sabato scorso.
“ehi amica A, tu non ti rendi conto del disastro”
“quale disastro?”
“sono senza blog. da una settimana. pare che si sia rotto il disco fisso sul server in francia. e mica lo so esattamente cosa significa ma sono al buio. un incubo. ti rendi conto?”
“va be’, approfittane. prenditi una vacanza”
“tu non capisci! io sono in un tunnel ossessivo-depressivo. potrebbero esserci dei danni irreversibili…”
“i danni irreversibili sono altri, elasti”
“forse non hai capito: si tratta di nove, dico nove anni, della mia vita che in questo momento sono in un buco nero da cui potrebbero non riemergere più. solo a dirlo mi sento male. anzi, aspetta che mi siedo”
“elasti, smettila”
“vorrei smetterla, ma sono giorni che non penso ad altro e se mi concentro un po’, scoppio in singhiozzi”
“tranquillizzati!”
“sono nove anni di vita!”
“sarebbero nove anni di vita se avessi l’alzheimer e dimenticassi tutto quel che è stato. allora sì che avresti il diritto di disperarti. così no. inspira, espira e pensa a quanto sei fortunata”
“questa è pura sindrome di pollyanna, lo sai, vero?”
“non mi interessa cos’è. mi basta che tu esca da questo tunnel che ti sta inghiottendo”
“okay. ci provo”.
così, elastigirl ha cominciato a pensare all’alzheimer e alle vere perdite della vita. e poi ha chiamato l’amico G che le ha detto che, in un modo o nell’altro, tutto è recuperabile, anche se forse non ne era sicurissimo.
così lei, sull’orlo del precipizio da una settimana, ha deciso che aveva due opzioni: saltarci dentro, in quel precipizio, o fare dieci passi indietro. ha scelto la seconda e ha ricominciato a dormire e a mangiare, almeno un po’.
ha smesso di inviare ossessivi sms al cugino S che si occupa dei problemi tecnologici del blog e non solo e ha deciso di avere fiducia nelle magnifiche sorti e progressive dell’umanità.
oggi, con forzata noncuranza, ha inviato un messaggio al cugino.
“ci sono aggiornamenti?”
e ha ricevuto questo.
“è un inenarrabile casino. pare sia rotto anche il secondo hard disk, quello del backup. un disastro del genere non l’ho mai visto in 16 anni”.
allora, elastigirl ha ripreso il telefono e, con dita incerte e la voce strozzata, ha richiamato la pragmatica amica A.
“ehm, scusa…”
“dimmi, elasti”
“avrei bisogno che mi raccontassi di nuovo la storia dei nove anni persi, dell’alzheimer e della fortuna pazzesca che ho…”.
Bentornata online!
Però Pollyanna aveva ragione!
Il livello del peggio lo mettiamo noi…
Penso che avrei la stessa reazione se succedesse a me, con la nota negativa che non avrei nessun cugino da chiamare!!!
Magari chiamerò te se non ti dispiace 😉 !! E bentornata!