lo hobbit piccolo, detto sneddu, non sapeva andare in bicicletta.
si era convinto che non avrebbe mai imparato.
suo fratello grande, gli aveva raccontato che, in prima elementare, la scuola aveva organizzato un’attività con i vigili urbani dove i bambini dovevano fare un percorso in bicicletta seguendo le indicazioni stradali. “chi non sapeva andare in bicicletta senza rotelle era considerato uno zero e infamato per tutto l’anno da alunni e maestre”, gli aveva raccontato, con la simpatia propria della sua età oscura, la scorsa estate.
così, sneddu aveva deciso che non sarebbe mai andato a scuola.
“guarda che è obbligatorio”
“non mi interessa”
“vengono a cercarti i carabinieri!”
“mi nasconderò”
“ma la scuola è bellissima”
“sarà. ma io non so scrivere”
“ti insegneranno”
“io non so nemmeno andare in bicicletta”
“ah. già. lo avevo dimenticato. questo effettivamente può essere un problema…”
“hobbit grande, smettila di fare terrorismo”
“io la smetto, mamma. ma non esiste che sneddu sia l’unico bambino della scuola a non sapere fare una cosa così facile. rischia di diventare lo zimbello di tutti. e quando sapranno che è mio fratello, farò una figura tremenda”
“finiscila. sneddu non sarà di certo l’unico, nessuno lo prenderà in giro e imparerà quando sarà pronto”
“sì, a 53 anni”
“io non sarò mai pronto. e resterò alla scuola materna tutta la vita. lì non si va in gita dai vigili con le bici senza rotelle, vero?”.
da quest’estate, nessuno aveva più accostato il nome sneddu al sostantivo bicicletta. tuttavia elastigirl aveva deciso che lui era pronto e che l’addestramento doveva avvenire lo scorso fine settimana, in cortile, con una bici di terza mano, rimessa a nuovo, sotto la guida di mister i che, in questo genere di cose, agisce solo sotto ricatto, preferibilmente con una pistola puntata alla testa.
“elasti, ma perché non lo fai tu?”
“lo sai che io mi agito e non posso vedere sneddu cadere e farsi male! come diceva quel pediatra? le mamme impediscono che i figli cadano, i papà li aiutano a rialzarsi. ecco. aiutalo. io vado via perché non posso vedere. ho enorme fiducia in voi. ciao”.
la missione, tra sabato e domenica, è stata gloriosamente compiuta. sneddu, come spesso succede quando raggiunge un traguardo o supera uno scoglio, si comporta come se fosse un semidio o un supereroe. ed è ingestibile.
in compenso, con sette mesi di ritardo, è finalmente pronto per la scuola elementare.
Grandeeeeeeeee!!!!!!
Bravissimo!!! Io voglio tornare a avere quelle ansie!!! Oggi sono stata agli ultimi colloqui del mio piccolo prima della maturità! Maryland
Che tenerezza! Il mio ha imparato ad andarci davvero e di gusto solo a 8 anni! A 6 ci era andato giusto per dimostrare di farcela ma dopo tanti, tanti, tanti pomeriggi col padre….
Cinque alto per lui!
Grande.
E mi raccomando il casco 🙂
Non ci so andare. Se avessero organizzato una cosa così a scuola non avrei partecipato.
Figuriamoci, si vive benissimo anche senza. (Beh… in realtà qui dove vivo mi farebbe comodo ma shhhhhh)
Non ci so andare nemmeno io. E non l’ho mai considerata una cosa negativa, né di cui vergognarsi.
Sinceramente non capisco perché debba essere scontato che tutti i bambini ci vadano.
Bene bene, bravi tutti!
Anche noi dovremo affrontare questo scoglio con il piccolo, prima o poi… intanto mi procuro una bicicletta che non sia rosa con le principesse.
Un abbraccio
Raccomando a tutte le mamme la bici senza pedali. Usata per la mia secobda bimba che ha 5 anni ed ha imparato ad andare in bici in un baleno.
Io x non comprarne una ho staccato i pedali da una vecchia bici normale (della giusta dimensione).
E come va una bici senza pedali?
I bimbi stanno seduti sulla bici e per andare avanti si spingono (devono per toccare a terra coi piedi). Man mano che prendono sicurezza iniziano a darsi spinte sempre più forti e a fare dei pezzettini stando in equilibrio, quindi alzando i piedi da terra. A quel punto il gioco è praticamente fatto. Quando li vedrete cercare tutte le discese nei paraggi x mettere alla prova le loro capacita’ sono pronti x passare alla bici coi pedali.
Vi assicuro è fantastico. Zero lacrime, zero paure. Risultato garantito. E se usate una vecchia bici a cui staccate i pedali anche zero spesa.
P.s. con la prima figlia ho adottato il metodo normale ed è stato più lungo e molto meno divertente.
E hai imparato così?
Confermo, acnche noi abbiamo fatto così, levando i pedali ad una bici normale ed è stato velocissimo e facilissimo!!
Spero tu abbia fatto notare allo Hobbit grande che suo fratello minore è di fine dicembre, non di aprile come loro altri due… quindi adesso ha 6 anni e 3 mesi. Praticamente all’età che avevano i suoi fratelli prima di iniziare la scuola elementare sa già scrivere e andare in bicicletta!
Firmato: la mamma di un nanetto nato il 31 dicembre che a settembre inizierà la materna, lasciando un confortevolissimo, rassicurante, ovattato asilo nido.
Esatto! Qui in Cechia avrebbe cominciato l’anno prossimo perche’ bisogna avere 6 anni compiuti per fare la prima (perfino se sei nato d’estate tendono a tenerti indietro).
Il mio cinquenne continua a voler andare andare sulla sua vecchia bici senza pedali che ormai e’ piccolissima, domenica al parco abbiamo incrociato il compagno d’asilo quattrenne, piu’ basso di lui di tutta la testa, che sfrecciava su una bici normale senza rotelle mentre lui era tutto rattrappito sul suo minivelocipede e il contrasto era ridicolo: al prossimo compleanno a giugno arrivera’ finalmente la bici normale!
Un applauso a te. Eccomi: nata il 31 dicembre un’infanzia a sentirmi dire da mia mamma che ero fortunata perchè avevo guadagnato un anno, verso i dieci anni sono sbottata “mamma non ho guadagnato nulla, ho perso un anno di giochi!” Da allora non mi ha più detto nulla…
eccomi: nata a fine ottobre, una vita a sentirmi dire da mia mamma e mio papa’ che ero piccola e denutrita (invece ero OVVIAMENTE la piu’ piccola della classe: la mia migliore amica, dell’8 gennaio, aveva quasi un anno piu’ di me e a quell’eta’ si vede)
in effetti la mia mamma voleva farmi andare a scuola un anno dopo per non perdere un anno di giochi!
ma all’epoca in italia dovevi per forza fare la prima se quell’anno compivi 6 anni dal 1 gennaio al 31 dicembre
e MENO MALE dico io: all’asilo mi rompevo e volevo andare a scuola come tutti gli altri!!!
ps
ma come fate a ricordarvi di come avete imparato ad andare in bici? io non ne ho la piu’ pallida idea!
Nata a febbraio sono una sostenitrice del fatto che psicologicamente sia meglio nascere a fine anno, si ha l’illusione di invecchiare dopo gli altri (del tuo stesso anno). Proprio perché nata a febbraio però, i miei decisero di farmi andare a scuola a 5 anni per non perdere un anno e così fino all’università sono sempre stata la più giovane.
anch’io ho fatto la stessa cosa con la piccola, della stessa età di Sneddu, però mi sono preoccupata di farlo qualche attimo prima che cominciasse la scuola…proprio per non farla sentire “diversa”!!
Nel mio caso non sono riuscita a convincere il padre, è toccata a me come con la sorella più grande, con un’anca dolorante e l’ansia della fretta, che era tutta mia!
Buffa questa storia dei traguardi…
Mio figlio ha imparato a 3 anni e mezzo ad andare in bicicletta senza rotelle!
Però ancora (all’età di 4 anni e mezzo) non parla, ha un ritardo complesso dello sviluppo e attualmente sembra avere l’età mentale di un bambino di 2 anni…
Il fatto che sappia andare in bici senza rotelle e anche sciare a spazzaneve però non lo rende per niente pronto per la scuola primaria…
beh la scuola primaria inizia a 6 anni: avete un anno e mezzo di tempo, chissa’ che succede nel frattempo
cosa dicono i medici? rientra nella normale variabilita’ fra persona e persona?
io direi che i fatti che vada in bici senza rotelle e scii a spazzaneve sono molto incoraggianti: la neurologia del cervello funziona
ti faccio un in bocca al lupo grande grande perche’ tutto si risolva per il meglio e la scuola primaria sia una bella esperienza anche per voi!
Grazie per l’interessamento e gli in bocca al lupo.
I medici al momento non sono molto rassicuranti…
Facciamo terapie di ogni tipo (logopedia, psicomotricità, musicoterapia ed altro) da più di 2 anni ma non ci sono i progressi sperati…
Al momento l’handicap è importante…
Vedremo… Sarà quel che Dio vorrà (volenti o nolenti)…
Ti capisco per esperienza diretta, prima da zia e poi da amica. Se posso suggerire una cosa che si è rivelata importante anche se suona banale, e’ quella di cercare di creare una rete di amici che giochino costantemente con il tuo bimbo a casa, se non lo hai già fatto. Le terapie funzionano se anche la normalità e’ ben costruita, altrimenti sono fini a se’ stesse. I bambini non giudicano, ci ho messo un po’ a far capire alla mia amica che non era “chiedere la carità” ma aiutare sua figlia mettendoci la faccia. Ovvio che devi trovare le mamme giuste con cui “collaborare”…ma le belle persone esistono. Invita i bimbi a far merenda, ammetti con le mamme la realtà senza paura, troverai comprensione e affetto perché siamo mamme e salvo rari casi ci intendiamo fra di noi. È dura, difficile, soprattutto se per natura si è’ timidi o introversi…ma è una cosa che per esperienza posso dirti che aiuta molto.
Grazie del consiglio, proveremo a seguirlo, in qualche modo avevamo già iniziato ad organizzarci in questa direzione
La storia dei traguardi esiste davvero, che poi ognuno abbia i suoi traguardi, perché abbiamo storie diverse, è altrettanto vero. Grazie di avere raccontato il tuo dolore, ti sono vicina seppure lontana. Io sono fuori dall’età media delle donne/uomini che condividono questo blog ma ci vengo per il piacere di leggere e/o scrivere qualche pensierino per alleviare il mio smarrimento, ma sempre di smarrimento si tratta.
Anche mio marito è stato costretto a insegnare al figlio ad andare in bici. E c’è riuscito, eh. Non capisco perché bisogna supplicarli se le cose le sanno fare, e le sanno fare pure bene…
Son grandi soddisfazioni!
A me ha insegnato una delle mie sorelle: si arrabbiò con me perché non volevo lasciare le rotelle, le tolse, mi disse di partire ed io iniziai a pedalare senza alcun timore. Avevo 5 anni e mezzo e lei 9: ho in mente quel momento come fosse ora
a casa nostra è lo zio che svolge questo ingrato compito, ha insegnato a 2 dei suoi 3 maschi e al mio grande, adesso tocca alla mia piccola che a settembre andrà alle elementari (e non può certo far sfigurare il fratello ;)).
con una mamma ciclista imparare era quasi d’obbligo…
la mia nanetta lo scorso anno ha deciso che appena compiuto i cinque anni avrebbe tolto le rotelle. e da vera testarda così ha fatto
Piccoli e irrinunciabili riti: leggere il tuo blog la sera, poco prima di andare a dormire, per farlo, spesso, con un sorriso sulle labbra,
Ok, uno dei prossimi fine settimana posso portarvi la secondogenita?
Anche lei rifiuta di andare in bici senza rotelle e ormai siamo quasi alla fine della 1° elementare :-O
Se rifiuta di imparare, perché non rispettare la sua scelta? Lo farà se e quando vorrà.
Proprio non capisco tutta quest’importanza esagerata data alla bicicletta. Sembra quasi che un bambino che non ci sappia andare sia minorato rispetto agli altri. E invece (lo so perché con i bambini ci lavoro) ci sono bambini cui non importa nulla della bici, che non imparano mai ad andarci, e crescono normalissimi.
ma perche’ e’ cosi’ importante togliere le rotelle dalla bici?
voglio dire, prima o poi si tolgono, ma perche’ ha assunto i contorni di un rito di iniziazione?
come la cacca nel vasetto o mangiare da soli con le posate? :O
Anche io che ho 9 anni non so ancora andare in bicicletta 🚲 🚲👯