Nonsolomamma

auguri, mamma

“sai, mamma una cosa che desideravo moltissimo fino a qualche tempo fa?”
“no, hobbit grande. cosa desideravi tantissimo?”
“che voi moriste di morte violenta, tipo ammazzati”
“ah. bene”
“ammazzati atrocemente da un boss mafioso”
“per esempio sciolti nell’acido?”
“eh, esatto. una cosa così”
“e poi? quando rimanevi senza di noi?”
“dedicavo la mia vita a vendicarvi. e diventavo un eroe della lotta alla mafia”
“mmmh. interessante. magari ci sono modi meno truci e traumatici per fare del bene, no?”
“non saprei. il mio desiderio, esattamente, era così: tu venivi uccisa dalla mafia”
“okay…”
“papà si suicidava per la disperazione”
“bene…”
“e io facevo giustizia e diventavo un eroe”
“e i tuoi fratelli?”
“orfani”
“ovvio. be’, ti ringrazio per avermi aperto il tuo cuore in questo modo proprio il giorno della festa della mamma”
“prego, mamma”
“senti, ma, per curiosità… quanto tempo fa desideravi tutto questo?”
“un po’”
“tipo tre-quattro anni fa?
“no, tipo ieri”.

15 pensieri riguardo “auguri, mamma

  1. Che bello! 😕 Qui bisogna guardare anche il lato positivo: sei meritevole delle sue confidenze più nefaste! 😀Non è da tutti riuscire a dire certe cose alla propria genitrice!☺

  2. Ho un dubbio: ma perché per impegnarsi nella lotta alla mafia bisogna prima che questa ti uccida (violentemente) i genitori?
    Non basta quello che ha fatto fino a oggi? O forse non si è sufficientemente credibili come eroi dell’antimafia?😕

    1. infatti io sono terrorizzata: passo il tempo in aereo a fare ‘oscure equazioni’ :O
      e mio marito (stesso lavoro) ha pure i capelli e soprattutto la barba lunghissimi!!!!

  3. Elasti sii felice! C’è gente che spende milioni in analisi per arrivare alla stessa serena condivisione di cose truci.

  4. La cosa veramente incredibile è che tutto ciò non ti preoccupi minimamente. Se mio figlio mi dicesse una cosa del genere credo che lo porterei all’istante a fare una valutazione. Infatti non ho figli.

    1. Immaginarsi la morte dei genitori è un modo per crescere e prenderne psicologicamente le distanze … è la metafora dell’infanzia, devi accettarne la fine anche se non vuoi…
      …e poi non bisogna prendere per oro colato tutto ciò che ci dicono i figli ! 😉
      GG

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