“ma io devo venire?”
“no, elasti. non serve”
“va bene, allora resto a casa”
“cioè, non è fondamentale che tu ci sia. però, ecco, se ci sei è meglio. è sempre meglio esserci. e poi roma… a roma succedono le cose. ogni tanto bisogna andarci. per salutare, parlare, conoscere, farsi vedere, programmare…”
“ok. ho capito. vengo”
così questo pomeriggio elastigirl ha preso un treno, poi una metropolitana, ha ritirato un mazzo di chiavi dalla cognata romana che lavora fino a tardissimo, ha preso un’altra metropolitana ed è arrivata in una casa vuota e silenziosa, ospite dello zio con l’orecchino al naso che si è trasferito ad ancona, e della sua fidanzata che le ha lasciato un bigliettino sul tavolo della cucina perché tornerà quando elastigirl dormirà. ha fatto la doccia, ha sperimentato dei cracker di riso senza strutto (bisogna arguire che nei cracker normali mettono lo strutto?) trovati nella dispensa, ha puntato la sveglia alle quattro di domattina e si è infilata sotto un piumone su un letto profumato. da quando vive sul fuso orario dell’azerbaigian le trasferte sono un po’ più problematiche. domattina, non oltre mezzogiorno, tornerà indietro, a milano. è tutto molto fulmineo e anche un po’ disorientante, ma, come le hanno insegnato, “è sempre meglio esserci”. e poi a roma succedono le cose.
Niente radio domani?
sì! trasmettiamo da Roma…
elasti sloggata
Immagino che sia disorientante aggiungere alla levataccia una bella trasferta…comunque i crackers sono grassissimissimi!!! Per questo sono così buoni!
Quasi mai niente di buono però
Nel caso servisse la solita edicola aperta alle prime luci dell’alba, ecco qui un elenco.
http://www.viviroma.it/servizi/edicole.asp
Notte!
Anton sei una segretaria perfetta! Ma vivi nel futuro? 🙂
Ah, no, anch’io… allora il sito ha ancora l’ora legale…
maddai lo zio, ovvero il cognato con l’orecchino al naso si è trasferito ad ancona?!?!? e come si trova?
una volta citavo Guccini “la grazia e il tedio a morte del vivere in provincia”, ultimamente più tedio a morte che grazia.
magari lo riconosco, qua non sono tanti con l’orecchino al naso. 😉
se lo incontro posso dargli un abbraccio da portarti? 😀
curiosa anch’io: che ci fa a Ancona lo zio con l’orecchino al naso?
Ilaria
è felicissimo! dopo tanti anni a roma non gli sembra vero di non dovere usare la macchina e passare il tempo tra andare e tronare dal lavoro! e poi ancona ha il mare!
Curiosità triplicata, i quartieri di Ancona sono collegati male fra loro e con il centro, per non dire della periferia e per andare a Roma e’ un incubo.
Comunque stasera alle 21 e 15 in corso Garibaldi eravamo in tre. Come dire che ancona è grande il doppio del cimitero di Roma e ci si diverte la metà
Elasti… siete la prova vivente dell’ipermobilitá contemporanea!!! Con un misto di ammirazione e ansia…
Più ansia.
Elasti tu non lo sai, ma mi riempi di sensi di colpa.
a Roma succedono le cose.
Se vuoi un caffè verso le 8 passa da me
grazie! ma ho fatto tutto di corsa 😦
Dimmi che hanno una confezione giallognola…….. !
Cos’ è successo allora? Di nuovo Abel Ferrara o quasi?
A Roma succedono le cose… da quando sono andata via 8 anni fa, ne ho acquistato una piena e dolorosa consapevolezza. Se poi consideriamo il cambio… A Pisa non succede nulla, al massimo esonda l’Arno o si riempiono gli hotel per il Luccacomicsandgames, che succede a Lucca, per l’appunto.
Pisa è bellissima per gli studenti e per chi ama il modello campus.
E la seconda volta che vai a Roma in giornata per questo o sbaglio?
A Roma succedono le cose (e mi manca da morire!), ma a Milano ho la sensazione che ne succedano di più.
dai abbiamo lo zio con l’orecchino al naso da noi!!! e io come faccio a conoscerlo o riconoscerlo??
http://lamammanondormemai.blogspot.com/2014/11/morti-vivi-e-zombie.html
Un modo nuovo per iniziare la settimana….
Quello che non mi è chiaro è chi è la cognata e se lo zio con l’orecchino al naso ha cambiato fidanzata.
la sorella dello zio con l’orecchino al naso
che a Roma succedono le cose è la prima volta che lo sento dire da quando mi sono trasferita 😀 😀 😀 Di solito il ritornello è “ma che ci stai a fare qui, tornatene a Londra, o almeno vai a Milano!”
Fantastica! Adoro il tuo modo di scrivere!!
un abbraccio da Torino!
Laura
Mi sembra che a Roma si dica che a Milano succedono le cose, forse le cose succedono di più se ci muoviamo!
Che sia un’estensione del detto sull’erba del vicino? 😀
ma anche io sapevo che a Milano succedevano le cose, che si siano presi gioco di me?
Aaaaaaaaaah le missioni in giornata in cui percorri la distanza dello stivale in un giorno ! Da dottoranda squattrinata mi sono concessa un EuroCity in cui collassare dal sonno – spero che a te lo diano di default 🙂
Ha! Ha! il mio ex quando era ricercatore per risparmiare sui fondi di ricerca ha fatto bologna-parigi-bologna in giornata in treno!
cioe’ una notte in treno, la conferenza, una notte in treno
il giorno dopo ha messo su il caffe’ poi e’ andato a fare la spesa senza spegnerlo! 😀
(ucciderli tutti i ricercatori e pre-ricercatori squattrinati! meglio farli morire subito!)
(scherzo, ovviamente: riso amaro…)
Claire
Io ho provato da poco dei cracker misuratissimi che hanno fibre a vendere e niente sapore. Quasi quasi preferisco lo strutto.
Quando ti dicono “non è necessario, ma se ci sei è meglio” è la fine.
Ti incastrano e ti fanno venire mille pensieri per cui ti dici che se non ci vai penseranno che non sei disposto a fare qualche sacrificio, che non ti sai organizzare, che non sei in grado metterti in gioco (che poi vuol dire fare i salti mortali e farli fare a tutta la famiglia), che alla fin fine, se sei donna che lavora e madre e qualche altra cosa, forse non sei proprio adatta a fare quel lavoro lì, magari non a quel livello.
Non sarà il caso di elasti, ma centinaia di donne sono messe alla prova con frasi del tipo “se ci sei è meglio” e magari messe da parte dopo la prima, massimo seconda defezione.
E così ci fanno credere che non siamo all’altezza solo perché ci sono volte che uno non può o non vuole montare un’oganizzazione familiare infernale per esserci, anche se magari vorrebbe tanto.
Concordo. Sono quasi sicura che come tecnica di persuasione ha un nome, anche se non ricordo quale.
Atteggiamento passivo/aggressivo? (come piace definirlo agli americani…)
ogni volta che leggo i tuoi post-viaggi soffro di jet lag
off topic: ma come fate ad avere tutte queste belle foto del profilo, mentre io ho questo triste triste omino grigio che mi mette il male di vivere solo a guardarlo?
Credo che tu debba farti un account gravatar o wordpress, adesso non ricordo più.
gravatar dovrei averlo…
uh eccomi!!! grazie mille!
Va beh dai.
Ci avete provato.
Ad essere come i normali, dico.
A Roma ne succedono anche troppe di cose…ci credo che lo zio con l’orecchio al naso e’ felicissimo ora. Anch’io l’ho mollata…e non ci tornerei specie ora che ho dei bimbi