Nonsolomamma

è stata bravissima

ieri mattina elastigirl, rientrando in macchina verso le otto dal suo lavoro dell’alba, ha guardato l’indicatore del carburante e c’erano due tacche che non sono molte ma non sono neppure emergenza-panico-faiqualcosaimmediatamente. in un eccesso di zelo (jamais trop de zèle, dicono i francesi che non sono nati ieri) ha deciso di fare il pieno ché così non ci avrebbe più pensato. e si è fermata in una stazione di servizio, di quelle con il self service, che lei odia perché il self service le mette ansia ma si costringe a usarlo perché pensa che, se è riuscita a laurearsi in una facoltà detestabile come economia e commercio, non può non essere in grado di affrontare un distributore automatico.
ha schiacciato il pulsante “pieno”, ha tolto il tappo del serbatoio della macchina, ha estratto la pompa e zac! 1 euro, 2 euro, 3 euro, 10 euro, 18 euro, 25 euro. toh, che strano! quante pompe ci sono una fin fila all’altra, tutte belle con i colori diversi. ma io ho preso quella verde, come la benzina che serve alla mia automobile. già già. 32 euro, 33 euro, 35 euro, 37 euro… ops, la mia pompa non è verde. è blu… blu come… blu diesel +! no! non è possibile! non ci credo!già, ha riempito il serbatoio della sua macchina, peraltro ibrida e quindi ben più incasinata e sensibile e di difficile comprensione delle auto normali, di blu diesel+ invece che di benzina verde.
al distributore c’era una ragazza di 19 anni, uscita lo scorso luglio da ragioneria, che lavorava lì, anche se sognava di fare altro. c’era un omone pachistano che sorrideva molto ma non parlava quasi nulla e a un certo punto ha provato ad aspirare il carburante sbagliato dall’elasti-serbatoio accostando le labbra a un tubo nero, anche se elastigirl diceva “no! per piacere! non fa bene!” ma non è riuscito e alla fine ha chiesto scusa.
e sono stati gentili, molto gentili ma, loro malgrado, inutili.
così elastigirl ha chiamato il carro attrezzi e al telefono le hanno chiesto se aveva l’assicurazione per il soccorso stradale ma erano le otto del mattino e lei era agitata e si sentiva scemissima e ha risposto “non so”. “vuole controllare?”. “no, grazie. voglio il carro attrezzi per favore”. e quando il carro attrezzi è arrivato lei ha scoperto che l’assicurazione ce l’aveva ma a quel punto era troppo tardi e pazienza.
il ragazzo del carro attrezzi era rumeno e viveva a pioltello, insieme alla sua mamma e pare che le mamme rumene siano come quelle italiane, piuttosto attaccate ai figli, ai limiti dell’asfissia ma il ragazzo del carro attrezzi lo raccontava intenerito e non soffocato.
così, elastigirl, il carro attrezzi, la macchina con il veleno nella pancia, il guidatore rumeno sono arrivati dal meccanico. e quando elastigirl è dovuta scendere da lassù ha pensato che non deve essere affatto male guidare una cosa alta ed enorme come un carro attrezzi.
il meccanico, quando ha visto elastigirl che continuava a ripetere “sono un’idiota sono un’idiota sono un’idiota”, ha detto: “signora! brava! bravissima! lei è stata proprio brava”. “non direi”. “e invece sì”. “se fossi brava, o almeno un po’ sveglia, non sarei qui”. “non è vero! perché questa cosa di sbagliare carburante la fanno tutti. ma solo quelli bravi non mettono in moto la macchina dopo avere combinato il danno. bravissima!”.
e lei, pur convinta di essere piuttosto stordita, ha apprezzato molto e si è sentita meno derelitta.

54 pensieri riguardo “è stata bravissima

  1. a me non capitera’ solo perche’ non ho una macchina e non guido dal secolo scorso, altirmenti, data la mia famigerata testa nelle nuvole…
    >>> brava elasti, nel panico hai fatto la cosa giusta!

  2. brava elasti! ma ti rendi conto??? te ne sei accorta subito invece di mettere meccanicamente in moto la macchina!
    e’ questo il vero successo della giornata!
    guarda che succeed cosi’ a tanti che ho incontrato una cassiera di distributor che non ti lasciava pagare se prima non rispondevi alle domande ‘di che tipo e’ la tua macchina?’ e ‘che tipo di carburante hai messo?@
    ha detto che cosi’ facendo aveva salvato la ‘vita’ a cosi’ tante persone che se ne fregava se la guardavano male o le rispondevano male: lei continuava a chiedere!
    Claire

  3. ma poi il meccanico ci racconti che ha fatto? ha tirato fuori un tubo con una pompa e ha svuotato il serbatoio?
    l’ha lavato?
    sono curiosa…
    Claire

  4. A me una volta sbaglio tipo di carburante l’addetto della stazione di servizio… Direi che l’errore ci sta tutto, decisamente.

  5. È vero l’importante è non fare entrare in circolo il carburante!
    Questo l’ho imparato con il mio primo lavoro: operatrice in una centrale operativa che si occupava di soccorso stradale… Ah se fossero esistiti i blog a quei tempi … ne avrei avute da raccontate 😉

  6. haha sei un mito ! ti adoro !! quanto ho riso!
    mi spiace per l’incoveniente ma solo tu sai raccontarlo in un modo cosi leggero.
    grazie per scrivere sempre!

  7. a me invece viene da fare un’altra considerazione: ma perché ti sei iscritta a una facoltà “detestabile” come economia e commercio? per me l’università era il sogno di poter fare finalmente qualcosa di meraviglioso, bellissimo, interessante, di poter studiare quello che amavo di più (la storia nello specifico) e mai e poi mai mi sarei “sacrificata”.

    1. perché a volte i genitori ti condizionano, ti fanno sentire sbagliata se provi a fare altro, ti convincono che se non farai quello che loro consigliano finirai in mezzo a una strada. e se tu non sei abbastanza brava o convinta di una alternativa ti lasci condizionare….
      elasti sloggata

      1. Fidati Elasti: manco seguendo il sogno & facendo tutto il contrario di quello che dicono I tuoi la fai giusta!
        io sono finite in una famiglia pirandelliana, dove io faccio la ricercatrice in fisica ma il resto del mondo non lo ammette e vive come se fossi studentessa / non avessi lavoro/ non ho mai capito.. Ah, e mi spiegano ancora la fisica e devo pure stare zitta (a me col dottorato, che la insegno all’universita’, loro col diploma di itis). E per sommo gaudio ci faccio pure la figura della ribelle pocodibuono che va’ a fare cose strane nelle grandi citta’ (fra me in dottorato al Poli e le Olgettine: nessuna differenza!)
        L’importante e’ andare dove si vuole, non quanto e’ tortuosa la strada o se ci sia o meno la claque al bordo…
        Claire

      2. Alle volte però fanno bene i genitori a dare una guida perché se ci pensi a 18 anni non è che si abbiano le idee così chiare sempre.
        Certo, senza forzare chi ha una palese inclinazione per le materie umanistiche invece che scientifiche a scegliere Matematica come facoltà ma alle volte è importante ricevere dei consigli più pragmatici.

    2. be’ elasti sinceramente mi dispiace. è un vero peccato perché l’università credo sia il periodo migliore della vita dal punto di vista dello studio intendo. io mi sono sentita libera e felice, ma ho dovuto lottare anche in considerazione del fatto che Bologna era per mia madre la città della perdizione e che le macerie della stazione erano ancora fumanti… un vero peccato per te, visto poi che a Milano praticamente avevi una scelta vastissima.

  8. Anche a me è successo di chiamare il carro attrezzi senza verificare prima l’assicurazione. Solo dopo aver pagato (non pochissimo, peraltro) ho scoperto che l’assicurazione prevedeva l’invio gratuito del carro attrezzi in caso di guasto (nel mio caso era scoppiata una gomma…). Però la nostra assicurazione ci ha comunque rimborsato il costo del carro attrezzi. Quindi prova a vedere, magari se gli mandi la fattura ti rimborsano almeno una parte delle spese.
    Dimenticavo: non sei la prima che sento, e probabilmente non sarai neanche l’ultima che si sbaglia….

  9. io un sabato notte alle 3 sui navigli son rimasta senza batteria!
    volevo chiamare il carro attrezzi ma uno dei ragazzi che si e’ fermato per aiutare faceva l’assicuratore e mi ha fatto riflettere:
    ‘sei sicura di non avere una assicurazione? eddai, guarda! guarda che queste cose costano e normalmente l’assicurazione le rimborsa…’
    AVEVA RAGIONE! ma quando ho trovato il numero dell’assicurazione mi vergognavo: ‘figurati se questi qui mi aiutano! troveranno mille scuse come l’RC auto…’ e l’ho fatto chiamare lui!
    e’ andato tutto bene ed ho imparato… che l’assicurazione serve (mai piu’ senza!) e che non tutti I maschi che di notte si fermano per aiutare hanno doppi fini: alcuni sono gentili davvero!
    (oltre a che non si sta 2 ore coi fari, l’autoradio e il navigatore accesi a ‘salutare’ l’amica che accompagni a casa, senza riuscire a smettere di chiacchierare, perche’ anche le migliori batterie si stufano!)
    claire

  10. Già fatto, anche questo.
    E io ho messo in moto, ho viaggiato e solo quando il motore ha cominciato a tossire, ho ripensato a quanto avevo fatto …
    Finale: chi si è ciucciato la cannuccia è stato il mio papà, ex meccanico, che ci ha lavorato per una giornata intera mentre io picchiavo la testa contro il muro …

  11. Consolati: a me una volta è capitato di lasciare l’auto parcheggiata, con portiere ben chiuse, chiavi dentro e motore acceso. Ovviamente quando sono tornata, dopo 6 ore di lavoro, ho trovato la macchina inespugnabile (le chiavi dentro sono un mio classico). Quando finalmente sono riuscita ad aprire, non c’era neanche una goccia di benzina.
    yuppi.

  12. Cinque anni fa l’ho fatto anch’io. Ma ho messo in moto, e un meccanico imbroglione mi ha cambiato un pezzo che non andava cambiato……

  13. Le pompe sono studiate così che quella della benzina non entra nel bocchettone di quella del diesel, ma non viceversa. Non ho mai capito perché non le abbiano fatte tipo una circolare e una più ovale o con una tacca per evitare queste cose.

    1. non vorrei ricordare male ma in svizzera è proprio così : una volta ho cercato di inserire con violenza l’erogatore del diesel nel mio serbatoio ; non riuscendoci perché era più largo – e pensando di aver rotto un pezzo del tappo nell’aprirlo – ho cercato di fare il pieno lo stesso… per fortuna dopo qualche ml mi sono resa conto della cavolata!
      mi ero confusa perché avevo guidato per una settimana una macchina diesel…

  14. Prima o poi succederà anche a me, lo sento, e io normalmente non mi alzo all’alba.
    In ogni caso, in barba all’emancipazione femminile e bla bla, l’addetto al pieno in famiglia è mio marito, che per altro usa la macchina più di me. E le rare volte che mi tocca, non bado a spese e vado al distributore servito…

  15. Un post ansiogeno che finisce bene. Non è una fregatura avere studiato economia, i problemi della vita non sono solo parole ma anche numeri e i numeri sono bellissimi. Sei stata brava a rincorrere il tuo sogno con una laurea non amata, sei stata brava a percorrere la strada tortuosa che ti ha condotto fino a qui. In molti possiamo dire che non abbiamo conosciuto la resurrezione ma ci vogliamo bene lo stesso.

  16. A mio marito il benzinaio ha sbagliato! Tranquilla! Scusa ma se non ti piaceva la facoltà perché l’hai scelta? Leggendoti sicuramente si potrebbe pensare a studi umanistici! Ma comunque avevi parlato su D dell’esame di microeconomia come brutto! Ora però fai cose che ti piacciono!

  17. E infatti, sei stata BRAVISSIMA! Ad una mia amica è capitato che sbagliasse il benzinaio, e non se ne è assunto la responsabilità, cosi’ lei ha dovuto pagare un sacco di danni.
    Brava Elasti. Io mi sarei impanicata ancora di piu’.

  18. appunto, io misi in moto e partì, salvo poi ritrovarmi con la macchina ferma e morta sulla Roma – Fiumicino.
    Sei stata bravissima!!!

  19. Eh eh eh… Se ti può consolare, a noi è successo in Inghilterra; ci avevano detto che la macchina a noleggio era diesel e… non lo era! Con due bambini piccoli dietro, fermi nel mezzo del nulla di una megastrada, a mille miglia da una piazzola di sicurezza, con me che me ne torno a piedi a bordo strada fino alla stazione di servizio per tentare una valanga di telefonate in gergo tecnico… ma il viaggio di ritorno sul carro attrezzi inglese è stato un’esperienza imbattibile! Vuoi mettere quant’era felice il nostro piccolo Mickey? Qui, se ti va, un buffo resoconto di Ste:
    http://stefanoturconi.blogspot.it/2014/08/carnet-kent-02.html

      1. Veramente no. Elasti ci conosce e volevo farla sorridere con alcune pagine della moleskine di Ste. Non c’è obbligo di cliccare sul link, eh.

  20. Archivierei questo post sotto la voce “Pubblicità Progresso”.
    Perché hai appena insegnato ad un sacco di automobilisti/e più o meno inconsapevoli (e lo siamo quasi tutti, non necessariamente noi donne, viziati dalla tecnologia “user friendly”…) come si deve agire correttamente in questo caso.
    Elasti for President (dell’ACI)!

  21. fatto anche ioooo…benzina in un diesel e ho pure camminato per un bel pò! E’ successo due anni fa, ma ancora oggi quando devo fare carburante mi sale ansia e mal di pancia

  22. Eri su un altro fuso orario e le pompe della benzina tra verde e blu non si differenziano molto. Cogli il lato positivo. Se l’avessi messa in moto, i danni sarebbero stati maggiori.
    Roberta

  23. Ma non hai messo in moto perché sapevi di non doverlo fare o è stato solo perché nel momento di panico non hai pensato di spostarti?

  24. non so se leggerei visto che arrivo in ritardo ma:

    – a 18 anni ho messo diesel nella macchina di mia mamma a benzina, a mezzanotte mentre andavo in discoteca
    – la pompa era più grossa e non entrava nell’apposito buco per la benzina ma io e la mia migliore amica goccia a goccia siamo riuscite a farci entrare TUTTO il diesel
    – poi siamo partite e dopo due metri la macchina si è fermata
    – stupite e ancora totalmente inconsapevoli abbiamo chiamato i miei (svegliandoli) che sono venuti a raccattarci e ci hanno portato a casa (non in discoteca, stranamente)
    – la mattina dopo il mio babbo mi ha portato al distributore dove avevamo lasciato la macchina con l’idea di trainarmi fino alla concessionaria
    – non abbiamo trovato il gancio di traino davanti e il mio babbo ha deciso di trainarmi a marcia indietro
    – dopo 2 metri avevo sfatto la fiancata contro il paletto del distributore, che dopo 19 anni è ancora storto.

    ti ho consolato???

  25. Io sono quella che l’ha messa in moto e ci ha fatto due chilometri prima di chiedersi perchè,
    non ostante schiacciasse sull’acceleratore, la macchina non accelerava.

    E’ un attimo, un flash, vederti con la pompa verde in mano , invece che quella nera.

    sei stata Bravissima Elasti.

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