Nonsolomamma

la pecora verde petrolio

erano settimane che ci pensava. prima con sprezzante distacco, poi con diffidente curiosità, dopo con sottile languore, virato rapidamente in desiderio, fattosi presto improcrastinabile urgenza, di quelle che o soddisfi subito o la vita sbiadisce e perde senso.
non ricorda dove avesse visto il primo: forse su una rivista o in una vetrina. stava lì, improbabile ma a suo agio, nel suo bizzarro ma originale solendore. guardarlo troppo, anche attraverso una pagina o un vetro provocava nei soggetti più suggestionabili – categoria a cui lei appartiene senza dubbio – crisi di starnuti e, nei casi più gravi, di asma allergica da acaro della polvere, identiche a quelle che insorgono a contatto con animali di peluche mai lavati e con vecchie moquette.
eppure, in meno di un mese, la giacca pelosa, tornata improvvisamente di moda, divenne la sua ossessione.
di giorno la vedeva ovunque, di ogni colore, di notte la sognava in tutto il suo ecologico charme.
fino a quando la cercò su internet e la trovò, in apparenza identica alla protagonista dei suoi struggimenti. costava, diceva quel sito, meno della metà del suo prezzo, praticamente un regalo.
bastò un click cui seguì una trepidante attesa di alcuni giorni, ritardata da stupide festività.
infine il pacco arrivò e lei, al culmine della gioia, lo aprì con foga isterica.
ne uscì una cosa che somigliava ai poveri resti di una pecora – della varietà britannica leicester, per la precisione – dal lungo pelo sintetico color verde petrolio con una prepotente punta di grigio topo.
poiché tuttavia tornare sui propri passi in taluni casi è proibito da una forma patologica di orgoglio misto a pervicacia, sabato mattina lei ha indossato la pecora, ops, la giacca nuova, per andare a fare la spesa.
malauguratamente lo hobbit grande l’ha incrociata nel corridoio.
“cosa fai con quella roba addosso, mamma?”
“perché? non ti piace?”
“è da tenere in casa, vero? non è che stai pensando di uscire in questo modo…”
“veramente sto andando al supermercato. e comunque è una giacca normalissima…”
“non direi… chi te l’ha data?”
“l’ho comprata… online”
“mi stai dicendo che tu, spontaneamente, hai comprato questa… questo affare? non è stato un errore? nessuno ti ha obbligata?”
“no, l’ho comprata nel pieno esercizio delle mie facoltà”
“ah. che tristezza”.

19 pensieri riguardo “la pecora verde petrolio

  1. Conosco e temo questi momenti di assoluto qui e adesso. Nello specifico attuale è un cappotto che, casualmente, ha un colore tra il blu è il verde.
    Che faccio? Abbocco?

  2. La mia pecora verde sono state un paio di sneakers paillettate blu elettrico e bianco perla,che a toccare “contropelo” le paillet virano al rosso. Un successone presentarmici alla scuola materna…successone fra i bimbi ovviamente!

  3. Sono molto tentata da questo capo invernale, anche se non di un colore così d’impatto, ma mi sa che non se ne farà nulla. Ho letto “Le otto montagne” e mi ha rapito, era proprio il libro per me, grazie della dritta

  4. erano di moda tanto tempo fa, mi ricordo andavo ancora a scuola…era tutto un pullulare di motorini cavalcati da giacche coloratissime…andavano di moda il blu e il verde elettrico…poi improvvisamente sono sparite, con l’arrivo della bella stagione…che ricordi mi hai fatto venire in mente!!!grazie!

  5. Ha ha ha ho visto la foto su twitter…. hihi scusa se rido…. 😀 😀 e non puoi neanche, per dire, tingerla… è già scura. Magari puoi tosarla e farla a pelo corto. Hehe.

      1. mi dispiace…. ma perché non l’hai restituita subito? Vabbé, comunque sia. Secondo me devi metterla con i pantaloni (assolutamente non con la gonna o vestito né stivali), una bella sciarpa di colore contrastante… ma sì dai si può fare 🙂

  6. Ora sono un po’ preoccupata: sto aspettando la mia pecora, l’ho scelta blu, dopo settimane di riflessioni e studi comparati tra vari siti…😱

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