ha imparato a usare i mezzi pubblici, di superficie e sotterranei. ha fatto suo il rito dell’aperitivo. conosce caffè, pub, ristoranti etnici e le migliori gelaterie. si fa il caffè con la moka ogni mattina. la domenica va in gita fuori porta. ha amiche a cui racconta tutto e con cui ride fino alle lacrime. la sera esce e certe volte va in discoteca. si gode, come è giusto che sia, questa vita aliena in un paese non suo. l’altro giorno, quando c’era sciopero all’asilo, ha preso lo hobbit piccolo e una coperta. e sono andati a fare un pic nic sul prato al parco. oggi ha passato molto tempo in moto, con un misterioso accompagnatore. elastigirl guarda cindy, la ragazza alla pari che viene da una fattoria del maryland e si è adattata nello spazio di mezza giornata, come una vera donna di mondo, con ammirazione, tenerezza, un po’ di invidia ed enorme curiosità. a volte chiacchierano, in cucina, quando sono sole. lei sorride, chiede, racconta con piacere ma con molta moderazione. è composta e contenuta nelle sue manifestazioni verbali, per non parlare di quelle fisiche. è un piacere averla intorno. e mette allegria.
“è la prima volta da quando sono arrivata che esco dall’italia. sono piuttosto emozionata!”
“ma in scozia parlano inglese. sarà una passeggiata, vedrai!”
“uhm, diciamo che parlano una lingua che ha qualche somiglianza con la mia…”
“e poi vai a trovare una tua amica dell’università, no? sarà bellissimo e facile. vedrai! il problema sarà rientrare a casa domenica perché avrai voglia di stare lì!”
“non credo”
“va be’, divertiti e fai buon viaggio”
“grazie”
“sei sicura di non avere bisogno di niente?”
“no, credo di no”
“e se hai bisogno di qualsiasi cosa o hai qualsiasi problema, chiama ché ti vengo a prendere!”
lei si è messa a ridere e poi si è guardata i piedi con quei buffi calzini colorati. e restava lì, sullo stipite della porta dell’elasti-stanza da letto. ferma, a guardare giù, con le lentiggini e un sorriso timido.
“va bene. allora buonanotte, cindy. e prenditi cura di te”
“ok”.
il problema è che gli americani sono bacchettoni, hanno paura del public display of affection che poi sarebbero le manifestazioni di affetto e hanno la fisicità goffa degli orsi. ed elastigirl ha sempre timore di fare la mamma italiana, intrusiva e smanacciona. così è stata lì, impalata a guardarla guardarsi le calze, con l’emozione trepidante e impaurita di chi va all’avventura e non ci è abituato. e invece avrebbe dovuto abbracciarla e dirle: “fai la brava e sappi che qui ci mancherà un pezzetto perché ormai sei parte del nostro puzzle. fai la brava e torna presto perché io ti aspetto”. la prossima volta. la prossima volta sarà più brava e più se stessa. e pazienza se a cindy sembrerà strano o eccessivo.
Che meraviglia far parte di una esperienza così importante per un’altra persona!
Sì, davvero! 🙂
L’inglese parlato in Scozia… hai presente “Trainspotting” in lingua originale? Secondo me tornerà shockata…
Ecco… avrei dovuto commentare qui. 🙂
GB Show disse una cosa tipo: La Gran Bretagna e gli Stati Uniti sono due grandi nazioni divise da un oceano e da una lingua in comune.
A quanto pare Cindy conferma.
(E Scozzesi e Gallesi di mia conoscenza, per modo di dire conoscenza…s’intende, pure!) 🙂
MA viva le mamme italiane, invece, se si tratta di una smanceria in piu’!
Ma no, no, vi sbagliate. “Questi americani”, invece, all’interno delle loro famiglie sono pieni di smancerie e anche troppo zuccherosi, per i miei gusti.
Forse voleva trovare quella dose familiare di manifestazione di affetto proprio in te e avrà pensato: “questi italiani così contegnosi”.
🙂
Ciao! 🙂
Sono d’accordo con te sugli americani, almeno quelli che ho conosciuto io.
” se hai un problema chiama perché ti vengo a prendere” mi sembra un abbraccio molto più caloroso che di tanti abbracci formali e i seguenti baci dati all’aria.
Siete ancora in rodaggio
mi è venuta voglia di abbracciare Cindy pure a me!!!
Che noi mamme italiane siamo fatte così e vogliamo abbracciare ogni cucciolo indifeso e impaurito. Fallo la prossima volta Elasti. Ne vale la pena. Un abbraccio, poi, si incastra così bene tra le costole che resta lì per un bel pezzo.
Lafata
Ecco secondo me quello che a Cindy potrebbe dare fastidio è proprio il sentirsi trattata da cucciolo difeso e impaurito. E’ una persona adulta e vaccinata.
Ci fosse una volta una che scrivo una frase senza refusi. 😦 Volevo scrivere:”cucciolo INdifeso e impaurito”.
Ah come invidio Cindy!
Belle che siete 🙂
Tutte e due!!
MI vuoi l’anno prossimo alla pari dalla Toscana? 😀
Sei una persona dolcissima ed empatica.
ma certo! così, direbbe mister i, ripulisci la lingua hobbit dalle nefaste influenze milanesi!
La abbraccerai al ritorno. Tanto era ormai solo un ultimo dettaglio, l’abbraccio era nelle tue parole.
E non temere mai di esagerare, l’eccesso non fa parte di te.
Bella la descrizione del momento goffezza occhi sui piedi! 🙂
Ehm… goffaggine, scusate. Ora sono io a guardarmi i piedi.
Che tenera! Speriamo che si trovi bene come le hai detto tu…altrimenti ti toccherà andarla a riprendere!!! ;-)))
suvvia Elasti: io ho insegnato ad abbracciare al finlandese dell’ufficio affianco!!!! 😀
non fa bene trattenere gli abbracci: e’ peggio che con gli sternuti!
Claire
Che bella immagine ^_^ Comunque Cindy ha l’aria di divertirsi parecchio e penso che prenderebbe comunque il public display of affection come parte del pacchetto 😀
C’è sempre spazio per gli eccessi d’affetto 😉
Prima cosa: complimenti per la trasmissione in radio, siete fantastici e tu sembra abbia fatto quel lavoro da sempre. Ormai ogni mattina mi scarico i podcast sul computer e vi ascolto mentre lavoro!
E poi, be’, immagino che gli Americani siano come gli Inglesi. In Italia tra colleghi ci si prendeva a braccetto per andare al bar a bere il caffè insieme, qui in Albione si irrigidiscono se avvicini troppo la sedia alla loro. Ma credo che Cindy si stia italianizzando rapidamente. Freedom for the hugs 🙂
grazie!!!