Nonsolomamma

ipocondrie

quando si cresce accanto a una madre che fuori è una signora per bene con la erre moscia e dentro è un generale prussiano, ci si abitua a non indugiare troppo su se stessi, sui propri malanni e sulle proprie paturnie.
quando l’imperativa della propria infanzia è stato un imperioso e secco “hop hop!” di fronte a ogni cedimento, si impara presto a scuotersi di dosso gli affanni, a riempire con la cemento o la cartapesta i propri buchi neri e a guardare sempre avanti, senza mugugni o rimpianti.
non è chiaro se questo atteggiamento giovi al proprio equilibrio e alla costruzione di personalità solide e rotonde tuttavia di certo genera qualche perplessità quando invece si incontrano creature figlie del dubbio, dell’altrui indulgenza e della costanze auscultazione di sé.
mary poppins, la talentuosa ragazza alla pari che vive nell’elasti-famiglia ormai da qualche mese, soffre periodicamente di acciacchi passeggeri che tuttavia vengono percepiti come invalidanti, definitivi, potenzialmente letali.
a lei non è ancora chiaro che gli hobbit sono un ricettacolo di germi, portatori spesso sani di sindromi inaudite e bizzarre e catalizzatori di virus. seppur non manifestino alcun sintomo (o lo reprimono perché l’imperativo hop hop! si trasmette per via matrilineare e inibisce qualsiasi lamento) la loro prossimità è sufficiente per la diffusione di morbi reali e immaginari. l’immunità dal loro funesto e indiscriminato contagio si acquisisce solo con anni di convivenza.
inoltre mary poppins non è avvezza evidentemente a bruschi cambi di stagione e di temperatura e tende, da brava americana in italia, a sottostimare i rigori primaverili, reputandosi in un paese mediterraneo e, per definizione, caldo e salubre.
“come stai oggi, mary poppins?”
“eh… non bene… il collo… la gola… le ossa… forse ieri sera avevo la febbre”
“ma sono ormai cinque giorni che sei così malmessa… possibile che non ci siano miglioramenti? sei stata sempre a casa…”
“non saprei… sì, a momenti mi sento bene ma poi… di nuovo debole… la gola… le ossa…”
“uhm… hai bisogno di qualcosa?”
“no… stamattina stavo bene… apena sveglia… e poi… le ossa… la gola… la debolezza…”
elastigirl tace, senza più parole.
“meno male non ho la meningite…”
“la meningite??? e perché dovresti avere la meningite???”
“non si sa mai. comunque muovo bene il collo”
“be’… ottimo”
“però potrei avere il lyme disease”
“lyme disease??? ma no! perché mai dovresti averlo! sarebbe gravissimo”
“eh… appunto…”
“e poi è trasmessa da un tipo di zecca che in italia non è frequente… e non sei nemmeno andata nei boschi!”
“già, ma dove vengo io quelle zecche ci sono… potrei avere covato la malattia silente fino a oggi e adesso…”
“tendere a escluderlo”
“sì. anche io. però il dubbio resta…”
elastigirl si è congedata, è andata in camera sua, ha aperto la finestra anche se fuori pioveva a dirotto e ha gridato hop hop! poi è rientrata e ha preparato un taumaturgico brodino di verdure.

31 pensieri riguardo “ipocondrie

  1. Io l’hop hop credo di essermelo autoimposto, per vincere chissà quale medaglia immaginaria. In genere funziona, finché non do di matto perché anche gli elastici tira e tira alla fine si spezzano (almeno io). Però ho l’incubo meningite per chi mi circonda… meglio non lo dica, vero, che più che il collo rigido, che a volte non lo è, meglio verificare se la luce dà troppa noia e il male di testa è allucinante?… ops, da non riferire a Mary Poppins 😅

  2. Beh! Ero proprio curiosa di conoscere il lato debole di Mary Poppins.. tra le tante possibilità l’ipocondria è la meno peggio…

    1. C’è anche in Italia, dannazione, qui in FVG in particolare, ma il vaccino NON c’è! Ce n’è uno americano, ho visto, ma pare non vada bene per noi perché, da quel che ho capito, contiene solo il ceppo americano e in Europa ce n’è di più. Ignoravo l’esistenza di un vaccino svedese invece! Mi dai qualche informazione in più per favore?

      1. Hai ragione, pensavo alla TBE. Per la Lyme c’era il Lymerix di Glaxo quando mi trasferii qui (1998), ma è stato poi ritirato.

  3. Da positiva alla borrelliosi di Lyme sappi che c’è anche qui. Perlomeno in Friuli dove vivo io.Ci convivo da una ventina d’anni e finora non si è manifestato nessun sintomo. Speriamo continui così. Sabrina

  4. ciao Elasti! la malattia di Lyme c’è eccome in Italia: io l’ho presa con una passeggiata di un’ora nel bosco, trovai la micro zecca tra calzino e gamba, e dopo 3 settimane avevo la malattia. I sintomi sono come di influenza, con gran male di ossa. Però il segno inequivocabile è un eritema “ad anelli di Saturno”, rosso, caldo e pruriginoso. Anch’io scrivo dal Friuli. Un caro saluto (sentirvi al mattino mi mette sempre di buonumore!) Paola

  5. Anche mia madre prese il morbo di Lyme, pur senza essere andata in bosco… una zecca in pieno centro città probabilmente da un piccione. A Trieste.
    I cani in regione sono praticamente tutti trattati infatti per scongiurare il rischio il più possibile. Chi vive in Carso di solito decide di fare il trattamento per tutta la famiglia.

  6. … però il trattamento (vaccino) è per l’encefalite, non per il Lyme che si può prendere più volte nella vita.

  7. o santo cielo gli ipocondriaci! Io, che l’ultima influenza l’ho fatta in 4 superiore, che a memoria non sono mai stata 1 giorno in malattia, che mi piglio la tosse e il raffreddore ma mai cose che mi permettano di stare a letto, che curo influenzati, gente con le placche in gola e nonostante mi tossiscano in faccia nulla… che aspiro muco, stappo nasi… ecco gli ipocondriaci li evito! E guardo i veri malati (ovviamente di mali stagionali) con un’invidia che la metà basta, perché un we (neppure dei giorni lavorativi) passato i
    in casa con una persona amorevole che mi cura, che mi prepara il pranzo e si mette a letto accanto a me per coccolarmi me la sogno….

      1. P.S. Elasti nel post ci sono diversi refusi, se non ricordo male più che altro articoli 😉
        Baci

  8. Questa generazione di ventenni è davvero gracilina. Forse ci vorrebbero più mamme generali prussiani per farli rinvigorire un po’. Elasti, perché non somministri una terapia “hop, hop” anche a lei? Può trarne solo giovamento.

    1. Anche mio figlio ventenne e’ ipocondriaco ed e’ difficile valutare se dare peso o no, poi pero’ esce con gli amici, fa tardi si diverte e così penso che ha solo qualche problema amoroso

  9. se penso che la mia strizzacervelli sta lottando da due anni per farmi passare l'”hop! hop!” e farmi ammettere, accettare, vivere, cercare cura quando sto male…
    (fisicamente o psicologicamente)
    😀 😀 😀 😀
    [non sono fatti miei ma… si: troppo hop hop puo’ far male]

  10. spero che mary poppins abbia solo un momento di debolezza. l’ipocondria è una croce. un peso che ti schiaccia e ti impedisce di vedere oltre la paura. e l’hop hop ti fa sentire ancora più inadeguata. solidarietà

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