Nonsolomamma

territori inesplorati

martedì si è svegliata alle nove. e avrebbe dormito ancora perché, ha notato, la solitudine dà una gran sonnolenza. ha fatto colazione mettendo dentro il tè un latte scaduto quattro giorni prima, comprato per gli hobbit e rimasto lì, dopo la loro partenza. è entrata in ufficio alle 1030 e ha pranzato con un vecchio e caro amico, nonché mentore, raccontandogli passato, presente e futuro, mentre lui ascoltava e mangiava perché i mentori non sono necessariamente di molte parole. alle sette di sera è uscita dall’ufficio e ha preso un aperitivo un po’ lavorativo un po’ no. dopo, ha scoperto che in piazza duomo c’erano un concerto e una gran folla e si è detta: “però! tu guarda quanta gente esce di casa la sera. chi lo avrebbe mai detto?”. prima di andare a dormire ha visto gli hobbit via skype e mister incredible e anche eliza. e si è emozionata moltissimo. così tanto che, dopo, è dovuta andare a letto immediatamente.

mercoledì pioveva un sacco ma lei doveva essere alle 815 nella futura scuola media dello hobbit grande a consegnare in extremis dei documenti, anche se per un attimo ha pensato: “non ce la posso fare. resto a letto. la scuola media può attendere anche l’anno prossimo”. alle 1030 era in ufficio dove ci sono state riunioni, epifanie, coming out e autocoscienze ché ogni tanto la routine viene a noia e bisogna darsi qualche scossone. per riprendersi, in pausa pranzo, è andata a correre in salita, ascoltando alla radio una trasmissione sui mondiali, anche se a lei, a pensarci bene, dei mondiali e del calcio non gliene importa assolutamente niente, men che meno ora, senza italia. alle sette è corsa a casa perché aveva organizzato una cena, intorno all’elasti-tavolo, con i compagni del liceo. già, è successa una magia. si erano rivisti a vent’anni dalla maturità e si erano detti “ah, va be’. è stato un piacere. addio”. poi si sono rivisti, qualche mese fa, a venticinque anni dalla maturità e si sono detti: “ehi, siamo simpaticissimi, fichissimi e amicissimi. insieme stiamo proprio bene e ci divertiamo come pazzi. rifacciamolo”. e così mercoledì sera lo hanno rifatto. ognuno portava qualcosa ed elastigirl metteva il tavolo, la casa e poco altro. e c’erano derrate di cibo e botti di vino per nutrire un intero battaglione di ex liceali in libera uscita. ed è stato di nuovo fantastico e hanno riso alle lacrime. per cose del passato e cose del presente. e tutto questo stare bene effettivamente è un fenomeno strano, che forse andrebbe studiato e capito. o forse no. sono andati via all’1,30 dopo avere aiutato a restituire il decoro alla cucina e essersi muniti ognuno di una quota di derrata alimentare avanzata ed essersi dati appuntamento a settembre.

giovedì mattina ha fatto colazione con il tè e con il solito latte. era ancora buono. e allora ha deciso di fare il record mondiale di durata del latte scaduto e di dimostrare all’universo che in realtà il concetto di latte scaduto è una bufala figlia del consumismo. dopo l’ufficio, ha preso un aperitivo con un amico che sta un po’ così e che lei, se solo vivesse sempre come adesso, frequenterebbe molto di più. poi è tornata a casa, ha acceso skype e si è messa ad aspettare invano la chiamata della famiglia oltreoceano che, nonostante vivere in territori inesplorati sia un’esperienza pazzesca, comincia a mancarle parecchio.

39 pensieri riguardo “territori inesplorati

  1. Il mio sta per partire e non lo vedrò un mese….
    L’importante è che si diverta e stia bene.. Io stacco e vedo mondo…. Però quel vuoto lì è sempre in agguato… E penso ci sarà sempre..
    Dai che passa presto 🙂

  2. (Io stacco poi si fa per dire… Perché lavoro e lavoro.. Diciamo che poi faccio tutto quello che magari non riesco… Diciamo anche che forse la si riempe la giornata per non sentire quel vuoto ;-))

    1. Quoto perfettamente!! e magari proprio io non dovrei…che ho accompagnato socio a Roma per un colloquio e mi è venuto un mal di testa assurdo per aver pensato di continuo a cucciolo in Puglia dai nonni…;)

  3. (Dimenticavo..giuro ultima parentesi 🙂 Grazie a te e alle lettrici del tuo blog ho scoperto i romanzi della Camilla!! Che sicuramente mi faranno compagnia in questo mese..!)

  4. Dura poco ancora, no? Non ce la faresti mai a reggere più di un paio di settimane. C’è l’ubriacatura di libertà, all’inizio, ma mi pare si stia già trasformando in una sbornia triste……

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      1. Comunque basta bollirlo, se il siero si separa dal resto è da buttare, altrimenti è ancora buono…io faccio così su insegnamento della mia nonnina! 🙂 odio buttare via gli alimenti, per cui se posso cerco sempre di recuperarli…

      2. io bevo e basta!
        mantengo il sistema immunitario per qualcosa…
        odio buttaregli alimenti & un anno di erasmus mi ha insegnato che niente scade
        eppoi adesso, quando butto via qlc con 2 dita di muffa, in mia assenza il levriero fruga nell’imondizia e se lo mangia :O e non sta male neanche lei…

  6. La cosa di prendere aperitivi con gli amici e pranzare fuori con i mentori mi piace un sacco! A me non capita mai, ho una routine proprio noiosa. Il massimo della trasgressione è mangiare il panino canonico, invece che al lavoro con i colleghi, fuori con i colleghi (con i quali per fortuna si sta benissimo!).

  7. ma lo sai che questa cosa dei compagni di scuola è successa anche a me????
    ci siamo rivisti a trent’anni ed è stato parecchio triste e deprimente…
    poi ci siamo rivisti di nuovo a quaranta e sono stati fuochi d’artificio…
    come si spiega???? mah!!!!

  8. La medaglia ha sempre due facce, spesso infinite.
    Se volessimo esplorare tutte le variabili non arriveremo a nessuna conclusione.
    Io sono una tipa paziente e accetto l’alternanza del buio e della luce.

  9. L’ebbrezza della solitudine rubata da tutta questa vita familiare che ti mettono attorno soprattutto i figli. Che però alla fine stufa e fa anche un po’ paura perché vedi tutto quello che non ti sei persa. E poi la nostalgia per loro, figli e marito.

  10. lo sapevo che prima o poi saresti entrata anche tu in questo tunnel delle scadenze fittizie! E’ proprio un passo obbligato per tutti gli ossessionati dai/dei tapperware! 😉

    Però mi dispiace Elasti, non sei Elasti senza gli hobbit e Mister I. La vita di questa De Lillo è un po’ incolore senza di loro… Bacio!

  11. a me sta per partire il crucco per 7 gg e io sono gia’ triste 😦
    per fortuna c’ho il cane 😉
    e per fortuna c’ho skype su schermo gigante: la tv del salotto con dolby surround :O
    col collega lappone, quando i nostri partner sono via per lavoro e noi ci struggiamo, abbiam cominciato a ripeterci virilmente e razionalmente: ‘sono stato una vita senza questa persona, prima di cononscerla: posso starci anche un’altra settimana!’ ma non sembra funzioni 😀

  12. Io credo di amare la nostalgia: non lo so perché, ma mi capita di ricercarla e crogiolarmici.
    Tornando alle questioni pratiche: mai buttato un alimento in base alla scadenza (salvo quando dimentico una confezione di pangrattato per anni nel ripostiglio, ma è un evento eccezionale!); apro, controllo, odoro e assaggio, in quest’ordine.
    Se durante la procedura non ho conati di vomito vuol dire che l’alimento è commestibile.

  13. il vecchio coinquilino di mio marito ha lasciato in frigo una confezione di latte per circa sei mesi. ho preferito non sapere se alla fine se la sia bevuta o no. giusto per non sprecarla, l’avrei usata magari per innaffiare le piante. goditi questi pomeriggi che poi avrai la consueta ubriacatura da famiglia numerosa!

  14. Io ho smesso di guardare la scadenza degli alimenti da quando il farmacista mi ha detto che potevo tranquillamente usare per almeno altri 6 mesi le bustine di Aulin che volevo buttare nel contenitore dei farmaci scaduti (“al massimo sono un pò meno efficaci”), guardo, adoro ed assaggio e decido se si può ancora consumare, finora non sono ancora diventata blu come un Na’vi di Pandora.
    Poi se lo tieni in frigo ancora un pò magari riesci a scoprire anche tu come Pasteur un nuovo farmaco per curare la colite 🙂

    1. Idem come sopra. levo le muffe, scaldo il latte, sento il sapore e mi regolo di conseguenza. Se una confezione è gonfia e pronta per un’espolosione, ecco, magari butto. Magari. La data di scadenza serve solo se ho ospiti.
      Roberta

      1. E’ bello sapere che ci sono tante persone che non vogliono buttare via il cibo solo perchè una data stampata dice che è scaduto. Anch’io prima assaggio, controllo verifico e poi mangio e per il momento nemmeno io sono mai diventata blu!! 😉 Magari evito di darli alla mia tata di due anni, ma per il resto se posso riciclo! Ci sono tante buonissime ricette al mondo fatte apposta! Un grazie e un bravo a chi si preoccupa di evitare gli sprechi…

  15. Help me!Ho voglia di vacanza.Qualcosa del tipo stare da sola per un paio di giorni o partire per il mare in compagnia in camera singola.Help me, non ho ne’ uno ne’ l’ altro

  16. Uargh!!! Io il latte è l’unica cosa della quale controllo la data di scadenza… E in genere (almeno, il latte che compro io, e cioè quello biologico della centrale del latte di Roma) ci prendono: quando dicono che è scaduto, è effettivamente scaduto e ha un sapore tremendo. Per il resto delle cose anche in casa mia si usano il naso e la lingua: abbiamo mangiato un sacco di volte cose che la data di scadenza dava per scadente e che invece erano ancora buone come appena comprate!!!
    E comunque, una buona alternativa per non far scader il latte è metterlo nel congelatore!!! 😉

    1. beh se e’ biologico, per forza!
      ma tipo il ‘cottage cheese’ (praticamente lo jocca) ma al 0% di grassi che si mangia il Crucco
      secondo me e’ un derivato del petrolio 😀 perche’ non puoi avere quella consistenza (per Fefo 😉 viscosita’) senza il grasso, etc..
      ebbene quello sta in frigo anche 15gg dopo la data di scadenza e dopo sta benissimo!
      il cibo biologico e’ piu’ buono ma piu’ deperibile, per questo non lo compro mai (angel)

  17. OT ma neanche tanto: e l’insalata? Il cespo di lattuga intendo, non quella in busta. Non marcisce maiiiii!!!! Da quando me ne sono accorta ho il disgusto e non la mangio più. Avrei anche altri esempi ma questo può bastare. Bleah.

    1. non ho capito perche’ il disgusto? me lo spieghi per favore? (e’ una domanda vera, no polemica! l’economia domestica non e’ certo il mio forte)

      1. argh c’hai ragione: e’ una possibilita’! 😦
        io sono un’anima bella e ho sempre pensato: toh! che bella invenzione l’insalata in cespo: fa bene, e’ ipocalorica e NON VA’ A MALE MAI! 😉

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