Nonsolomamma

il gioco del silenzio

sabato sera. a tavola.

“crostata, torta di ricotta, tiramisù. è possibile andare in coma iper glicemico?”
“la smetti di guardare il telefonino, zio?”
“il problema è che in salvador mio marito, il sociologo guatemalteco, mi costringe a mangiare troppo sano e ora devo compensare”
“vedete perché il telefonino voi tre non lo avrete mai? se no vi riducete come lui”
“il car sharing è una invenzione fantastica”
“prendiamo un cane?”
“facciamo il gioco del silenzio”
“perché il nonno non è qui con noi?”
“se entra un cane esco io”
“ma la ragazza alla pari?”
“perché doveva controllare la posta elettronica”
“allora è proprio arrivato il momento di prenderlo”
“in salvador abbiamo fatto persino i panzerotti una sera”
“è scappata appena ha saputo che arrivava la famiglia da giù…”
“non poteva controllarla da milano la posta elettronica?”
“voi numeri uno”
“posso avere altra pasta?”
“sai com’è tuo nonno…”
“altra pasta dopo il tiramisù?”
“mi date i vostRi numeRi di telefono?”
“ci vediamo un film dell’orrore tutti insieme?”
“che te ne fai dei nostri numeri di telefono?”
“non dico niente ma questa del telefonino è una dipendenza…”
“vi telefono, no?”
“tu non capisci…”
“tanto adesso lui ingrassa e quella giacca di pelle nera taglia S passa a me!”.

elastigirl aveva dimenticato come fossero le cene con i cognati gemelli, zia matta e zio con l’orecchino al naso, e con super w, la suocera. certo, se ci fosse stato anche mister brown, il suocero, sarebbe stato anche meglio, ma lui è rimasto a bari per tenere a bada la casella di posta elettronica.

20 pensieri riguardo “il gioco del silenzio

  1. il gioco del silenzio è una meravigliosa invenzione, peccato nessuno voglia mai giocarci, o ci si giochi per molto poco!

  2. Che gran caos le cene familiari… ci sono momenti in cui non si capisce niente, tutti parlano a tutti e ne viene fuori una conversazione surreale… ma è peggio quando si comincia a litigare e c’è quello che grida, quello che si offende, quello che scappa..
    meglio soltanto un po’ di confusione.

  3. questa della posta è una mania delle persone in là con gli anni, me ne sono accorta “crescendo”: era fonte di litigi continui tra mio suocero e mia suocera. Adesso vedo mio marito diventare ugualmente preoccupato di controllare la posta da lontano. Gli dico: “guarda che invecchi”.
    ma perché mai? di cosa avranno paura?

    1. No, Mister I e’ il fratello maggiore, la zio e lo zia sono gemelli (io me li ricordo sempre come ‘il gelataio e cicciolina’… chissa se qualcuno rammenta…)

  4. E’ arrivato proprio il momento di prendere un cane? Chi esce di casa se arriva il cane? Il cane è il regalo più bello che si può fare ai bambini, noi abbiamo ceduto quando il maggiore aveva nove anni. Una scelta che cambia l’organizzazione della giornata se la casa non è dotata di giardino, ma responsabilizza chi lo ha voluto con tanto slancio. Io lo consiglio vivamente se tutti possono occuparsene e sono disposti a farsi travolgere da un cucciolo che mette sottosopra la casa per diciotto mesi. Il cane non è un giocattolo, insegnare questo concetto è fondamentale e necessario .

      1. Per me si, ti pare che Elasti si ferma davanti a un pelosone? 🙂
        Mi sa che il problema è il dissenso granitico di mister i………..

    1. guarda, io un cane lo prenderei. perché a casa nostra bene o male qualcuno a casa ci sarebbe sempre a fargli compagnia e poi abitiamo in una zona piuttosto verde e sarebbe facile portarlo a passeggio fuori anche per i ragazzi. e poi credo che un’infanzia con un cane sia meravigliosa. però d’estate sarebbe un vero problema: stiamo via due mesi, di cui buona parte in america. non potremmo portarcelo e non avremmo nessuno che potrebbe tenerlo. sarei contraria a lasciarlo in pensione tutto quel tempo (oltre, immagino, al costo). pertanto, oltre al no di mister i, la razionalità mi dice che un cane non riusciremmo a gestirlo.

      1. Il no del professor è legato a quei due mesi in America?
        Quando entra un cane in una famiglia si riceve tanto bene che ci domandiamo come abbiamo potuto farne a meno.
        Crescere accanto ai nonni e agli animali sarebbe perfetto.

  5. Ciao Elasti, era una vita che non passavo più, tra doppio lavoro, quattro figli in tre diverse istituzioni scolastiche e tutto il resto… ma quando stasera ho scoperto che verrai a Bollate ho fatto un salto sulla sedia! Spero tanto di riuscire a vederti (anche se mancano meeeesi… 😉 ).
    Il tuo blog è sempre super! Un abbraccio,

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