sabato ore 13 circa.
“pronto, collega della radio? sono elasti”
“elasti! adoratissima! come stai? sei pronta per lunedi? sei carica?”
“ehm, ecco. sto bene, grazie. anche piuttosto carica, direi, visto che ho dormito più in queste due settimane di vacanza che negli ultimi tre mesi ma… abbiamo un problema…”
“quale problema?”
“ecco, bari è sommersa dalla neve. sono in aeroporto ora e hanno cancellato tutti i voli. anche il nostro. il primo disponibile, sempre che questa bufera si plachi, è lunedì sera. il primo treno pure. per uscire dall’aeroporto ci vogliono le catene…”
“…”
“lo so, è un grosso problema ma io… ecco non sono sicura di riuscire a rientrare per la trasmissione di lunedì mattina all’alba… mi spiace moltissimo ma al momento non vedo soluzioni…”
“ma qual è il problema??? ti collegherai dalla tormenta di neve! è molto meglio! anzi, ti direi di restare lì! lunedì mattina facciamo la trasmissione noi da milano e tu dalla siberia pugliese!”
“ecco, io veramente preferirei tornare a casa mia… ora stiamo provando ad affitare una macchina anche se con tutta questa neve non so bene se sia prudente mettersi in viaggio”
“non prendere rischi! fai quello che è meglio per voi ma sappi che se non riuscissi a tornare sarebbe bellissimo averti laggiù. ora che ci penso, potresti metterti in viaggio proprio lunedi all’alba, così ci racconti in diretta i disagi di un’odissea nel maltempo insieme ai bambini!”
“uhm, in effetti è un’idea splendida…”
“elasti, l’ultima cosa di cui devi angosciarti è l’alba alla radio. noi ci organizziamo e sarà comunque uno spettacolo. tu stai tranquilla e resisti al freddo! bella elasti!”
“grazie collega della radio”.
l’elasti-famiglia sabato in aeroporto, appurato che non c’era altro modo di raggiungere il nord, ha affittato una macchina dotata di catene, ha comprato focaccia aeroportuale, generi di conforto aeroportuali, ha montato le catene nel bel mezzo di una tempesta di vento e neve ed è partita. tra bari e milano c’erano ulivi innevati e increduli, strade deserte e ghiacciate, macchine in panne, raffiche di vento, canzoni, giochi, nervosismo, paura, messaggi di parenti e amici preoccupati, un medio che vomitava perché lui è affetto da cinetosi ipergalattica, un adolescente ora insopportabile ora amabile, un piccolo a tratti narcolettico a tratti sovreccitato, il mare con la neve intorno, il molise, l’abruzzo,le marche, la romagna, l’emilia con il cielo stellato.
alla fine è stato bello. ma è stato ancor più bella la consapevolezza di non doversi preoccupare perchè questo è il vantaggio, e il privilegio, di lavorare con dei visionari matti, affetti da entusiasmo insanabile, da ottimismo cosmico e da una preziosa e dissenata generosità.
Elasti sei passata a 3 km da casa mia, ti avrei fatto mangiare cose buonissime 😉
Che stupida sono,avete fatto l adriatica no Autostrada del sole … non siete passati x le mie parti❄️
Queste sono quelle avventure che si ricordano per tutta la vita e diventano una delle “storie” di famiglia da ricordare quando ci si ritrova…
A me, per contrappunto… viene in mente un’avventura simile ma in Grecia, agosto, nel 1985 e non era una tormenta di neve ma un incendio di proporzioni galattiche che ci inseguiva attraverso il Peloponneso…
Ho visto le immagini della Puglia sommersa dalla neve e penso che, nel tuo caso, sia quasi un “privilegio” poterla raccontare per lavoro. Certo, pensando ai bambini….restare qualche giorno in più laggiù? Non era fattibile?
purtroppo no. mister i doveva andare a londra e domenica mattina è arrivata la nuova ragazza alla pari!
e le marche?
imperdonabile omissione. ho corretto!!!
…chi trova colleghi così …trova un tesoro…
Che sollievo dei colleghi così!
Ma Claire che stava a Oxford è da un po’ che non scrive…
e comunque stamattina eravate in diretta 😀
Scommetto che la tormenta di neve a Bari era l’ultima cosa che vi sareste aspettati ☺
Comunque qui siamo ancora sotto una coltre bianca, e a questo punto, con le scuole chiuse e la spazzatura dentro casa perché nessuno la ritira, la cosa ha perso ogni aspetto poetico.
“adoratissima”… immagino fosse Solibello!! ;-))
Se dici “adoratissima”…..si capisce che hai chiamato Solibello!!!
Quando la mattina vi ascolto, mentre faccio colazione prima di andare al lavoro in un posto che detesto, e lo sento apostrovare gli ascoltatori usando questo termine, riesce sempre a strapparmi un sorriso.
Sabato, vedendo le immagini che i telegiornali trasmettevano dalla Puglia, vi ho pensato spesso….
Avrei voluto essere con voi su quella automobile….. che magnifica avventura…. questo é ciò che si dice una volta che é finito tutto bene!
grazie! che belle cose hai scritto. un abbraccio
ma la replica della puntata si può ascoltare da qualche parte ?
sì certo. dal blog c’è l’icona del programma da cui accedi ai podcast. altromenti puoi googolare caterpillaram podcast e trovi tutto!
Non sapevo dove commentare, ma volevo farlo assolutamente, così scrivo qui! Mi sono letta tutto d’un fiato il tuo nuovo libro “Alla pari” arrivato fino in Australia. Ho ritrovato mille analogie con la nostra famiglia, tanti temi e personaggi in comune, ho riso come una matta e ovviamente gioito per il finale. Geniale il commento di tua mamma!!! Tanti complimenti 😉
grazie mille! che bello!
Molto divertente sapere che Solibello è così anche nella vita.
piuttosto identico direi. il bello della radio, soprattutto all’alba, è che fingere di essere quello che non sei è praticamente impossibile!