2 maggio 2013 alle 14:53 scrive:

      …mi sai che hai ragione, sono importanti queste tue parole, sai?…rifletterci sù potrà risultare utile, grazie

    3. si ma quando cominciano ad essere grandicelli, io ne ho uno di 4 e una di 1,5, limetto li nel salone con i giochi. lego colori qualsiaisi cosa, ma il piu’ grande mi chiama ogni dieci min mamma ti piace il disegno, mamma devo far pipi’, mamma mi prendi quest’altro gioco, mamma mamma mamma. e la piccolina vabbè lasciamo perdere.no io non ho tempo per la crema, ne per leggere un libro serenamente, in piu’ ancora allatto…cioè i bimbi devono almeno avere 5, 6 anniii…mbo io sono distrutta con due immagino con tre…..

  10. beh anche le vite degli altri viste da lontano possono
    sembrare migliori…
    poi bisogna esserci dentro.
    comunque io ho riso un sacco con questo post…
    PS la felpa è di mister i, vero???

  11. Merda. Mi ci ero proprio illusa, stavo lì a dirmi ” ma và che brava l’elasti, vedi? è così che dovresti fare anche tu.”.

    La prossima volta menti. Spudoratamente.

    Susibita

  12. chicchissimo tutto. ma la felpa più di tutto.
    sai bene che per il sushi c’è sempre tempo (quando avranno il 42 di scarpa e ti diranno : “ciao, mamma ci vediamo stasera”).

  13. Per per La Princess: non c’è nessun segno divino perchè tu non resti incinta, è quello che si pensa quando non arriva, ma vedrai che un giorno arriverà anche per te, quando non ci penserai più. In riferimento al commento di Lalla. non ci dimentichiamo che Elasti è milanese e i milanesi sono ipercinetici, devono per forza fare 100 cose insieme se no si sentono in colpa e un pò fa figo e si complicano la vita come niente!
    L.

    1. Ma non è complicato, anzi è rilassante, scaccia i pensieri, come fare il giocoliere, in aria tutte le cose come famiglia, lavoro, hobby, eccetera. Ogni tanto una cade e si cerca di raccoglierla continuando a tenere gli altri in aria. A volte poi c’è il patatrac e ti ritrovi con le palle per terra (in senso metaforico…).

  14. Ihihih .. ho letto la prima parte e ho pensato: “ok mi sono persa qualcosa?” poi ho capito…e sorriso!
    Salutami quella con lo shampoo e la crema a gusti strani quando la vedi e dille se ogni tanto vuole passare anche da me a portarmi magari la colazione a letto!;)

  15. TOP
    ho pensato “allora prima o poi potrò farlo anch’io!”
    Poi però…
    Ma dove posso trovarla una felpa con su scritto “visto da vicino nessuno è normale?”
    :-)))

  16. Pensa che io le pesti le ho sorbite in casa… marito allettato per strappo alla schiena, compiti (che almeno il 1° maggio ce li potevano risparmiare), e cucina e fai il bucato e stendi e stira… ma anche gioca con i bambini: “perché TU mamma non giochi mai con noi!!”
    Quasi quasi avrei preferito essere in ufficio ;-P

  17. Leggere la frase “… lo sguardo di chi vuole essere altrove…” mi ha messo addosso una tristezza infinita.
    Ma sono davvero così ingestibili questi tre figli?
    Forse allora dovreste rivedere un po’ il vostro modello educativo…

    1. è uno sguardo che hanno, in alcuni momenti, tutte le mamme sane. Chè i figli son belli, preziosi e straordinari, ma anche la vita prima di loro non faceva completamente schifo. Io, pure, rimpiango i miei vuoti fatti di inebetimento sul divano. Mi capita, di solito, dopo una settimana insonne riempita da tosse, sciroppi, antibiotici.

    2. Penso che solo il futuro darà il modo ad ogni genitore di capire se il modello educativo ha dato i frutti sperati. Personalmente quello sguardo “di chi vorrebbe essere altrove”, che anch’io credo ogni tanto capiti a tutti, preferisco averlo io che non le mie figlie. È da bambini che si creano le radici di autostima e sicurezza in se stessi.

    3. tristezza infinita? e perché??!? Tu non desideri mai essere altrove? E la domanda “sono davvero così ingestibili questi tre figli?” Ma soprattutto, che diavolo di frase è “dovreste rivedere un po’ il vostro modello educativo…”. Non lo so, guarda, io 3 figli piccoli, maschi come quelli di Elasti, di sicuro dovrei rivedere il mio modello educativo, come tutte peraltro, e ancora non mi capacito del tuo commento, che definirei gratuito e miope, chiunque tu sia

      1. @Meg, sono pienamente d’accordo con te. Anch’io ho dei figli e anch’io a volte vorrei essere altrove, immaginandomi, più o meno come Elasti, in una spa, in spiaggia, a conversare piacevolmente con le amiche e via di questo passo. Quello che mi ha meravigliato è che ad Elasti sia capitato in quello che, immagino, sia stato un giorno di festa, di svago, di piacevole condivisione, insomma una giornata in cui avrebbe potuto godersi solo il lato piacevole dell’essere genitore senza sentirsi oppressa dalla corsa ad ostacoli fra mille responsabilità e mille incombenze che tutti noi genitori conosciamo benissimo.
        @fefo certamente mi sarò espressa male, volevo solo ricollegarmi a quello che qualche commento prima aveva scritto, in modo più pacato e gentile, Lalla. Se Elasti torna così esausta dalle gite con i figli, forse, e sottolineo forse, potrebbero trovare un modo diverso per dare libero sfogo alla giusta e sacrosanta vivacità dei bambini.
        @anomino la mia tristezza infinita nasce dal fatto che mia mamma, malata di demenza senile, ha sempre, suo malgrado, uno sguardo in cui vorrebbe essere altrove.
        Il mio quindi non voleva essere un commento gratuito e miope (non sono un troll, sono una mamma di due bambini vivaci e certo il mio modello educativo non è la signorina Rottermeyer e peraltro sentirmi apostrofare da un “chiunque tu sia” da una persona che si firma anonimo mi sembra piuttosto incoerente), sono solo stupita. E si, anche un po’ triste perchè penso che a volte la vita ci dà delle meravigliose occasioni per godere della compagnia dei nostri cari e noi magari non sappiamo viverle appieno, volendo essere altrove…

      2. Sull’anonimo hai ragione @mmppff, me ne sono accorta nel momento in cui ho dato l’invio, che non mi ero firmata, e mi dispiace, lo so che non si fa. Mea culpa. Mi dispiace anche per lo sguardo perennemente altrove di tua madre – se capitasse alla mia, sarei persa -, ma credo che l’errore stia nell’associare quello che voleva (credo) dire Elasti con quello di cui parli tu. E aggiungo: per quel che mi riguarda, spesso e volentieri è proprio nei giorni di festa, di svago, di piacevole condivisione che una certa stanchezza si fa sentire, e fa sognare di essere altrove – anche con la consapevolezza che questi momenti li rimpiangeremo

    4. Ma sai, Mmppff, “altrove” ci sono molte e bellissime e stimolanti e intelligenti e allegre cose da fare. Essere solomamma, per chi si sente – ed è – nonsolomamma (come spero tutte noi siamo, per noi, i nostri figli e i nostri compagni), può essere vissuto a volte come una costrizione. Temporanea, di brevissima durata, da vivere pure con tutta l’autoironia che ti pare ma sì, una costrizione da cui è bello e sano sognare di evadere.

      1. Elisabetta avevo già tentato di rispondere ma il mio commento risulta in moderazione.
        Riprovo a riportarlo qui, spero di non replicare un doppione, in qual caso mi auguro che vogliate scusarmi.
        Riporto ciò che avevo già scritto:
        @ Meg, sono pienamente d’accordo con te. Anch’io ho dei figli e anch’io a volte vorrei essere altrove, immaginandomi, più o meno come Elasti, in una spa, in spiaggia, a conversare piacevolmente con le amiche e via di questo passo. Quello che mi ha meravigliato è che ad Elasti sia capitato in quello che, immagino, sia stato un giorno di festa, di svago, di piacevole condivisione, insomma una giornata in cui avrebbe potuto godersi solo il lato piacevole dell’essere genitore senza sentirsi oppressa dalla corsa ad ostacoli fra mille responsabilità e mille incombenze che tutti noi genitori conosciamo benissimo.
        @ fefo certamente mi sarò espressa male, volevo solo ricollegarmi a quello che qualche commento prima aveva scritto, in modo più pacato e gentile, Lalla. Se Elasti torna così esausta dalle gite con i figli, forse, e sottolineo forse, potrebbero trovare un modo diverso per dare libero sfogo alla giusta e sacrosanta vivacità dei bambini.
        @ anomino la mia tristezza infinita nasce dal fatto che mia mamma, malata di demenza senile, ha sempre, suo malgrado, uno sguardo in cui vorrebbe essere altrove.
        Il mio quindi non voleva essere un commento gratuito e miope (non sono un troll, sono una mamma di due bambini vivaci e certo il mio modello educativo non è la signorina Rottermeyer e peraltro sentirmi apostrofare da un “chiunque tu sia” da una persona che si firma anonimo mi sembra piuttosto incoerente), sono solo stupita. E si, anche un po’ triste perchè penso che a volte la vita ci dà delle meravigliose occasioni per godere della compagnia dei nostri cari e noi magari non sappiamo viverle appieno, volendo essere altrove…

  18. grande elasti…ci stavo cascando e non sapeco scegliere tra rabbia e invidia!! 7 giorni con due nanidagiardino, non avendo proprio esattamente l’età per le corse nei prati…sì, i bambini sono una meraviglia INGESTIBILE! oggi sono in ufficio e mi sembra il più bel giorno di ferie da taaaaanto tempo

  19. Anch’io da quando il mio compagno è partito per il suo trimestre non mi tolgo di dosso la sua felpa e mi sembra evidente che vada molto meglio!

    1. Ma ti accorgi anche che la vita sai gestirla bene anche senza di lui? Che hai scelto di stare con lui, ma non è un bisogno. Dai ragazza, un po’ di indipendenza, altrimenti qui la parità ce la scordiamo!

  20. Elasti cara anche tu, come ho letto in altri commenti, hai a volte “lo sguardo da mamma sana” che ogni tanto vorrebbe un po’… rifiatare…
    Per condividere un po’… una delle mie strategie sta nell’abbinare “l’utile al dilettevole”, ad esempio proponendo alla fanciulla grande di fare la doccia quasi-insieme, e dopo la doccia mettere la crema profumata, insieme… oppure proponendo uno “scambio alla pari” del tipo: io sto leggendo un libro che mi piace, e tu leggi un libro che piace a te (esempio classico: Jurassic Park e affini) e poi mi potrai raccontare “quasi” tutta la trama, compresi i passaggi più schifidi con descrizione di come i vari dinosauri sgranocchino quegli idioti che sono andati a rompergli l’anima (adoro Jurassic Park, si capisce?) proposti al fanciullo piccolo, e cose da fare insieme tutti e tre o quattro, compreso il papà, ma poi… “ognuno per se e Dio per tutti”, cioè ognuno ha diritto di starsene tranquillo per fatti suoi per un po’, ecc.
    Della serie, per quanto io sia contenta, a volte… “che tocca fa’ pe’ campa’!”

    Floralye

  21. Dài Elasti, il miraggio sembra abitare in “sex and the city”, letto, phon, sushi… c’è di meglio: i capelli a carciofo!
    E poi lo sai che ora la gran moda è il capello “nature” senza piega?
    Buon 2 maggio
    Ilaria

  22. Ciao a tutti!
    Io sono stata a lungo il miraggio di sopra. Ora sono l’Elasti di sotto…anzi, molto peggio!
    È la differenza fra l’essere felici con noi stessi e l’essere felici per il parziale sacrificio di noi che nutre la famiglia…augurandosi che a volte possano combaciare!
    Un abbraccio alla fragola!

  23. Ehi, anch’io ieri mi sono svegliata e ho pensato “Quanto vorrei una giornata solo per me…”. E’ stato un attimo… Poi ho fatto lo strudel, ho preso cane e figlio e sono andata a piedi a comprare il giornale (4 Km), poi abbiamo preparato il pranzo e mangiato e poi preparato le melanzane alla parmigiana (mio marito, che bravo) e altre amenità per amici che venivano a fare “merenda-snoira”, poi ho pulito il bagno per renderlo praticabile dai suddetti amici, ogni tanto ho chiesto la poesia a mio filio, poi sono ri-uscita con mio figlio, il cane e altri due bambini e relative mamme e abbiamo fatto un giro da 12 km. I bambini chiedevano acqua e pietà dal non chilometro in poi. Poi ho dato la merenda ai bimbi, sono arrivati altri amici e abbiamo fatto la merenda-cena che è durata fino alle 20. Poi pulito cucina, impartito ordini a figlio per cartella, lavarsi e pigiama. Lavata me stessa. Chiesta ancora poesia, letto un po’ di libro con il figlio, due parole col marito e, via, a dormire. E non sono riuscita a leggere neanche una pagina del giornale che avevo comperato!!! Però che bella giornata!
    Oggi, in ufficio, mi sembra quasi di riposare… Per lo meno sto seduta!!
    Ah, l’altro giorno avevo D aperto sul tavolo, alla pagina della tua rubrica, Elasti, e mio figlio ha detto che ci somigliamo tanto. Mio marito ha confermato… forma del viso e capelli, pare… Eh eh, ce ne sono di belle donne in giro allora!

  24. Divertente! 🙂
    Dai…è chiaro che è un paradosso quello di Elasti…e lo dico io che di figli ne ho sei, ma un libro che non riesco a smettere me lo leggo d’un fiato lo stesso.
    La mia ultima notte in bianco per lettura (e non per bimbi malati) è stato con “Nessuno sa di noi”. Di Simona Sparaco.
    Claudia, se non l’hai letto, sono certa che ti catturerebbe senza riuscire a smettere fino alla fine e lo consiglio caldamente a tutte le donne.

    Barbara

  25. Io ci ho creduto…fino all’arrivo della sopravvissuta! Ma in fondo come sarebbe la vita senza i nanerottoli ?

    1. Anch’io ci avevo creduto e credevo che la tizia esausta in arrivo fosse Eliza… Ma mi sembrava strano, però!!! Pazienza qualche ora, ma tutta la giornata… E poi mettersi le creme ecc ecc dopo un po’ mette noia e tristezza! L’unica cosa che vale la pena fare è leggersi un libro in santa pace, o andare ogni tanto al cinema con le amiche. A tutto il resto (creme, maschere e sushi, che fa tanto anni ’80, diocenescampi e liberi) è preferibile il casino dei bambini a casa e in giro!!!! Ma di moooooolto!

  26. Non è “esagerare”, e’ prendere la vita con ironia, con coscienza e spensieratezza.. Nn importa tutto l’aiuto che hai, i figli sono sempre i tuoi, come la casa, il lavoro, l’amore, i genitori o i nonni, il pensiero e la capacità di organizzare sono sempre le tue.. Se lo fai col sorriso, con la giusta dose di “masochismo”‘ che ci piace, sei affascinante anche senza crema.. E a tutte quelle che si credono “wonder woman”: ho lavorato anch’io 12 ore al giorno, progetti ovunque, mariti pure, case, viaggi da organizzare e gestire, ma niente al confronto di essere mamma: e’ il tuo “zainetto” per la vita… E grande Elasti: la tua ironia condivisa mi fa sorridere, sempre… Chi non ce l’ha, beh, mi spiace

  27. quando leggo certi commenti penso che chi non ha almeno due figli dovrebbe astenersi.
    parlare di ciò che non si conosce è sport nazionale, vero, ma alla fine non si fa una bella figura…

  28. Consiglio di legge Chiara Gamberale “Quattro etti d’amore, grazie”
    Situazione analoga a questa in un supermercato….
    Fatalaura

  29. Cara Elasti, questo tuo post mi fa venire in mente la trama di un libro che sto tentando di leggere in questo periodo: in cui due donne che si incontrano al super, intuiscono tramite la spesa nel carrello, la vita dell’una e dell’altra. E si “invidiano” a vicenda. Credo sia una cosa piuttosto normale in alcuni momenti. E credo che chi è abbastanza innamorato della propria vita, con tutti i casini dentro, pensi quasi subito che va bene così. Com’è. Come fai tu. Un abbraccio

  30. Ho provato la stessa cosa quando ho incontrato due amici alla notte bianca a Firenze. Mentre stavamo andando a dormire (perchè alle dieci e mezzo, avevamo finito tutti gli “eventi per bambini” e le gemelle si lamentavano recalcitanti per il sonno) abbiamo incontrato due amici freschi di doccia che avevano lasciato i bambini ai nonni e passavano tutta la notte in giro per musei.. Sigh..

  31. Ehi!!! Ho provato una cocente invidia nel momento in cui ho letto che i tuoi capelli erano diventati dritti come non mai…. poi mi sono lasciata andare a un sorriso beato alla fine del post…e vorrei avere quella felpal “da vicino nessuno e’ normale”…troppo bella…. 🙂

  32. In entrambi i casi, miraggio e vita reale, mi sembra che ci sia un’agenda fittissima. Anche riempirsi le giornate di pranzi con amiche, cinema, sport ed ozio lo trovo faticoso.

  33. dura la vita del miraggio! Sempre dover essere felice, profumata, con un’eternita’ di tempo libero e cazzeggio sconfinato, senza il gusto del proibito, mai. Solidarizzo con quella di sopra 😉

  34. Se ricordo bene un’intervista di Özpetek “La finestra di fronte” è tratta da una leggenda turca: un bambino di Instanbul vede le finestre dorate dall’altra parte del Bosforo e corre per raggiungerle, ma quando arriva si accorge che sono dorate solo le finestre della parte da cui è venuto.
    @ Anto: il libro che stai leggendo sembra bellissimo, posso sapere il titolo?

      1. Confermo! il libro è Quattro etti d’amore, grazie
        dellla Gamberale!! scusate il ritardo nella risposta! ma vedo che già qualcuno lo aveva intuito! 😉

Scrivi una risposta a Anonimo Cancella risposta

Questo sito utilizza Akismet per ridurre lo spam. Scopri come vengono elaborati i dati derivati dai commenti.