Nonsolomamma

ameni conversari

in macchina, sola con lo hobbit grande.

“mamma, tu vuoi farti ridurre in cenere quando muori, come il nonno?”

“accidenti che bella domanda allegra!”

“quindi?”

“sì, vorrò farmi cremare come il nonno, quando sarà”

“e cosa intendi fare con le ceneri?”

“mah, forse vorrei che fossero mischiate con quelle di papà e poi….”

“poi posso tenerle io?”

“come ti vengono questi pensieri? sì, credo di sì, devi metterti d’accordo con i tuoi fratelli forse… ma, scusa, dove le terresti?”

“in casa”

“non in sala, spero. tipo sulla libreria…”

“no, in un posto dove tengo i miei tesori”

“ah. carino. e accanto a cosa staremmo?”

“ma, devo vedere… con la maglietta dell’inter che mi aveva regalato lo zio quando ero piccolo, con la sciarpa del bari, con il mio primo peluche… e poi non so… le lettere della mia fidanzata se me ne scriverà…”

“… com’è andata a scuola oggi?”

52 pensieri riguardo “ameni conversari

    1. Ovvio : se il vaso con le ceneri è in alto, può cadere e le ceneri si spargono. E poi che si fa, si scopano le ceneri di mamma ? O si va di aspirapolvere ?
      No, meglio un posto sicuro.

      Anonimo SQ

  1. Io uno che ha l’urna sulla libreria in salotto lo conosco! Però che bello, essere tra i tesori del proprio figlio…..meglio fermarsi a questa parte e non proseguire nell’esame della collezione 😉

  2. Con la maglia dell’Inter… Sempre saputo che crescono con principi sani questi hobbit! 🙂 Certo, accanto alle lettere della futura nuora… speriamo siate andate d’accordo!! 🙂

      1. penso che intendesse con quelle del proprio papà, non del marito…è commuovente anche così, però

    1. ho avuto il dubbio per un attimo che fossero le ceneri del suo di padre, ma poi no………..immagino che parlasse, visto che è rivolta al figlio, di quelle di Mister I

  3. Io trovo fantastica questa cosa di parlare con leggerezza della morte. Per i bambini è una cosa normale, siamo noi che le diamo una valenza diversa. Magari se la smettessimo di non voler mai morire non ci troveremmo a discutere di accanimento terapeutico e eutanasia.

  4. xò monotematici questi hobbit!!! l’altro giorno il funerale del pazzosessuale, mò cremazione………niente male!!!! 😉
    p.s. hai toccato ferro?!?!?!? hihihihhiiiii

  5. Il mio puzzolo di sei anni non dice “quando morirai”, ma usa metafore tipo “quando arriverai alla fine della tua vita”, “quando lascerai questo pianeta”, “quando smetterai di essere”… E’ molto difficile dare un’idea laica della morte ai bambini piccoli, e’ molto piu’ facile dire che si va in cielo con gli angeli. Con chi si va, quando si muore, se gli angeli non esistono? Bellissima l’idea delle ceneri mescolate. Io vorrei che le nostre (mie e di mio marito) il mio puzzolo andasse in giro per i posti del mondo dove siamo stati insieme e le spargesse qua e la’.

  6. Mia figlia (7 anni) alla nonna, che le chiedeva se la avrebbe invitata al suo matrimonio con l’attuale fidanzato: “Nonna, ma quando io sarò grande abbastanza da sposarmi, tu non ci sarai più!”
    Non vi dico la faccia e gli scongiuri di mia madre….

  7. uhm…
    quest’estate e’ morta la mia amica (dai tempi del liceo)
    il suo papa’ e la sua mamma l’han fatta cremare e si son tenuti l’urna
    l’han messa in camera sua (viveva con loro)
    era figlia unica
    io ho cercato di dire loro che in questo modo non ne sarebbero mai venuti fuori ma loro dicono che lei non potrebbe stare da nessun’altra parte che li, di sicuro non in un cimitero
    adesso per ‘andarla a trovare’ devo andare a casa loro: mi fa un po’ effetto…
    ho lasciato sulla scrivania accanto all’urna l’antologia del liceo aperta sui Sepolcri di Foscolo per far loro capire che lei e’ di tutti noi e tutti noi abbiam diritto di andare a trovarla senza passare attraverso di loro (mi han lasciata sola in camera con lei)
    non so che dire: certo che e’ bello avercela in casa, una persona cara che non c’e’ piu’, ma io non ce la farei
    io di mio papa’ e mio fratello non ho manco le foto in giro (e quando vado da mia mamma le sue le nascondo)
    ma forse sono ancora in fase ‘rimozione’…
    per fortuna io le persone morte le sento in giro, ovunque io sia: ecco, hanno questo vantaggio, sulle vive: non essendo piu’ in nessun posto, sono in tuttti i posti…
    ma di nuovo io sono nomade e delle persone care la cosa che mi manca di piu’ e’ la presenza fisica (per definizione sono sempre ad almeno 500 km dalla maggior parte delle persone care…)
    comunque secondo voi cosa devo dire ai genitori della mia amica????

    1. Non esistono scale di valore per la sofferenza, ma in questo caso bisogna chiudere un occhio……
      tu soffri per la mancanza della tua amica, immagino tantissimo, ma loro sono devestati e a stento riusciranno a pensare ad altro in tutto il giorno che non a lei, sia con ceneri in casa o fuori casa………..
      Se per loro è indispensabile averle lì (anche se patologico) è giusto che le ceneri stiano lì,
      ……………tanto tu sei nomade, no??? e allora tinitela nel cuore e portala ovunque con te!

    2. Secondo me non dovresti dire niente. Non ho ancora bambini, ma credo che la perdita di un figlio sia la cosa più innaturale e dolorosa che possa capitare a una persona. E se averne le ceneri in casa è un modo per affrontare questo dolore, è giusto rispettare questa decisione senza interferire.

      Io per conto mio sono allergica ai cimiteri. Non ci vado. Non mi piace. Devo aver preso da mio nonno, che diceva sempre che alla sua morte voleva essere messo in un sacco nero e gettato in mare. E che venisse semplicemente ricordato come “uno dei tanti”. Alla fine quando è morto è stato cremato, e le sue ceneri disperse in mare (la cosa più vicina a quella che lui desiderava) e noi non abbiamo posti dove andarlo a trovare. E veramente, non ce n’è bisogno. Perché almeno non sembra mai troppo lontano.

    3. Claire un bacio :-* Quando dici ai genitori della tua amica che non ne verranno mai fuori, forse non pensi al fatto che loro per adesso non vogliono venirne fuori, forse non lo faranno mai, o forse fra moltissimo tempo. Prova a vederla così: ti hanno lasciata da sola con lei, un po’ come se fossi andata a trovarla a casa sua da malata – come ti sembra? Poi non so, io non riesco a pensare che la persona cara si trovi ”solo lì” e che per andarla a trovare devi per forza farlo fisicamente, ma ovviamente è una cosa mia.

    4. Quando si mette al mondo un figlio si immagina di essere seppelliti da lui, non di sopravvivergli. Loro non ne usciranno mai, non possono. Perché non hanno l’alibi di un altro figlio. La tengono lì perché non potrebbero fare altrimenti, perché è l’unico modo per immaginare che sia lì a guardarli, quando moriranno loro.

  8. una mia cugina,alla morte del marito,lo ha fatto cremare,poi una parte delle ceneri le ha racchiuse in un anello a sigillo apribile che porta sempre e le rimanenti le ha gettate da una barca,presenti figli e cognati,vicino l’isola del Giglio.Non mi è piaciuto per niente.Anche perche’ per fare le cose per bene,con tanto di autorizzazione per la dispersione delle ceneri ,le è servito quasi 1 anno.Sbagliero’ ma mi è quasi sembrato un “crogiolarsi”nel dolore
    stefania

  9. Spesso i bambini affrontano l’argomento morte con molta più naturalezza di di quanto riusciamo a fare noi adulti… me ne rendo conto con i miei bambini ora che anch’io ho dovuto dire addio a mio padre.

  10. Claire. Ognuno ha i propri modi per vivere il lutto e nel rispetto di questo importante passaggio di vita possiamo e vogliamo accettare che tutti questi modi vanno bene.
    Perdere un genitore, un fratello, un figlio sono percorsi differenti da fare con la propria mente e sensibilità.
    Se per un genitore avere una urna in casa può alleviare anche solo un pochino il devastante e immenso dolore, ben venga.
    I compagni di liceo possono esseri amici di un defunto anche via etere. Tanto più che tu senti i tuoi cari nella tua vita.
    Perché cambiare a tutti i costi gli altri? Siamo certi che come che facciamo noi sia l unico modo?

  11. l’ altra sera mio figlio di 6 anni mi ha chiesto “mamma quando morirai diventerai un agioletto andrai in cielo?” si amore
    allora io mi butterò sotto una macchina cosi divento un angioletto e stiamo ancora insieme.
    mio marito ” e io?”
    bimbo “vieni anche tu”
    mmm preferisco stare ancora un po’ qui

  12. Elaborano, gli hobbit elaborano l’idea della morte. A distanza di qualche tempo dalla morte del nonno, i nipoti si confrontano con la scomparsa di una persona amata e esorcizzano la morte. Ci fanno amicizia.
    Sono bambini assolutamente normali e fanno il giusto percorso. Con l’aiuto di un mamma intelligente e di una buona amica come Eliza.
    In quanto alle ceneri in casa che c’è di strano?

  13. Il lutto che ho più vicino è quello dei miei nonni, sono stata male, ma è stato nell’ordine delle cose, per cui posso solo immaginare come sta chi sta piangendo un genitore,un fratello, un figlio. E’ anche bello poterne parlare però, immaginare il posto in cui starai nel mondo, sapere che non sarai dimenticato. A me piace l’idea di mischiare le ceneri col marito, anche se personalmente mi sono sempre immaginata al camposanto, non so perché ma ho questa idea che sottoterra starò al caldo e poi ci puoi far crescere i fiori sopra: sulla tomba di Antoine Parmentier a Parigi, vanno i coltivatori di patate a omaggiarlo con gli incroci che sono riusciti a creare. E’ vero siamo 7 miliardi e la terra dovrebbe andare ai vivi ma non mi concilio con la cremazione… La signora che mi affittava la stanza in Canada tiene le ceneri di suo papà in una confezione per rullini di fotografie, dentro un’allegrissima scatola colorata. Sono 14 figli (la mitica natalità canadese di qualche decennio fa) e si sono divisi le ceneri fra tutti quanti. Guardando la scatolina mi metteva grande allegria e mi faceva impressione allo stesso tempo. Non riesco a non pensare alle gag americane su quello che può capitare a tenersi le ceneri in casa 🙂

  14. Verrebbe da dire che la ragazza americana li sta influenzando con aspetti morbosi, ma in fondo i bambini hanno un loro modo magico di vedere i fatti intorno a loro. E’ senz’altro un atto d’amore quello che hai ricevuto, tenero e dolce. E’ giusto parlare delle persone care che si usa dire ” non ci sono più ” mentre invece sono spesso presenti dentro di noi e lo saranno sino alla fine. L’amore ricevuto non si dimentica mai.

  15. Questo è il bello della narrazione terapeutica: come un post così “ordinario” scateni in ogni lettore personali ed uniche emozioni, riflessioni….
    Anche a me i miei pargoli di 6 e 4 anni mi parlano della morte, il maschio con più spavalderia, la femminuccia con più timore ( da qui la enome differenza di genere che accompagna l’umanità da sempre, ora l’ho capita!!!), ma ognuno a suo modo ne riflette.
    Devo dire che personalmente sia io che mio marito vorremmo essere cremati e sotterrati nel giardino di casa, con un piccolissimo monumento, nella casa di famiglia dove abitiamo che, speriamo, dovra restare eredità dei figli. Un piccolo sepolcro in giardino come compagnia ad eternum per le future gerazioni in ricoedo degli avi.
    E cmq l’idea delle ceneri nell’anello la trovo molto deliziosa (certo al di là dell’aspetto business) un po come le foto che le vedove si mettevano in petto racchiuse in ciondoli d’oro.
    Ognuno a modo suo è libero di parlare con la propria morte!
    buona giornata a tutti.

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