elastigirl ha giornate un po’ impegnative ultimamente. la sua vita funziona piuttosto bene nella routine. ecco, piuttosto bene forse è una sovrastima della realtà. elastigirl riesce più o meno a tenere sotto controllo la situazione – sonno incoercibile, instabilità adolescenziale, mattane medie, turbamenti di sneddu, assenze maritali, affanni e ansie lavorative – quando non ci sono emergenze, irregolarità, anomalie. non appena una variabile impazzisce, lei perde colpi, annaspa, arranca e stramazza.
da tre giorni i due hobbit maggiori sono a casa da scuola, in preda a mal di gola e febbre alta. stamane finalmente elastigirl è riuscita a portarli in ospedale a fare un tampone faringeo che probabilmente individuerà un infido streptococco che un antibiotico sconfiggerà, riportando l’ordine e la pace sotto il loro tetto. hanno passato un paio di simpatiche ore in attesa, lei sbadigliando senza ritegno, dopo la sveglia prima dell’alba, e loro due accasciati su tristissime seggioline di metallo cromato.
questo pomeriggio, invece, elastigirl ha rinunciato alla riunione con insegnanti e genitori della prima A per un impegno fissato mesi e mesi fa: la visita cardiologica di controllo dello hobbit piccolo, detto sneddu, nato con un problema che si sta rimpicciolendo anno dopo anno ma che va tenuto sotto controllo. effettivamente, quando si ha una vita eccitante, le alternative per come impiegare un mercoledì pomeriggio sono tutte parimenti irresistibili.
“ora, sneddu, andiamo da un dottore che controllerà che il tuo cuore funzioni bene e batta fortissimo”
“qui?”
“sì, certo”
“sa di aeroporto”
“cosa?”
“questo posto”
“dici? non mi pare”
“perché mi hai portato in aeroporto per vedere un dottore?”
“sneddu, siamo in un ospedale, non in un aeroporto”
“ah. e gli aerei dove sono nascosti?”
“ehm, non ci sono aerei negli ospedali”
“questo è proprio odore di aereo”
“se lo dici tu…”
“la prossima volta che veniamo qui dobbiamo portare la roba per un bel picnic”
“un picnic in aeroporto?”
“vedi che ho ragione? lo hai detto anche tu che è un aeroporto”.
forse elastigirl ha bisogno di una pausa.
in compenso, il dottore del cuore dei bambini dell’aeroporto ha detto che sneddu sta bene e che, la prossima volta, vuole vederlo tra cinque anni.
Perciò tesoro stavi in ansia…Maryland 😘😘😘😘😘
Meno male! Ora ricominci a respirare
meglio di così!
meno male! ecco il buco nero dei giorni scorsi, apparentemente era tutto ok, ma dentro di te…
No, vabbé… devo dirtelo… io l’aereo lo ho preso una sola volta, nel 2004… e mentre si camminava per raggiungere l’imbarco a me veniva in mente che quel lungo corridoio verso l’aereo ricordava i corridoi degli ospedali.
Solo che non lo ho detto a nessuno, o mica mi ci facevano salire sull’aereo.
(E la sala d’aspetto nel volo di ritorno non ha migliorato la sensazione!)
Gimme five Sneddu! 😀
Una volta sola come viaggio, perché metto insieme le due volte di andata e ritorno.
Pignolerie.
Bene così! Forza sneddu
Scusa la domanda che non c’entra niente ma ti leggo da un anno e ho letto tutti i i tuoi post anche più vecchi perché leggere quello che scrivi è diventato il mio relax serale e questo blog con i suoi lettori è davvero un posto magico dove riconosco me stessa, imparo da chi ha figli più grandi dei miei etc…insomma la domanda è ma come si chiama sneddu?
E’ segreto il nome dei figli, quello del marito Mr.I,e immagino anche Cindy sia uno pseudonimo. Non è tutela della privacy, è che sono una famiglia di supereroi e, quindi, hanno le “identità segrete”. Come tutte le fan, del resto! Fatalaura
Comunque il suo ragionamento non fa una grinza 🙂
commento di servizio: Elasti, ma hai risolto poi il problema con la tua spalla? te lo chiedo perché io, per cosa simile, ho fatto di tutto TRANNE le infiltrazioni e sto ancora combattendoci da un anno e… insomma, ma funzionano? thanks!
Ciao, posso fare una domanda scientifica? 🙂
Quando i miei bimbi hanno la febbre, se dopo due giorni di nurofen non passa, la doc prescrive l’antibiotico.
Se hanno le placche in gola glielo prescrive già fin da subito.
Non avevo mai sentito nessuno andare in ospedale a fare il tampone.
E’ stata la vostra dottoressa a indicarvi di fare così ? ci sono motivi specifici?
(ps: pure curiosità medica eh, che magari sono informazioni che mi torneranno utili alla prossima febbre, che tanto arriverà, prima o poi :))
fare il tampone PRIMA dell’antibiotico mi sembra una genialata: cosi’ si da’ l’antibiotico giusto, agisce prima, non si creano ceppiresistenti
spero che elasti ti risponda e che il tuo medico si decida ad usare questa strategia
(l’unico problema e’ che andare in ospedale con la febbre alta non lo vedo molto bene)
il tampone per lo strepto lo fa la mia pediatra in ambulatorio
Mentre leggevo il primo paragrafo, pensavo di averlo scritto io 🙂 In realtà ho un figlio meno di te, ma per il resto tutto torna.
Ce l’ho, l’aeroporto per il pic-nic…
una prossima meta per una gita. Berlino- Tempelhof
http://www.ilpost.it/2011/09/12/il-parco-pubblico-di-tempelhof/
Uh! Che meraviglia!! Ci abbiamo passato una giornata bellissima, un paio di anni fa!! Grazie di avermelo fatto tornare in mente!!
Sono contenta per Sneddu e per tutti voi!
Yuppy! Esperienze comuni a chi ha figli e si affida (a ragione) alle strutture sanitarie pubbliche! Ciò non toglie il senso di stanchezza che si porta a casa dopo visite mediche, controlli, tamponi, prelievi, ecc …
L’importante che finalmente inizia una dolce primavera per la tua allegra banda!!!
Evviva il cuore di Snieddu che funziona alla grande!!
Mio figlio 8 anni domenica prossima non ha mai preso un antibiotico fino ad ora proprio perche’ il pediatra per due giorni di febbre non da l’antibiotico, ma fa tampone per escludere streptococco o altre infezioni (si puo’ fare quello rapido a casa e poi farlo analizzare in qualsiasi laboratorio senza andare in ospedale) e lo visita per escludere bronchiti, palcche, otiti, ecc….che fino ad ora (e qui scusate faccio scongiuri!) non ha mai avuto…febbri si ma dovute ad influenza o gola arrossata e per quelle niente antibiotico…
Mio figlio ha 10 anni e non ha mai preso un antibiotico, il pediatra propone sempre nurofen per febbre e mal di gola, e pulizie nasali e uncadep per tosse…
ma perche’ i bambini che arrivano a 8 o 10 anni senza ammalarsi (seriamente) non li studiano i medici per vedere come fanno???
tipo: e’ il DNA? e’ il posto dove vivono? e’ il modo in cui li accudiscono i genitori?
sarebbe utile ed interessante!
io ero una bambina cosi’ (non mi facevo manco le febbri e i raffreddori) e la mia amica Elena e’ un’altra cosi’ (pure ora: MAI giorni d’assenza a lavoro!) secondo me sarebbe importante studiare queste persone per vedere se si puo’ fare qlc per far star bene anche gli altri!
(soprattutto i bambini)
Sono felice per il piccolo e per te. Conosco bene l’attesa per una visita medica importante di un figlio. Tra poco toccherà di nuovo anche a noi. Un abbraccio
Elasti sei fortunata: un aeroporto e’ una percezione nettamente migliore di un ospedale!
Ed il contrario era peggio: la Drift ad esempio e’ convinta che l’Eurotunnel sia il veterinario e punta sempre i piedi per non entrarci!
(Parlo del controllo passaporti canino per rientrare in UK, ovviamente)
L’importante è che tutto sia andato bene, poi se gli ospedali gli sembrano aeroporti, chissene. Non so se ne escano favoriti gli aeroporti o gli ospedali da questa similitudine.
Claire: io ho trent’anni e non ho mai preso un antibiotico…
Fondiamo il club di quelle che “ti prego, ti prego, solo UN giorno di influenza, voglio riposarmi anch’io!!”? 😀
no no io adesso mi ammalo: quando mi stanco troppo e/o salto troppe notti di sonno di seguito mi viene la febbre alta senza alcuna infezione e devo stare a letto una settimana di seguito! :O
se mi stanco o stresso meno mi viene solo l’herpes 😦
comunque si il primo antibiotico devo averlo preso a 32 anni: avevo la bronchite da un mese e mi e’ passata con una pastiglia, io gridavo al miracolo e credevo che il mio medico fosse uno sciamano 😀
eddai non gufartela: METTITI IN FERIE! servono per quello, no? 😀
(cioe’: a casa dici che vai a lavorare, a lavoro prendi ferie e poi passi il giorno all’hammam. Provare per credere!) 😉
Eh, lo farei, ma io non le ho le ferie! 😦
(né permessi per malattia, a dire il vero. Più che altro cerco una giustificazione morale con me stessa per prendermi una giornata di pausa!)
Scusa, magari mi sbaglio, ma eri tu che scrivevi i libri di scuola? Perché se sì, hai perfettamente ragione a volere una pausa! Dev’essere impegnativo, uno sente la responsabilità, poi avrai le consegne da rispettare…
Sì sì sono io, complimenti per la memoria! 🙂
Infatti sono proprio le consegne il problema…perché insegno anche latino e greco al Cepu, scrivo libretti archeologici per bambini e faccio laboratori didattici per un museo, quindi far quadrare i tempi (e fare bene tutti i lavori) è un’impresa…
Mi aveva colpito perché in da piccola ammiravo chi scriveva gli esercizi, perché sono fatti bene e quindi devono essere frutto di una fatica pazzesca 🙂 se è per questo mi ricordo anche il fatto della poesia eziologica, ho fiutato la fratellanza 🙂 che fico però, anche le cose per i musei! Ma sei fenomenale!!!
La butto lì: in questo periodo poi c’è anche il fatto del concorso, tanto per non farsi mancare nulla?
Vedi, è che io sarei un’archeologa… quando non mi hanno più rinnovato il contratto in museo (lavoravo nella sezione di preistoria), mi sono inventata un progetto didattico sull’archeologia divulgativa, ho pubblicato dei libretti su Paleolitico, Mesolitico ecc, poi li ho mandati a una casa editrice di scolastica perché sapevo che cercavano qualcuno per scrivere raccontini “storici”… da cosa nasce cosa, e ora scrivo gli esercizi di grammatica (decisamente meno divertenti, ma cerco di infilarci tutta la creatività che mi consentono – poca) 😀
Grazie mille per l’attenzione!! Fa piacere sapere di avere uno spirito affine e solidale 😉
Ah scusa, dimenticavo di risponderti: al concorso della scuola non posso partecipare perché non ho il punteggio per accedere al Tfa. Avrei dovuto inserire nel piano di studi un sacco di esami specifici, ma ai tempi dell’università pensavo ancora che avrei rivoluzionato il mondo dell’archeologia!
Ripeto: sei un fenomeno: non conosco nessuno che sia in grado di spaziare per così tanti campi! Per il museo, scusa, non so niente di queste cose, ma se non ti hanno rinnovato il contratto non vuol dire che magari non te lo rinnoveranno in futuro, o se non quello un altro museo…lo so che in questo momento non è che chissà quanti fondi abbiano i musei, però mi sembri veramente una persona in gamba, e se è quello che vuoi, non rassegnarti! So che è una cosa molto adolescenziale da dire, e sono fuori tempo massimo, però boh…anche perché quante persone ci saranno con le tue competenze? Si conteranno sulla punta delle dita!
Quello dell’archeologia è un mondo difficile: per fare ricerca devi (giustamente) avere almeno il dottorato e, troppo spesso, le giuste conoscenze; sopravvivere per anni senza entrate, passando metà del tuo tempo a compilare moduli per i bandi; sentirsi dire “ah, sei una delle ragazze di XXX!” con tanto di sorrisini ammiccanti, perché non è concepibile che un professore ti stimi semplicemente dal punto di vista professionale… ecc. ecc. Mi sono stufata presto 🙂
Per fare divulgazione, invece, devi trovarti a tuo agio nello scintillante mondo della “organizzazione eventi e marketing”: ed è ancora peggio. Perciò cerco una terza via!
Però grazie, tu sei stata carinissima e mi hai dato un sacco di grinta 🙂
GIORGIA!
te lo ordino: vai in ferie! 😀
eddai, giustificazione morale: vivi per lavorare o lavori per vivere?
se ti resetti con un giorno di ferie poi produci di piu’!
sempri la mia collega, che non fa ferie da due anni e mezzo quasi 3! (perche’ e’ single e workholic)
fra l’altro poi ti viene l’esaurimento nervoso
(parlo per esperienza)
impariamo da Madre Natura: il Levriero (la mia cagna) corre a 65kmh per 15′ al mattino e 15′ la sera, quanto basta per prender la lepre. Il resto che fa? dorme! Perche’ (come spiegava il vet) solo se dorme sempre puo’ sviluppare quelle velocita’ quando le servono!
Hai ragione Claire. Domani mattina mi alzo prestissimo, finisco i maledetti esercizi sul pronome, rileggo il tutto, mando in redazione e poi me ne esco in bici!! 🙂
hey SUPERGIORGIA: sei poi uscita in bici???
meno male che grazie a te qualcuno imparera’ i pronomi!
anche il mio amico Agu e’ archeologo (con dottorato): lui si e’ “riciclato” in archeoinformatica e ora e’ ricercatore al CNR di Roma: fa musei virtuali!
(giusto per aggiungerti un’idea, non si sa mai! 😛 😛 😛 )
Sono negatissima in informatica 🙂 mitico il tuo amico!! Fagli i complimenti da parte mia!
Niente bici alla fine, perché il tempo ha pensato bene di darsi alla pioggia… però ho finito il capitolo sul pronome e posso finalmente passare al’avverbio. W la vida loca!! 😀
Ha ragione Sneddu, gli aereoporti e gli ospedali (quelli nuovi almeno) hanno qualcosa in comune e in entrambi si respira un’atmosfera straniante. Molto acuto e vagamente inquietante ‘sto ragazzino!
forse alcuni ospedali sono troppo grandi,alcuni necessariamente perché sono Universita’.Ci si pensa da tempo.In questi ultimi tempi degli aeroporti si ha paura e giustamente.In altri tempi era il trampolino veloce per altri lidi…anche sereni.Noi,manipolo più o meno sparuto che dall’alba al tramonto siamo in quelle cittadelle caotiche a vivere con gli ammalati,parenti e amici e conoscenti spesso torniamo a casa con un sorriso abbozzato,una lacrima,uno strazio infinito che forse abbiamo condiviso.forse.
uhm
dovreste fare un paragone o un incontro / scambio con hostess e personale vario degli aeroporti
anche loro si ‘smazzano’ addii strappalacrime, fughe, tensioni lavorative ecc ecc
Bene,sneddu sta’ alla grande…..e a quanto pare ha anche interrotto lo sciopero della cacca !
Che poi, non vorrei sbagliarmi, ma la mia professoressa di italiano e latino mi pare ci avesse detto che i Romani, tra le varie divinità, ne avevano anche una per la cacca dei bambini, Sterculina…
Ora io capisco essere per il servizio pubblico fino in fondo ma! Passi per il cardiologo ma un tampone faringeo a 10 euro in una struttura convenzionata e con orari più umani no? 2 ore in ospedale per un tampone? Boh.