tornando dal campo estivo naturalista della città di A con lo hobbit di mezzo e il piccolo (il grande, nel suo ruolo di junior counselor, deve passare l’aspirapolvere, riordinare, pulire i bagni e quindi torna da solo, più tardi), elastigirl, rimasta senza latte, si è fermata alla cooperativa che promuove il consumo di prodotti locali, facendoli pagare come se arrivassero direttamente dalla stazione spaziale ISS, trasportati dalla navicella soyuz.
accanto alla cooperativa “all things local”, c’è un negozio che vende abbigliamento da figli dei fiori – un evergreen nella città di A – e che aveva, questo pomeriggio, una gonna fricchettona ma non troppo, esposta fuori. nella città di A, l’elasti-senso estetico cambia, giorno dopo giorno, e si adegua progressivamente agli standard degli abitanti e lei, alla quinta settimana qui, si ritrova a rimirare incantata articoli che mai e poi mai, a milano, penserebbe di indossare né tantomeno acquistare.
“aspettate aspettate, ragazzi! per piacere! vorrei provarla!”
“cosa vorresti provare?”
“questa gonnellina rossa, a pallozzi”
“va bene. compRala!”
“prima voglio provarla. non sono mica sicura che mi stia bene. se aspettate un attimo, la provo al volo e voi mi dite com’è”
“ok”
…
“quindi?”
“splendida!”
“meravigliosa!”
“ragazzi, per piacere, siate seri! non so se e dove ci sia uno specchio in questo posto. quindi dovete dirmi sinceramente cosa pensate”
“te l’ho detto: fantastica”
“sei tRoppo bella”
“sembri una principessa”
“te la puoi metteRe quando vuoi esseRe elegante”
“siete gentili a dire così. sul serio sta bene?”
“mai visto niente di più bello”
“sembRi una staR del cinema”
“guarda, mamma! qui c’è uno specchio! puoi guardarti!”
…
“ehi! hobbit! ma è terribile! sembra uno straccio! mi sta malissimo!”
“dici?”
“ma sì! guarda! fa difetto in vita e poi qui si gonfia…”
“non sapRei…”
“non posso mettermi una cosa così!”
“effettivamente…”
“perché prima dicevate che era bellissima? è orribile!”
“pRobabilmente hai ragione”
“sì. fa proprio schifo”
“andiamocene da questo posto di gonne orrende, mamma”.
poi ci si chiede perché dei maschi non ci si può fidare…
haem… con la Soyuz fanno su e giù gli astronauti, più dei rifornimenti, ok ci son anche quelli.
Ma di norma salgono con le navette… Cignus/Dragon… 😀
No, niente.
Pignolerie.
Da figurine spaziali.
^_^
E figuracce terrestri se qualcuno nel campo dovesse leggere il mio commento. 😛
Uff… tra di norma e salgono doveva andarci rifornimenti… lo ho pensato e non lo ho scritto.
Non imparerò mai a rileggere.
C’era una ragione se mi ricordavo del nome Cygnus.
http://latanadirabb-it.blogspot.it/2014/03/cigni-chiacchieroni.html
Sul drago meglio se non dico niente. 😀
Per ora.
Ok, la pianto.
Ciao 🙂
Parlare da soli è sempre ottimo, ci si capisce sempre 🙂
Ribadisco l’offerta di femmine tra i 10 e i 15 per lo shopping, ma, non ti credere, sono spietate da far paura. Finisci per risparmiare un sacco perchè tra “Ti fa vecchia” e “E’ troppo da giovane” lo spazio utile è piccolo a piacere.
Un maschio non scozzese, che ne capisce di gonne? Qui il desiderio di compiacere la mamma riempie il vuoto causato dalla mancanza di senso estetico.
Un commento meraviglioso! ed è la prima volta che commento!
Certo passare da Milano, capitale della moda, ad A. capitale dei fricchettoni…
Comunque è vero, le femmine sono più affidabili, la mia a quattro anni ha già un occhio di lince per le belle scarpe.
comunque anche nei nostri paesi anonimi fruttivendoli vendono frutta e verdura a km 0 a prezzi assurdi
poi ci si chiede perché non lavorano, con sta storia del biologico e del casalingo ci fanno tutti fessi
sto cominciando a capire che sì, il senso estetico è un qualcosa che riguarda prevalentemente il genere femminile. E quindi per ora continuo felicemente a fare acquisti da sola, senza il mio bimbo di quasi quattro anni
Elsati, coraggio 🙂
forse una femmina t’avrebbe aiutata meglio…
la mia nana che non ha nemmeno due anni
nei negozi di scarpe agguanta le migliori (quelle che a lei piacciono di piu’) ed inizia ad urlare mio! mio! mio! e
se provo a portargliele via…pianti e tragedie
ah ah ah
un bacio a tutti gli hobbit, pure al grande , che questo giro di “shopping” se lo è risparmiato….
mai fidarsi degli uomini quando si tratta di vestiti: i miei dicono che è tutto bello pur di sbrigarsi e andar via… lasà stà!
I miei figli, un maschio ed una femmina, quando li interpello su come sto con un determinato vestito , mi rispondono sempre: bene. Secondo me non vogliono deludermi e forse un po’ vogliono tagliar corto.
Per caso vendono anche i detergenti di Mrs Meyers?
certo che sì!
Oh, io ero diventata addicted del sapone al geranio l’anno scorso, mentre ero a Woodstock.
Sempre meglio confrontarsi con uno specchio sincero…se stesse!
Anche i ragazzi vanno educati al senso estetico… ma di solito si seccano abbastanza ad andare per negozi e ad accompagnare ragazze e mamme… e per spicciarsi direbbero qualsiasi cosa. I peggiori acquisti li ho fatti con gli uomini…
come bimba mi annoiavo tantissimo ad andare per negozi a comprare vestiti (per non parlare di scarpe)… in realta’ mi annoio anche adesso, gli unici negozi non noiosi sono le librerie! (e magari qualche negozio di alimentari, va ;-))
🙂
Io invece adoro andare a fare shopping con le miei figlie
🙂
non avevo dubbi 🙂
Ma noooo mi ero già fatta il film che la compravi e poi a casa la mostravi a mister I! Mi stavo già pregustando un post da sciura 2 la vendetta…….. 😉
io sono l’eccezione, allora. non ho un gran senso estetico…e non riesco a capire sempre se una cosa mi sta bene o no. deve proprio essere orrenda perchè me ne accorga!
I tuoi figli si sono comportati da perfetti compagni da shopping, mai e poi mai contraddire i gusti di chi deve comprare, non per ipocrisia ma perché è bello assecondare il gusto di chi è entusiasta per qualcosa. Io sono per incoraggiare il proprio gusto estetico che reprime mettendo in evidenza difetti improbabili. Io amo fare shopping da sola da sempre.
“andiamocene da questo posto di gonne orrende” mi ha fatto ribaltare dal ridere !!!
Io sto benissimo perché SONO PERUFFO COL CIUFFO!!