Nonsolomamma

non ho paura di niente

mister incredible è un uomo virtuoso. non fuma, non beve, detesta lo shopping, è frugale, sobrio, fa docce gelide estate e inverno e si taglia i capelli da solo. ha un solo vizio: l’acqua. sostiene che l’acqua migliore del mondo sia quella che si beve a casa sua a bari e sgorga da una fonte in basilicata.
un giorno, qualche anno fa, scoprì che quest’acqua, alla faccia del chilometro zero e di tutto il resto, arriva anche a milano, tramite un signore che porta un cognome tipicamente barese e per questo è un amico. “tuttavia, gentile mister incredible, noi riforniamo solo ristoranti e non i privati. pertanto, se desidera la meravigliosa acqua lucana, deve ordinarne dieci casse da dodoci bottiglie alla volta”, praticamente uno sterminato esercito di plastica e vetro che rischia di far crollare il balcone in cui viene stipato.
di fronte alla prospettiva del nettare della sua infanzia, direttamente a casa sua nell’ostile città del nord, mister incredible non ha opposto alcuna resistenza e ha risposto: “nessun problema, capo”.
pertanto da allora periodicamente un signore pelato, minuto, sudato e forzutissimo consegna il suo ingombrante carico nell’elasti-casa. con il tempo si è trasformato in un supereroe per gli hobbit che hanno carpito particolari della sua vita privata e dei suoi superpoteri.
stamane era il giorno dell’acqua ma, invece del supereroe, si è presentato un ragazzone alto, grande, grosso, nerboruto e coperto di tatuaggi. un duro, un gigante fatto e finito. con mani da gigante, voce da gigante, incedere da gigante.
ha portato le casse sul balcone, come fossero piume, e ne è riemerso tremante e pallidissimo.
“scusi, avrebbe una scopa?”, ha chiesto con la voce rotta.
“certo, ma non sta bene? ha bisogno di aiuto?”
“sa, io non ho paura di niente al mondo. proprio di niente”
“bene. buon per lei”
“… tranne che dei ragni. e tra le bottiglie vuote c’è una ragnatela e io, le dicevo, non ho paura di nulla ma…”
“gliela tolgo io la ragnatela, se vuole”
“mi farebbe un gran favore. perché sa, io…”
“nessun problema. e comunque il ragno non è tra le bottiglie. è lì, sotto la finestra”
“meno male. perché se mi trovo il ragno nella cassa mentre la trasporto, non so cosa può succedere. forse muoio. perché io, sa, non ho…”
“capisco”.
se ne è andato, grande, grosso e impavido, con i suoi tatuaggi, ancora scosso. ed elastigirl avrebbe voluto fargli un materno pat pat sulla spalla ma ha pensato che forse non avrebbe apprezzato.

71 pensieri riguardo “non ho paura di niente

  1. Guarda io di solito li prendo in mano e li porto fuori specie in estate nelle case per le vacanze non mi fanno nessun effetto soprattutto quelli con le zampe lunghissime il papà -pappa- molle ne è terrorizzato anche lui grande e grosso i bambini ridono e la mamma compatisce. (Si capisce tanto che ce lo su con sto uomo ultimamente? ):)

  2. Come lo capisco…
    Una sera ero scalza in sala, mio marito mi intima di fermarmi, non muoverti! Dice. Perché? Chiedo io? C’è un ragno a terra. Ahhhhhh un ragnoooooo! Faccio un saltello scossa da un tremito e dalla schifida e tetra sensazione del ragno a distanza ravvicinata e… Scrack! Noooooooo urla mio marito. Cosa? dico io. Hai pestato il ragno. Noooooo ahhhhhhhh, blehaaaaaaaa ahhhhhhhhhhrggggggggg piango, saltello, corro in bagno e metto i piedi nella vasca, continuo ad urlare, i bambini si svegliano, mio marito ride come un matto che quasi non respira, io continuò ad urlare. Finalmente giunge in mio soccorso e mi lava il piede mentre io urlò che schifo che schifo che schifoooooo! Tutto questo dopo la mezzanotte in condominio. I vicini non si sono fatti vivi quindi ai voglia a morire se fossi stata male o se un assassino si fosse introdotto nel nostro appartamento. Alla fine ho riso anche io come una matta, ma era solo per scaricare la tensione. Lo so sono da ricovero, ma che schifo sti ragni!
    Come lo capisco…

    1. Nooooo, guarda mi hai fatto venire in mente di una notte in cui mi sono svegliata urlando per un incubo orrendo, e mio marito svegliato dai miei strilli ha strillato pure lui per lo spavento, e nessun vicino, né sopra né sotto né di fianco, si è fatto vivo… anch’io pensavo, prima, di essere sicura perché stavo in un condominio, ma da quella volta mi domando, ma se entrasse un ladro o se avessi bisogno????? Potrei morire e nessuno accorrerebbe?!?!?

  3. Immagino si tratti di Gaudianello 🙂 anche per me è stato un trauma non trovarla a Milano. Per fortuna devo privarmene pochi giorni all’anno 🙂

  4. Aracnofobia. È un disturbo serio, come tutte le fobie. Non fa certo ridere chi ce l’ha.
    Siamo tutti pronti a irridere le paure altrui e ad esigere partecipazione per le nostre.
    Ma non è “solo” una paura, una cosa da barzelletta. È una fobia, esattamente come la vera claustrofobia, o la paura del volo. Crea disagi grossi, sofferenza, come si è visto anche problemi sociali e merita rispetto.

    1. Vero, ma l’intenzione paradossa (cfr. Frankl e logoterapia) insegna a ridere delle proprie paure per creare autodistanziamento e opporre resistenza alla paura. Ognuno di noi ha le sue paure e le sue fobie. Riderci sopra è la migliore medicina, e non implica che non si rispetti chi ha l’una o l’altra fobia.

      1. Riderci sopra? Funziona solo se non sono fobie, ma innocui atteggiamenti. Forse non sai cosa è una fobia, forse non hai avuto esperienza di nessuno che ne abbia una.
        Non serve minimizzare.
        È come una volta, quando si pretendeva di curare la depressione battendo una pacca sulle spalle di chi ne soffriva e lo si invitava a distrarsi, a uscire.
        Oggi per fortuna si conoscono queste patologie. Ma non facciamo l’errore di scambiarle per eccessive schifiltosità o per gag da commedia all’italiana

      2. Ha ragione Ody, le fobie sono psicopatologie serie e non bisogna mai e poi mai associarle alla sensazione di ripugnanza o disgusto che si può provare trovandosi di fronte a certi insetti.

      3. Capisco la lodevole intenzione “sdrammatizzante”, ma da sofferente di aracnofobia sono d’accordo con Ody! Io non riesco non solo a fronteggiare una bestiaccia di quel tipo, viva o morta che sia, ma mi vengono, letteralmente, la pelle d’oca e la nausea se mi imbatto in immagini della suddetta bestiaccia o se qualcuno (nella fattispecie, mio figlio che invece è un naturalista convinto) ne parla troppo!!! Una volta, guidando, ho rischiato la pelle perchè un “coso” è caduto sul parabrezza dell’auto, e io ho cominciato a sbarellare… e mio marito, che era in auto con me, si è giustamente spaventato ma, finalmente, ha smesso di prendermi in giro e si è reso conto del fatto che non erano “tutte scene” quelle che faccio quando ci sono di mezzo quegli affari!
        Mi rendo conto benissimo, razionalmente, che a vedermi correre urlando per casa se capita che ce ne sia uno anche minuscolo sono probabilmente ridicola, ma la cosa non mi turba più di tanto, ormai.
        Che poi l’ignoranza delle cose sia quasi sempre la causa di una cattiva comprensione delle stesse, è risaputo…
        Floralye

  5. Io ho un amico che alleva ragni, li tiene in casa, ma non ragnetti, ragni giganteschi, orribili. Credo di essere fobica perché io i ragni proprio non li sopporto!

  6. Ho capito che acqua e’. Mio marito proviene da quel paese li. Se cerchi bene la trovi anche al super, non in tutti. Per esempio stasera tragedia a cena perche’ la suddetta acquA E’ scomparsa dal super da qualche settimana. Stesse scene anche da noi al Nord pet l’acquA dell’infanzia.

      1. ma come siete etici
        niente plastica per voi
        solo litri e litri di carburante, inquinamento stradale e menefreghismo ambientale

      2. Oh, ognuno inquina come gli viene meglio, che male c’ è? Ci sono quelli che inquinano in bit anonimi perché hanno paura di metterci il nome, il nick o la faccia.

      3. anche a me questa storia del km 4.000 mi ha lasciato un po’ perplessa. A quel punto vetro o plastica….

    1. Magari con il vetro (considerando che è una ditta che lavora principalmente con ristoranti) si può fare il vuoto a rendere?!
      Sempre là a cercare di spaccare il capello in quattro….

  7. No, ma aspetta fammi capire.
    Pannolini ecologici ai tempi del micro per l’impatto sull’ambiente e mooncup e… poi l’acqua a centinaia di km da casa?

    Ambientalisti della domenica. 😛

    1. Ahahaahhhhh!!! 😀
      Arguta!!!!
      (E tra un po’ ricomincio anche io coi pannolini di cotone, meno male che almeno quelli non li avevo ancora regalati!)

      1. Oddio… la ragione che si lascia ai somari o ai folli?
        La posso scegliere io la categoria?
        SoMara mi suona meglio… 😉
        Chissà come mai? 8)

  8. Se un ragno si materializzasse in auto mentre sto guidando probabilmente mi schianterei. Mi fanno talmente tanto schifo che ho sviluppato i super poteri e ne percepisco la presenza in una stanza senza averli visti.. Quindi accendo la luce e parte la caccia. Quando abitavo da sola li sterminavo a ddt. Ho incenerito l’isolante in plastica delle finestre..

    1. Ti suggerisco il deodorante (spray o a spruzzo non fa differenza), muoiono in pochi secondi (mentre con l’insetticida ci vuole molto + tempo) e non rischi di avvelenarti anche tu. Fidati, è un metodo stra-provato!! blearg ….. !

  9. Noi abbiamo la casa piena, fanno parte del sistema ecologico che la popola: umani, cane, gatto, millepiedi, ragni, coccinelle, api, mosche ecc ecc a seconda della stagione. E’ uno dei vantaggi dell’abitare in un bosco. Se avessi paura di ragni insetti serpenti ecc sarei finita. Però i ragni, anche se catturano insetti molesti li mando fuori, dopo averli catturati con un apposito atrezzo. Certe volte (spesso…) li aspiro con l’apirapolvere perchè ad ogni finestra ne trovo almeno due, e il giorno dopo ce ne sono altri… Alcuni tipi di ragni vivono in casa, altri vi entrano per sbaglio. La cosa peggiore è quando si schiudono le uova, che non ho trovato pulendo, e infiniti ragnetti si appostano intorno alle finestre. Quelli che mi fanno più schifo, i ragni crociati (quelli con pancia enorme e croce sopra) per fortuna non entrano in casa, ma fanno la tela, enorme, fuori, fra le travi del sottotetto o tra una pinta e l’altra del giardino. Se attraverso il giardino senza guardare, al mattino o alla sera, ne becco uno in faccia. Bleah. Per fortuna ci sono solo ad agosto. Però dopo 12 anni di questa vita non mi fanno più niente rispetto ad una volta. Mio figlio che è nato, nel bosco, non fa una piega. Il terrore dei calabroni non mi è quasi passato per niente però.

  10. Io amo le case coperte di rampicanti, ma solo quelle degli altri. Vorrei zanzariere atomiche alle finestre. Non sopporto che in casa mia ci siano altri ospiti oltre la mia famiglia, nemmeno i pesciolini della carta, che stermino senza pietà. Non so se è fobia, ma in vacanza qualche problema lo crea. Ah, dimenticavo i gechi, vi ho mai parlato dei gechi?

    1. A me piacciono tanto! Sono carini e utili, mangiano zanzare e mosche.Quando andavo al mare in Grecia negli studios ce n’erano sempre uno due. Anche in Toscana negli agriturismo al mare ne ho trovati. Purtroppo da me non ci sono… clima subalpino…

      1. Sì, lo so, sono utili e carini, ma quando passi l’infanzia a contemplarne, durante i pasti, le pance attraverso le vetrate mentre mangiano le falene, ti assicuro che non ti fanno più bella impressione. Puah.

      1. Da qualche parte ho letto che questo tipo di fobie ha un’origine genetica, è tipo un dispositivo “salvavita” da predatori e animali pericolosi. Certo qualche milione di anni fa nessuno guidava la macchina…

  11. sto ridendo di gusto XD
    e mi conforta sapere che mio fratello non è l’unico (nonostante lui non sia una montagna di muscoli) a svenire di fronte ad un ragno

  12. lo capisco benissimo a me fanno schifo al cubo, come le lumache (non le chiocciole, invece). ma schifo schifo eh!!!! a voi invece non fa schifo nulla???? tutti impavidi e coraggiosi????

  13. Meschino il nerboruto! Lo comprendo e gli sono di sostegno! Io ne ho il terrore, ma simulo grande affetto x i mostri: no voglio influenzare la figliolanza e caricare anche le mie paure tra le loro!

  14. No, fammi capire, ti metti in terrazzo, ora, decine di litri di preziosa acqua importata, che rimarrà a sobbollire nella calura di luglio e agosto?

    E poi vi berrete la broda calda quando tornate dagli USA?

    :O

  15. Mi piace come parli del lato bambino di Mr. Incredible, suppongo sia amore 🙂 . Quanto alla fobia, stretta al cuore perche’ sono alle prese con una neoundicenne con lo stesso problema, e non e’ sempre facile aiutarla. Pero’ i pat pat materni sono quasi sempre ben accetti!!!

  16. Il topino e l’elefante, è l’immagine che mi è venuta in mente quando leggevo la descrizione della scena. Io ho sempre bevuto l’acqua del sindaco, anche quando abitavo a Milano. Forse sono troppo pigra per portarmi dietro casse di acqua, troppo taccagna per pagarla due volte o solo mi dà fastidio poi gestire i vuoti? Devo dire che sono fortunata, nei posti dove ho abitato è sempre stata ottima.
    Roberta
    p.s. ci sono fastidiosi ragni tra i commentatori anonimi, Elasti ci pensi tu?

  17. Che ricordi con l’acqua lucana! Mio nonno la portava sempre con il camion e la distribuiva alle famiglie dei figli.
    Giulia

  18. la Gaudianello, sì!!!! Grande acqua, pure noi l’abbiamo cercata dopo una vacanza nel Salento!!!! Sono d’accordo con mister incredibile in questo caso!
    E comunque pure io ho il terrore dei ragni!!!

  19. Ahi che dolore! Che sete! Anche io voglio la Gaudianello in bottiglia! Fresca ed effervescente naturale! Anche da mio padre, ad Altamura, quindi vicinissssimo a Monticchio, arruvava settimanalmente l’uomo delle acque con10 casse alla volta. Adesso mio papà è da solo quindi 3 casse durano anche un paio di settimane.
    Mi hai ricordato il fracasso del cambio cassette… 🙂

    Inutile dire che qui a Londra non l’ho mai vista…

  20. Massima solidarietà al collega di sventura aracnofobico! Come già detto sopra, anch’io soffro della stessa fobia, e vorrei anche sottolineare che è un po’ una scemenza sostenere che “le fobie sono psicopatologie serie e non bisogna mai e poi mai associarle alla sensazione di ripugnanza o disgusto che si può provare trovandosi di fronte a certi insetti”. L’aracnoFOBIA è una FOBIA, e per chi ne soffre non è un divertimento… vuol dire che mi metterò l’anima in pace e d’ora in poi, a chi mi prende per i fondelli o mi compatisce perchè ho paura di quelle bestiacce, spiegherò che soffro di una psicopatologia seria!!!
    P.S.: Preciso che, tra l’altro, anche la vicinanza di altri insetti non mi riempie di giubilo, ma è solo con “quelli” che mi scatta la fobia!

    Floralye

Scrivi una risposta a la quarantatre Cancella risposta

Questo sito utilizza Akismet per ridurre lo spam. Scopri come vengono elaborati i dati derivati dai commenti.