l’altro giorno era in centro, proprio accanto al suo ufficio. il suo ex ufficio. fuori era buio e freddo, come fosse già inverno ma dentro, attraverso i vetri, c’era tanta luce e un po’ di persone ma non troppe ché troppe l’avrebbero intimidita. così è entrata, senza pensarci troppo e le sue gambe sapevano la strada attraverso i corridoi e probabilmente le sue dita si sarebbero ricordate le password e tutti i comandi necessari per quel lavoro lì, che è stato il suo per 18 anni.
e ha incontrato la collega A che è completamente matta, ma anche geniale e curiosa e divertente come pochissime persone nell’universo. ha chiacchierato con il suo capo, ex capo, come fossero due amici che si incontrano per un caffè. si è messa d’accordo per vedere nel weekend la collega-amica C che diceva di essere sbrindellatissima ma invece era fichissima, come al solito. ha salutato Z che era troppo stressata per concederle più di un bacio ma Z è fatta così e bisogna volerle bene anche quando cade nel pozzo del lavoro matto e disperato. ha detto a G che era bellissimo, così bello che lo aveva dimenticato, e lui ha sorriso sotto i baffi. ha abbracciato stretto L che da grande farà la rockstar. ha incrociato E che parte per un viaggio solitario in africa. ha parlato con S e alla fine avrebbe voluto abbracciarla e portarsela via con sé.
è stato bello. è stato come quando torni nella casa dove sei cresciuto, che resta sempre tua, anche se la tua stanza è stata trasformata in studio, o lavanderia, o inglobata nella sala da pranzo.
Alla fine ci sei riuscita a rimettere un passo in quel mondo che ti sei lasciata alle spalle e in cui hai un pezzettino del tuo cuore, anche piccino piccino.
Che strana sensazione, immagino.
La cosa più bella è tornare tanto volentieri in un posto dove hai passato così tanto tempo della tua vita. Non è affatto scontato e già questo merita un festeggiamento a parte.
Ci penso tutte le volte che faccio un salto a Milano… e nella rubrica del cellulare il numero è “Casa MI”
Sì, Close The Door, sono d’accordo, gran bella cosa che merita un festeggiamento a parte.
Sono d’accordo con close the door… Due anni fa quando ho lasciato il mio vecchio lavoro, ho voltato le spalle e non sono più tornata indietro… Nemmeno per salutare chi era assente in quel momento…
In una sua mail scriveva ad una tipa di cui si è invaghito qualche anno fa e diceva:
baci, tuo capitano.
Dopo dieci anni di questi scherzetti sempre negati sempre ad incolpare me che fraintendo ho avuto il coraggio: ho aperto la porta lo ho salutato e gli ho detto di rintronare domattina prima che si sveglino i ragazzi.
Sono a letto e sono stranamente leggera.
Cosa mi succede? E’ grave?
eh?
stai dicendo che lo hai lasciato? e che stai meglio? no, non credo sia grave. è solo l’inizio di un’altra vita
Ha ragione Elasti, non è grave, è la consapevolezza di un nuovo inizio.
Life is life, il tuo post e’ di stanotte a mezzanotte. Come stai ora?
Claire
.
Fefo, idem! E mi sto convincendo che poter sfogliare le rubriche di cellulare commentandole con i proprietari potrebbe essere un modo perfetto per conoscere dove sta il cuore di qualcuno!
La mia è piena di: xx papà di yy, zz mamma di ww, …
hahaha anche la mia!!
io ho cambiato così tanti posti di lavoro che ormai faccio confusione di immagini e persone, li associo all’azienda sbagliata. Ma nel cuore stanno tutti nello stesso posticino.
Ma fino a poco più di un mese fa quello era ancora il tuo posto di lavoro ! No, Claudia, così non vale: è come tornare a salutare i vecchi professori e a rivedere la propria aula a poche settimane dalla maturità …è ancora troppo presto… Tornaci tra qualche tempo e poi ci saprai raccontare che sensazione hai provato.
Ci vuole coraggio, che si sia stati bene o meno in quei 18 anni.
Brava!
Ringrazio tutti coloro che mi tengono la mano in questo momento.
Per ora non riesco a parlarne con nessuno. Ma non è vero, con voi si.
Ho dormito leggera.
Stamane sto meno bene è un lutto pesante da elaborare. A volte vado su una nuvola e mi vien da piangere ma non riesco.
Se questa volta perdono ancora vuol dire fallire compulsivamente.
Ricordati che la Elasti c’ha i nostri indirizzi mail privati…
se ti serve il mio chiediglielo
Intanto ti mandiamo tanta energia
Claire
ti tengo la mano anch’io
Ti mando un abbraccio, ma non parlare di fallimento: hai fatto scelte per la famiglia; se ora hai deciso che non ti sta più bene, vuol dire che sei arrivata alla frutta e va bene così… se invece cambi idea e torni sui tuoi passi, va sempre bene, a patto che il ripensamento ti faccia stare meglio.
Sono scelte difficili… ognuna porterà anche del dolore, ma nessuna è un tuo fallimento.
abbracci copiosi! e moltissima solidarietà
Ma che meraviglia un tuffo nel passato pieno di bellezza, un presente affascinante e tanto desiderato. Un momento di quotidianità felice. Figurati che mi sono emozionata anch’io a incontrare i tuoi ex colleghi in questo post, me li sono disegnati in testa uno ad uno e ho sentito una piccola stretta al cuore.
Grazie per l energia. Temo di averne bisogno. Come farò con le ragazze? Ormai sono grandi e poi non si nascondono le tristezze le loro antenne le captano prima di noi. Ci ricorderemo che dal mestiere di genitore non si abdica. Che ci siamo scelti reciprocamente per dare loro la vita. Non uno o una qualsiasi ma proprio noi. Che comunque vada siamo i loro genitori….. Sembro un manuale e come sempre non faccio una piega forse e’ per questo che ha cercato altrove? Ma che importa saperlo. Dopo tutti questi anni già aver scoperto di non essere matta e’ un successo. Grazie ancora Claire Alessandra….. Grazie.
Cara LIfe is life, prima di pensare (troppo) alle ragazze, prenditi cura di te: in caso di emergenza, come la maschera di ossigeno in aereo, indossare la propria prima di aiutare gli altri!
:*
Claire
Grazie anche a te fra.
:-*
Casa è sempre casa, anche quando scompare nel tempo che passa e che non torna. Ci resta addosso, ci resta dentro.