Nonsolomamma

silenzi

poi, a un certo punto, c’è bisogno di silenzio.
“pronto? stai bene? non hai più scritto nulla…”
“sì, mamma, tutto bene. ho preso solo una pausa. ce n’è bisogno ogni tanto, no?”
“be’ sì, credo di sì, ma per te è una cosa così insolita che mi sono preoccupata”.
a volte il silenzio è necessario per un po’, anche se i pensieri si affollano senza trovare vie di fuga e ci sono scontri e corto circuiti e persino vuoti e mancanze e inquietudini.
e la vita sembra una pratica strana quando si è abituati a scriverla e improvvisamente smette di lasciare scie tangibili.
eppure bisognava starsene un po’ zitti per un sacco di buoni motivi.
prima c’è stato il terremoto. e dopo le tragedie, spesso le parole sono insensate e raccontare la propria quotidianità piccola può essere inopportuno e insulso.
a elastigirl e a mister i e persino allo hobbit di mezzo, che ha da pochissimo una casella di posta elettronica per poter comunicare con i suoi amici del campo naturalista fricchettone americano, sono arrivati molti messaggi da amici della città di A e da altri luoghi lontani: chiedevano notizie e, pur sapendo che l’elasti-famiglia non era nei luoghi colpiti, volevano esprimere solidarietà, cordoglio, partecipazione, perché il dolore, in certi casi, smette di essere privato e diventa collettivo, come un’ombra nera o un patrimonio da custodire insieme.
e le manifestazioni di affetto e vicinanza sono gesti generosi e commoventi, che si vorrebbero condividere con chi li merita davvero perché, a riceverli in solitudine, si rischia di non esserne degni.
l’elastifamiglia è ancora nel salento, in uno strano tempo sospeso di fine stagione in cui tutto è effimero e sfavillante.
gli hobbit, che vivono il presente come fosse l’unico stato possibile ed eterno, socializzano con moderazione, si godono i nonni e i genitori e sbocciano giorno dopo giorno innaffiati dal mare.
mister i, al contrario, riesce a non farsi scalfire dall’euforia vacanziera, dai ritmi lenti e malinconici dell’estate al tramonto e dai riti piccoli e identici che si consumano quotidianamente. lui è in equilibrio sempre e per questo elastigirl lo considera magico e invincibile.
lei, invece, fa sogni strani di ansie, di inizi e di fine del mondo. riesce a leggere tanto e questo le salva la vita, così come giocare a racchettoni e chiacchierare con gli hobbit. le terre di mezzo, come la pineta, la spiaggia e la vacanza, consentono di guardare la propria vita da lontano, di cercare un senso, di fare progetti e di scalpitare.
sono tempi privilegiati e salvifici che proteggono dai malanni invernali e dalle parole di troppo.

24 pensieri riguardo “silenzi

  1. Che bello tua mamma che si preoccupa se non scrivi…. Invidia purissima,la mia mi cerca per chiedermi favori…. Maryland

  2. Hai scritto un post bellissimo…in giorni come questi è facile essere fuori luogo e inopportuno. Invece mi sei arrivata con una delicatezza unica. E lo dice una che vive là, dove la terra spesso trema. Le tue parole sono in equilibrio come mister i. e hanno anche loro un qualcosa di magico, forse è per questo che ho sempre piacere a seguirti.
    Sara

  3. Sì, uno dei tuoi scritti più ispirati. Anch’io mi chiedevo il perché del tuo silenzio ma avevo immaginato che fossi rimasta anche tu agghiacciata dal peso di quelle macerie…

  4. tutto giusto, ma…ecco…non ti facevo tipo da racchettoni…quelli che li usano in spiaggia li trovo particolarmente molesti. comunque in Puglia è molto ventilato in questi giorni, almeno dal lato dell’Adriatico, se sei sullo Jonio credo che avrai avuto un tempo migliore. ciao.

    1. anche io odio chi gioca con i racchettoni però noi giochiamo alle cinque, in acqua, quando tutti se ne sono andati e restiamo soli nella nostra molestia

  5. Sei riuscita come al solito a dire le cose nel modo giusto, perché sai scrivere e sei una brava persona. La terra di mezzo come luogo per riprendere fiato, che consente le giuste distanze è esattamente il luogo dove sono io. Grande ansia immersa in un quotidiano che per molti di noi non è cambiato; mi mette a disagio, mi rende responsabile verso chi non ha la mia fortuna di dover pensare alle piccole noie del rientro. E un fine agosto diverso, ecco cos’è.

  6. Ciao Elasti se siete ancora in Salento passate da casa nostra a Noha di Galatina. Viviamo in campagna e ci farebbe mokto piacere avervi qui con noi.
    Sara

  7. Nel cuore della notte.Sempre nel cuore della notte.La stessa ora.Si è risvegliato il ‘mostro’ sempre meno silente.Trema Roma…si’,ma che altro?Un genius loci preserva queste pietre?I’amico di sempre,spagnolo, scrive atterrito che questo ‘seisma’ è terribile. Mi viene in mente un titolo di qualche anno fa: ‘Ogni volta l’unica,la fine del mondo’.

  8. Il terremoto e’ arrivato subito dopo il mio matrimonio, in nord Italia.
    Anche io ho ricevuto solidarieta’ da tutta Europa.
    Ma le parole piu’ belle sono state del mio dolcissimo marito tedesco, che ha scritto ai suoi amici, da poco rientrati in Germania dopo i festeggiamenti: “Forse e’ per questo che gli Italiani sono cosi’ bravi a godersi la vita: perche’ sanno che in pochi secondi puo’ finire!”
    E ho scoperto che e’ dura spiegare agli altri Europei cosa vuol dire vivere in una zona sismica, avere paura del terremoto e ricordarsi di quelli di quando si era piccoli…

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