venerdì sera elastigirl era a torino, in metropolitana. ed è stata colta, come succede in continuazione da un paio di settimane a questa parte, da un attacco di tosse incoercibile.
“questa è buona, è senza zucchero e le farà bene. ne prenda una” le ha detto la signora seduta di fronte a lei estraendo dalla borsa un pacchetto di caramelle mou e porgendoglielo.
domenica mattina, a distanza di 36 ore circa, elastigirl, rientrata a milano, è andata con lo hobbit di mezzo e il piccolo, detto sneddu, a fare un giro in bicicletta e monopattino sul naviglio della martesana. lungo la strada hanno visto un posto nuovo dove affittano biciclette, servono bibite e gelati e ospitano feste.
hanno messo il naso dentro e un signore ha detto: “cosa state a fare imbambolati lì?! entrate! non vi mangiamo mica”.
dopo poco ha aggiunto: “uè! tu, bambino! attento con quel monopattino che ti puoi scassare una gamba. quei tabiccoli sono dei maledetti” e poi, rivolgendosi a due ragazzi che stavano entrando con un cane: “uè! piscia no e caga no qui denter!”. infine si è chiuso in un torvo e respingente silenzio.
ed è vero che non bisogna generalizzare, che una rondine non fa primavera e che can che abbaia non morde, però il grado di civilità di una città si misura anche dalla capacità degli abitanti di essere incidentalmente gentili.
Da torinese DOCG, mi inorgoglisco. Anche se, non voglio smontare le tue illusioni, ma i maleducati anche qui abbondano ahimè 😉
Poi la elasti family scende in puglia e dopo due incidentali chiacchiere si è invitati ad una cena di 16 portate e ti hanno presentato 4 generazioni di parenti
Come tutto è relativo… noi quando veniamo su a Milano ogni volta ci stupiamo della gentilezza delle persone rispetto a qui… 😉
Ha gli avambracci tatuati con lettere che sembrano indiane su uno sfondo di fiamme di fuoco sottile che terminano con un bel punto di rosso.Li osservo mentre gli consegno il mio telefono che non dà segni di vita ,pregandolo di aiutarmi essendo in panne con l’auto a poter chiedere ulteriore aiuto.Prontamente collega da dietro la sua ipertecnologica postazione i cavi necessari e dopo 10 minuti il telefono risorge. Gli chiedo quanto debbo.’Nulla’,risponde pacato.’Vede?E’ scritto qui’ (indicando gli avambracci) è il mio Dharma’.Sorride,ci salutiamo
E che dire dei saloni del libro?! Ne siamo orgogliosi
esatto. questo post è molto più sul salone del libro di quanto non sembri!
Prova i friulani del nord del Friuli, coi bambini sono a-do-ra-bi-li. Ieri ho dovuto tenere i miei figli lontani dal reparto bambini di una libreria e di un’edicola, perché la libraia e l’edicolante ringhiavano appena osavano avvicinarsi a libri e riviste. Dalla libraia non entro più da anni, devo stare fuori coi bambini se mio marito vuole entrare, mentre l’edicolante era nuovo, ma si inserisce perfettamente nella scia del suo predecessore.
Ma dico: se non ti piacciono i bambini, perché affitti monopattini e vendi buste sorpresa? Metti su una residenza per anziani e va’ a ciapà i ratt’!
😀