Nonsolomamma

my name is poppins, mary poppins

è atterrata domenica dopo un viaggio di 15 ore ritardato da una bufera di neve a boston.
mentre faceva merenda, poco dopo l’arrivo nell’elasti-casa, ha domandato di essere istruita subito sulle regole della famiglia.
“non vuoi riposarti? sarai stanca”. “no, grazie. mi farebbe piacere sapere come funziona la vostra routine prima possibile. per non sbagliare”.
quando elastigirl le ha spiegato che, fuori dalla sua stanza, era pregata di non lasciare in disordine e le ha domandato di vigilare affinché i tre hobbit mettessero a posto vestiti e giochi dopo averli usati, lei ha risposto di essere maniaca della pulizia e dell’ordine. “da piccola i miei fratelli mi prendevano in giro perché, dopo avere riordinato le mie cose, passavo alle loro e le disponevo in modo simmetrico, in piccole torri” ha spiegato lei.
dopo si è fatta una doccia, ha disfatto i bagagli e ha estratto un sacchetto con i blocchi delle costruzioni di quando era piccola. dopo averli regalati allo hobbit piccolo, detto sneddu, si è seduta per terra accanto a lui e hanno fatto un palazzo.
lunedì mattina ha affrontato da sola la preparazione degli hobbit, la colazione e l’accompagnamento a una scuola dove non era mai stata (“avevo guardato la mappa e poi lo hobbit grande è stato bravissimo e mi ha aiutato molto”). il pomeriggio ha tirato fuori delle carte, sempre portate da casa sua e ha insegnato agli hobbit un gioco di logica chiamato set che li ha inghiottiti per ore. la sera hanno giocato tutti quanti a set sul lettone perché lei e gli hobbit volevano assolutamente insegnarlo a elastigirl (“non preoccuparti, vai pure in camera tua, a quest’ora sei libera!” “grazie ma mi diverto!”).
martedì mattina ha svuotato la lavastoviglie e, quando elastigirl è tornata dal lavoro, si è scusata perché non aveva ancora imparato i posti giusti del mestolo e della forbice.
durante la giornata ha giocato a scacchi con uno hobbit di mezzo affetto da virus intestinale e dopo, una volta rientrato da scuola sneddu, gli ha spiegato le regole, i nomi dei pezzi e, in quattro e quattr’otto, ha insegnato anche a lui a giocare. poi ha suonato la pianola giocattolo di sneddu come se fosse un pianoforte a coda.
oggi elastigirl l’ha sorpresa mentre suonava al violino canzoni di pete seeger della tradizione folk americana e contemporaneamente le cantava insieme agli hobbit sul divano. “suono anche il banjo e l’ukulele e la chitarra e più o meno tutti gli strumenti a corda. ma a volte mi diverto anche con il flauto e con il pianoforte”.
la nuova ragazza alla pari ha 24 anni, i capelli lunghi, gli occhiali, è americana e si chiama poppins, mary poppins.
elastigirl ancora non se ne capacita.

37 pensieri riguardo “my name is poppins, mary poppins

  1. Sarei curiosa di domandarti chi si è impelagato nei colloqui conoscitivi pre assunzione, ma non voglio infierire su chi scelse l’ultima.
    Per cui non lo chiederò… lo darò per scontato, tanto siamo in tempi di saldi. 😉

    Saltello via veloce come un fulmine prima di prendermi sul coppino un ombrello direttamente da Mary.

  2. ma che fortuna! non è che quando finsice da voi le dai la mia mail? mi servirebbe per questa estate e dopo la disastrosa esperienza dell’anno scorso questa sembra davvero meravigliosa 🙂
    bravi bravi, ora state tranquilli che avete una eprsona per bene! che invidia!

  3. Ho cercato su amazon questo gioco set ma non l’ho trovato…anche io ho una au pair americana (non così piena d’iniziativa anche se molto carina e simpatica) e vorrei proporle di farlo con i bambini
    Mi puoi dare qualche notizia elasti?
    Grazie in anticipo

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