“per me, la cosa più difficile, dopo, è andare al supermercato. e ritrovarmi alla cassa, con il carrello pieno di frutta, verdura, latte, uova, bistecche, cereali e bastoncini di pesce. e sentire i biiip biiip biiip delle cose che passano sul nastro e la cassiera annoiata che ti chiede “ce l’ha la tessera?”. ecco, a me, sentirmi chiedere la tessera del supermercato, a milano, l’indomani del caterraduno, a senigallia, è una cosa che mi disintegra, tutte le volte”.
già. lui ha ragione. non è facile ripiombare nella vita vera dopo essere stati una settimana intera al caterraduno, che poi è la festa, l’incontro, il raduno degli ascoltatori di caterpillar e caterpillar am, che sono due programmi su radio2, uno all’alba e uno il pomeriggio. ed elastigirl, così per inciso, lavora in quello dell’alba.
perché a senigallia succedono cose folli e bellissime e anche stupefacenti. e a senigallia sembra di vivere in un mondo dove si è tutti amici e tutte persone per bene, per giunta simpatiche e gentili e disponibili e di buon umore.
si incontrano un signore che fa penne intagliando il legno e le chiama rampenne perché sono un po’ ramo un po’ penna, una ragazza in sedia a rotelle che cerca un volontario che la porti ai concerti perché lei va pazza per la musica ma, se non puoi camminare, persino l’amore per la musica diventa complicatissimo, un bambino che decide di rompere il salvadanaio e dare quello che c’era dentro a libera, che combatte le mafie e che a senigallia ha raccolto più di 61.000 euro, non tutti presi dal salvadanaio di quel bambino. si incontrano un cane con un pass al collo con su scritto “artista”, una ragazza che ti regala uno smalto rosso e un’altra che ti consegna una cartolina con parole bellissime. si incontrano un cantante con i ricci e una con la voce così bella che, quando la ascolti, ti dimentichi chi sei, un attore calvo e irresistibile, un comico che vorresti portare a casa, un autore che ti dà consigli di vita, un collega che ti fa molto ridere, una signora sorniona che vorresti fosse tua amica, una famiglia a cui vorresti somigliare.
a senigallia si cammina sulla spiaggia ascoltando un audiolibro e qualcuno ti dice “ehi! ciao. noi due siamo amici anche se tu non lo sai”. a senigallia ci si abbraccia e bacia parecchio e di notte si balla e si dorme poco e ci si dimentica subito che, in fondo, tutto questo è lavoro. al caterraduno elastigirl ha pensato che anche gli hobbit si sarebbero divertiti moltissimo anche se lei è convinta che non bisogna mai mischiare gli hobbit con il lavoro anche quando non sembra tale.
tuttavia, nonostante questa settimana sia stata memorabile e abbia dato un senso a tante cose, anche faticose, successe quest’anno, elastigirl è stata felice di tornare e di sentire il biiip biiip delle casse al supermercato. perché, nonostante cose e persone folli e bellisime, il suo baricentro è altrove e, quando se ne allontana, dopo un po’ perde l’equilibrio e la trebisonda.
Ti chiede anche: “Vuole un sacchetto?” 🙂
Continuo a fare la maestrina e ti segnalo un altro refuso: nel penultimo pacchetto di testo hai scritto “pareccio” al posto di “parecchio”.
Scusami, ma lo faccio anche di mestiere il controllo dei testi ; )
grazie!!! non devi scusarti. mi stai facendo un favore! viva le maestrine!
Ops, sempre nello stesso rigo Senigallia ha una “l” sola. ; )
C’ e’ anche un bellissime verso la fine con una s sola
miiii ma c’era pure Zingaretti?
ma da vicino è figo come in tv?
GG
zingaretti, confermo, è fichissimo anche dal vivo. si prende forse un po’ troppo sul serio ed è molto compreso nel suo ruolo se proprio proprio dobbiamo cercargli un difetto. ma per il resto è irresistibile!
Bhe, ci sta!! Mi piace comunque !
Dai, che tra poco riabbracci i tuoi 4/5 !!!buone vacanze!
secondo me, alla fine, riuscire a ritagliarsi delle parentesi è bellissimo. Ma ancora più bello è riuscire a mantenerle parentesi e sapere che si aprono e si chiudono, ed è giusto così. Che queste parentesi ci regalano gioia, anche tantissima tutta insieme, da portarsi a casa. E rimangono ritagli di un giornale immaginario, da riguardare quando siamo un po’ tristi.
che bello.
OT: improvvisamente adoro i greci. Anche i nomi. Dopo Varoufakis, ecco Tsakalotos (ministro con lo zainetto): avete visto la foto dei due in moto?
E mister i? Che ne dice mister i?
Potresti provare con un Elastiraduno… 🙂
Ottima idea!!!! Io ci sono!!!!! Antonella ?
che bello sentire questi racconti. io sono una veterana dei caterraduni ( dal primo a brisighella) però manco da qualche anno e mi fa piacere sapere che l atmosfera non è cambiata
Ho un cateraduno anche io nella mia storia. Spero che tu non abbia riempito il carrello, visto che sei sola a casa per ora!
cara Elasti, stamattina ti ho pensato quando alle 7,30 al Tg del mattina su Radio2 (la mia unica radio del mattino) è stato confermato che Varoufakis si é dimesso!
Ti ho immaginata triste e riflessiva sulla condizione economica Greca, ma anche di tutta l’Europa!
Ma saperti in vacanza, in attesa del ritorno della “tua vita” in quelle 12 ore di volo di ritorno, mi ha rassicurata, perché avrai tanti altri bellissimi pensieri a cui dare priorità in questa caliente estate!
Un caro, carissimo saluto da Bari!
C’era anche un duenne che stava diventando lo stalker di quel cane col pass da Artista!… E poi c’è un gelataio che si ricorda di te anche se ti vede solo due settimane l’anno, e un sacco di posti dove si mangia terribilmente bene… Sì, il Caterraduno è sempre bellissimo ed è proprio vero che sembra di essere circondati da amici, da una famiglia parallela che si rincontra una volta l’anno. Che bello che quest’anno ci fossi anche tu, Elasti! Il prossimo spero di avere modo anch’io di dirti “siamo amici anche se tu non lo sai”!
e capita di incontrare un gruppo di professionisti che non se la tirano per niente
una in particolare che malgrado lo smarrimento del primo giorno ha da subito accolto tutti con infinita disponibilità
con un dolce sorriso
paziente e curiosa anche con gli ammiratori più strampalati
come quella ragazza dello smalto rosso
Il paese dei balocchi.
Vorrei anch’io passare una settimana perdendo il mio baricentro per poi ritrovarlo, ma per ora niente di nuovo, si lavora a testa bassa sperando di incontrare un po’ di baldoria strada facendo.
io lo continuo a pensare che la radio è lo strumento di comunicazione migliore che esista, per tutto quello che riesce a creare tra le persone, anche i raduni degli ascoltatori ne sono una prova.
w la radio… e io non smetterò mai di invidiarti perchè ci lavori in radio!!!!!